Belforte all'Isauro

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Belforte all'Isauro
comune
Belforte all'Isauro – Stemma
Belforte all'Isauro – Bandiera
Belforte all'Isauro – Veduta
Belforte all'Isauro – Veduta
Localizzazione
StatoBandiera dell'Italia Italia
Regione Marche
Provincia Pesaro e Urbino
Amministrazione
SindacoPier Paolo Pagliardini (lista civica) dal 26-5-2014 (2º mandato dal 27-5-2019)
Territorio
Coordinate43°43′01.2″N 12°22′32.63″E / 43.717°N 12.375731°E43.717; 12.375731 (Belforte all'Isauro)
Altitudine344 m s.l.m.
Superficie12,29 km²
Abitanti744[1] (30-11-2023)
Densità60,54 ab./km²
FrazioniCampo, Torriola, Molino
Comuni confinantiCarpegna, Piandimeleto, Sant'Angelo in Vado, Sestino (AR)
Altre informazioni
Cod. postale61020
Prefisso0722
Fuso orarioUTC+1
Codice ISTAT041005
Cod. catastaleA740
TargaPU
Cl. sismicazona 2 (sismicità media)[2]
Cl. climaticazona E, 2 350 GG[3]
Nome abitantibelfortini
Patronosan Lorenzo
Giorno festivo10 agosto
Cartografia
Mappa di localizzazione: Italia
Belforte all'Isauro
Belforte all'Isauro
Belforte all'Isauro – Mappa
Belforte all'Isauro – Mappa
Posizione del comune di Belforte all'Isauro nella provincia di Pesaro e Urbino
Sito istituzionale

Belforte all'Isauro (Belfòrt in dialetto gallo-piceno) è un comune italiano di 744 abitanti[1] della provincia di Pesaro e Urbino nelle Marche.

Geografica fisica[modifica | modifica wikitesto]

Sorge sulle rive del fiume Foglia ai confini con la provincia di Arezzo.

Storia[modifica | modifica wikitesto]

Nel V secolo a. C. la valle era abitata da una popolazione nomade che si dedicava alla pastorizia. I Romani, dopo aver sconfitto gli Etruschi e i Galli, conquistarono anche questo piccolo territorio; infatti a nord del paese sono state scoperte tre antiche fattorie romane, mentre nei pressi dell'antica Pieve di San Lorenzo è stato ritrovato un cippo romano con iscrizioni attualmente conservato presso il museo archeologico di Urbino. Nel 1271 Belforte era uno dei cento castelli della Massa Trabaria che contribuirono alla sopravvivenza dello Stato della Chiesa. Nel 1378 al conte Antonio da Montefeltro furono riconosciuti i castelli di Frontino, di Viano, della Torriola e quello di Belforte, che rimase proprietà dei Montefeltro fino alla devoluzione del Ducato di Urbino alla Santa Sede nel 1631. Purtroppo le lotte fra i Montefeltro e i Malatesta non si fermarono, anzi dal 1439 al 1463 ci fu una lunga guerra nella quale Federico da Montefeltro fu gravemente ferito combattendo per il suo castello in un piccolo insediamento chiamato Campo. Nel 1500 la vita economica a Belforte stava fiorendo facendone un importante centro del territorio. Si costruirono anche case e ville che erano i segni tangibili del ceto signorile. Belforte nel 1872 diventò un comune autonomo nel quale furono aggregati anche la frazione di Toriola, di Campo, oggi borghi agricoli. Nel borgo di campo c'è una chiesa nominata Chiesa della Madonna della neve, così chiamata dopo un'incredibile nevicata in pieno agosto.

Simboli[modifica | modifica wikitesto]

Lo stemma e il gonfalone del Comune di Belforte all'Isauro sono stati concessi con decreto del presidente della Repubblica dell'11 ottobre 1999.[4][5]

«D'azzurro, alla torre d'oro, merlata alla guelfa di tre, murata di nero, finestrata con due finestrelle tonde ordinate in fascia, di nero, chiusa dello stesso, essa torre sostenuta dal monte all'italiana di tre colli, fondato in punta, d'argento, e accompagnata sui fianchi da due stelle di sei raggi d'oro, poste all'altezza del punto d’onore. Ornamenti esteriori da Comune.»

Il gonfalone è un drappo di bianco.

