Bartolomeo (apostolo): differenze tra le versioni
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Se la tradizione lo vuole missionario girovago anche le sue spoglie viaggiarono molto. Nel [[264]] le reliquie del santo giunsero a [[Lipari]], quando era vescovo [[sant'Agatone]] fino a quando vennero parzialmente disperse dagli arabi nel IX secolo; nel [[410]] le spoglie vennero portate a [[Maypherkat]], che a causa del gran numero di [[reliquia|reliquie]] che il vescovo [[Maruta]] vi radunò, venne chiamata Martyropolis. Nel [[507]] l'Imperatore [[Anastasio I di Bisanzio|Anastasio I]] le portò a [[Darae]] sempre in [[Mesopotamia]]. Nel [[546]] ricomparvero a [[Lipari]] e nell'[[838]] a [[Benevento]]. Dopo la conquista della città le reliquie del santo furono trasferite a [[Roma]] e collocate |
Se la tradizione lo vuole missionario girovago anche le sue spoglie viaggiarono molto. Nel [[264]] le reliquie del santo giunsero a [[Lipari]], quando era vescovo [[sant'Agatone]] fino a quando vennero parzialmente disperse dagli arabi nel IX secolo; nel [[410]] le spoglie vennero portate a [[Maypherkat]], che a causa del gran numero di [[reliquia|reliquie]] che il vescovo [[Maruta]] vi radunò, venne chiamata Martyropolis. Nel [[507]] l'Imperatore [[Anastasio I di Bisanzio|Anastasio I]] le portò a [[Darae]] sempre in [[Mesopotamia]]. Nel [[546]] ricomparvero a [[Lipari]] e nell'[[838]] a [[Benevento]]. Dopo la conquista della città le reliquie del santo furono trasferite a [[Roma]] e collocate nell'anno [[983]] nella [[Basilica di San Bartolomeo all'Isola|chiesa omonima]] edificata per volere di [[Ottone III]] sull'[[Isola Tiberina]]<ref>[http://books.google.it/books?id=_NQUAAAAIAAJ&pg=PA193&lpg=PA193&dq=bartolomeo+983+ottone&source=bl&ots=GaDXnnyRj9&sig=xIMk-4liWAoTeC5DA8F--NDmX3c&hl=it&ei=utCeSqyeMJTCmgOj67m8Ag&sa=X&oi=book_result&ct=result&resnum=3#v=onepage&q=bartolomeo%20983%20ottone&f=false Margherita Guarducci, ''Scritti scelti sulla religione greca e romana e sul Cristianesimo'', 1983]</ref>. Papa [[Giulio III]] ne riesumò il corpo e donò la lingua del santo alla [[chiesa di San Giacomo (Barletta)|chiesa di San Giacomo]] in [[Barletta]]. |
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== Iconografia == |
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Versione delle 14:07, 4 lug 2010
San Bartolomeo | |
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Michelangelo nel Giudizio Universale della Cappella Sistina dipinge San Bartolomeo che mostra la sua propria pelle. Il volto sulla pelle è un autoritratto dell'artista | |
Apostolo | |
Morte | Armenia, data ignota |
Venerato da | Tutte le Chiese che ammettono il culto dei santi |
Santuario principale | Basilica di San Bartolomeo all'Isola, Roma Kaiserdom St. Bartholomäus, Francoforte |
Ricorrenza | 24 agosto (Chiesa cattolica) 11 giugno (Chiesa ortodossa) |
Attributi | Coltello, pelle |
Patrono di | vedi sezione |
Bartolomeo (in greco Βαρθολομαιος ... – ...; fl. I secolo) fu uno dei dodici apostoli che seguirono Gesù. L'apostolo viene chiamato con questo nome nei sinottici, mentre nel vangelo di Giovanni Giovanni 1,45[1] Giovanni 21,2[2] è indicato con il nome di Natanaele, sempre che si accetti l'identificazione tra questi due personaggi, cosa di cui molti studiosi dubitano[3]. Era originario di Cana in Galilea, ma non vi sono indicazioni sulle date di nascita e di morte. Morì nella seconda metà del I secolo probabilmente in Siria. Fu il secondo Catholicos di tutti gli Armeni (60-68). Viene festeggiato il 24 agosto.
