Riccò del Golfo di Spezia

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Riccò del Golfo di Spezia
comune
Riccò del Golfo di Spezia – Stemma
Riccò del Golfo di Spezia – Bandiera
Riccò del Golfo di Spezia – Veduta
Riccò del Golfo di Spezia – Veduta
Panorama dal santuario dell'Agostina
Localizzazione
StatoBandiera dell'Italia Italia
Regione Liguria
Provincia La Spezia
Amministrazione
SindacoLoris Figoli (Cambiamo!) dal 26-5-2014 (2º mandato dal 27-5-2019)
Data di istituzione1861
Territorio
Coordinate44°09′11″N 9°45′50″E / 44.153056°N 9.763889°E44.153056; 9.763889 (Riccò del Golfo di Spezia)
Altitudine148 m s.l.m.
Superficie37,76 km²
Abitanti3 582[1] (31-8-2023)
Densità94,86 ab./km²
FrazioniVedi elenco
Comuni confinantiBeverino, Follo, La Spezia, Riomaggiore, Vernazza
Altre informazioni
Cod. postale19020
Prefisso0187
Fuso orarioUTC+1
Codice ISTAT011023
Cod. catastaleH275
TargaSP
Cl. sismicazona 3 (sismicità bassa)[2]
Nome abitantiriccolesi
PatronoSanta Croce
Giorno festivo3 maggio
Cartografia
Mappa di localizzazione: Italia
Riccò del Golfo di Spezia
Riccò del Golfo di Spezia
Riccò del Golfo di Spezia – Mappa
Riccò del Golfo di Spezia – Mappa
Posizione del comune di Riccò del Golfo di Spezia nella provincia della Spezia
Sito istituzionale

Riccò del Golfo di Spezia (Ricò in ligure[3], Ricotium in Latino), denominato anche soltanto Riccò del Golfo o Riccò, è un comune italiano di 3 582 abitanti[1] della provincia della Spezia in Liguria.

Geografia fisica[modifica | modifica wikitesto]

Il territorio di Riccò del Golfo è situato nella parte più meridionale della media e bassa val di Vara, nella vallata minore del torrente Riccò, quest'ultimo affluente del fiume Vara, e alle spalle del Golfo della Spezia.

Il territorio fa parte del Parco naturale regionale di Montemarcello-Magra-Vara. Un sentiero boschivo, passante dalla frazione di Casella e dalla Sella della Cigoletta, segnato con il numero 7 dal CAI, permette il collegamento con Vernazza e quindi la costa delle Cinque Terre.

Storia[modifica | modifica wikitesto]

Il borgo di Ponzò

Secondo alcune ipotesi, non suffragate da fonti certe e documentabili, il toponimo "Riccò" deriverebbe dalla parola "ricovero": in epoca antica qui era una dimora della pieve di Pignone con annesso luogo di sosta e, per l'appunto, ricovero per viandanti.

In antico Riccò era una piccola dipendenza del castello di Ponzò, luogo di sosta di soldati e pellegrini posto lungo la strada che collega l'entroterra ligure all'alta Toscana.

Il borgo di Riccò è menzionato come Riccio nell'affresco dedicato alla costa ligure nella Galleria delle carte geografiche, fatta eseguire nell'ultimo quarto del XVI secolo dal papa Gregorio XIII.

La storia di Riccò è legata al castello di Carpena e al suo consorzio - fondato da alcune signorie feudali nel XII secolo[4] - che assieme al maniero di Ponzò era molto importante grazie alla sua favorevole geografica, posta tra le Cinque Terre ed il Golfo della Spezia.

Il borgo di Ponzò - e i suoi signori locali - da un antico documento databile al 1209 risultano annoverati tra le famiglie feudatarie genovesi. Tuttavia, per resistere all'espansione della Repubblica di Genova nel Levante ligure, i suoi signori feudali decisero di consegnare nel 1245 il castello a Oberto II Pallavicino, vicario di Federico II di Svevia. Genova, in lotta contro lo stesso Federico II, riuscì più tardi a riconquistare il castello; quest'ultimo venne poi acquistato dai Fieschi, nobile famiglia di Lavagna. Oberto Doria riprese nuovamente possesso del castello quando, alla fine della sua effimera signoria guelfa sulla Spezia ed il suo territorio, nel 1272 il conte Nicolò Fieschi fu costretto a venderlo alla Repubblica di Genova[4].

