Regina Bianchi: differenze tra le versioni
Riga 21: | Riga 21: | ||
==Biografia== |
==Biografia== |
||
[[File:FilomenaMarturano.jpg|thumb|upright=1.3|Regina Bianchi e [[Eduardo De Filippo]] in ''[[Filumena Marturano|Filomena Marturano]]'' ([[Rai]] tv, [[1962]])|alt=]] |
[[File:FilomenaMarturano.jpg|thumb|upright=1.3|Regina Bianchi e [[Eduardo De Filippo]] in ''[[Filumena Marturano|Filomena Marturano]]'' ([[Rai]] tv, [[1962]])|alt=]] |
||
Figlia d'arte, nacque |
Figlia d'arte, nacque a [[Lecce]] nei camerini di un teatro; i genitori, entrambi attori napoletani (suo padre era di origine [[Francia|francese]]), erano in tournée con una compagnia di giro. Crebbe a [[Napoli]] e alla tenera età di 16 anni venne scritturata da [[Raffaele Viviani]] prima e da [[Eduardo De Filippo]] poi, diventando così una delle più apprezzate attrici del [[teatro napoletano]]. In realtà la sua prima "apparizione" in un allestimento teatrale si era avuta quando la piccola Regina aveva solo 8 giorni. |
||
Recitò anche nella compagnia di [[Peppino De Filippo]], fondata dopo la clamorosa separazione dei fratelli; lasciò le scene per 15 anni per farvi ritorno soltanto sul finire degli anni cinquanta (in realtà fu il suo compagno [[Goffredo Alessandrini]], ex marito di Anna Magnani, che la costrinse ad abbandonare le scene per tutti questi anni affinché Regina badasse alle loro due figlie). |
Recitò anche nella compagnia di [[Peppino De Filippo]], fondata dopo la clamorosa separazione dei fratelli; lasciò le scene per 15 anni per farvi ritorno soltanto sul finire degli anni cinquanta (in realtà fu il suo compagno [[Goffredo Alessandrini]], ex marito di Anna Magnani, che la costrinse ad abbandonare le scene per tutti questi anni affinché Regina badasse alle loro due figlie). |
Versione delle 00:37, 25 lug 2019
«Se sono Regina Bianchi lo devo a lui e questo non posso scordarlo»
Regina Bianchi, pseudonimo di Regina D'Antigny (Lecce, 1º gennaio 1921 – Roma, 5 aprile 2013), è stata un'attrice italiana.
Biografia
Figlia d'arte, nacque a Lecce nei camerini di un teatro; i genitori, entrambi attori napoletani (suo padre era di origine francese), erano in tournée con una compagnia di giro. Crebbe a Napoli e alla tenera età di 16 anni venne scritturata da Raffaele Viviani prima e da Eduardo De Filippo poi, diventando così una delle più apprezzate attrici del teatro napoletano. In realtà la sua prima "apparizione" in un allestimento teatrale si era avuta quando la piccola Regina aveva solo 8 giorni.
Recitò anche nella compagnia di Peppino De Filippo, fondata dopo la clamorosa separazione dei fratelli; lasciò le scene per 15 anni per farvi ritorno soltanto sul finire degli anni cinquanta (in realtà fu il suo compagno Goffredo Alessandrini, ex marito di Anna Magnani, che la costrinse ad abbandonare le scene per tutti questi anni affinché Regina badasse alle loro due figlie).
Diventò attrice protagonista in importanti commedie del teatro eduardiano, con interpretazioni ricche di pathos e di grande umanità: memorabile rimarrà la parte principale avuta in Filumena Marturano, in sostituzione di Titina De Filippo, senza dimenticare lavori come Sabato, domenica e lunedì, Napoli milionaria! e Questi fantasmi!. Ha interpretato opere, tra gli altri, di Goldoni, García Lorca, Brecht e Pirandello.
La Bianchi prese parte a numerosi lavori cinematografici, tra cui ricordiamo Il giudizio universale (1961) di Vittorio De Sica, Le quattro giornate di Napoli (1962) di Nanni Loy, per cui vinse il Nastro d'argento, Kaos (1984) di Paolo e Vittorio Taviani (in cui interpretò la madre di Pirandello) e Il giudice ragazzino (1994) di Alessandro Di Robilant, e in serie televisive come I grandi camaleonti di Edmo Fenoglio (1964) e Gesù di Nazareth (1977) di Zeffirelli.
Nel 2009 fu ospite di Laura Lattuada a Passepartout sul canale Leonardo - Sky 418, per un'intervista nel salotto della sua casa romana affacciata su villa Ada. Nel gennaio 2011 concesse la sua ultima intervista, nel programma Visioni Private[2].
