Terra d'Otranto
Terra d'Otranto | |||||
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(dettagli)
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Informazioni generali | |||||
Nome ufficiale | Terrae Ydronti | ||||
Nome completo | Giustizierato di Terra d'Otranto (fino al XV secolo) Provincia di Terra d'Otranto | ||||
Capoluogo | Lecce 17.009 abitanti (1840) | ||||
Altri capoluoghi | Otranto | ||||
Dipendente da | Regno di Sicilia Regno di Napoli Regno delle Due Sicilie | ||||
Suddiviso in | 4 distretti 45 circondari 122 comuni | ||||
Evoluzione storica | |||||
Inizio | 1231 | ||||
Causa | Promulgazione delle Costituzioni di Melfi | ||||
Fine | 1860-61 | ||||
Causa | Occupazione garibaldina e annessione al Regno di Sardegna | ||||
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Cartografia | |||||
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«Tutta la Terra d'Otranto è fuori di sé. Se ne è andata chissà dove. È una terra nomade, gira su se stessa. A vuoto.»
La Terra d'Otranto è una regione storico-geografica dell'Italia meridionale, nonché un'antica circoscrizione amministrativa, prima del Regno di Sicilia, poi del Regno di Napoli e successivamente del Regno delle due Sicilie. Divenuta parte del Regno d'Italia, fu definitivamente smembrata nel 1927.
Il giustizierato di Terra d'Otranto
Fin dall'XI secolo, hanno formato parte integrante della Terra d'Otranto i territori delle odierne province di Lecce, Taranto e Brindisi (con l'eccezione di Fasano e Cisternino) e il territorio di Matera fino al 1663, quando questa città fu dichiarata capoluogo di Basilicata con decreto di Filippo IV di Spagna.
Costituito in giustizierato dai Normanni, il territorio mantenne tale organizzazione amministrativa durante il Regno di Sicilia ed il successivo Regno di Napoli. Il suo capoluogo fu dapprima Otranto, la città del Canale, ma già verso la fine del XII secolo assunsero notevole rilievo i vari circondari amministrativi in cui fu organizzato il territorio, tra cui emersero la Contea di Lecce e il Principato di Taranto.
Otranto perdeva così il vecchio ruolo politico di centro bizantino, ma conservava il prestigio arcivescovile. Per Lecce avveniva il contrario: centro amministrativo sempre più importante, posto nel cuore geografico del Salento, ma diocesi suffraganea a quella di Otranto.
Fu con gli Aragonesi, e poi con gli Spagnoli, che Lecce divenne l'indiscussa capitale politica e amministrativa della Terra d'Otranto, diventando anche una delle più ricche e culturalmente vive città mediterranee.
La provincia di Terra d'Otranto
Con la legge 132 del 2 agosto 1806 Sulla divisione ed amministrazione delle province del Regno, varata l'8 agosto di quell'anno, Giuseppe Bonaparte riformò la ripartizione territoriale del Regno di Napoli sulla base del modello francese e soppresse il sistema dei giustizierati. La provincia era suddivisa in successivi livelli amministrativi gerarchicamente dipendenti dal precedente. Al livello immediatamente successivo alla provincia individuiamo i distretti che, a loro volta, erano suddivisi in circondari.
![](http://upload.wikimedia.org/wikipedia/commons/thumb/0/06/Provincie_duosiciliane.png/220px-Provincie_duosiciliane.png)
Negli anni successivi (tra il 1806 ed il 1811), una serie di regi decreti completò il percorso d'istituzione delle province con la specifica dei comuni che in esse rientravano e la definizione dei limiti territoriali e delle denominazioni di distretti e circondari in cui veniva suddivisa ciascuna provincia. I circondari erano costituiti dai comuni, l'unità di base della struttura politico-amministrativa dello Stato moderno, ai quali potevano far capo i villaggi[1], centri a carattere prevalentemente rurale.
La provincia di Terra d'Otranto manteneva senza modifiche il suo assetto territoriale, comprendendo quattro distretti, classificati in base alle funzioni e al numero degli abitanti. Di prima categoria erano i distretti di Lecce e di Taranto, di seconda quello di Mesagne (nel 1814 rinominato in distretto di Brindisi), di terza quello di Gallipoli (costituito nel 1814, scorporando 14 circondari dal distretto di Lecce)[2]. Il numero totale dei circondari nella provincia era 44.