Il borgo di Carpena giurò, invece, fedeltà alla repubblica genovese, assieme ai Signori di Vezzano, che nel 1224[4] la elevò al titolo di podesteria con ampia giurisdizione sulla media e bassa val di Vara, sul golfo spezzino e una parte delle Cinque Terre[4].

Tuttavia i due principali borghi, e le attigue frazioni, furono nei secoli successivi in perenne lotta, come altri paesi della val di Vara, contro la stessa repubblica genovese accusata di concedere concessioni in "maniera diseguale" tra i diversi feudi del levante ligure.

Nel 1251[4] Carpena si ribellò a Genova, con la conseguente occupazione del locale castello, che tornò ai Genovesi solamente nel 1254[4]. Ponzò fu in seguito aggregato alla podesteria di Corvara (frazione odierna di Beverino), a quella di Carpena e infine a quella della Spezia dopo l'istituzione di quest'ultima nel 1343[4] che subentrò alla stessa Carpena nel predominio del territorio.

Il declino definitivo di Carpena avvenne nel 1412 quando il borgo appoggiò la Repubblica di Firenze contro Genova: al termine del conflitto, il suo castello venne distrutto per ritorsione da Antonio Doria.

Con la nuova dominazione francese di Napoleone Bonaparte rientrò dal 2 dicembre 1797 nel Dipartimento del Golfo di Venere, con capoluogo La Spezia, nell'ambito della Repubblica Ligure. Dal 28 aprile 1798 con i nuovi ordinamenti francesi, Riccò e Carpena rientrarono nel VI cantone, capoluogo Riccò, della Giurisdizione di Golfo di Venere. Dal 1803 furono centri principali del III cantone del Golfo di Venere nella Giurisdizione del Golfo di Venere.

Nel 1804[4] le due municipalità di Ponzò e Valdipino furono annesse a Riccò, mentre il comune di Carpena aggregò[4] la municipalità di San Benedetto di Riccò; nel 1806 lo stesso territorio comunale di Carpena venne unito[4] al nuovo comune di Riccò. Annessi al Primo Impero francese dal 13 giugno 1805 al 1814 venne inserito nel Dipartimento degli Appennini.

Nel 1815 fu inglobato nella provincia di Levante del Regno di Sardegna, così come stabilì il Congresso di Vienna del 1814, e successivamente nel Regno d'Italia dal 1861. Dal 1859 al 1927 il territorio fu compreso nel I mandamento di Spezia del circondario di Levante facente parte della provincia di Genova prima e, con l'istituzione nel 1923, della provincia della Spezia poi. Nel 1863 assunse l'odierna denominazione di Riccò del Golfo di Spezia per regio decreto[5].

Subisce infine gli ultimi aggiustamenti e assestamenti del territorio comunale nel 1929 con l'aggregazione della frazione di Polverara dal comune di Follo[6].

Nel 1943 Riccò ospitò il Quartier generale del generale Erminio Rovida e della 105ª Divisione fanteria "Rovigo" fino al 9 settembre, subito dopo la firma dell'armistizio con gli Alleati, quando il generale fu catturato dai tedeschi e il comando sciolto.[7]

Dal 1973 al 31 dicembre 2008 ha fatto parte della Comunità montana della Media e Bassa Val di Vara e, fino al 2011, della Comunità montana Val di Vara. Dal 2015 al 2017 ha fatto parte dell'Unione dei comuni delle Terre Verticali.

Simboli[modifica | modifica wikitesto]

Stemma

«D'azzurro, al castello d'argento di tre torri, aperto del campo, sormontato da una stella d'oro, accostata da due stelle d'argento. Il castello fondato sulla pianura erbosa, al naturale, con una strada tortuosa passante nella porta del castello.[8]»

Gonfalone

«Drappo di bianco…[8]»

Lo stemma è stato concesso con il regio decreto dell'8 giugno 1902[8].

