Peste: differenze tra le versioni

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Poiché la peste umana è una malattia rara nella maggior parte del mondo, non si ritiene necessaria la [[vaccinazione]] di routine se non per i soggetti con un rischio particolarmente elevato di esposizione al batterio. Non è nemmeno consigliato tra coloro che vivono in aree con peste [[enzootica]], dove i casi di infezione si verificano a tassi regolari e prevedibili in particolari zone e popolazioni, come avviene gli Stati Uniti occidentali. Non è nemmeno indicato per la maggior parte dei viaggiatori che si recano in paesi in cui sono stati segnalati recenti casi, in particolare se il loro viaggio è limitato alle aree urbane ed è previsto che soggiornino in strutture moderne. I [[centri per la prevenzione e il controllo delle malattie]] [[Stati Uniti d'America|statunitensi]] raccomandano la vaccinazione per: (1) tutto il personale di laboratorio e di campo che lavora con gli organismi ''Y. pestis'' resistenti agli antimicrobici; (2) per le persone impegnate in esperimenti di [[aerosol]] con lo ''Y. pestis''; (3) per le persone impegnate in operazioni sul campo in aree con peste enzootica in cui non è possibile prevenire l'esposizione (come alcune aree colpite da una catastrofe).<ref>{{cite web|title=Plague Vaccine |url=https://www.cdc.gov/mmwr/preview/mmwrhtml/00041848.htm|publisher=CDC|date=June 11, 1982|accessdate=Apr 30, 2015}}</ref>

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== Arma biologica ==
== Arma biologica ==

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Disambiguazione – Se stai cercando altri significati, vedi Peste (disambigua).
Disambiguazione – "Pestilenza" rimanda qui. Se stai cercando il personaggio dei fumetti Marvel Comics, vedi Cavalieri di Apocalisse.
Le informazioni riportate non sono consigli medici e potrebbero non essere accurate. I contenuti hanno solo fine illustrativo e non sostituiscono il parere medico: leggi le avvertenze.
Peste
Immagine al microscopio elettronico di una massa di batteri Yersinia pestis
Specialitàinfettivologia
EziologiaYersinia pestis
Classificazione e risorse esterne (EN)
ICD-10A20
MeSHD010930
MedlinePlus000596
eMedicine235627

La peste è una malattia infettiva di origine batterica causata dal batterio Yersinia pestis. È una zoonosi, il cui bacino è costituito da varie specie di roditori e il cui unico vettore è la pulce dei ratti (Xenopsylla cheopis), che può essere trasmessa anche da uomo a uomo. È una malattia quarantenaria e per il regolamento sanitario internazionale[1] è assoggettata a denuncia internazionale all'OMS, sia per i casi accertati che per quelli sospetti. Dal 2010 al 2015 sono stati riportati 3248 casi in tutto il mondo, con 584 morti ed è diffusa in tutti i continenti, fatta eccezione per l'Oceania.[2]

Sono state identificate tre varianti principali. La "peste bubbonica" è causata dall'introduzione nell'organismo del bacillo Y. Pestis attraverso la cute a seguito del morso di una pulce infetta; successivamente questo progredisce attraverso i vasi linfatici fino a giungere ai linfonodi, solitamente quelli ascellari o inguinali, dando luogo ad un'infezione con conseguente produzione di pus e ingrossamento di questi fino a formare i caratteristici "bubboni". Successivamente il bacillo può raggiungere il flusso sanguigno e da lì altri organi causando la "peste setticemica" dalla mortalità ancora più elevata. Se riesce a raggiungere i polmoni si ha la "peste polmonare", con tassi di sopravvivenza scarsissimi, e può da lì diffondersi e contagiare altri uomini per via aerea, dopo un colpo di tosse del malato.

I sintomi della malattia comprendono febbre tra i 38 e i 41° C, mal di testa, dolori articolari, nausea e vomito, sete, diarrea, tumefazione dei linfonodi e una generale sensazione di malessere. Nelle forme setticemiche e polmonari può verificarsi letargia, sonnolenza, ipotensione e dispnea, tanto da conferire al malato un colorito scuro, cianotico, da cui si è coniato il nome "peste nera". In breve tempo si va incontro a sepsi e sindrome da disfunzione multiorgano giungendo poi al decesso.

Storia

Epidemiologia

Distribuzione degli animali infettati dalla peste nel 1998

Eziologia

Clinica

La peste si manifesta principalmente nella forma di tre diversi quadri clinici: la peste bubbonica, la peste polmonare e la peste setticemica.[3] I quadri si differenziano sulla base degli apparati diversi dell'organismo in cui si sviluppa l'infezione. Le due ultime forme possono manifestarsi come quadri a sé stanti, oppure, più frequentemente, come complicazione o evoluzione della prima forma. L'accertamento della peste bubbonica si può determinare analizzando l'interno dei bubboni per la presenza di yersinia pestis, mentre è possibile rilevare quella setticemica attraverso un'emocoltura.

