Silvi: differenze tra le versioni

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'''Silvi''' è un [[Comune (Italia)|comune italiano]] [[Comune sparso|sparso]] di {{formatnum:15660}} abitanti<ref name="template divisione amministrativa-abitanti"/> della [[provincia di Teramo]] in [[Abruzzo]]. Sede del comune è la [[frazione (geografia)|frazione]] di '''Silvi Marina'''.<ref name=statuto2 />
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Situata ai piedi delle colline di [[Città Sant'Angelo]] ed [[Atri]], ultimo comune della provincia di Teramo ed al confine con quella di Pescara, "''La perla dell'Adriatico''"<ref>chiamata così da [[Gabriele d'Annunzio]] - v. Gabriele Cichella in ''Silvi la bellissima', di Enrico Trubiano, Edizioni Associazione culturale Onlus Zona Franca, Silvi Marina, pag 13</ref> (così definita per l'unicità dei suoi 6 Km di arenile, dalla [[torre di Cerrano]] al fiume [[Piomba]], da Gabriele D'Annunzio) è una stazione balnerare attrezzata con alberghi, campeggi, stabilimenti balneari.


La città è raggiungibile via auto per mezzo dei caselli della [[Autostrada A14 (Italia)|A14]] [[Atri]]-[[Pineto]] e [[Pescara]] Nord-[[Città Sant'Angelo]] e via treno con la stazione di Silvi. Il centro storico si trova sulla parte collinare, a 6,5&nbsp;km da Silvi Marina, ad un'[[altitudine]] di 312&nbsp;m [[s.l.m.]]
La città è raggiungibile via auto per mezzo dei caselli della [[Autostrada A14 (Italia)|A14]] [[Atri]]-[[Pineto]] e [[Pescara]] Nord-[[Città Sant'Angelo]] e via treno con la stazione di Silvi. Il centro storico si trova sulla parte collinare, a 6,5&nbsp;km da Silvi Marina, ad un'[[altitudine]] di 312&nbsp;m [[s.l.m.]]

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Silvi
comune
Silvi – Stemma
Silvi – Bandiera
Silvi – Veduta
Silvi – Veduta
Veduta di Castelbelfiore o Silvi (Centro Storico)
Localizzazione
StatoBandiera dell'Italia Italia
Regione Abruzzo
Provincia Teramo
Amministrazione
SindacoAndrea Scordella (Lega) dal 25-6-2018
Territorio
Coordinate42°33′N 14°07′E / 42.55°N 14.116667°E42.55; 14.116667 (Silvi)
Altitudine342 m s.l.m.
Superficie20,63 km²
Abitanti15 661[2] (30-11-2016)
Densità759,14 ab./km²
FrazioniSilvi Marina (sede comunale), Castelbelfiore o Silvi o Silvi Alta o Silvi Paese (centro storico), Pianacce, San Silvestro, Santo Stefano, Stagliano, Piane Maglierici, Cerrano, Forchetta, Bufali, Silville, Piomba, Piomba Alta, Colle Stella, Fonte del Fico, Colli, Piroli[1]
Comuni confinantiAtri, Città Sant'Angelo (PE), Pineto[1]
Altre informazioni
Cod. postale64028
Prefisso085
Fuso orarioUTC+1
Codice ISTAT067040
Cod. catastaleI741
TargaTE
Cl. sismicazona 3 (sismicità bassa)[3]
Nome abitantisilvaroli
Patronosan Leone
Giorno festivo29 maggio
Cartografia
Mappa di localizzazione: Italia
Silvi
Silvi
Silvi – Mappa
Silvi – Mappa
Posizione del comune di Silvi all'interno della provincia di Teramo
Sito istituzionale

Silvi è un comune italiano sparso di 15 660 abitanti[2] della provincia di Teramo in Abruzzo. Sede del comune è la frazione di Silvi Marina.[1]

Situata ai piedi delle colline di Città Sant'Angelo ed Atri, ultimo comune della provincia di Teramo ed al confine con quella di Pescara, "La perla dell'Adriatico"[4] (così definita per l'unicità dei suoi 6 Km di arenile, dalla torre di Cerrano al fiume Piomba, da Gabriele D'Annunzio) è una stazione balnerare attrezzata con alberghi, campeggi, stabilimenti balneari.

