Costituzioni (Aristotele)

Da Wikipedia, l'enciclopedia libera.
Vai alla navigazione Vai alla ricerca
Costituzioni
Titolo originaleΠολιτείαι
AutoreAristotele
1ª ed. originaleIV secolo a.C.
Generediritto
Sottogenerestoriografia
Lingua originalegreco antico

Le Costituzioni (in greco antico: Πολιτείαι?) erano una raccolta di 158 scritti, coordinati da Aristotele.

Origine e struttura[modifica | modifica wikitesto]

L'imponente raccolta fu prodotta quantomeno a partire dagli anni Trenta del IV secolo a.C., probabilmente dopo il soggiorno a Mieza (Macedonia) per educare Alessandro Magno, e possono essere ascritte ad un genere di tipo erudito-documentario, a metà tra storia e diritto, tipico delle opere aristoteliche di questo periodo[1]. A una generica raccolta di Politeiai fa riferimento, peraltro, anche Aristotele stesso nel capitolo conclusivo dell’Etica Nicomachea[2], in cui egli esplicita il fine della loro stesura in relazione alla redazione della Politica.

Risulta evidente, data la vastità della raccolta, che Aristotele non può averle scritte tutteː deve essersi limitato a coordinare il lavoro dei suoi allievi del Peripato, che raccolsero e composero questi opuscoli dedicati a popoli e città del mondo greco[3].

Prendendo ad esempio la Costituzione degli Ateniesi, si potrebbe dire che la struttura standard di ogni politeia fosse bipartita: in una prima parte storico-istituzionale (con numerosi aneddoti che fornirono materia di citazione agli autori posteriori), si trattava delle differenti evoluzioni della costituzione, mentre la seconda era descrittiva, con l'esame delle istituzioni della città (e, per gli scrittori successivi, molto meno interessante da citare).

Conservazione[modifica | modifica wikitesto]

Della raccolta di Politeiai conosciamo quasi per intero solo l’Athenaion Politeia (Costituzione degli Ateniesi - di cui Aristotele, si può presumere, fosse autore in prima persona, vista la sua importanza[4]), grazie a due papiri ritrovati e pubblicati alla fine dell’Ottocento[5], mentre di altre 40 ci sono giunti brevissimi estratti negli Excerpta Politiarum di Eraclide Lembo, attivo intorno alla metà del II sec. a.C.[6] e delle altre restano frammenti di tradizione indiretta[7].

La quantità di citazioni delle Politeiai aristoteliche presenti nella tradizione indiretta è, insomma, rilevante, con ben 223 frammenti.

Da queste fonti è possibile ricostruire l'esistenza delle Costituzioni delle seguenti poleis e stirpiː Egina, Etolia, Acarnania, Afite, Agrigento, Ambracia, Antandro, Argo, Arcadia, Adramitto, Acaia, Bottiea, Gela, Delfi, Delo, Epidauro, Elide, Epiro, Tessaglia, Tebe, Iaso, Itaca, Icaria, Imera, Ceo[8], Corcira, Chio, Colofone, Corinto[9], Creta[10], Crotone, Citera, Citno, Cuma[11], Cipro, Cirene[12], Sparta[13], Leucade, Locri[14], Licia, Massalia, Megara, Metone, Melo, Mileto, Nasso, Neapoli, Opunte, Orcomeno, Samo[15], Samotracia, Sicione, Sinope, Soli, Sibari, Siracusa, Taranto, Tenedo[16], Teno, Trezene, Focea, Calcedone, Calcide, Focide.

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ J. J. Keaney, The composition of Aristotle's Athenaion Politeia, Oxford, OUP, 1992, p. 9.
  2. ^ 1181 b15.
  3. ^ Diogene Laerzio, V 21.
  4. ^ C. S. Bearzot, Storie di Atene, storia dei Greci. Studi e ricerche di attidografia, Milano, Vita e Pensiero, 2010, pp. 113-128.
  5. ^ P. Berol. inv. 5009, edito da F. Blass nel 1880 e P. Lond. Lit. 108, edito da F. G. Kenyon nel 1891.
  6. ^ Fr. 611 Rose.
  7. ^ Frr. 472-610 Rose.
  8. ^ Oltre ai frammenti, preservata in epitome sostanziale in Eraclide Lembo, Excerpta Politiarum, 26-29 Dilts.
  9. ^ Oltre ai frammenti, una epitome in Eraclide Lembo, Excerpta Politiarum, 19-20 Dilts.
  10. ^ Anche in una sostanziosa epitome in Eraclide Lembo, Excerpta Politiarum, 14-15 Dilts.
  11. ^ Oltre ai frammenti, una epitome in Eraclide Lembo, Excerpta Politiarum, 36-39 Dilts.
  12. ^ Anche in epitome in Eraclide Lembo, Excerpta Politiarum, 9-12 Dilts.
  13. ^ Una sostanziosa epitome in Eraclide Lembo, Excerpta Politiarum, 16-18 Dilts.
  14. ^ Oltre ai frammenti, preservata in epitome in Eraclide Lembo, Excerpta Politiarum, 60-62 Dilts.
  15. ^ Oltre ai frammenti, ben epitomata da Eraclide Lembo, Excerpta Politiarum, 30-35 Dilts.
  16. ^ In Eraclide Lembo, Excerpta Politiarum, 22-24 Dilts.

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • V. Rose, Aristotelis qui ferebantur librorum fragmenta, Leipzig, Teubner, 1886 (prima edizione critica).
  • (GRCEN) Heraclides Lembus, Excerpta Politiarum (PDF), edited and translated by Mervin R. Dilts, Durham, North Carolina, Duke University, 1971 (archiviato dall'url originale il 28 febbraio 2014).
  • Aristotele, Politeiai di Samo, Colofone e Cuma eolica. Frammenti di tradizione indiretta, a cura di Angela Pezzullo, Tivoli, Tored, 2017, ISBN 978-88-88617-90-9.
  • Athenaion politeiai tra storia, politica e sociologia: Aristotele e Pseudo-Senofonte, a cura di C. Bearzot, M. Canevaro, T. Gargiulo, Milano, LED, 2018.
  • Aristotele, La costituzione degli ateniesi, a cura di Peter John Rhodes, traduzione di Andrea Zambrini, Milano, Fondazione Lorenzo Valla Mondadori, 2016.

Voci correlate[modifica | modifica wikitesto]

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]

Controllo di autoritàVIAF (EN197675357 · GND (DE4344897-5