Peste bubbonica

Tumefazione dei linfonodi inguinali in un soggetto sofferente di peste bubbonica.

La peste bubbonica è una infezione batterica che si sviluppa e si concentra prevalentemente nel sistema linfatico. La trasmissione nell'uomo può avvenire attraverso la puntura delle pulci dei ratti (Xenopsylla cheopis), o tramite il morso dei ratti stessi o di altri roditori infetti. La pulce dell'uomo ed i pidocchi, in forma minore, permettono di trasmettere la peste bubbonica anche da uomo a uomo.

Insorge violentemente dopo un periodo di incubazione da 2 a 12 giorni. Si presenta con febbre alta, cefalea, grave debolezza, disturbi del sonno, nausea, fotosensibilità, dolore alle estremità, vomito e delirio. Si può formare una pustola o necrosi che interessa la superficie cutanea nell'area della puntura dalla pulce infetta. È possibile talvolta la formazione di petecchie, diffuse su una porzione vasta di superficie corporea, generalmente in modo asimmetrico o irregolare. L'aspetto clinico più caratteristico della malattia è l'ingrossamento di uno o più linfonodi, i più prossimi al luogo delle punture della pulce (che è più frequentemente la zona inguinale e quella ascellare). Il linfonodo si infiamma formando un bubbone, cioè un rigonfiamento edematoso il cui interno evolve formando un accumulo emorragico e necrotico. Ciò è la conseguenza del fatto che il batterio Y. pestis continua a sopravvivere anche dopo essere stato fagocitato dai leucociti e si accumula all'interno del linfonodo, riproducendosi e producendo tossine beta-bloccanti e in grado di bloccare alcune risposte immunitarie.[4]

Nei casi gravi, l'infezione si propaga nell'organismo, dando luogo alla peste setticemica descritta sotto, provocando insufficienza cardiocircolatoria, necrosi che solitamente partono dalle dita di mani o piedi per poi espandersi lentamente, complicazioni renali o emorragie interne. In assenza di cure, la malattia può evolvere verso questa fase e portare facilmente alla morte. Alternativamente, nei casi meno gravi, la febbre cessa dopo circa due settimane e i bubboni espellono pus sgonfiandosi e formando una cicatrice.

Peste setticemica

Necrosi conseguente a peste setticemica

È la setticemia sistemica derivante dalla propagazione di Y. pestis nell'apparato circolatorio che lo porta a raggiungere tutte le parti dell'organismo. Può seguire come seconda fase in conseguenza del cedimento di uno o più linfonodi quando questi, già trasformati in bubbone in un processo di infiammazione emorragica, non sono più in grado di contenere il batterio al loro interno. In questo quadro le tossine batteriche che circolano liberamente possono determinare sindromi da coagulazione intravascolare disseminata (CID) che colpiscono a partire dalle estremità, causando necrosi di dita o piedi, ecchimosi diffuse sull'intera superficie del corpo, e vengono esaurite le capacità coagulatorie del corpo causando emorragie negli organi interni. La CID costituisce un quadro estremamente pericoloso che deve essere trattato in modo aggressivo e tempestivamente, in caso contrario conduce alla morte nel corso di poche ore. Il quadro setticemico produce facilmente scompensi renali, cardiocircolatori e sindromi multi-organo.

L'insorgenza di questa forma è solitamente mortale in un tempo molto breve, dell'ordine di un solo giorno, se non curata. Il trattamento con antibiotici riduce drasticamente la mortalità, a condizione che sia molto tempestivo.

Peste polmonare

Radiografia del torace in un paziente affetto da peste polmonare

Forma decisamente più grave rispetto alla peste bubbonica, è caratterizzata dalla localizzazione nell'apparato respiratorio, in quanto un focolaio di infezione si sviluppa nei polmoni. Può presentarsi anche come complicanza della forma bubbonica, ma più spesso è indicatore della diversa modalità con cui si è contratto il batterio (non attraverso la puntura della pulce ma respirando materiale infetto). Il periodo di incubazione va da 1 a 7 giorni e presenta un notevole abbassamento della temperatura corporea, dispnea (difficoltà respiratorie), tosse, cianosi (colorazione bluastra della pelle e delle mucose, sintomo di disturbi circolatori o respiratori) e grave debolezza. Caratterizzante è l'insorgenza di gravi disturbi neurologici. Se non viene curata in tempo, porta quasi sicuramente alla morte per edema polmonare acuto.