La città è raggiungibile via auto per mezzo dei caselli della A14 Atri-Pineto e Pescara Nord-Città Sant'Angelo e via treno con la stazione di Silvi. Il centro storico si trova sulla parte collinare, a 6,5 km da Silvi Marina, ad un'altitudine di 312 m s.l.m.

Il comune nasce nel 1931 dopo l'ottenuta indipendenza dalla città di Atri e nei primi del Novecento era insieme a Giulianova e Pescara la marineria più importante d'Abruzzo.

Geografia

Il centro storico di Silvi Alta è adagiato su un colle di 312 m s.l.m. che domina tutta la costa Adriatica. È contraddistinto da un suggestivo belvedere con vista sul mare da Giulianova al Promontori di Ortona,incluso il Porto Turistico di Marina di Pescara, e sui monti dal Gran Sasso ai Monti della Laga e Sibillini, al Monte Morrone, alla Majella. La città si estende ai piedi del colle lungo 9 km di costa, dalla foce del torrente Cerrano, a Nord, fino al torrente Piomba a Sud. Il comune è attraversato da numerosi corsi d'acqua: fiume Piomba (45 km), Torrente o Fosso del gallo (14 km), Torrente Cerrano (10 km), fosso Concio (5,5 km), fosso Marinelli San Silvestro (6.5 km). Il comune confina a Nord con Pineto, ad Ovest con Atri, con Città Sant'Angelo a Sud e ad Est col Mare Adriatico

Storia

Origini ed evoluzione del nome

Sul nome di Silvi due opinioni dividono gli storici, la prima vuole il nome derivare da Silvae, per l'abbondanza dei boschi e la seconda dal nome del Dio Silvano, antico nome delle foreste. In età romana il comune era noto col nome prima di Matrinum e poi Silvae mentre nel Medioevo come Castel Belfiore o Castrum Silvi.

Nascita e periodo romano

Nata come piccolo borgo collinare e troppo piccola per una storia antica propria, le sorti di Silvi furono condivise, nel VI e V secolo a.C., con la potente Hatria Picena (Atri), la trimillenaria città d'arte che, secondo alcuni eminenti storici, diede il nome al mare Adriatico e che fu conquistata nel 290 a.C. dai Romani. È nel periodo del predominio romano che il borgo di Silvi venne unito, presidiato e fortificato, diventando il "Castrum Silvae".