Monumenti e luoghi d'interesse[modifica | modifica wikitesto]

Società[modifica | modifica wikitesto]

Evoluzione demografica[modifica | modifica wikitesto]

Abitanti censiti[6]

Etnie e minoranze straniere[modifica | modifica wikitesto]

Secondo i dati ISTAT al 1º gennaio 2021 la popolazione straniera residente era di 121[7] persone e rappresentava il 16,1% della popolazione residente. Le comunità straniere più numerose sono (con percentuale in rapporto al totale della popolazione straniera):[8]

  1. Bulgaria, 25 (20,66%)
  2. Senegal, 24 (19,83%)
  3. Marocco, 18 (14,88%)
  4. Nigeria, 18 (14,88%)

Cultura[modifica | modifica wikitesto]

Eventi[modifica | modifica wikitesto]

La Festa del miele e dei prodotti autunnali si svolge il week end della seconda settimana del mese di ottobre. La mostra mercato, con piatti tipici preparati dagli abitanti di belforte e dai forni artigianali locali, dolci a base di miele, è accompagnata da musica, concerti e spettacoli per bambini.

Amministrazione[modifica | modifica wikitesto]

Periodo Primo cittadino Partito Carica Note
11 giugno 1985 26 maggio 1990 Marco Valentini Democrazia Cristiana Sindaco [9]
27 maggio 1990 23 aprile 1995 Alvaro Valentini Partito Comunista Italiano
Partito Democratico della Sinistra
Sindaco [9]
24 aprile 1995 13 giugno 1999 Alvaro Valentini Partito Democratico della Sinistra Sindaco [9]
14 giugno 1999 12 giugno 2004 Alvaro Valentini Centro-sinistra Sindaco [9]
13 giugno 2004 7 giugno 2009 Sauro Brisigotti Lista civica Sindaco [9]
8 giugno 2009 25 maggio 2014 Sauro Brisigotti Per Belforte Sindaco [9]
26 maggio 2014 26 maggio 2019 Pier Paolo Pagliardini Gruppo Permanente Belforte Sindaco [9]
27 maggio 2019 in carica Pier Paolo Pagliardini Per un paese in comune Sindaco [10]

Sport[modifica | modifica wikitesto]

La squadra di calcio qualche anno fa era il Belforte, che militava in Seconda Categoria ed ora sì è unita al Sestino calcio, che invece militava in Terza Categoria ed era del vicino comune di Sestino; il frutto di questa unione è stato il Real Altofoglia che oggi gioca in Prima Categoria.

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ a b Bilancio demografico mensile anno 2023 (dati provvisori), su demo.istat.it, ISTAT.
  2. ^ Classificazione sismica (XLS), su rischi.protezionecivile.gov.it.
  3. ^ Tabella dei gradi/giorno dei Comuni italiani raggruppati per Regione e Provincia (PDF), in Legge 26 agosto 1993, n. 412, allegato A, Agenzia nazionale per le nuove tecnologie, l'energia e lo sviluppo economico sostenibile, 1º marzo 2011, p. 151. URL consultato il 25 aprile 2012 (archiviato dall'url originale il 1º gennaio 2017).
  4. ^ Belforte all'Isauro, su Archivio Centrale dello Stato. URL consultato il 17 dicembre 2023.
  5. ^ Belforte all’Isauro, su araldicacivica.it. URL consultato il 5 febbraio 2021.
  6. ^ Statistiche I.Stat - ISTAT;  URL consultato in data 28-12-2012.
  7. ^ Dato Istat al 1º gennaio 2021
  8. ^ Dati Istat su tuttitalia.it
  9. ^ a b c d e f g http://amministratori.interno.it/
  10. ^ Risultati – Elezioni comune di Belforte All'isauro, su elezioni.repubblica.it, repubblica.it, 27 maggio 2019. URL consultato il 28 maggio 2019.

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • AA.VV., Belforte all'Isauro, Analisi storica di un territorio fra Montefeltro e Massa Trabaria, Convegno di studi 23 agosto 1987, Urbania 1990.
  • Nadia Ragni, Castrum Belli Fortis, Il castello di Belforte all'Isauro, in Bioarchitettura Bolzano ottobre 2012 n. 76.

Voci correlate[modifica | modifica wikitesto]

Altri progetti[modifica | modifica wikitesto]

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]

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