Douglas DC-9: differenze tra le versioni
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* La storia del DC-9 e la sua evoluzione in MD-80, con particolare riguardo alla sua storia "italiana" su [http://www.ilvolo.it/index.php/200811041743/Approfondimenti/McDonnell-Douglas-DC-9-MD-80.html ilVolo.it] |
* La storia del DC-9 e la sua evoluzione in MD-80, con particolare riguardo alla sua storia "italiana" su [http://www.ilvolo.it/index.php/200811041743/Approfondimenti/McDonnell-Douglas-DC-9-MD-80.html ilVolo.it] |
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Versione delle 20:47, 6 apr 2020
Douglas DC-9 | |
---|---|
Un Douglas DC-9-32 di Aeromexico | |
Descrizione | |
Tipo | aereo di linea |
Equipaggio | 2 più gli assistenti di volo |
Costruttore | Douglas |
Data primo volo | 25 febbraio 1965 |
Data entrata in servizio | 8 dicembre 1965 con Delta |
Data ritiro dal servizio | ancora in servizio |
Utilizzatore principale | Eastern Air Lines (96) |
Altri utilizzatori | Delta Air Lines (77) US Airways (69) SAS (61) |
Esemplari | 976[1] (1965-1982) |
Altre varianti | McDonnell Douglas C-9 McDonnell Douglas MD-80 McDonnell Douglas MD-90 Boeing 717 |
Dimensioni e pesi | |
Lunghezza | 36,3 m |
Apertura alare | 28,5 m |
Altezza | 8,38 m |
Peso max al decollo | 49 940 kg |
Passeggeri | 80 (2 classi) 90 (1 classe) |
Capacità | 25,3 m³ |
Capacità combustibile | 13 925 L |
Propulsione | |
Motore | 2 × turbofan PW JT8D-15 |
Spinta | 15 500 lbs 7 031 kg |
Prestazioni | |
Velocità di crociera | 917 km/h |
Autonomia | 2 631 km 1 635 statute miles |
Note | i dati su dimensioni, propulsione e prestazioni si riferiscono al DC-9-30 |
fonte: boeing[2] | |
voci di aerei civili presenti su Wikipedia |
Il Douglas DC-9 è un bireattore da trasporto passeggeri a corto e medio raggio di notevole successo commerciale prodotto dalla Douglas Aircraft Company a partire dalla seconda metà degli anni sessanta (il primo volo avvenne nel 1965).
Il progetto venne iniziato dalla Douglas Aircraft Company, in seguito assorbita dalla McDonnell Aircraft Corporation nel 1967. L'aereo presenta un caratteristico impennaggio a T e motori montati in coda (modello Pratt & Whitney JT8D, ovvero gli stessi che già equipaggiavano il trireattore Boeing 727).
Storia del progetto
Alle prime versioni (le -10, -15 e -20) si affiancò quella costruita nel maggior numero di esemplari, la -30, che presentava sensibile allungamento della fusoliera, motori più potenti e l'impiego di slats sul bordo d'attacco alare che consentivano un notevole miglioramento delle prestazioni da piste corte ed in condizioni "hot and high". Limitata diffusione ebbero 2 versioni successive la -40 (con fusoliera ulteriormente allungata rispetto alla -30 e motori ancora più potenti) e la -50 (ulteriore allungamento). L'ultimo esemplare è stato consegnato nell'ottobre 1982.
Alla fine degli anni settanta la casa statunitense cominciò a pensare ad una evoluzione più "radicale" del velivolo che fosse più al passo con i tempi (anche sulle tratte a corto raggio il numero di passeggeri aumentava costantemente) così nacque il progetto DC-9 Super 80 che, a partire dalla prima metà degli anni ottanta, venne rinominato MD-80 (veniva abbandonata la vecchia sigla "DC", acronimo di Douglas Commercial, e introdotta quella di "MD" ovvero l'acronimo di "McDonnell Douglas". L'aereo viene anche affettuosamente chiamato dai suoi piloti 'maddog' a causa del fatto che l'elevatore in coda è composto da due parti non collegate direttamente ai comandi di volo, ma che sono mosse aerodinamicamente tramite due alette più piccole poste sul bordo d'uscita chiamate 'control tab' che sono direttamente collegate ai comandi dei piloti. Il risultato è che gli elevatori sopra citati sono liberi di muoversi a terra e se le condizioni del vento sono favorevoli può accadere che l'elevatore sinistro sia deflesso verso il basso mentre il destro verso l'alto o viceversa, esattamente come simpaticamente apparirebbe un cane che ha un orecchio a punta eretto mentre l'altro rimane pendente. Da qui l'espressione 'Mad Dog'.