Medioevo

Durante il Medioevo Silvi conobbe il dominio dei tanti invasori; fu Silvi sentinella di Atri per lunghi secoli e la Torre di Cerrano fortificata sulla spiaggia fu l'avamposto dotato di presidio militare permanente. Soffrì le frequenti invasioni dei corsari Turchi e Saraceni che sbarcavano di notte sulla costa e risalivano la collina depredando e catturando i poveri abitanti che finivano in schiavitù. Tuttavia è durante il periodo Medioevale, che si sviluppò il vero borgo di Silvi, dominato da una possente chiesa in pietra e malta, poi in mattoni cotti rossi, di origine romanica ma sviluppatasi nel rinascimento e nel barocco (per cui si spiega nella facciata principale lateralmente, un portone con un fregio romanico, su di una facciata cinquecentesca e poi l'interno completamente "moderno", pieno di sfarzose decorazioni, ricami, dipinti, venduti a Silvi dagli Acquaviva Atriani affreschi su lamine auree ed argentee, oggi andate perdute), la Chiesa di SS. Salvatore ; e il Rinomato Castello Fortificato o Palazzo, di una superficie di oltre mille metri quadrati di base, costituito su cinque piani e ben cento contrafforti fortificati, e dieci torri di postazione di controllo militare, di cui quattro torrette interne e cinque esterne più una centrale superiore, per una altezza totale di ben 350 m s.l.m. la cui vista panoramica strategica secondo alcune importanti fonti, spazierebbe dal Porto di Recanati nello Stato della Chiesa, fino al Porto di Termoli, nel Regno Borbonico delle Due Sicilie, sul mare, mentre da Asculum Picena, fino alla Guardia ed alla Pinna (Ascolo Piceno, Guardiagrele e Pennapiedimonte), sui monti, comprendendo Teareamum, Hadria Picena, L'Aquila, Teate, Pupuli, et Piscarae (Teramo, Atri, L'Aquila, Chieti, Popoli, e Pescara). Questa imponente Fortezza-Castello, era la Residenza Estiva degli Acquaviva, nel 1200-1500, ed un'importante fortezza di protezione e difesa strategica sul Mare Hadriatico, di recezione e trasmissione dei segnali di fuoco notturni da le Fortezze del Cerrano, per i pirati saraceni e Turchi e gli Asburgo dal Mare, mentre da la Fortezza di Civitella del Tronto, Ultimo Baluardo del Regno Borbonico, per i Francesi i Ducati del Nord, e il Papa, verso le Fortezze di Ortolani e Lanciano, per la difesa marittima, e Penna, Montebello di Bertona, Torre de Passeri, San Valentino in Abruzzo Citeriore, Manoppello, ed a sua volta Fonte Vedica, e Rocca Calascio,per la difesa tramite l'esercito. La sua importanza era tale, che un quinto degli armamenti pesanti e leggeri dell'Impero Borbonico erano conservate nelle scuderie e segrete scavate nell'argilla friabile del colle, formano gallerie per una lunghezza totale di ben tre chilometri, che tramite due passaggi segreti sotterranei, collegavano la Fortezza con la Torre del Cerrano e con i Palazzi Ducali degli Acquaviva d'Atri. Il Castello fu iniziato a costruire nel 1289, e terminato vent'anni dopo, con un anticipo di ben 15 anni rispetto ai calcoli degli ingegneri, all'inizio venne chiamato Fortezza Acquaviva, ma poi rinominato, Castelbelfiore (il cui nome diede poi il nome al borgo stesso), per via dei suoi bellissimi e sfarzosi giardini all'interno di portici nel chiostro centrale, del castello, decorati con oltre 100 specie diverse di fiori e piante che si arrampicavano lungo i balconi interni, dando così al castello un aspetto multicolore dall'alto. Esso era il Castello-Fortezza, più grande d'Abruzzi dopo la Fortezza di Civitella del Tronto, di Ortona, Lanciano, Barrea, Calascio, Celano, Avezzano, L'Aquila e Vasto, il quindicesimo del Regno delle Due Sicilie, ed il quarto dell'Abruzzo Citeriore. Nel borgo erano presenti anche una lunga e possente rete di mura in pietra di cinta, con tre torrette di controllo di 8 metri ciascuna, la più famosa era la Torre Belfiore, così chiamata poiché di fronte al pentagonale Castelbelfiore, con una vista strategica sul mare e sui monti, da est ad ovest e da nord a sud, costruite nel periodo romano, essendo stata Silvae un accampamento dell'impero, da cui il nome medievale Olim Castrum Silvae, erano presenti inoltre tre giganti porte di ingresso al borgo. Inoltre nel borgo era presente un importante distaccamento della diocesi papale romana presieduta dal vescovo di Atri, in un convento di frati francescani in un palazzo duecentesco chiamato, la locanda del frate, poiché aveva sul primo piano una deliziosa locanda per il ristoro, il riposo, il vitto, e alloggio dei viaggiatori, carovanieri e commercianti locali. Il 1º aprile 1251 papa Innocenzo IV istituisce la nuova diocesi di Atri il cui vescovo, comune a quello di Penne, ottiene i diritti ecclesiastici di Silvi. L'anno dopo, il 3 marzo 1252, anche la chiesa del SS. Salvatore di Silvi entra nella diocesi atriana. Il 5 ottobre 1273 ad Alife, quando Carlo I D'Angiò divide l'Abruzzo in due Giustizierati elenca nel "demanium Adriae", Silvi quale terra di pertinenza dell'abbazia di San Giovanni in Venere.

Nel 1393, re Ladislao d'Angiò Durazzo vende per trentacinquemila ducati la città di Atri e di Teramo e tra queste anche Silvi al duca Antonio Acquaviva con tutti i loro diritti e pertinenze. Durante il periodo medioevale il delizioso e possente borgo di Castelbelfiore appariva come un possente Castello-Fortezza circondato da una serie di case in mattoni tutte strette attorno al blocco Fortezza-Chiesa intorno al quale gravitava la vita del borgo circondato da possenti mura e torri sulla cima di un lungo colle di trecento metri a sporgente sul Mare Adriatico, ecco perché prima della costruzione della cinta di mura e del castello e della Torre di Cerrano, nell'alto Medioevo Silvi è stata attaccata numerose volte dalle depredazioni, violenze, barbarie, dei pirati turchi e saraceni.

