Giustizierato di Basilicata
Basilicata | |||||
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Informazioni generali | |||||
Nome completo | Giustizierato di Basilicata (dal 1231 al 1442) Provincia di Basilicata (dal 1442 al 1860) | ||||
Capoluogo | Lauria (1° capoluogo in ordine cronologico) | ||||
Altri capoluoghi | Lagonegro, Potenza, Stigliano, Tolve, Tursi, Vignola, Matera (dal 1663 al 1806), Potenza (dal 1806 al 1860) | ||||
Dipendente da | Regno di Sicilia Regno di Napoli Regno delle Due Sicilie | ||||
Suddiviso in | 4 distretti 42 circondari 123 comuni | ||||
Evoluzione storica | |||||
Inizio | 1231 | ||||
Causa | Promulgazione delle Costituzioni di Melfi | ||||
Fine | 1860 | ||||
Causa | Occupazione garibaldina e annessione al Regno di Sardegna | ||||
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Cartografia | |||||
La Basilicata fu un'unità amministrativa, prima del Regno di Sicilia, poi del Regno di Napoli e, infine, del Regno delle Due Sicilie.
Storia[modifica | modifica wikitesto]
Il giustizierato, originariamente, comprendeva all'incirca il territorio delle attuali province di Potenza e Matera (ad esclusione della stessa città di Matera). Fu una delle province napoletane più difficili da controllare: retaggio dell'antica dominazione normanna, era focolaio di molte rivolte feudali, fra cui la celebre congiura dei baroni.
Per queste ragioni nei suoi territori non fu per lungo tempo possibile insediare delle istituzioni civili e burocratiche; la sede delle udienze e dei giustizieri era itinerante e malvista dalla nobilità locale.
Nel Medioevo, con i potenti signori di Lauria, ne divenne sede la omonima cittadina, ma solo per un breve periodo del XIII secolo. Successivamente furono sede di uditorato Lagonegro, Potenza, Stigliano, Tolve, Tursi, Vignola e (dal 1663 al 1806) Matera, che a tale scopo fu distaccata dalla Terra d'Otranto e che continuò a mantenere la sede del tribunale fino al 1811.
Riforma amministrativa[modifica | modifica wikitesto]
Nel 1806, con la legge 132 Sulla divisione ed amministrazione delle province del Regno, varata l'8 agosto, da Giuseppe Bonaparte, la ripartizione territoriale del Regno di Napoli venne riformata sulla base del modello francese e fu soppresso il sistema feudale. Negli anni successivi (tra il 1806 e il 1811), una serie di regi decreti completò il percorso d'istituzione delle nuove province con la specifica dei comuni che in esse rientravano e la definizione dei limiti territoriali e delle denominazioni di distretti e circondari in cui ciascuna provincia veniva suddivisa. La provincia di Basilicata fu suddivisa nei distretti di Potenza (sede anche dell'Intendenza e capoluogo amministrativo, in luogo di Matera), Matera e Lagonegro.
Dal 1º gennaio 1817, l'organizzazione amministrativa venne definitivamente regolamentata con la Legge riguardante la circoscrizione amministrativa delle Provincie dei Reali Domini di qua del Faro, promulgata il 1º maggio 1816. Nello stesso anno, fu istituito anche il distretto di Melfi.
La sede degli organi amministrativi era ubicata a Potenza, nell'ex convento di San Francesco, attuale sede della provincia.[1]
Suddivisione amministrativa[modifica | modifica wikitesto]
La provincia era suddivisa in successivi livelli amministrativi gerarchicamente dipendenti dal precedente. Al livello immediatamente successivo alla provincia si individuavano i distretti che, a loro volta, erano suddivisi in circondari. Questi ultimi erano costituiti dai comuni, l'unità di base della struttura politico–amministrativa dello stato moderno, ai quali potevano far capo i villaggi[2], centri a carattere prevalentemente rurale.
La provincia comprendeva i seguenti distretti:
- Distretto di Potenza istituito nel 1806
- Distretto di Lagonegro istituito nel 1806
- Distretto di Matera istituito nel 1806
- Distretto di Melfi istituito nel 1816
I distretti erano suddivisi complessivamente in 42 circondari.
Popolazione[modifica | modifica wikitesto]
Nel 1832 il distretto più popoloso era quello di Potenza con 142 212 abitanti, seguito da quello di Lagonegro con 111 532, da quello di Melfi con 89 864 e infine da quello di Matera con 88 261[3].
Note[modifica | modifica wikitesto]
- ^ Storia di un Palazzo, Storia di una Piazza (PDF), brigantaggio.net. URL consultato il 15 agosto 2010.
- ^ Nel Regno delle Due Sicilie, i centri abitati privi di autorità municipale erano chiamati "villaggi", tranne in Calabria Citeriore dove erano detti "rioni", in Abruzzo "ville", in Salerno e Napoli "casali". Gabriello De Sanctis (a cura di), Dizionario statistico de' paesi del regno delle Due Sicilie, Napoli, 1840, p. 29. ISBN non esistente
- ^ Il portale del Sud, http://www.ilportaledelsud.org/abitanti1832.htm .
Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]
- Attilio Zuccagni-Orlandini, Corografia fisica, storica e statistica dell'Italia e delle sue Isole, supplemento al vol. 11, Firenze, Tipografia L'Insegna di Clio, 1845. ISBN non esistente
- Gabriello De Sanctis (a cura di), Dizionario statistico de' paesi del regno delle Due Sicilie, Napoli, 1840. ISBN non esistente
- Atlante Corografico Storico e Statistico del Regno delle Due Sicilie di Benedetto Marzolla , Reale Litografia Militare 1832 [1]
- Gabriello De Sanctis (a cura di), Elenco alfabetico delle province, distretti, circondari, comuni e villaggi del regno delle Due Sicilie, Napoli, Stabilimento Tipografico di Gaetano Nobile, 1854. ISBN non esistente
- Pompilio Petitti (a cura di), Repertorio amministrativo ossia collezione di leggi, decreti, reali rescritti ecc. sull'amministrazione civile del Regno delle Due Sicilie, vol. 1, Napoli, Stabilimento Migliaccio, 1851. ISBN non esistente
Voci correlate[modifica | modifica wikitesto]
- Giustizierato
- Distretto di Potenza
- Distretto di Lagonegro
- Distretto di Matera
- Distretto di Melfi
- Suddivisione amministrativa del Regno di Napoli
- Suddivisione amministrativa del Regno delle Due Sicilie
- Regno di Sicilia
- Regno di Napoli
- Regno delle Due Sicilie
- Brigantaggio
- Brigantaggio postunitario italiano