Tecnica
Le soluzioni aerodinamiche adottate si caratterizzano per essere mirate ad un'estrema efficienza aerodinamica. Tra esse si notano:
- Motori montati sulla parte posteriore della fusoliera, per migliorare l'efficienza dell'ala.
- Coda a T che in condizioni di volo normali (ma non in caso di stallo) rimane sempre immersa in un flusso aerodinamico indisturbato e perciò ha dimensioni più contenute, riducendo in tal modo il peso e la resistenza.
Furono numerose le versioni sviluppate nel corso degli anni. Negli anni settanta troviamo il DC-9/15, DC-9/30, DC-9/50, dall'inizio degli anni ottanta il DC-9 si evolve nel progetto Super80 e, in seguito in MD Super80 ed infine in MD-80. Dall'MD-80 sono derivati poi vari modelli ed evoluzioni (MD-81, MD-82, MD-83, MD-87, MD-88, MD-90), fino ad arrivare negli anni 2000 quando, in seguito all'acquisizione di McDonnell Douglas da parte di Boeing, si è arrivati al Boeing 717. Le differenze tra di esse sono più che altro limitate alla lunghezza della fusoliera, al relativo dimensionamento dei motori e alla forma delle ali più corte e prive di slats nelle prime versioni. L'avionica dell'MD-80 è stata aggiornata nel corso degli anni (con, ad esempio, l'aggiunta dell'EFIS). Il progetto si è sempre rivelato vincente facendo mantenere il Mad Dog (questo il nomignolo attribuito all'MD-80) in testa alle classifiche di affidabilità e di popolarità. Il primo prototipo volò nel 1965. Il velivolo ora non è più prodotto (evolvendosi nel Boeing 717) ma per l'assistenza in linea di volo l'azienda responsabile è la Boeing di Seattle.
Impiego operativo
Incidenti
Secondo la Rete della Sicurezza dell'Aviazione (al maggio 2008)[3] l'ultimo incidente con un McDonnell Douglas DC-9, versione -51 (prodotto nel 1977, marche 9Q-CHN) è accaduto il 15 aprile 2008 con aereo della Hewa Bora Airways della Repubblica Democratica del Congo in partenza dall'Aeroporto di Goma (IATA: GOM, ICAO: FZNA). L'aereo ha iniziato il decollo, ma in seguito al guasto ad un motore presentatosi subito dopo, è precipitato dopo cento metri dalla fine della pista su di un quartiere residenziale, causando quarantaquattro morti secondo i dati ufficiali.[3]
Per quanto riguarda l'Italia, tristemente nota è stata la distruzione in volo, avvenuta il 27 giugno del 1980 del DC9 Itavia con marche I-TIGI. Evento noto come la Strage di Ustica, ove persero la vita 81 persone, tra cui 16 bambini. Dopo 34 anni di difficili indagini ostacolate da depistaggi, false dichiarazioni, sparizioni di prove e 12 morti di persone che a vario titolo quella notte erano state testimoni di quanto era effettivamente accaduto, morti avvenute quasi tutte in circostanze sospette, è stato formalmente riconosciuto dalla magistratura civile italiana che il DC9 si trovò coinvolto in uno scenario di guerra aerea in tempo di pace avvenuta nei cieli di Ustica venendo colpito da un missile indirizzato ad altro velivolo, verosimilmente un caccia libico. La trasmissione televisiva Atlantide del 20 dicembre 2017 aggiunge un ulteriore tassello mancante alla ricostruzione dei fatti avvenuti quella notte con la testimonianza resa al giornalista Andrea Purgatori dal marinaio della US NAVY Brian Sandlin in servizio quel giorno sulla portaerei Saratoga, il quale dichiara che quella sera il comandante della Saratoga informava l'equipaggio che aerei F4 della Saratoga avevano dovuto abbattere due Mig libici che apparentemente si apprestavano ad attaccarli smentendo le dichiarazioni ufficiali a suo tempo rilasciate dal governo americano al giudice Rosario Priore che si occupava del caso, stando alle quali la nave Saratoga quella notte era ancorata in rada a Napoli.
Un anno prima, il 14 settembre 1979 un DC9-32 con marche I-ATJC partito da Alghero e diretto a Cagliari si schianta sui monti tra Capoterra e Sarroch. Nell'incidente muoiono tutti i 27 passeggeri e i 4 uomini dell'equipaggio. È la più grave sciagura dell'aria avvenuta in Sardegna.
