Gekido

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Gekido
videogioco
Michelle affronta alcuni ninja nel secondo livello
PiattaformaPlayStation
Data di pubblicazione 18 maggio 2000
Zona PAL aprile 2000
GenerePicchiaduro a scorrimento, Picchiaduro a incontri
OrigineItalia
SviluppoNAPS team
PubblicazioneInterplay Entertainment (Nord America), Infogrames (Europa), Zoo Digital Publishing (ristampa)
DesignFabio Capone, Domenico Barba
ProgrammazioneDomenico Barba
Modalità di giocoGiocatore singolo, multigiocatore
Periferiche di inputDualShock
SupportoCD-ROM
Fascia di etàELSPA: 15+ · ESRB: T[1] · OFLC (AU): M[2] · PEGI: 12[3] · SELL: 16 · USK: 16
SerieGekido
Seguito daGekido Advance: Kintaro's Revenge

Gekido, pubblicato nelle regioni PAL come Gekido: Urban Fighters, è un videogioco picchiaduro a scorrimento sviluppato dallo studio italiano NAPS team e pubblicato da Interplay Entertainment in Nord America e Infogrames in Europa per la console PlayStation nel 2000[4].

Trama[modifica | modifica wikitesto]

Il gioco è ambientato nel 2011, un'epoca in cui convivono una grande corruzione e il terrore nella vita quotidiana delle persone ed una giovane ragazza di nome Angela è stata rapita. Alcune voci affermano che Kintaro, un boss della malavita, abbia stipulato un contratto con il diavolo per ottenere dei poteri sconosciuti. I genitori di Angela ingaggiano così Travis, un detective privato, per investigare su Kintaro e liberare la ragazza dai suoi rapitori. Sapendo che salvarla non sarà un'impresa affatto facile, si farà aiutare da tre suoi amici chiamati: Michelle, Ushi e Tetsuo[5].

Personaggi[modifica | modifica wikitesto]

Iniziali[modifica | modifica wikitesto]

  • Travis: Un detective privato incaricato dai genitori di Angela di trovare loro figlia, scomparsa misteriosamente nel nulla dopo l'arrivo della gang di malavitosi gestita da Kintaro. È specializzato nel combattimento corpo a corpo in particolare nello street fighting.
  • Michelle: Giovane ragazza bionda che pratica l'arte militare.
  • Ushi: Maestro di Tetsuo, essendo molto alto e muscoloso, fa uso della sua forza bruta per sconfiggere i delinquenti che pullulano nelle strade aiutando così i suoi amici.
  • Tetsuo: Giovane allievo di Ushi e suo figlio adottivo, praticante di arti marziali. Si unisce al gruppo per dare una mano sia al suo maestro che all'amico Travis.

Sbloccabili[modifica | modifica wikitesto]

  • Kobuchi: Uomo dotato di un braccio metallico allungabile che ama assaporare il sangue delle sue vittime. Viene incontrato in un magazzino della città di Downtown ma tornerà in seguito alla sua sconfitta a Bridge per vendicarsi.
  • Gorilla: Un gorilla che fa uso di un incredibile forza bruta paragonabile a quella di Ushi. Viene affrontato su una barca a Market, un mercato.
  • Kintaro: Boss della malavita che ha stipulato un contratto con Akujin per ottenere dei poteri sovrannaturali. La sua principale caratteristica è la velocità ma è in grado anche di roteare rapidamente contro il nemico per infliggergli dei danni e di creare delle copie di se stesso chiamate Shadow (ombre). Viene incontrato a Train Station, una stazione ferroviaria.
  • Angela: La ragazza rapita da Kintaro e i suoi seguaci, che però è stata impossessata dal demone Akujin, che l'ha resa momentaneamente malvagia portandola a scontrarsi contro i protagonisti. Compare nel livello Bridge, un enorme palazzo, sede della gang di Kintaro.
  • Akujin: Un demone rosso che si è impossessato di Angela e che ha dato dei nuovi poteri a Kintaro. Viene affrontato anche lui a Bridge, ma nel suo caso dopo il combattimento contro Angela e sopra alla cima del palazzo, questo però solamente se la difficoltà del gioco è impostata su difficile[6][7].

Modalità di gioco[modifica | modifica wikitesto]

L'obiettivo del gioco è quello di sconfiggere i nemici utilizzando le combo a disposizione di ogni personaggio ed eventuali armi che si potranno trovare nel corso dei livelli. Inoltre è presente anche una barra della rabbia che verrà accumulata nel corso dei combattimenti ed una volta riempita potrà essere sfruttata per eseguire attacchi speciali ed ottenere nuove abilità, un'altra barra invece servirà esclusivamente per lanciare mosse ancora più potenti[8].