Dal XV secolo al XVIII secolo

Alla fine del XV secolo la popolazione di Silvi era ridotta a pochi residenti e allora il Re Ferdinando il Cattolico pensò di rinsanguare e ripopolare il paese con l'immigrazione di molte famiglie cristiane, albanesi fuggiti dalle loro terre invase dalle orde musulmane: queste comunità pare che conservarono i costumi almeno fino al XIX secolo, ma non la lingua, di cui non restano testimonianze, e ciò è probabilmente dovuto al fatto che si trattò di insediamenti sparsi, subito dunque assorbiti nel contesto linguistico e culturale abruzzese. Silvi conta agli inizi del XVI secolo non più di 400-500 abitanti. Nel 1553, un amministratore, uno dei quattro signori del reggimento, Rosato Rosati, in maniera certamente autonoma, redige, in forza di qualche provvedimento regio, lo Statuto comunale di Silvi.

Età moderna

Solo con l'arrivo di Napoleone Bonaparte, che abolì i privilegi feudali (agosto 1806) cessò la sudditanza di Silvi che ebbe, da allora, il suo primo sindaco.

Ancora pochi decenni e sulle colline prospicienti il mare nascono le ville estive dei possidenti terrieri di Atri. Contemporaneamente appaiono sulla spiaggia le prime rustiche casette dei pescatori che abbandonano le antiche dimore nel paese collinare, trecento metri circa sul livello del mare. È il primo nucleo che si costituisce sulla spiaggia e che si svilupperà vieppiù negli anni seguenti. Nuova spinta e vigore verrà dall'inaugurazione della stazione ferroviaria (1863), il treno porterà i primi villeggianti nella stazione balneare.

Oggi Silvi Marina appare come una lunga successione di abitazioni, una spiaggia lunga quasi sei chilometri, gli abitanti residenti oltre 15.000. Da Silvi Marina, in particolare dalla statale Adriatica Sud, parte la S.P. 553, un'ex strada statale che porta alla vicina Atri e termina, dopo 40,9 km, nel Comune di Notaresco. Silvi è anche "madre" della Saila che produce caramelle, liquirizie e chewingum di vari tipi.

Monumenti e luoghi d'interesse

A Silvi Alta:

Chiesa di San Salvatore
Chiesa di San Rocco
Lo stesso argomento in dettaglio: Silvi (centro storico).
Chiesa di San Salvatore
  • Chiesa di San Salvatore, costruita verso nel 1100 in onore del primo protettore di Silvi, san Salvatore (poi sostituito alla fine del XVI secolo da San Leone). Oggi la chiesa si presenta secondo i numerosi rifacimenti subiti nei secoli. All'esterno, il fianco sinistro (un tempo facciata), su Corso Umberto I, presenta i tre ricchi portali atriani del XIV secolo, opera delle botteghe degli scultori attivi nel Duomo di Atri, mentre l'attuale facciata, il fianco destro su Largo della Porta e il campanile (con l'orologio civico del 1843 spostato nel 1951 dalla chiesa di Sant'Antonio che si andava distruggendo) sono dell'inizio del XVIII secolo. L'interno si presenta barocco e ad una navata: si segnalano in particolare il busto ligneo del protettore San Leone, realizzato a Napoli nel 1766, la Comunione degli Apostoli, tele di artista locale della fine del '700, proveniente dalla distrutta chiesa di San Nicola come testimonia la rappresentazione del santo in basso, e la cappella del Rosario con varie e interessanti statue vestite. Del passato medievale rimangono le due acquasantiere, realizzate con parti di un antico tempio romano, e soprattutto il lacerto di affresco raffigurante molto probabilmente Santa Caterina d'Alessandria (metà XIII secolo), che si va riscoprendo come uno dei più importanti documenti dell'arte sveva in Italia.
  • Chiesa di San Rocco, costruita nel XVI secolo come cappella rurale, oggi invece inserita nell'espansione otto-novecentesca, non molto lontano dalla chiesa di San Salvatore. L'attuale sistemazione, con campanile a vela, è ottocentesca; all'interno c'è l'altare barocco con la statua lignea di San Rocco.
  • Cappella della Madonna dello Splendore, lungo la strada panoramica che da Silvi Marina conduce a Silvi Paese, e si trova poco prima di arrivare al centro storico. La data di costruzione è incerta, comunque fu elevata sul punto in cui (dice la leggenda) nel 1566 San Leone, con una torcia in mano, incontrò i Turchi e li fece desistere dall'attaccare il borgo. Oggi, nella sistemazione tardo-ottocentesca, si presenta come un'edicola con la statua della Vergine circondata da un recinto in pietra.
  • La moderna fontana novecentesca, ad opera del Maestro Giuseppe Vallescura e di suo figlio Antonello.
  • la medioevale "Locanda del frate".
  • I pittoreschi archi che circondano il borgo.

