Sauber C31

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Sauber C31
Descrizione generale
Costruttore Bandiera della Svizzera  Sauber
Categoria Formula 1
Squadra Sauber F1 Team
Progettata da James Key
Matt Morris
Pierre Waché
Willem Toet
Seamus Mullarkey
Mariano Alperin
Sostituisce Sauber C30
Sostituita da Sauber C32
Descrizione tecnica
Meccanica
Telaio Sauber
Motore Ferrari 056, V8 2.4
Trasmissione Cambio longitudinale a 7 rapporti
Dimensioni e pesi
Peso 640 kg
Altro
Pneumatici Pirelli
Avversarie Vetture di Formula 1 2012
Risultati sportivi
Debutto Bandiera dell'Australia Gran Premio d'Australia 2012
Piloti 14. Bandiera del Giappone Kamui Kobayashi
15. Bandiera del Messico Sergio Pérez
Palmares
Corse Vittorie Podi Giri veloci
20 0 4 2
Campionati costruttori 6º posto

La Sauber C31 è una monoposto di Formula 1 costruita dalla Sauber, per partecipare al Campionato mondiale di Formula 1 2012.

Presentata il 6 febbraio 2012 a Jerez de la Frontera, in Spagna, sostituiva la Sauber C30, la quale aveva disputato il Campionato 2011.

Come l'anno precedente la vettura fu affidata a Kamui Kobayashi e Sergio Pérez.

Livrea e sponsor[modifica | modifica wikitesto]

La livrea era la stessa dell'anno precedente: bianca e nera. Tra gli sponsor vi erano l'azienda NEC e anche il Chelsea.

Sviluppo[modifica | modifica wikitesto]

In ottemperanza alle regole introdotte a inizio stagione, il musetto della vettura venne abbassato a 55 cm da terra. Come per la grande maggioranza delle vetture concorrenti fu adottata una soluzione con uno scalino che raccordava il musetto con il resto della parte anteriore della monoposto.

La particolare geometria degli scarichi impostata per il retrotreno fu osservata con interesse dalle altre scuderie, in particolare dalla Ferrari[1].

Scheda tecnica[modifica | modifica wikitesto]

Piloti[modifica | modifica wikitesto]

Piloti ufficiali
Nazione Nome Numero
Bandiera del Giappone Kamui Kobayashi 14
Bandiera del Messico Sergio Pérez 15
Collaudatori
Nazione Nome
Bandiera del Messico Esteban Gutiérrez

Stagione 2012[modifica | modifica wikitesto]

Test[modifica | modifica wikitesto]

Lo stesso argomento in dettaglio: Test F1 2011-2012.

Campionato[modifica | modifica wikitesto]

Lo stesso argomento in dettaglio: Campionato mondiale di Formula 1 2012.

La monoposto esordì positivamente, cogliendo un doppio piazzamento a punti nel Gran Premio d'Australia. Nel successivo appuntamento in Malesia i risultati furono anche migliori: grazie anche ad una strategia di gara indovinata Pérez, scattato dalla nona posizione in griglia, fu in grado di contendere la vittoria a Fernando Alonso, tagliando il traguardo in seconda posizione e riportando la Sauber a podio per la prima volta dal 2009, quando la scuderia era di proprietà della BMW.

Nel Gran Premio di Cina Kobayashi fece segnare il quarto tempo in qualifica, scattando dalla terza posizione grazie ad una penalità inflitta a Lewis Hamilton. In gara, però, il pilota giapponese non fu in grado di mantenersi su quei livelli, chiudendo in decima posizione nonostante avesse fatto segnare il giro più veloce.

Nelle tre gare seguenti l'unico piazzamento a punti fu un quinto posto di Kobayashi nel Gran Premio di Spagna, ma la vettura continuò a mostrarsi competitiva. A Barcellona Pérez aveva infatti ottenuto il quinto tempo in qualifica, scivolando poi nelle retrovie per una foratura, mentre a Montecarlo lo stesso pilota messicano, costretto a partire dal fondo per un incidente nelle qualifiche, fece segnare il giro più veloce in gara, chiudendo però appena fuori dalla zona punti.

Il secondo podio stagionale arrivò, sempre per mano di Pérez, nel Gran Premio del Canada. Il pilota messicano, scattato dalla quindicesima piazza, mise nuovamente a frutto una buona strategia, compiendo una sola sosta dopo aver completato più di metà gara con lo stesso treno di pneumatici[2]. Seguirono alcune gare con risultati piuttosto altalenanti: in Germania entrambi i piloti si piazzarono a punti, con Kobayashi quarto e Pérez sesto, mentre in altre occasioni nessuno dei due riuscì a far segnare punti.

In Belgio la C31 si dimostrò particolarmente competitiva: Kobayashi si qualificò in seconda posizione, con Pérez quarto. La gara fu però estremamente deludente per la scuderia svizzera, con entrambi i piloti coinvolti in una collisione alla prima curva scatenata da Romain Grosjean. La Sauber si rifece nel successivo Gran Premio d'Italia, nel quale Pérez sfruttò di nuovo una strategia ad una sosta per risalire dalla dodicesima posizione in griglia alla seconda sul traguardo[3].

Il quarto ed ultimo podio stagionale giunse nel Gran Premio del Giappone, questa volta per mano di Kobayashi. Nel Gran Premio di casa il pilota nipponico tagliò il traguardo al terzo posto dopo essere scattato dalla stessa posizione in griglia, mentre Pérez, partito quinto, si ritirò per un testacoda.

I buoni risultati permisero alla Sauber di contendere alla Mercedes il quinto posto nella classifica costruttori, portandosi a 20 lunghezze dal team tedesco. La situazione rimase invariata dopo i Gran Premi di Corea e India, nei quali nessuna delle due squadre riuscì a marcare punti. Ad Abu Dhabi Kobayashi colse un sesto posto che ridusse il distacco a 12 punti, ma nel Gran Premio degli Stati Uniti né lui né Pérez conquistarono punti. Nel conclusivo Gran Premio del Brasile tornò a punti, chiudendo nono, ma questo risultato non fu sufficiente per il sorpasso in classifica. La Sauber chiuse quindi la stagione al sesto posto assoluto, con 126 punti e quattro podi.

Risultati F1[modifica | modifica wikitesto]

Anno Team Motore Gomme Piloti Punti Pos.
2012 Sauber Ferrari 056 2.4 V8 P Bandiera del Giappone Kobayashi 6 Rit 10 13 5 Rit 9 Rit 11 4 18 13 9 13 3 Rit 14 6 14 9 126
Bandiera del Messico Pérez 8 2 11 11 Rit 11 3 9 Rit 6 14 Rit 2 10 Rit 11 Rit 15 11 Rit
Bandiera del Messico Gutiérrez SP
Legenda 1º posto 2º posto 3º posto A punti Senza punti/Non class. Grassetto – Pole position
Corsivo – Giro più veloce
Squalificato Ritirato Non partito Non qualificato Solo prove/Terzo pilota

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Ferrari, zero idee. E adesso Maranello copia anche la Sauber!, su f1web.it. URL consultato il 7 aprile 2012.
  2. ^ (EN) Aggressive strategy paid off - Perez, in en.espn.co.uk, 10 giugno 2012. URL consultato il 7 aprile 2015.
  3. ^ (EN) Hamilton wins dramatic Italian GP from Perez, in en.espn.co.uk, 9 settembre 2012. URL consultato il 7 aprile 2015.

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