  • Urban Fighters: La modalità storia in cui i giocatori si ritroveranno ad affrontare un'avventura a scorrimento laterale in 3D. Lo stile di gioco deriva dai titoli classici come Streets of Rage e Double Dragon, nel quale bisognerà sconfiggere numerosi nemici e un boss a fine percorso nel tempo consentito per poi procedere verso il livello successivo.
  • Arena Battle: Da due a quattro a giocatori possono sfidarsi disputando degli incontri tra i personaggi disponibili.
  • Shadow Fighter: Sbloccabile dopo aver completato Urban Fighters una volta[7], simile ad Arena Battle ma con la differenza che un giocatore dovrà combattere da solo contro uno o due avversari controllati dal computer in due o al massimo tre round. L'obiettivo è quello di sconfiggere tutti gli avversari che compariranno.
  • Survivor: Sbloccabile dopo aver completato Urban Fighters per due volte[7], identica a Shadow Fighter tranne per il fatto che per vincere non bisognerà perdere nemmeno un round.
  • Team Battle: Sbloccabile dopo aver completato Urban Fighters per tre volte[7], identica ad Arena Battle ma con la caratteristica di formare una squadra di personaggi per affrontare altri team.
  • Street Gang Battle: Sbloccabile dopo aver completato Urban Fighters con Kintaro, Angela o Akujin[7], sfida ad incontri testa a testa dove i giocatori combattono aiutati da alcuni alleati controllati dal computer.

Sviluppo[modifica | modifica wikitesto]

Lo sviluppo di Gekido ebbe inizio nel 1996 con il titolo Cyber Rage 2D[9][10], tale prototipo era molto differente dal videogioco finale, difatti fu pensato inizialmente come un picchiaduro a scorrimento in 2D il quale avrebbe presentato un'azione molto frenetica[11]. Tuttavia nel corso della metà degli anni '90 vista la diminuzione di interesse da parte del pubblico delle due dimensioni per far posto al 3D poligonale, il titolo fu rivisitato ed assunse il nome di Cyber Rage 2.5D, il quale manteneva personaggi e oggetti come nell'originale ma con le ambientazioni e gli sfondi in tre dimensioni[11]. Un ulteriore revisione fu sviluppata nel 1997 ed assunse il nome di Final Rage, che snaturò completamente lo stile utilizzato precedentemente per passare direttamente a un 3D vero e proprio con livelli liberamente esplorabili lasciando intatte le fasi picchiaduro[11].

Dopo vari problemi con diversi editori, NAPS team riuscì a trovare un accordo con Gremlin Interactive, che accettò di pubblicare il titolo solo dopo una conversione per PlayStation, il che portò anche ad un ulteriore cambiamento del progetto originale. Gekido fu lanciato nei negozi nell'aprile 2000 da Infogrames (che acquistò Gremlin Interactive nel 1999[12]) in Europa e il 18 maggio dello stesso anno da Interplay Entertainment in Nord America. In Giappone rimase inedito, nonostante alcuni accordi con Capcom che però non andarono a buon fine[11].

Nello sviluppo di Gekido contribuirono anche il fumettista Marvel Joe Madureira, il quale si occupò della copertina[13], mentre la colonna sonora presentava dei brani di Fatboy Slim e degli Apartment 26[11].

Il gioco sarebbe dovuto uscire anche per Game Boy Color ma in seguito tale versione fu cancellata[14][15][16]. Il 30 gennaio 2017 sulla pagina Facebook ufficiale gli sviluppatori resero disponibile un link per il download della ROM incompleta[17][18].

Accoglienza[modifica | modifica wikitesto]

Valutazioni professionali
Testata Giudizio
GameRankings (media al 09-12-2019) 65.67%[19]
AllGame [20]
EGM 5/10[21]
Game Informer 4.5/10[22]
GamePro [23]
GameSpot 7.4/10[24]
IGN 7.8/10[25]
PSM [26]

Gekido ha ricevuto recensioni nella media da parte della critica, ottenendo un 65.67% dal sito di media statistica GameRankings[19], vendendo 100 000 copie in tutto il mondo[27].