Modello | Distrutti | Incidenti | Ultimo incidente | Fonte |
---|---|---|---|---|
DC-9-10/15 | 25 | 30 | 6 luglio 2008 | DC-9-10/15, su aviation-safety.net, ASN. URL consultato l'11 luglio 2011. |
DC-9-20 | 1 | 1 | 20 gennaio 1973 | DC-9-20, su aviation-safety.net, ASN. URL consultato l'11 luglio 2011. |
DC-9-30 | 69 | 80 | 12 febbraio 2008 | DC-9-30, su aviation-safety.net, ASN. URL consultato l'11 luglio 2011. |
DC-9-40 | 2 | 2 | 18 aprile 1993 | DC-9-40, su aviation-safety.net, ASN. URL consultato l'11 luglio 2011. |
DC-9-50 | 4 | 4 | 15 aprile 2008 | DC-9-50, su aviation-safety.net, ASN. URL consultato l'11 luglio 2011. |
Versioni
- Douglas DC-9-10 - fino a 90 passeggeri, lunghezza 31,8 metri, primo volo il 25 febbraio 1965.
- Douglas DC-9-10C - (C come Convertible)
- Douglas DC-9-20 - fino a 90 passeggeri, lunghezza 31,8 metri, prima consegna nel dicembre 1968.
- Douglas DC-9-30 - fino a 115 passeggeri, lunghezza 36,3 metri, prima consegna nel febbraio 1967.
- Douglas DC-9-30C - (C come Convertible)
- Douglas DC-9-30F - (F come Freighter)
- Douglas DC-9-40 - fino 125 passeggeri, lunghezza 38,3 metri, prima consegna nel marzo 1968.
- Douglas DC-9-50 - fino a 139 passeggeri, lunghezza 40,7 metri, prima consegna nell'agosto 1975.
- Douglas DC-9-C9A - C-9A Nightingale, aeromedical evacuation aircraft per l'USAF
- Douglas DC-9-C9B - C-9B Skytrain II, convertible passenger/transport versions per l'US Navy e l'USMC
- Douglas DC-9-VC-9C - militare - trasporto VIP, executive transport aircraft per l'USAF
- McDonnell Douglas MD-80 - la nuova versione, inizialmente conosciuta come DC-9 Super80.
- McDonnell Douglas MD-90 - una nuova versione aggiornata dell'MD-80.
- McDonnell Douglas MD-95 - l'ultima versione, commercializzata come Boeing 717.
Dati tecnici
Dati | DC-9-15 | DC-9-21 | DC-9-32 | DC-9-41 | DC-9-51 | DC-9-15F | DC-9-33F |
---|---|---|---|---|---|---|---|
Equipaggio in cabina di pilotaggio | 2 piloti | ||||||
Configurazione posti | Business Class: 2-2 - Economy Class: 3-2 | Cargo | Cargo | ||||
Capacità passeggeri | 70 (2 classi)
90 (1 classe) |
100 (2 classi)
115 (1 classe) |
110 (2 classi)
125 (1 classe) |
120 (2 classi)
135 (1 classe) | |||
Numero massimo passeggeri | 90 | 115 | 125 | 135 | |||
Lunghezza totale | 31,82 m | 36,36 m | 38,28 m | 40,72 m | 31,82 m | 36,36 m | |
Lunghezza cabina | 16,58 m | 21,12 m | 23,04 m | 25,48 m | 16,58 m | 21,12 m | |
Larghezza fusoliera | 3,34 m | ||||||
Larghezza cabina | 3,11 m | ||||||
Apertura alare | 27,25 m | 28,44 m | 28,45 m | 27,25 m | 28,44 m | ||
Superficie alare | 86,77 m² | 92,97 m² | 86,77 m² | 92,97 m² | |||
Freccia alare | 25° | ||||||
Altezza | 8,40 m | 8,50 m | 8,70 m | 8,80 m | 8,40 m | 8,50 m | |
Peso operativo a vuoto (OEW) | 22 300 kg | 23 879 kg | 25 789 kg | 27 821 kg | 29 336 kg | 24 131 kg | 25 596 kg |
Peso massimo senza carburante (MZFW) | 33 566 kg | 38 102 kg | 39 463 kg | 42 184 kg | 44 679 kg | 33 566 kg | 40 823 kg |
Peso massimo alla rampa (MRW) | 41 504 kg | 45 813 kg | 49 442 kg | 52 163 kg | 55 338 kg | 41 504 kg | 49 442 kg |