Ha vissuto a Roma fino al giorno della sua scomparsa. L'attrice è morta nel sonno il 5 aprile 2013 all'età di 92 anni.[3]
Filmografia
- Il socio invisibile, regia di Roberto Roberti (1939)
- Dopo divorzieremo, regia di Nunzio Malasomma (1940)
- Il ponte di vetro, regia di Goffredo Alessandrini (1940)
- Rosa di sangue, regia di Jean Choux (1940)
- I due Foscari, regia di Enrico Fulchignoni (1942)
- Un giorno da leoni, regia di Nanni Loy (1961)
- Le quattro giornate di Napoli, regia di Nanni Loy (1962)
- Una storia milanese, regia di Eriprando Visconti (1962)
- I giorni contati, regia di Elio Petri (1962)
- I grandi camaleonti, regia di Edmo Fenoglio (1964)
- Il nero, regia di Giovanni Vento (1965)
- Spara forte, più forte... non capisco, regia di Eduardo De Filippo (1966)
- Operazione ricchezza, regia di Vittorio Musy Glory (1967)
- Temptation, regia di Lamberto Benvenuti (1968)
- Tony Arzenta - Big Guns, regia di Duccio Tessari (1973)
- Dove volano i corvi d'argento, regia di Piero Livi (1976)
- Gesù di Nazareth, regia di Franco Zeffirelli (1977)
- Rocco Scotellaro, regia di Maurizio Scaparro (1979)
- Zappatore, regia di Alfonso Brescia (1980)
- Carcerato, regia di Alfonso Brescia (1981)
- Celebrità, regia di Ninì Grassia (1981)
- Tradimento, regia di Alfonso Brescia (1982)
- Stangata napoletana, regia di Vittorio Caprioli (1982)
- Giuramento, regia di Alfonso Brescia (1982)
- Kaos, regia dei fratelli Taviani (1984)
- L'amara scienza, regia di Nicola De Rinaldo (1985)
- L'orso di peluche, regia di Jacques Deray (1993)
- Il giudice ragazzino, regia di Alessandro Di Robilant (1994)
- Camerieri, regia di Leone Pompucci (1995)
- Il grande fuoco, regia di Fabrizio Costa (1995)
- Padre papà, regia di Sergio Martino (1996)
- Il manoscritto di Van Hecken, regia di Nicola De Rinaldo (1999)
- E adesso sesso, regia di Carlo Vanzina (2000)
- Il mare, non c'è paragone, regia di Eduardo Tartaglia (2002)
- Sotto gli occhi di tutti, regia di Nello Correale (2003)
- Elisa di Rivombrosa, regia di Cinzia TH Torrini (2003)
- Ci sta un francese, un inglese e un napoletano, regia di Eduardo Tartaglia (2008)
Prosa televisiva Rai
- Una tragedia americana di Theodore Dreiser, regia di Anton Giulio Majano, sceneggiato in 7 puntate trasmesso dall'11 novembre 1962.
- Buonanotte Bettina di Garinei e Giovannini, trasmesso nel 1967
- Gamma, regia di Salvatore Nocita, sceneggiato in 4 puntate tramesso dal 21 ottobre 1975.
Prosa radiofonica Rai
- Sabato, domenica e lunedì di Eduardo De Filippo, regia dell'autore, trasmesso il 3 giugno 1961.
Note
- ^ Italo Moscati (a cura di), Il cattivo Eduardo, Marsili, Venezia, 1998
- ^ Video dell'intervista
- ^ Articolo del 5 aprile 2013, su QN Quotidiano Nazionale. URL consultato il 20 giugno 2018.
Bibliografia
- Barbara Bulzomì, Regina Bianchi. Regina del palcoscenico, Roma, Edizioni Universitarie Romane, 2008 - ISBN 9788860220615
- Le attrici, Gremese editore, Roma ,1999.
- Il Radiocorriere, annate varie.
- Maricla Boggio, Vita di Regina. Regina Bianchi si racconta, edizioni RAI-ERI, 2012.
Collegamenti esterni
- Bianchi, Regina, su Treccani.it – Enciclopedie on line, Istituto dell'Enciclopedia Italiana.
- Bianchi, Regina, su sapere.it, De Agostini.
- Regina Bianchi, su enciclopediadelledonne.it, Enciclopedia delle donne.
- Regina Bianchi, su CineDataBase, Rivista del cinematografo.
- Regina Bianchi, su MYmovies.it, Mo-Net Srl.
- Regina Bianchi, su FilmItalia.org, Cinecittà.
- (EN) Regina Bianchi, su IMDb, IMDb.com.
- (EN) Regina Bianchi, su AllMovie, All Media Network.
Controllo di autorità | VIAF (EN) 208057083 · ISNI (EN) 0000 0003 5847 6151 · SBN RAVV093016 · LCCN (EN) no2009121639 · GND (DE) 1029299811 · BNF (FR) cb17757158n (data) · WorldCat Identities (EN) lccn-no2009121639 |
---|
- Attori italiani del XX secolo
- Attori italiani del XXI secolo
- Nati nel 1921
- Morti nel 2013
- Nati il 1º gennaio
- Morti il 5 aprile
- Nati a Lecce
- Morti a Roma
- Franco-italiani
- Nastri d'argento alla migliore attrice non protagonista
- Attori teatrali italiani
- Attori televisivi italiani
- Attori radiofonici italiani
- Attori cinematografici italiani
- Attori bambini italiani
- Figli d'arte