La peste polmonare è trasmissibile anche senza l'azione di pulci, per via aerea: attraverso, cioè, tosse e starnuti di persone infette, contenenti materiale infetto in aerosol che potrebbe contagiare un prossimo ospite.

Altre forme di peste

Yersinia pseudotuberculosis è un batterio appartenente allo stesso genere yersinia che dà luogo a un quadro subacuto o cronicizzante con sintomi prevalentemente gastroenterologici. L'infezione si localizza in linfonodi profondi in area addominale causando adenite mesenterica, condizione che potrebbe indurre a sospettare tubercolosi (da cui il nome del batterio). È una infezione rara negli esseri umani.

Yersinia enterocolitica è anch'esso un batterio appartenente allo stesso genere che colpisce principalmente il basso tratto digerente, ma è molto più frequente nell'uomo (essendo causa dell'1-3 per cento dei casi di enteriti batteriche). Esso dà luogo sintomi gastroenterologici più chiaramente conclamati rispetto a Y. pseudotuberculosis.

Diagnosi

La diagnosi dell'infezione da Y. pestis viene fatta rilevando il batterio nel nel sangue, nelle secrezioni delle pustole o, nel caso della forma polmonare, nell'espettorato. Il gruppo di ricerca franco-malgascio guidato da Suzanne Chanteau dell'Istituto Pasteur del Madagascar (IPM) ha sviluppato nel 2003 un test rapido per la diagnosi di peste polmonare e bubbonica, che consente il rilevamento degli anticorpi entro 15 minuti.[5] Prima di allora, entrambe le malattie potevano essere rilevate solo dopo un periodo di incubazione 14 giorni.

Con 4 000 casi di peste che si verificano annualmente in tutto il mondo, una diagnosi rapida entro 24 ore è una componente cruciale per il successo del trattamento. In 20 paesi, soprattutto in Africa, la peste è ancora in atto.[6]

L'ambiguità e la relativa debolezze dei primi sintomi hanno spesso richiesto l'effettuazione di indagini batteriologiche, talvolta anche l'analisi del DNA, per ottenere una diagnosi utile. Nelle fasi iniziali può essere confusa con altre condizioni patologiche e quindi è necessario eseguire una diagnosi differenziale, in particolare con l'appendicite, la meningite e le infezioni da streptococco.

Trattamento

Rappresentazione di una molecola di streptomicina, un antibiotico di elezione per il trattamento della peste

Se diagnosticate in tempo, generalmente le varie forme di peste possono essere trattate efficacemente mediante l'assunzione di una terapia antibiotica per oltre 10 giorni. Di elezione si utilizza streptomicina o cloramfenicolo o combinazioni di tetraciclina e sulfamidici. Sebbene il cloramfenicolo sia altamente efficace, è considerato un farmaco di riserva per via dei suoi effetti collaterali. Tra le nuove generazioni di antibiotici, la gentamicina e la doxiciclina si sono dimostrati efficaci nel trattamento monoterapico della malattia. Infine, gli antibiotici doxiciclina e ciprofloxacina possono essere considerati anche farmaci utili per la profilassi se somministrati per un periodo di sette giorni.[7][8] Importante è l'isolamento dei malati per evitare ulteriori contagi.

Vi è la possibilità che il batterio della peste possa sviluppare una resistenza ai farmaci e diventare così nuovamente una grave minaccia per la salute delle popolazioni. Nel 1995 è stato trovato in Madagascar un caso di una forma di batterio resistente[9] Further outbreaks in Madagascar were reported in November 2014 mentre, nello stesso paese, sono state segnalate ulteriori epidemie nel novembre 2014[10] mentre, nello stesso paese, sono state segnalate ulteriori epidemie nel novembre 2014 e nell'ottobre 2017.[11]

Esistono dei vaccini antipestosi, ma a causa della brevità del loro effetto sono somministrati solo in casi di rischio evidente e programmabile di contagio (per esempio per le figure professionali di biologi, ricercatori, ecc.).

Attualmente sono in fase di sviluppo degli inibitori in grado di bloccare nello Y. pestis un enzima che svolge un ruolo importante nella costruzione della membrana protettiva cellulare, senza la quale il batterio non può sopravvivere.[12]

Prognosi

Prevenzione

Lo stesso argomento in dettaglio: Vaccino antipestoso.

