Ghisolfa

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Ghisolfa
Via Mac Mahon nel quartiere della Ghisolfa
StatoBandiera dell'Italia Italia
Regione  Lombardia
Provincia  Milano
Città Milano
CircoscrizioneMunicipio 8
Altri quartieriPorta Volta · Sarpi · Sempione · Bullona · Ghisolfa · Portello · Cagnola · Quartiere Campo dei Fiori · Villapizzone · Quartiere Varesina · Boldinasco · Garegnano · Musocco · Quarto Oggiaro · Vialba · Roserio · Cassina Triulza · QT8 · Lampugnano · Quartiere Comina · Gallaratese · San Leonardo · Trenno · Cascina Merlata
Mappa di localizzazione: Milano
Ghisolfa
Ghisolfa
Ghisolfa (Milano)
Coordinate: 45°29′43″N 9°09′39″E / 45.495278°N 9.160833°E45.495278; 9.160833

La Ghisolfa è un quartiere di Milano, situato nella zona nord-ovest della città di Milano, appartenente al Municipio 8. L'area non è ben definita, ma con questo nome si indica solitamente la zona adiacente al cavalcavia Bacula, più noto ai milanesi come Ponte della Ghisolfa, che inizia dall'imbocco di viale Luigi Bodio e piazzale Lugano.
Una parte del quartiere è nota anche come zona Mac Mahon: essa comprende sia la zona immediatamente prima del ponte in direzione del centro cittadino, sia quella verso sud, che confina a ovest con la vecchia zona di Villapizzone e la sua stazione, e a nord ovest, separata dalla ferrovia, con il quartiere della Bovisa.
L'area prende il nome da un'antica cascina, facente parte del comune dei Corpi Santi.

Storia[modifica | modifica wikitesto]

La cascina della Ghisolfa

La Ghisolfa è un piccolo quartiere a prevalenza di edifici popolari, per larga parte successivamente integrati con case moderne della piccola e media borghesia. Il quartiere si sviluppò nei due dopoguerra lungo la massicciata ferroviaria delle Ferrovie dello Stato e delle Ferrovie Nord, derivando il suo nome dal preesistente toponimo longobardo Ghisulf[1], che dava il nome alle cascine Ghisolfa e Ghisolfetta collocate in prossimità del terrapieno della ferrovia[2]. Il ponte della Ghisolfa fu terminato nel 1941 (e allargato negli anni novanta)[3], e all'inizio degli anni sessanta venne idealmente prolungato lungo viale Monteceneri con la costruzione di una strada sopraelevata a quattro corsie che arriva fino a piazzale Stuparich.

La zona circostante piazza Prealpi, con i suoi palazzi ALER[4], è un emblema della Milano popolare, tristemente famosa per le vicende criminali che ne hanno caratterizzato la storia negli anni novanta, con l'egemonia della cosca 'ndranghetista dei Di Giovine[5].

La zona è oggi caratterizzata da un'accentuata multietnicità.

Altre località[modifica | modifica wikitesto]

Veduta aerea di via Mac Mahon

Quartiere Mac Mahon[modifica | modifica wikitesto]

Lo stesso argomento in dettaglio: Quartiere Mac Mahon.

L'area della Ghisolfa, compresa tra Via Mac Mahon, Viale Monte Ceneri, Via Grigna e Via Campo dei Fiori, è nota come Quartiere Mac Mahon. Questa zona è un complesso di case popolari, realizzate all'inizio del XX secolo.

Infrastrutture e trasporti[modifica | modifica wikitesto]

Mappa austriaca degli anni Dieci: la Ghisolfa è indicata a nord di Milano, vicino alla confluenza delle linee ferroviarie

Il quartiere della Ghisolfa è attraversato da sud-ovest a nord-est dalla circonvallazione esterna (della 90/91); il Cavalcavia Bacula, più noto ai milanesi come "Ponte della Ghisolfa", che collega Piazzale Lugano a Viale Monte Ceneri, è anch'esso parte della circonvallazione. Lungo il Viale Monte Ceneri, tra gli anni Cinquanta e Sessanta del XX secolo, è stata costruita la Sopraelevata Monte Ceneri per snellire il traffico lungo la circonvallazione; di questa si è, più volte, proposto l'abbattimento, per sostituirla con una galleria sotterranea.[6][7]

Nonostante il quartiere sia sorto attorno alla massicciata ferroviaria e delle Ferrovie dello Stato e delle Ferrovie Nord, nel quartiere non si trovano stazioni ferroviarie. Nel quartiere non si trovano neanche stazioni della metropolitana.

Varie linee di autobus, di filobus e di tram, gestite da ATM, collegano la Ghisolfa ai quartieri limitrofi, al centro di Milano e a tutti i quartieri che sorgono lungo la circonvallazione.

Curiosità[modifica | modifica wikitesto]

  • Nel 1911 venne costruita, a lato del ponte, la scuola elementare Rinnovata, a cura di Giuseppina Pizzigoni: si trattava di una scuola sperimentale, ancora oggi esistente, con piscina e fattoria. Costituì uno di quegli esperimenti che animarono la ricerca didattica nell'area milanese nei primi decenni del XX secolo[8][9]. Alla Rinnovata insegnò anche Pierina Boranga, scrittrice bellunese dei primi del '900.
  • Il quartiere ha fornito l'ambientazione per molti racconti scritti da Giovanni Testori, tra cui La Gilda del Mac Mahon e Il Ponte della Ghisolfa, quest'ultimo è una famosa raccolta di racconti brevi.
  • Il film Rocco e i suoi fratelli (Luchino Visconti, 1960), è tratto da Il Ponte della Ghisolfa di Testori.
  • Il quartiere è conosciuto anche fuori Milano per l'omonimo circolo anarchico frequentato da Giuseppe Pinelli e Pietro Valpreda. Sebbene la sua denominazione mantenga ancor oggi il riferimento al quartiere di origine, fin dagli anni '70 il circolo ha stabilito la sua sede in una villetta di viale Monza, fra i quartieri di Precotto e Gorla.

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Carlo Castellaneta, Il dizionario di Milano
  2. ^ Vittore Buzzi, Le vie di Milano: dizionario della toponomastica milanese Hoepli Editore, 2005, ISBN 882033495X
  3. ^ Le strade di Milano di Gian Luca Lapini
  4. ^ ALER
  5. ^ Arrestato il boss della droga, scoppia la rivolta Corriere, 16 maggio 2007, su milano.corriere.it. URL consultato l'8 settembre 2010 (archiviato dall'url originale il 18 luglio 2011).
  6. ^ Cavalcavia Serra e Monte Ceneri: ma non è meglio abbatterli?, su affaritaliani.it, 20 giugno 2017. URL consultato il 13 novembre 2017.
  7. ^ Giannattasio Maurizio, Via il ponte della Ghisolfa Arriva il tunnel anti-traffico, in Corriere della Sera, 10 giugno 2004, p. 50. URL consultato il 13 novembre 2017.
  8. ^ Giuseppe Guzzo, Scuola elementare addio, Rubbettino Editore srl, 2003, ISBN 8849805047
  9. ^ Lida Carmeli, La scuola rinnovata alla Ghisolfa, La scuola ed, 1923

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