Monumento a Camillo Benso conte di Cavour (Milano)

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Camillo Benso conte di Cavour
AutoreOdoardo Tabacchi e Antonio Tantardini
Data1865
Materialebronzo
Ubicazionepiazza Cavour, Milano
Coordinate45°28′22.72″N 9°11′45.2″E / 45.472977°N 9.195889°E45.472977; 9.195889
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Il monumento a Camillo Benso conte di Cavour è una scultura in bronzo posta in piazza Cavour a Milano.

Storia[modifica | modifica wikitesto]

Il 18 maggio 1860 l'amministrazione comunale di Milano stabilì la realizzazione di un monumento «per un monumento commemorativo dell'annessione della Toscana e dell'Emilia al Regno Italico» e il 20 luglio fu bandito il relativo concorso.[1]

Subito dopo la morte di Cavour fu bandito un nuovo concorso per omaggiare invece la figura dell'illustre scomparso. Furono scelti i bozzetti di Tabacchi per la statua di Cavour e di Tantardini per la statua della Storia che scrive il nome sul basamento (il bozzetto di Tantardini prevedeva un gruppo con molteplici figure, comprese Venezia e Roma legate e piangenti[2]).

Nei documenti successivi la figura femminile raffigurata da Tantardini fu indicata come personificazione dell'Italia.[3]

Fu inaugurato il 5 giugno 1865, giorno della festa dello Statuto Albertino e vigilia dell'anniversario della morte di Cavour.[4]

Descrizione[modifica | modifica wikitesto]

Le statue in bronzo di Cavour e della figura femminile sono alte rispettivamente 3,60 metri e 2,10 metri.[3] Furono realizzate a Firenze dalla fonderia Papi.[5]

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Programma di concorso per un monumento commemorativo dell'annessione della Toscana e dell'Emilia al Regno Italico, in Regolamento per le scuole normali e magistrali degli aspiranti maestri e maestre, Torino, 1860, p. 30.
  2. ^ Pittura e scultura in Piemonte. 1842-1891, Paravia, 1893, p. 366.
  3. ^ a b M. Petrantoni (a cura di), Memorie nel bronzo e nel marmo. Monumenti celebrativi e targhe nelle piazze e nelle vie di Milano, Milano, 1997, p. 222.
  4. ^ G. Mongeri, L'arte in Milano. Note per servire di guida nella città, Milano, 1872, p. 524.
  5. ^ V. Forcella, Iscrizioni delle chiese e degli altri edifici di Milano dal secolo VIII ai giorni nostri, X, Milano, Prato, 1892, p. 212.

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