Peso massimo al decollo (MTOW) | 41 141 kg | 45 359 kg | 48 988 kg | 51 710 kg | 54 885 kg | 41 141 kg | 48 988 kg |
Peso massimo all'atterraggio (MLW) | 37 059 kg | 43 227 kg | 44 906 kg | 46 266 kg | 49 895 kg | 37 059 kg | 44 906 kg |
Carico utile massimo | 11 266 kg | 11 501 kg | 13 674 kg | 14 363 kg | 15 343 kg | 9 435 kg | 6 137 kg |
Capacità cargo | 17 m³ | 25,3 m³ | 28,9 m³ | 33,2 m³ | 78,2 m³ | 119 m³ | |
Capacità massima carburante | 13 979 L | 13 926 L | |||||
Velocità di crociera | 0,76 Mach (938,45 km/h) | ||||||
Velocità massima | 0,84 Mach (1 037,23 km/h) | ||||||
Autonomia | 3 333 km | 3 241 km | 3 056 km | 2 593 km | 2 500 km | 3 333 km | 3 056 km |
1 800 nmi | 1 750 nmi | 1 650 nmi | 1 400 nmi | 1 350 nmi | 1 800 nmi | 1 650 nmi | |
Quota di tangenza | 10 668 m (35 000 ft) | ||||||
Motori (x2) | P&W JTD8-1 | P&W JTD8-11 | P&W JTD8-7 | P&W JTD8-15 | P&W JTD8-17 | P&W JTD8-1 | P&W JTD8-7 |
Spinta (x2) | 62,28 kN | 66,72 kN | 62,28 kN | 68,95 kN | 71,17 kN | 62,28 kN | 62,28 kN |
Utilizzatori
Ordini e consegne
Note
- ^ DC-9 Model Summary Through June 2010, su active.boeing.com. URL consultato il 17 luglio 2010.
- ^ DC-9 General Technical Characteristics, su boeing.com. URL consultato il 17 luglio 2010 (archiviato dall'url originale il 19 gennaio 2010).
- ^ a b ASN Aircraft accident McDonnell Douglas DC-9-51 9Q-CHN Goma Airport (GOM).
- ^ (EN) Boeing, DC-9 AIRPLANE CHARACTERISTICS FOR AIRPORT PLANNING JUNE 1984 (PDF), su boeing.com.
- ^ (EN) FAA, TYPE CERTIFICATE DATA SHEET NO. A6WE (PDF), su airweb.faa.gov.
- ^ (EN) DC-9 Model Summary, su active.boeing.com. URL consultato il 3 aprile 2020.
- ^ McDonnell Douglas DC-9 Operators, su www.planespotters.net. URL consultato il 5 aprile 2020.
- ^ Risulta che alcuni utilizzatori hanno più aerei operativi che ordinati. Ciò è dovuto al fatto che le compagnie hanno comprato aerei di seconda mano/hanno effettuato leasing e questi ordini non risultano come ufficiali nel conteggio.
- ^ Il Douglas DC-9 non è più in produzione, tutti gli esemplari ordinati sono stati consegnati.
Voci correlate
Sviluppo correlato
Aerei comparabili per ruolo, configurazione ed epoca
Principali incidenti
- Collisione aerea di Zagabria del 1976
- Volo Alitalia 4128
- Volo Northwest Airlines 255
- Volo ValuJet 592
- Volo Viasa 742
Altri progetti
- Wikimedia Commons contiene immagini o altri file su DC-9
Galleria d'immagini
-
Il DC-9 I-TIGI della Itavia, esploso nella strage di Ustica
-
Un C9A Nightingale della US Air Force
-
Un C9B Skytrain della US Navy
-
Un VC-9C della US Air Force
Collegamenti esterni
- Boeing.com DC-9, su boeing.com.
- Trittico del DC-9 10, su strageustica.it. URL consultato il 22 settembre 2008 (archiviato dall'url originale l'8 gennaio 2009).
- Portale dedicato all'MD-80 e alle news di Aviazione Civile, su md80.it.
- Airliners.net Douglas DC-9-10/20/30, su airliners.net.
- Airliners.net Douglas DC-9-40/50, su airliners.net.
- La storia del DC-9 e la sua evoluzione in MD-80, con particolare riguardo alla sua storia "italiana" su ilVolo.it
Controllo di autorità | LCCN (EN) sh2012002897 · J9U (EN, HE) 987007590773505171 |
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