Dal 1º gennaio 1817, sotto il Regno delle Due Sicilie, l'organizzazione amministrativa venne definitivamente regolamentata con la Legge riguardante la circoscrizione amministrativa delle Provincie dei Reali Domini di qua del Faro del 1º maggio 1816. I Borboni mantennero sostanzialmente lo stesso assetto napoleonico, limitandosi ad apportare qualche variazione territoriale dei circondari, istutuendo nuovi comuni e declassandone altri al rango di villaggi senza autonomia amministrativa.
La sede degli organi amministrativi era ubicata a Lecce nel palazzo dei Celestini attuale sede della prefettura[3].
Soppressione della provincia di Terra d'Otranto
Dopo l'unità d'Italia, la Provincia di Terra d'Otranto fu chiamata anche di Lecce, e il suo territorio fu diviso nei quattro circondari di Lecce, di Gallipoli, di Brindisi e di Taranto.
Nel corso del XX secolo, il territorio della storica provincia sarà smembrato con l'istituzione, nel 1923, della provincia dello Jonio[4] e, nel 1927, della provincia di Brindisi (alla quale furono aggregati due comuni, Fasano e Cisternino, già appartenenti alla Terra di Bari).
Geografia
![](http://upload.wikimedia.org/wikipedia/commons/thumb/7/74/Terra_d%27Otranto.jpg/220px-Terra_d%27Otranto.jpg)
Dopo il 1663, la Terra d'Otranto si estendeva per circa 140 km dalla soglia messapica e la Valle d'Itria situate a Nord, fino a Santa Maria di Leuca a Sud, e mediamente per circa 40 km tra il Golfo di Taranto ad Ovest ed il Canale d'Otranto ad Est. Confinava a Nord con la Terra di Bari, ad Ovest con la Basilicata, a Sud con il mar Ionio e ad Est con il mare Adriatico. Conteneva quindi l'intera penisola Salentina, ma anche una parte notevole della Murgia dei Trulli, conosciuta come Valle d'Itria, e una parte dell'Alta Murgia che declina verso il Mar Ionio.
Stemma
![](http://upload.wikimedia.org/wikipedia/commons/thumb/9/99/Coat_of_Arms_of_Terra_d%27Otranto.svg/150px-Coat_of_Arms_of_Terra_d%27Otranto.svg.png)
Lo stemma raffigura un delfino guizzante che ha in bocca la mezzaluna islamica, simbolo dell'Impero Ottomano.
La mezzaluna fu inserita dopo la cacciata degli islamici ad opera di Alfonso d'Aragona, figlio di Ferdinando I Re di Napoli avvenuta nel 1481, un anno dopo la caduta in mano nemica.
Note
- ^ Nel Regno delle Due Sicilie, i centri abitati privi di autorità municipale erano chiamati "villaggi", tranne in Calabria Citeriore dove erano detti "rioni", in Abruzzo "ville", in Salerno e Napoli "casali". Gabriello De Sanctis (a cura di), Dizionario statistico de' paesi del regno delle Due Sicilie, Napoli, 1840, p. 29. ISBN non esistente
- ^ Luigi Carducci, Storia del Salento, vol. II, M. Congedo, 2006, p. 343.
- ^ Antonio Garrisi, Il ritorno dei Borboni, in Cavallino, Cronistoria 1780-1900. URL consultato il 16 agosto 2010. ISBN non esistente
- ^ Regio Decreto 2 settembre 1923, n. 1911
Bibliografia
- Attilio Zuccagni-Orlandini, Corografia fisica, storica e statistica dell'Italia e delle sue Isole, Firenze, Tipografia L'Insegna di Clio, 1845. ISBN non esistente
- Gabriello De Sanctis (a cura di), Dizionario statistico de' paesi del regno delle Due Sicilie, Napoli, 1840. ISBN non esistente
- Pompilio Petitti (a cura di), Repertorio amministrativo ossia collezione di leggi, decreti, reali rescritti ecc. sull'amministrazione civile del Regno delle Due Sicilie, vol. 1, Napoli, Stabilimento Migliaccio, 1851. ISBN non esistente
- Gabriello De Sanctis (a cura di), Elenco alfabetico delle province, distretti, circondari, comuni e villaggi del regno delle Due Sicilie, Napoli, Stabilimento Tipografico di Gaetano Nobile, 1854. ISBN non esistente
Voci correlate
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