Nei Vangeli
Tutto quello che si conosce di questo Apostolo proviene dai vangeli. Secondo il Vangelo di Giovanni egli era amico di Filippo Giovanni 1,45.46.47.48.49.50[4], fu, infatti, questi a parlargli entusiasticamente del Messia quando gli disse: Abbiamo trovato colui del quale hanno scritto Mosè nella Legge e i Profeti, Gesù, figlio di Giuseppe di Nazareth. La risposta di Bartolomeo fu molto scettica: Da Nazareth può mai venire qualcosa di buono? Ma Filippo insistette: Vieni e vedrai. Bartolomeo incontrò Cristo e quanto gli disse fu sufficiente a fargli cambiare idea. Gesù: Ecco davvero un Israelita in cui non c'è falsità. Bartolomeo turbato gli chiese come facesse a conoscerlo e Gesù di rimando: Prima che Filippo ti chiamasse, io ti ho visto quando eri sotto il fico. L'essere raggiunto da Cristo nei suoi pensieri più intimi, suscitò in lui un'immediata dichiarazione di fede: Rabbi, tu sei il Figlio di Dio, tu sei il re d'Israele! Gesù, allora, gli rispose Perché ti ho detto che ti ho visto sotto il fico credi? Vedrai cose maggiori di questa.
Il suo nome compare poi nell'elenco dei dodici inviati da Cristo a predicare e, ancora, negli Atti degli Apostoli, dove viene elencato assieme agli altri apostoli dopo la risurrezione di Cristo. Da questo momento più nulla, solo la tradizione che racconta della sua vita missionaria in varie regioni del Medio Oriente, secondo alcuni, forse, si spinse fino in India [5]. Anche la morte è affidata al racconto che lo vuole ucciso, scuoiato della pelle, secondo alcune fonti da parte del re dei Medi nella regione della Siria, mentre altre fonti parlano dell'Armenia.
Le reliquie
Se la tradizione lo vuole missionario girovago anche le sue spoglie viaggiarono molto. Nel 264 le reliquie del santo giunsero a Lipari, quando era vescovo sant'Agatone fino a quando vennero parzialmente disperse dagli arabi nel IX secolo; nel 410 le spoglie vennero portate a Maypherkat, che a causa del gran numero di reliquie che il vescovo Maruta vi radunò, venne chiamata Martyropolis. Nel 507 l'Imperatore Anastasio I le portò a Darae sempre in Mesopotamia. Nel 546 ricomparvero a Lipari e nell'838 a Benevento. Dopo la conquista della città le reliquie del santo furono trasferite a Roma e collocate nell'anno 983 nella chiesa omonima edificata per volere di Ottone III sull'Isola Tiberina[6]. Papa Giulio III ne riesumò il corpo e donò la lingua del santo alla chiesa di San Giacomo in Barletta.
Iconografia
A causa del supplizio a cui sarebbe stato condannato, lo si vede spesso raffigurato mentre viene scuoiato o con un coltello in mano. Michelangelo nel Giudizio Universale della Cappella Sistina lo rappresenta con la propria pelle in mano. Sulla maschera di volto che appare su questa pelle l'artista ha voluto porvi il proprio autoritratto. La più famosa opera su San Bartolomeo è una scultura, opera di Marco d'Agrate, un allievo di Leonardo, esposta all'interno del Duomo di Milano, in cui è appunto rappresentato scorticato con la Bibbia in mano; l'opera è caratterizzata dalla minuta precisione anatomica con cui viene reso il corpo umano privo della pelle, che è scolpita drappeggiata attorno al corpo, con la pelle della testa penzolante sulla schiena del martire.
Il martirio di San Bartolomeo è un tema ripreso da una serie di pittori minori allievi del Caravaggio tra il del '600 e '700.
Galleria di immagini
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Martirio di san Bartolomeo, Milano, Chiesa di San Bartolomeo
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Giovan Battista Piazzetta, Martirio di san Bartolomeo, 1722, Venezia, Chiesa di San Stae
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Statua di San Bartolomeo nel Duomo di Milano
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- Conciatori
Malattie
Note
- ^ Gv 1,45, su La Parola - La Sacra Bibbia in italiano in Internet.
- ^ Gv 21,2, su La Parola - La Sacra Bibbia in italiano in Internet.
- ^ John P. Meier, A Marginal Jew Volume 3, Doubleday, 2001. pp 199-200. ISBN 0-385-46993-4
- ^ Gv 1,45.46.47.48.49.50, su La Parola - La Sacra Bibbia in italiano in Internet.
- ^ Rufino, storico latino vissuto nel IV secolo, assegna a Bartolomeo l'«India Citerior», quella più vicina all'Occidente, zona in cui si recò anche San Panteno.
- ^ Margherita Guarducci, Scritti scelti sulla religione greca e romana e sul Cristianesimo, 1983
Voci correlate
Collegamenti esterni
- Basilica di San Bartolomeo All'Isola, Roma
- Catechesi di papa Benedetto XVI sull'apostolo Bartolomeo
- Basilica di San Bartolomeo Apostolo a Benevento
- Sito dedicato all'apostolo dalla comunità di Giarratana (RG)
- Voce San Bartolomeo nel sito Santiebeati.it
Altri progetti
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