Nick Woods di AllGame lo definì come un ottimo gioco per sfogare le proprie frustrazioni, con una trama non eccezionale ma tuttavia non importante, affermando che paragonato ad altri titoli picchiaduro a scorrimento per le console di nuova generazione rimane comunque un buon gioco che fa divertire[20]. GamePro lo trovò una divertente distrazione dai giochi d'azione o rompicapo in voga in quegli anni, consigliandolo come noleggio a chi cercasse un picchiaduro a scorrimento insensato con uno stile superficiale e la musica del disc jockey Fatboy Slim[23].

Frank Provo di GameSpot lo considerò divertente e rigiocabile già in giocatore singolo ma con uno o più amici in multigiocatore le cose migliorano ulteriormente trovandolo ideale per le feste. Grazie ad uno stile di gioco invitante e l'abbondanza di personaggi nascosti, Gekido ricevette un 7.4 degno di plauso, consigliandolo caldamente agli amanti di titoli come: Streets of Rage 2, Guardian Heroes o Die Hard Arcade[24]. David Zdyrko di IGN lo trovò divertente nonostante i difetti quali la ripetitività del gameplay e la mancanza di profondità nello stile di combattimento, sconsigliandolo all'eventuale acquirente in cerca di un titolo che lo faccia stupire grazie alle sue meccaniche, indicandolo solo si è in cerca di un titolo comunque gradevole da giocare sia da soli che con un amico[25].

La redazione di Gamesurf fece i suoi complimenti a NAPS team in quanto Gekido riuscì a risollevare le sorti degli altri appartenenti al medesimo genere mantenendo intatte le qualità di classici come Final Fight e Streets of Rage. Trovarono come unica nota negativa la grafica di bassa definizione che portava a mischiare personaggi e fondali dando al tutto un aspetto un po' dimesso. Per il resto emersero solo aspetti positivi che avrebbero garantito ore di divertimento a tutti gli amanti del genere in possesso di una PlayStation, consigliandolo fortemente a tutti gli utenti di tale piattaforma in particolar modo per i nostalgici dei coin-op Capcom[4].

Sequel[modifica | modifica wikitesto]

Gekido Advance: Kintaro's Revenge[modifica | modifica wikitesto]

Lo stesso argomento in dettaglio: Gekido Advance: Kintaro's Revenge.

Nel gennaio 2002 venne annunciato che NAPS team stava sviluppando un sequel del gioco per Game Boy Advance intitolato Gekido Advance: Kintaro's Revenge, ambientato un anno dopo gli eventi del primo capitolo il quale presenta come protagonista Tetsuo e vede il ritorno dell'antagonista Kintaro[28]. Fu pubblicato inizialmente in Europa nel novembre dello stesso anno per poi giungere solo nel novembre 2003 anche in Nord America[29].

N-Gage[modifica | modifica wikitesto]

Nel settembre 2003 fu resa nota l'esistenza di un altro capitolo della serie in corso di sviluppo per N-Gage[30], il quale avrebbe avuto un motore grafico molto simile alla controparte per la console portatile Nintendo ma poi venne abbandonato[31].

Gekido 2[modifica | modifica wikitesto]

Nel 2004 iniziarono i lavori per un sequel diretto del primo capitolo, il quale assunse il nome di Gekido 2 e sarebbe uscito per PlayStation, recuperando i personaggi principali del gioco precedente ma nel corso della produzione, gli sviluppatori decisero di cambiare piattaforma per mandare avanti il progetto finendo per diventare Gekido: The Dark Angel[32].

Gekido: The Dark Angel[modifica | modifica wikitesto]

All'E3 2004[33] venne annunciato un ulteriore seguito intitolato Gekido: The Dark Angel il quale era in via di sviluppo per la console portatile Sony PlayStation Portable[34], in tale occasione fu mostrata anche una demo che presentava lo stile di gioco[33], il quale si sarebbe rivelato un'evoluzione del primo capitolo mischiandolo con quello della celebre saga di Devil May Cry di Capcom aggiungendo così oltre all'azione anche l'avventura[35][36]. Il primo trailer fu pubblicato nel marzo 2006 sul sito ufficiale dove vennero mostrate alcune fasi di gioco[37][38], mentre un altro video raffigurante la versione beta è stato poi caricato sul canale ufficiale di YouTube del NAPS team nell'aprile 2017 dove venne mostrato Travis, protagonista del primo capitolo, sostituito successivamente da un altro personaggio durante lo sviluppo[39][40]. Il protagonista da impersonare sarebbe stato un personaggio di nome Samuel (somigliante a Dante di Devil May Cry) il quale avrebbe dovuto risolvere vari misteri esplorando le ambientazioni in stile open world[41] e combattere i nemici oscuri che avrebbe incontrato lungo il suo cammino facendo uso delle arti marziali, inoltre nelle immagini e nei video di anteprima fu mostrato anche con una lunga spada che portava con sé legata sulla schiena.