Onorificenze[modifica | modifica wikitesto]

Medaglia di bronzo al valor militare - nastrino per uniforme ordinaria
«Nella lotta di Liberazione, la popolazione riccolese seppe fornire splendidi esempi di solidarietà nel premuroso soccorso dato ai militari italiani e alleati dopo l'8 settembre 1943, accogliendo con generoso slancio le moltitudini di sinistrati sfuggiti ai bombardamenti delle vicine città. Attraverso l'azione di uomini illuminati e ardimentosi, che diedero vita ai primi nuclei della Resistenza, furono scritte pagine luminose di abnegazione e sacrificio, di coraggio ed eroismo, che valsero significativamente al riscatto del nostro popolo. Rappresaglie, eccidi e deportazioni non fiaccarono i nobili sentimenti patriottici, né scalfirono la fede purissima di quanti anelavano, operando con audacia, alla riconquista della libertà». Riccò del Golfo di Spezia (La Spezia), 8 settembre 1943 - 24 aprile 1945.»
— 16 luglio 2018[9]

Monumenti e luoghi d'interesse[modifica | modifica wikitesto]

La chiesa parrocchiale di Santa Croce

Architetture religiose[modifica | modifica wikitesto]

  • Chiesa parrocchiale di Santa Croce nel capoluogo, risalente al XV secolo con rifacimenti nel 1639. Al suo interno è custodito un pregiato bassorilievo del XVIII secolo.
  • Oratorio di San Rocco nella frazione di Bovecchio, dipendente dalla parrocchia di Ponzò.
  • Chiesa parrocchiale di San Nicolò nella frazione di Carpena, risalente al XVIII secolo.
  • Santuario di San Gottardo nella frazione di Casella, eretto sul monte omonimo a circa 450 metri sul livello del mare. Secondo alcune fonti storiche la costruzione del santuario risalirebbe tra il 1640 e il 1650. La chiesa fu nuovamente ingrandita sul finire del XIX secolo (1898) con l'erezione del campanile e la dotazione di due campane.
  • Oratorio di San Genesio nella frazione di Camedone, risalente al XVIII secolo, dipendente dalla parrocchia di Ponzò.[10]
  • Chiesa del Cuore Immacolato di Maria nella frazione di Graveglia, dipendente dalla parrocchiale di Polverara.
  • Chiesetta del Sacro Cuore nella frazione di Piandibarca.
  • Chiesa parrocchiale di San Nicola di Bari nella frazione di Polverara. Edificata intorno al XIII secolo, venne ampliata e restaurata nel corso del XVII secolo.
  • Oratorio di San Rocco nella frazione di Polverara.
  • Chiesa parrocchiale di San Cristoforo nella frazione di Ponzò.
  • Oratorio di San Bartolomeo nella frazione di Ponzò. Alcune fonti farebbero risalire al XIII secolo[11] la data di fondazione dell'oratorio che, come asseriscono altre affermazioni[11], fu forse la sede del tribunale della locale podesteria in epoca repubblicana genovese. Quasi certamente[11] fu la sede dei consigli comunali della municipalità di Ponzò, sempre durante il dominio genovese.
  • Oratorio della Santa Croce nella frazione di Ponzò.
  • Oratorio di Santa Caterina nella frazione di Ponzò.
Il santuario di Nostra Signora dell'Agostina
  • Chiesa parrocchiale di Nostra Signora delle Grazie e San Rocco nella frazione di Quaratica. Il titolo di parrocchiale le fu attribuito nel 1927 dopo lo smembramento religioso dalla precedente parrocchia di San Benedetto, dell'omonima frazione. Gli interni sono stati decorati nel 1927 e ripresi dal pittore spezzino Navarrino Navarrini nel 1970[12].
  • Chiesa di San Benedetto nella omonima frazione, la più estesa del comune di Riccò. L'antica parrocchiale fu separata dalla più antica chiesa spezzina di Santo Stefano di Marinasco tramite apposita bolla vescovile datata al 1569; secondo alcune fonti fu assoggettata all'antica pieve già dal 1470. Fu restaurata e ampliata nelle forme attuali nel Settecento.
  • Chiesa di San Giovanni Battista nella frazione di Valdipino. L'edificio è risalente molto probabilmente al Quattrocento e l'attuale struttura con volte a botte è databile dopo i lavori effettuati nel 1760. Al suo interno è conservato un pregevole affresco, databile al XVI secolo, raffigurante la Madonna con il Bambino Gesù.
  • Oratorio di San Michele Arcangelo nella frazione di Valdipino. Originariamente dedicato a san Rocco, dal XVII secolo divenne la sede della confraternita di San Michele Arcangelo che, in cambio dell'uso dei locali, s'impegnò ad ingrandirlo. Sopra il coro, su olio d'ardesia, è raffigurata la Madonna tra gli angeli con i santi Michele Arcangelo, Giovanni Battista e Rocco[13].
  • Ex oratorio di Sant'Antonio abate nella frazione di Valdipino. L'edificio religioso è stato riconvertito all'uso civile dopo le normative e soppressioni degli ordini religiosi volute dalla nuova dominazione francese di Napoleone Bonaparte sul finire del XVIII secolo e l'inizio del XIX secolo[14]. Già scuola elementare di Valdipino, i locali sono ora sede di un circolo e di una abitazione provata[14].
  • Santuario di Nostra Signora dell'Agostina, costruito intorno al 1520 da Agostina Mazaschi, donna di Valdipino.