Poiché la peste umana è una malattia rara nella maggior parte del mondo, non si ritiene necessaria la vaccinazione di routine se non per i soggetti con un rischio particolarmente elevato di esposizione al batterio. Non è nemmeno consigliato tra coloro che vivono in aree con peste enzootica, dove i casi di infezione si verificano a tassi regolari e prevedibili in particolari zone e popolazioni, come avviene gli Stati Uniti occidentali. Non è nemmeno indicato per la maggior parte dei viaggiatori che si recano in paesi in cui sono stati segnalati recenti casi, in particolare se il loro viaggio è limitato alle aree urbane ed è previsto che soggiornino in strutture moderne. I centri per la prevenzione e il controllo delle malattie statunitensi raccomandano la vaccinazione per: (1) tutto il personale di laboratorio e di campo che lavora con gli organismi Y. pestis resistenti agli antimicrobici; (2) per le persone impegnate in esperimenti di aerosol con lo Y. pestis; (3) per le persone impegnate in operazioni sul campo in aree con peste enzootica in cui non è possibile prevenire l'esposizione (come alcune aree colpite da una catastrofe).[13]

Una revisione sistematica della Cochrane Collaboration non ha trovato studi di qualità sufficiente per stilare alcuna dichiarazione sull'efficacia del vaccino.[14]

Arma biologica

La peste nell'arte e nella letteratura

A causa della sua virulenza, della paura che essa ha suscitato nel corso dei secoli e dell'enorme numero di vittime causate, molti scrittori hanno inserito un'epidemia di peste nelle loro opere, oppure hanno scritto un saggio in cui si parla della malattia o in cui essa è comunque presente. Tra le molte opere celebri nelle quali si tratta anche della peste o di un'epidemia ad essa associabile si possono certamente ricordare il De rerum natura del poeta latino Lucrezio sulla Peste di Atene già descritta dallo storico greco Tucidide, il brano sulla peste del Nòrico (libro IV, vv.453-527) nelle Georgiche di Virgilio, il Decameron di Giovanni Boccaccio (novelle, 1349-1351 circa), il Diario dell'anno della peste di Daniel Defoe (1722), la Storia della colonna infame (saggio storico, 1840) e I promessi sposi (romanzo storico, 1840) entrambi di Alessandro Manzoni, La peste di Albert Camus (1947), La maschera della morte rossa di Edgar Allan Poe (1842), Il barbiere di sua altezza di Luigi Gramegna, romanzo storico che descrive l'epidemia torinese del 1630, Lo stato d'assedio (1948) sempre di Albert Camus. L'opera di quest'ultimo ha una valenza allegorica: la peste rappresenta i regimi totalitari.

Note

  1. ^ regolamento sanitario internazionale
  2. ^ (EN) Plague, su World Health Organization. URL consultato il 4 novembre 2017.
  3. ^ Centers for Disease Control and Prevention; Plague, Symptoms, su cdc.gov.
  4. ^ Brown S.D., Montie T.C., Beta-Adreginic Blocking activity of Yersinia Pestis Murine Toxin, in Infection and Immunity, vol. 18, n. 1, 22 Marzo 1977, pp. 85-93.
  5. ^ Development and testing of a rapid diagnostic test for bubonic and pneumonic plague, in Lancet, vol. 361, n. 9353, January 2003, pp. 211–6, DOI:10.1016/S0140-6736(03)12270-2.
  6. ^ Bubonic plague in the Southwestern United States. A review of recent experience, in Medicine (Baltimore), vol. 49, n. 6, November 1970, pp. 465–86, DOI:10.1097/00005792-197011000-00002.
  7. ^ Mwengee W, Treatment of Plague with Genamicin or Doxycycline in a Randomized Clinical Trial in Tanzania, in Clin Infect Dis, vol. 42, n. 5, 2006, pp. 614–21, DOI:10.1086/500137.
  8. ^ Marianne Abele-Horn: Antimikrobielle Therapie. Entscheidungshilfen zur Behandlung und Prophylaxe von Infektionskrankheiten. Unter Mitarbeit von Werner Heinz, Hartwig Klinker, Johann Schurz und August Stich, 2., überarbeitete und erweiterte Auflage. Peter Wiehl, Marburg 2009, ISBN 978-3-927219-14-4, S. 159.
  9. ^ Drug-resistant plague a 'major threat', say scientists, SciDev.Net.
  10. ^ Plague – Madagascar, su who.int, World Health Organisation, 21 November 2014.
  11. ^ WHO scales up response to plague in Madagascar, su who.int, World Health Organization (WHO), 1º October 2017.
  12. ^ Structure of the Yersinia pestis FabV enoyl-ACP reductase and its interaction with two 2-pyridone inhibitors, in Structure, vol. 20, n. 1, January 2012, pp. 89–100, DOI:10.1016/j.str.2011.07.019.
  13. ^ Plague Vaccine, su cdc.gov, CDC, June 11, 1982. URL consultato il Apr 30, 2015.
  14. ^ Jefferson T, Demicheli V, Pratt M, Vaccines for preventing plague, in Cochrane Database Syst Rev, n. 2, 2000, pp. CD000976, DOI:10.1002/14651858.CD000976.

Bibliografia

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