A Silvi Marina:

  • Chiesa di Santa Maria Assunta
  • Chiesa del Cuore Immacolato di Maria
  • Monumento alla Libertà in piazza Marconi, scultura in bronzo dell'artista Ireneo Janni
  • chiesa di San Pio da Pietrelcina
Monumento alla Libertà in P.zza Marconi, opera dell'artista Ireneo Janni, 2004

Torre di Cerrano

Tratto di spiaggia tra Silvi Marina e Pineto

La Torre di Cerrano è situata nel territorio comunale di Pineto, a ridosso del confine con Silvi. La torre, per secoli appartenuta a Silvi,[5] era un'antica fortezza cinquecentesca, che serviva per difendere il ducato degli Acquaviva dall'invasione dei pirati Turchi e dai Saraceni.
Nella zona antistante la torre, sempre nel territorio comunale di Silvi, sorgeva l'antico porto di Atri, costruito dai Romani alla foce del fiume Cerrano (Matrinus, all'epoca navigabile fino ad Atri): fu di strategica importanza per il commercio nell'Adriatico ed oggi è possibile ammirarne i resti sotto forma di scogliere dove stanziano cozze e vongole.

Lo stesso argomento in dettaglio: Antico porto di Atri.

Inoltre nella zona , sotto l'odierna "fiera Adriatica", all'epoca romana, sorgeva una fornace.

Assieme alla torre ed al porto di Cerrano in passato sorgevano presso la foce del fiume Piomba, 6 km più a Sud,la torre ed il porto della Piomba (Comarna), entrambi distrutti ma con gli stessi compiti deIl'avamposto Cerrano.

Società

Evoluzione demografica

La vicinanza con Pescara ha permesso a Silvi, così come a molte città limitrofe, di svilupparsi demograficamente[6]. Attualmente Silvi è il quinto comune della provincia per abitanti[7] e diciassettesimo a livello regionale[8].Abitanti censiti[9]

Cultura

Silvi Paese

Lu Ciancialone

Una tradizione nata nel XVI secolo, legata alle terribili vicende dei predoni turchi, è quella del "Ciancialone". Si festeggia l'ultima domenica di maggio nella frazione Silvi Paese (o chiamata anche Belvedere di Silvi) e impegna tutto il paese nell'allestimento di un grosso cilindro costituito di canne legate tra loro, alto fino a dieci metri. Fissato verticalmente nella piazza principale e acceso, richiama attorno una folla festante che danza e fa baldoria fino ad esaurimento del ciancialone.

La tradizione è legata a una leggenda ambientata intorno al XIV secolo. All'epoca i Turchi sbarcarono nel porticciolo del Cerrano (l'antico porto di Atri e Silvi) e, dopo avere saccheggiato tutto quello che di utile c'era, si diressero verso la località di Silvi. Tutta la popolazione fu chiamata a difendere la città, allorché un giovane coraggioso di nome Leone scese dalla collina con una fiaccola in mano e li affrontò. Avviandosi, quella fiaccola miracolosamente emanò una luce sempre più intensa, tanto che gli invasori credettero che un intero esercito fosse lì ad aspettarli. Per paura di perdere il bottino già conquistato, si ritirarono.

Arti e mestieri

A Silvi Paese una volta denominata Castel Belfiore dal primo venerdì dopo la metà di luglio fino al martedì seguente c'è una mostra per le vie cittadine delle arti e dei mestieri "di una volta" per rivivere insieme il passato dell'antica terra abruzzese. Mestieri in primo luogo, quelli della gente di Silvi: ci sarà il marinaio, il falegname, il fabbro la tessitrice, il contadino, e molti altri. Teatro di tale manifestazione è la roccaforte di Silvi che imponente si affaccia sull'Adriatico. Nelle sue strette vie ci farà vedere i dimenticati attrezzi agricoli e marinareschi. Numerosi artigiani inoltre saranno in opera dando forma, con le loro mani, ad oggetti antichi e moderni. Inoltre ci saranno stand gastronomici per poter degustare i tipici prodotti delle terre silvarole.