Architetture militari[modifica | modifica wikitesto]

  • Ruderi del castello di Carpena, raso al suolo nella prima metà del XV secolo dalle truppe genovesi, per ordine di Antonio Doria, quale ritorsione per l'appoggio del borgo ai Fiorentini in lotta contro la Repubblica di Genova;[15]
  • Torre castellana e borgo fortificato di Ponzò.[16]

Architetture civili[modifica | modifica wikitesto]

Aree naturali[modifica | modifica wikitesto]

Società[modifica | modifica wikitesto]

La chiesa parrocchiale di San Cristoforo di Ponzò

Evoluzione demografica[modifica | modifica wikitesto]

Abitanti censiti[20]

Etnie e minoranze straniere[modifica | modifica wikitesto]

Secondo i dati Istat al 31 dicembre 2019, i cittadini stranieri residenti a Riccò del Golfo di Spezia sono 118[21], così suddivisi per nazionalità, elencando per le presenze più significative[22]:

  1. Romania, 25

Geografia antropica[modifica | modifica wikitesto]

L'abside dell'oratorio di San Bartolomeo a Ponzò

L'ente comunale è costituito dalle frazioni di Bovecchio, Bardona, Camedone, Caresana Vecchia, Caresana Nuova, Carpena, Case Molinari, Casella, Castè, Codeglia, Debbio, Falabiana, Val Graveglia, Monte Tenero, Montecapri, Pian di Barca, Polverara, Ponzò, Porcale Superiore, Porcale Inferiore, Quaratica, San Benedetto e Valdipino per un totale di 37,76 km².

Confina a nord con il comune di Beverino, a sud con Riomaggiore e La Spezia, ad ovest con Beverino e Vernazza e ad est con Follo e La Spezia.

Frazioni[modifica | modifica wikitesto]

Val Graveglia[modifica | modifica wikitesto]

Situata ai piedi del monte San Bernardo e attraversata dal torrente che le dà il nome, la frazione di Graveglia non vanta una storia precisa e remota. Prima dell'ingresso della frazione di Polverara nel comune di Riccò del Golfo nel 1929, Graveglia dipendeva da quest'ultima: era un piccolo nucleo di case sparse (se ne contavano 10 nel 1919[23]). Divenne frazione autonoma, tanto da vedere edificata una chiesa nel suo territorio negli anni Cinquanta del secolo scorso.

Economia[modifica | modifica wikitesto]

Panorama di Riccò del Golfo

La principale risorsa economica del comune è legata all'attività agricola, in particolar modo la coltivazione dei cereali e, nella prima collina, della vite e dell'ulivo.

Infrastrutture e trasporti[modifica | modifica wikitesto]

Strade[modifica | modifica wikitesto]

Il territorio comunale di Riccò del Golfo di Spezia è attraversato principalmente dalla strada statale 1 Via Aurelia che gli permette il collegamento stradale con Beverino, a nord, e il capoluogo spezzino a sud. Ulteriori collegamenti viari del territorio sono la provinciale 38 per Trezzo (Beverino) - innestandosi con l'Aurelia presso il centro di Pian di Barca - e la provinciale 17, al bivio di San Benedetto sulla statale 1, sconfinante a nord nel territorio comunale beverinese.

Mobilità urbana[modifica | modifica wikitesto]

Dai comuni di Beverino, Brugnato, La Spezia, Sesta Godano, Varese Ligure un servizio di trasporto pubblico locale gestito dall'ATC garantisce quotidiani collegamenti bus con Riccò del Golfo di Spezia e per le altre località del territorio comunale.