La data di uscita fu inizialmente progettata per il dicembre 2006[42] ma fu rimandata senza mai trovarne una definitiva[42]. A causa di varie problematiche legate agli editori e la mancanza di un budget sufficiente per portare a termine il progetto[43], lo sviluppo fu ulteriormente rallentato[43], portando così NAPS team a lavorare ad un eventuale conversione prima su Wii[43] e poi su Xbox 360[43] ma a fine 2010 nessuna delle due vide mai la luce[43]. Gli stessi sviluppatori hanno confermato di non aver cancellato il progetto ma bensì di averlo semplicemente sospeso, rimanendo possibilisti su un'eventuale uscita futura[43][44].

Reboot[modifica | modifica wikitesto]

Nel 2014 venne annunciato un reboot del primo capitolo in chiave bidimensionale[45], il quale sarebbe uscito per gli smartphone con sistema operativo Android, previsto originariamente per il 2015 ma non furono più pubblicati eventuali altri aggiornamenti da parte degli sviluppatori[46][47].

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ (EN) Gekido, su esrb.org, Entertainment Software Rating Board. URL consultato il 6 aprile 2019.
  2. ^ (EN) Gekido: Urban Fighters, su classification.gov.au, Office of Film and Literature Classification. URL consultato il 14 marzo 2020.
  3. ^ (EN) Gekido, su pegi.info, Pan European Game Information. URL consultato il 6 aprile 2019.
  4. ^ a b Recensione Gekido, su Gamesurf, 24 marzo 2000, p. 1. URL consultato il 5 ottobre 2023.
  5. ^ (EN) Gekido Strategy Guide - Introduction, su IGN. URL consultato il 18 maggio 2018.
  6. ^ (EN) Ending for Gekido: Urban Fighters-Hard (Sony PlayStation), su The Video Game Museum. URL consultato il 18 maggio 2018.
  7. ^ a b c d e Gekido - Trucco - ps1, su Multiplayer.it, 30 marzo 2006. URL consultato il 18 maggio 2018.
  8. ^ (EN) Gekido Strategy Guide - Tips and Weapons, su IGN. URL consultato il 18 maggio 2018.
  9. ^ Lost and found !, su NAPS team, Facebook, 10 aprile 2017. URL consultato il 1º giugno 2018.
  10. ^ Memorabilia, su NAPS team, Facebook, 12 aprile 2017. URL consultato il 1º giugno 2018.
  11. ^ a b c d e Filmato audio Doctor Game [The Phantom Castle], GEKIDO Story ...a modo mio! (dall'Amiga fino a Switch), su YouTube, 23 marzo 2018, a 8 min 54 s. URL consultato il 28 maggio 2018.
  12. ^ (EN) John Coghlan, Behind the Scene Look at Gekido, in IGN, 11 novembre 1999. URL consultato il 28 maggio 2018.
  13. ^ (EN) NAPS team [NapsTeam], Joe Madureira cover for Gekido (2000) (Tweet), su Twitter, 30 giugno 2015 (archiviato il 20 febbraio 2019).
  14. ^ (EN) gekido gbc, NAPS team. URL consultato il 5 maggio 2018 (archiviato dall'url originale l'11 dicembre 2006).
  15. ^ (EN) Gekido [GameBoy Color – Cancelled?], su Unseen64, 25 ottobre 2010. URL consultato il 5 maggio 2018.
  16. ^ Gianpaolo Iglio, Nel segno di Gekido, in Retro Gamer, n. 3, Play Press, ottobre/dicembre 2007, p. 61. URL consultato il 28 marzo 2021.
  17. ^ Monica Neddi, NAPS Team pubblica l’inedito Gekido per Game Boy Color!, in GeekGamer, 31 gennaio 2017. URL consultato il 1º giugno 2017.
  18. ^ Gekido Game Boy Color, su NAPS team, Facebook, 30 gennaio 2017. URL consultato il 28 maggio 2018.
  19. ^ a b (EN) Gekido for PlayStation, su GameRankings. URL consultato il 7 maggio 2018 (archiviato dall'url originale il 9 dicembre 2019).
  20. ^ a b (EN) Nick Woods, Gekido: Urban Fighters - Review, su AllGame. URL consultato il 7 maggio 2018 (archiviato dall'url originale il 16 novembre 2014).
