Bernardo (figlio di Carlo Martello)

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Bernardo
Nascita720 circa
Morte787
Dati militari
Paese servitoRegno dei Franchi
Forza armataEsercito dei Franchi
GradoComandante
ComandantiCarlo Magno
BattaglieAssedio di Pavia (773-774)
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Bernardo (720 circa – 787) è stato un generale franco principe della casa reale carolingia, conte di San Quintino, che si distinse in campo militare.


Origine[modifica | modifica wikitesto]

Era il figlio del Maggiordomo di palazzo di Austrasia[1] ed in seguito maggiordomo di palazzo di tutti i regni dei Franchi[2], Carlo Martello (che era figlio di Pipino di Herstal o Pipino II maggiordomo di palazzo di tutti i regni dei Franchi[3] e di Alpaïde di Bruyères[4], (circa 650-† 717), di cui non si conoscono gli ascendenti, ma l'Ex Chronico Sigeberti monachi ci informa che era sorella di un certo Dodone, domestico di Pipino II, che martirizzò il vescovo di Liegi, San Lamberto[5]) e di una sua amante di nome Ruodaide di cui non si conoscono gli ascendenti. Parente con Adalardo di Chalon che si suppone che fosse padre o zio di Guerino I d'Alvernia.[6]

Biografia[modifica | modifica wikitesto]

Egli è una figura oscura della quale si hanno scarse notizie. Così come ai fratellastri, Geronimo, Remigio e Grifone, alla morte del padre, gli venne negata qualunque pretesa sull'eredità paterna, che spettò ai soli figli di primo letto, Carlomanno e Pipino.

Secondo gli Annales Regni Francorum, ed altre cronache dell'epoca, Bernardo, dopo l'incontro avvenuto sulle sponde del Rodano nella città burgunda di Genuam, (l'attuale Ginevra), col nipote Carlo Magno[7] ed altri notabili, fu presa la decisione di dividere in due parti l'esercito[8] si distinse per aver guidato una metà dell'esercito franco attraverso il valico del monte Iovis (l'attuale Gran San Bernardo), mentre il nipote Carlo Magno guidava attraverso il valico del monte Cenisium (l'attuale passo del Moncenisio), l'altra metà dell'esercito franco nella campagna contro i Longobardi del 773[9]. In questo modo le forze predisposte dal re Desiderio ai passi alpini furono aggirate[10].

Bernardo, secondo gli Annales Mosellani, morì nel 787[11], lo stesso anno del fratellastro, San Remigio.

Discendenza[modifica | modifica wikitesto]

Bernardo si sposò una prima volta, secondo lo storico francese Christian Settipani, esperto di genealogie[12], con una donna, di cui non si conoscono né il nome né gli ascendenti, di stirpe franca, che gli diede un figlio:

Bernardo si sposò una seconda volta, ancora secondo lo storico francese Settipani[12], con una donna, di cui non si conoscono né il nome né gli ascendenti, di stirpe sassone, che gli diede cinque figli:

  • Wala (772-836), si fece monaco alla morte di Carlo Magno, poi abate dell'abbazia di Corbeia, dopo il fratellastro e principale consigliere dell'imperatore Lotario I nella sua ribellione al padre, Ludovico il Pio;
  • Gondada, che si fece suora,
  • Bernardo (776- dopo l'821), monaco, esiliato col fratello, fece poi ritorno all'abbazia di Corbeia.
  • Théodrada, badessa di Saint-Marie de Soissons, dopo essere stata sposata ed aver avuto una figlia:
  • Ida[13] (circa 775-825), che, rimasta vedova del duca dei Sassoni, Ecberto, figlio del duca Bruno, si dedicò all'assistenza dei poveri ed è venerata come santa.

Ascendenza[modifica | modifica wikitesto]

Genitori Nonni Bisnonni Trisnonni
Ansegiso Arnolfo di Metz  
 
Doda di Metz  
Pipino di Herstal  
Begga di Andenne Pipino di Landen  
 
Itta di Nivelles  
Carlo Martello  
?  
 
 
Alpaïde di Bruyères  
?  
 
 
Bernardo di San Quintino  
 
 
 
 
 
 
 
Ruodaide  
 
 
 
 
 
 
 
 

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ (LA) Rerum Gallicarum et Francicarum Scriptores, tomus tertius: Annales Francorum Ludovici Dufour , Pag 698
  2. ^ (LA) Fredegarii scholastici chronicum continuatum, Pars secunda, auctore anonymo austraso, CVII
  3. ^ (LA) Annales Marbacenses, pag 4 15-20
  4. ^ (LA) Fredegarii scholastici chronicum continuatum, Pars secunda, auctore anonymo austraso, CIII
  5. ^ (LA) Rerum Gallicarum et Francicarum Scriptores, tomus tertius: Ex Chronico Sigeberti monachi , Pag 345
  6. ^ Didier F. Isel, Prosopographie des personnages mentionnés dans les textes pour l'époque de Pépin le Bref et de son frère Carloman (741 – 768), 2009, (testo on line).
  7. ^ (LA) Einhardi Annales , Pag 151 Archiviato l'11 marzo 2016 in Internet Archive.
  8. ^ (LA) Annales Laurissenses , Pag 150 Archiviato il 4 agosto 2016 in Internet Archive.
  9. ^ (LA) Annales Regni Francorum, anno 773
  10. ^ (LA) Chronicon Moissiacensis , Pag 295 Archiviato l'11 marzo 2016 in Internet Archive.
  11. ^ (LA) Monumenta Germanica Historica, tomus XVI: Annales Mosellani , Pag 497 Archiviato l'11 giugno 2015 in Internet Archive.
  12. ^ a b Settipani (1993), p. 355
  13. ^ (DE) Hüsing, Die Genealogie der hl. Ida, in: Zeitschrift f. vaterländische Geschichte und Altertumskunde (Westfalen) , Bd. 38, 1880, S. 10; Krumwiede, der Stift Fischbeck a. d. Weser, 1955, S. 49, 51, 53, 56

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

Fonti primarie[modifica | modifica wikitesto]

Letteratura storiografica[modifica | modifica wikitesto]

  • Christian Pfister, La Gallia sotto i Franchi merovingi. Vicende storiche, in Storia del mondo medievale - Vol. I, Cambridge, Cambridge University Press, 1978, pp. 688-711.
  • Gerhard Seeliger, Conquiste e incoronazione a imperatore di Carlomagno, in Storia del mondo medievale - Vol. II, Cambridge, Cambridge University Press, 1979, pp. 358-396.

Voci correlate[modifica | modifica wikitesto]

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]