Nel corso delle serate ci saranno anche avvenimenti folkloristici come la corsa degli asini, la corsa coi sacchi e tanto altro come il celebre ballo della pupa.

Economia

Turismo

Silvi Marina vista da Silvi paese

Silvi è una nota località balneare, tra le più blasonate dell'intera regione Abruzzo. Dal 2008 si fregia ininterrottamente della Bandiera Blu d'Europa, che certifica la pulizia delle acque e l'efficienza dei servizi. La spiaggia di Silvi Marina è composta da fine sabbia bianca, quasi argentea tipica del medio Adriatico ed è adatta a tutte le età in quanto il fondale degrada dolcemente verso il largo, permettendo a tutti di prendere confidenza con il mare. Silvi è anche una località con una vasta scelta di alberghi che comprendono tutte le categorie: da 1 a 5 stelle e sono presenti anche vari campeggi.

Amministrazione

Periodo Primo cittadino Partito Carica Note
23 aprile 1995 13 giugno 2004 Giuseppe Di Febo Lista Civica di Centro-sinistra Sindaco [10][11]
14 giugno 2004 3 gennaio 2014 Gaetano Vallescura Lista Civica di Centro-destra Silvi per la Libertà Sindaco [12][13]
8 giugno 2014 23 aprile 2017 Francesco Comignani PD Sindaco [14]
28 aprile 2017 24 giugno 2018 Samuele De Lucia Commissario prefettizio [15]
25 giugno 2018 in carica Andrea Scordella Lega Sindaco

Gemellaggi

Sport

Calcio

La principale squadra di calcio della città è l'A.S.D. Silvi che milita attualmente nel girone E abruzzese di Prima Categoria. I colori sociali sono il rosso ed il blu. Nata nel 1964 e rifondata nel 1992, l'A.S.D. Silvi ha partecipato anche per due volte al massimo campionato regionale di Eccellenza abruzzese come miglior risultato. La squadra gioca le proprie partite casalinghe presso lo stadio "Ughetto Di Febo", impianto con 2.400 posti a sedere e dotato di manto erboso naturale.

Galleria d'immagini

Note

  1. ^ a b c Comune di Silvi - Statuto
  2. ^ a b Dato Istat
  3. ^ Classificazione sismica (XLS), su rischi.protezionecivile.gov.it.
  4. ^ chiamata così da Gabriele d'Annunzio - v. Gabriele Cichella in Silvi la bellissima', di Enrico Trubiano, Edizioni Associazione culturale Onlus Zona Franca, Silvi Marina, pag 13
  5. ^ Enrico Trubiano, Silvi la bellissima, Edizioni associazione culturale Onlus Zona Franca, SIlvi Marina, [2007], controcopertina
  6. ^ Demografia: Pescara ha raggiunto una densità abitativa tra le più alte d'Italia, in IlPescara. URL consultato il 15 ottobre 2016.
  7. ^ Comuni Provincia di Teramo per popolazione, su Tuttitalia.it. URL consultato il 15 ottobre 2016.
  8. ^ Comuni dell'Abruzzo per popolazione, su Tuttitalia.it. URL consultato il 15 ottobre 2016.
  9. ^ Statistiche I.Stat - ISTAT;  URL consultato in data 28-12-2012.
  10. ^ Archivio storico delle Elezioni del Ministero dell'Interno, Risultato delle elezioni del 23 aprile 1995, su elezionistorico.interno.it.
  11. ^ Archivio storico delle Elezioni del Ministero dell'Interno, Risultato delle elezioni del 13 giugno 1999, su elezionistorico.interno.it.
  12. ^ Archivio storico delle Elezioni del Ministero dell'Interno, Risultato delle elezioni del 12 giugno 2004, su elezionistorico.interno.it.
  13. ^ Archivio storico delle Elezioni del Ministero dell'Interno, Risultato delle elezioni del 7 giugno 2009, su elezionistorico.interno.it.
  14. ^ Gazzetta Ufficiale, Serie n. 52 del 4 marzo 2014, Decreto presidente della Repubblica 21 febbraio 2014, su gazzettaufficiale.biz.
  15. ^ Archivio storico delle Elezioni del Ministero dell'Interno, Risultato delle elezioni del 25 maggio 2014 (ballottaggio l'8 giugno 2014, su elezionistorico.interno.it.

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