  21. ^ (EN) Gekido, in Electronic Gaming Monthly, EGM Media, LLC, 2000.
  22. ^ (EN) Gekido: Urban Fighters, in Game Informer, n. 87, GameStop Corporation, luglio 2000.
  23. ^ a b (EN) Gekido Review for PlayStation, su GamePro, 29 maggio 2000. URL consultato il 7 maggio 2018 (archiviato dall'url originale il 12 marzo 2005).
  24. ^ a b (EN) Frank Provo, Gekido Review, su GameSpot, 31 maggio 2000. URL consultato il 7 maggio 2018.
  25. ^ a b (EN) David Zdyrko, Gekido, su IGN, 2 giugno 2000. URL consultato il 7 maggio 2018.
  26. ^ (EN) Gekido, in PlayStation Official Magazine, 2000.
  27. ^ (EN) Gekido Urban Fighters (PlayStation), su VGChartz. URL consultato il 10 maggio 2018.
  28. ^ (EN) Craig Harris, First Look: Gekido Advance, in IGN, 23 gennaio 2002. URL consultato il 7 maggio 2018.
  29. ^ (EN) Craig Harris, Gekido Advance, in IGN, 31 luglio 2003. URL consultato il 7 maggio 2018.
  30. ^ (EN) First Look: Gekido, in IGN, 26 settembre 2003. URL consultato il 7 maggio 2018.
  31. ^ (EN) Gekido [N-Gage – Cancelled], su Unseen64, 29 marzo 2011. URL consultato il 7 maggio 2018.
  32. ^ Filmato audio Doctor Game [The Phantom Castle], GEKIDO Story ...a modo mio! (dall'Amiga fino a Switch), su YouTube, 23 marzo 2018, a 24 min 54 s. URL consultato il 28 maggio 2018.
  33. ^ a b (EN) Get Your Gekido On, in IGN, 20 ottobre 2004. URL consultato il 9 maggio 2018.
  34. ^ (EN) Nuovo Gekido, in IGN, 2 novembre 2004. URL consultato il 9 maggio 2018.
  35. ^ (EN) Gekido: The Dark Angel Interview, in IGN, 15 marzo 2006. URL consultato il 9 maggio 2018.
  36. ^ Stefano Massobrio, Due nuove immagini per Gekido: The Dark Angel, in Everyeye.it, 14 gennaio 2006. URL consultato il 9 maggio 2018.
  37. ^ (EN) Gekido: The Dark Angel, su gekidothegame.com:80, NAPS team. URL consultato il 9 maggio 2018 (archiviato dall'url originale il 28 gennaio 2011).
  38. ^ Stefano Massobrio, Primo trailer per Gekido: The Dark Angel, in Everyeye.it, 14 marzo 2006. URL consultato il 9 maggio 2018.
  39. ^ Filmato audio (EN) GEKIDO PSP prototype may 2004, su YouTube, NAPS team, 12 aprile 2017. URL consultato il 9 maggio 2018.
  40. ^ Filmato audio (EN) Gekido The Dark Angel Prototype, su YouTube, NAPS team, 26 marzo 2019. URL consultato il 10 dicembre 2019.
  41. ^ (EN) Gekido Spurts, in IGN, 26 aprile 2005. URL consultato il 9 maggio 2018.
  42. ^ a b (EN) Gekido: The Dark Angel [PSP – Cancelled?], in Unseen 64, 8 aprile 2008. URL consultato il 9 maggio 2018.
  43. ^ a b c d e f Filmato audio Doctor Game [The Phantom Castle], GEKIDO Story ...a modo mio! (dall'Amiga fino a Switch), su YouTube, 23 marzo 2018, a 27 min 09 s. URL consultato il 18 maggio 2018.
  44. ^ (EN) Unseen Interview: Domenico Barba (Naps Team), su Unseen64, 20 dicembre 2016. URL consultato il 28 maggio 2018.
  45. ^ Giorgio Palmieri, Gekido pronto a tornare nel mondo videoludico, presto un reboot su Android, in AndroidWorld, 21 ottobre 2014. URL consultato il 10 maggio 2018.
  46. ^ GEKIDO del Naps Team sta ritornando… su Android!, in Spazio Android Italia, 21 ottobre 2014. URL consultato il 10 maggio 2018.
  47. ^ (EN) Chris Priestman, PlayStation 1 brawler Gekido is making a return for the "touch generation", in Pocket Gamer, 21 ottobre 2014. URL consultato il 10 maggio 2018.

Voci correlate[modifica | modifica wikitesto]

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]

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