Amministrazione[modifica | modifica wikitesto]

Il municipio
Periodo Primo cittadino Partito Carica Note
26 luglio 1985 24 maggio 1990 Mario Paganini Partito Socialista Italiano Sindaco
24 maggio 1990 24 aprile 1995 Stefano Lupi Democrazia Cristiana Sindaco
24 aprile 1995 14 giugno 1999 Stefano Lupi lista civica Sindaco
14 giugno 1999 14 giugno 2004 Roberto Figoli lista civica Sindaco
14 giugno 2004 8 giugno 2009 Roberto Figoli lista civica di centro-sinistra Sindaco
8 giugno 2009 26 maggio 2014 Carlo Mazza Partito Democratico Sindaco
26 maggio 2014 27 maggio 2019 Loris Figoli PropostaRiccò
(lista civica di centro-destra)
Sindaco
27 maggio 2019 in carica Loris Figoli Cambiamo! Sindaco

Sport[modifica | modifica wikitesto]

Curiosità[modifica | modifica wikitesto]

  • La scuola media "Mario Sironi" di Riccò del Golfo è stata la prima in tutta Italia ad avere la classe bilingue nel 1991;[24]
  • Nella frazione di Carpena nel XVI secolo nacque il pittore Carpenino.

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ a b Bilancio demografico mensile anno 2023 (dati provvisori), su demo.istat.it, ISTAT.
  2. ^ Classificazione sismica (XLS), su rischi.protezionecivile.gov.it.
  3. ^ Il toponimo dialettale è citato nel libro-dizionario del professor Gaetano Frisoni, Nomi propri di città, borghi e villaggi della Liguria del Dizionario Genovese-Italiano e Italiano-Genovese, Genova, Nuova Editrice Genovese, 1910-2002.
  4. ^ a b c d e f g h i j Fonte dal sito del Sistema Informatico Unificato per le Soprintendenze Archivistiche, su siusa.archivi.beniculturali.it. URL consultato il 16 giugno 2011.
  5. ^ Regio decreto 8 aprile 1863, n. 1234
  6. ^ Regio decreto 28 marzo 1929, n. 666
  7. ^ Achse! La guerra in casa.
  8. ^ a b c Riccò del Golfo di Spezia, su araldicacivica.it. URL consultato il 6 novembre 2011.
  9. ^ Gazzetta Ufficiale Serie Generale n.187 del 10-08-2019
  10. ^ (EN) Oratorio di San Genesio Parrocchia Di San Cristoforo,XVIII - XVIII, su catalogo.beniculturali.it. URL consultato l'11 febbraio 2024.
  11. ^ a b c Fonte dal sito Sprugola.com, su lasprugola.com. URL consultato il 16 giugno 2011 (archiviato dall'url originale il 6 gennaio 2009).
  12. ^ Fonte dal sito Sprugola.com, su lasprugola.com. URL consultato il 17 giugno 2011 (archiviato dall'url originale il 17 luglio 2007).
  13. ^ Fonte dal sito Sprugola.com, su lasprugola.com. URL consultato il 18 giugno 2011 (archiviato dall'url originale il 17 luglio 2007).
  14. ^ a b Fonte dal sito Sprugola.com, su lasprugola.com. URL consultato il 17 giugno 2011 (archiviato dall'url originale il 17 luglio 2007).
  15. ^ catalogo.beniculturali.it, https://catalogo.beniculturali.it/detail/ArchaeologicalProperty/0700373765.
  16. ^ valdivara.it, https://www.valdivara.it/it/Eventi/3268/ponzo-il-borgo-ritrovato.
  17. ^ catalogo.beniculturali.it, https://catalogo.beniculturali.it/detail/ArchitecturalOrLandscapeHeritage/0700210637.
  18. ^ gruppospeleosavonese.it, https://www.gruppospeleosavonese.it/quaratica.html.
  19. ^ archeominosapiens.it, https://www.archeominosapiens.it/polje-attivo-caresana/.
  20. ^ Statistiche I.Stat - ISTAT;  URL consultato in data 28-12-2012.
  21. ^ Cittadini stranieri residenti secondo i dati Istat del 31-12-2019, su demo.istat.it. URL consultato il 27 settembre 2021.
  22. ^ Dati superiori alle 20 unità
  23. ^ Graveglia, su Italia.indettaglio.it.
  24. ^ Filmato audio Dall'intervista al sindaco Loris Figoli, A tamburo battente, su YouTube, 6 novembre 2019.

Voci correlate[modifica | modifica wikitesto]

Altri progetti[modifica | modifica wikitesto]

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]

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