Calice al Cornoviglio

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Calice al Cornoviglio
comune
Calice al Cornoviglio – Stemma
Calice al Cornoviglio – Bandiera
Calice al Cornoviglio – Veduta
Calice al Cornoviglio – Veduta
Panorama del borgo e dell'omonimo castello
Localizzazione
StatoBandiera dell'Italia Italia
Regione Liguria
Provincia La Spezia
Amministrazione
SindacoMario Scampelli (lista civica di centro-sinistra Un futuro per Calice) dal 26-5-2014 (2º mandato dal 27-5-2019)
Data di istituzione1861
Territorio
Coordinate44°14′35″N 9°50′11″E / 44.243056°N 9.836389°E44.243056; 9.836389 (Calice al Cornoviglio)
Altitudine405 m s.l.m.
Superficie33,75 km²
Abitanti1 064[1] (31-10-2023)
Densità31,53 ab./km²
FrazioniVedi elenco
Comuni confinantiBeverino, Follo, Mulazzo (MS), Podenzana (MS), Rocchetta di Vara, Tresana (MS)
Altre informazioni
Cod. postale19020
Prefisso0187
Fuso orarioUTC+1
Codice ISTAT011008
Cod. catastaleB410
TargaSP
Cl. sismicazona 2 (sismicità media)[2]
Cl. climaticazona D, 1 886 GG[3]
Nome abitanticalicesi
PatronoNostra Signora di Loreto
Giorno festivo10 dicembre
Cartografia
Mappa di localizzazione: Italia
Calice al Cornoviglio
Calice al Cornoviglio
Calice al Cornoviglio – Mappa
Calice al Cornoviglio – Mappa
Posizione del comune di Calice al Cornoviglio nella provincia della Spezia
Sito istituzionale

Càlice al Cornoviglio (Calice in ligure e nella variante locale[4]) è un comune italiano di 1 064 abitanti[1] della provincia della Spezia in Liguria.

Geografia fisica[modifica | modifica wikitesto]

Territorio[modifica | modifica wikitesto]

Scorcio del borgo

Il territorio di Calice al Cornoviglio è totalmente montano, solcato da strette vallate percorse da torrenti e trasversali alla val di Vara. Il capoluogo comunale sorge su un'altura a circa 400 m s.l.m.

Nel suo territorio comunale, facente parte del Parco naturale regionale di Montemarcello-Magra-Vara, si trovano le vette del monte Cornoviglio (1.162 m) e del monte Coppigliolo (1.139 m); proprio dalle pendici di quest'ultimo nasce il torrente Usurana che, dopo un percorso di circa dieci chilometri, dove attraversa le frazioni di Terruggiara e Ferdana passando anche sotto al colle dominato dal capoluogo, confluisce nel fiume Vara presso la località di Martinello.

Il secondo corso d'acqua del territorio è il torrente Rì, che ha origine da diversi rami sorgentiferi tra la sella dei Carzacchi e il monte Castellaro di Novegigola (nel territorio massese di Tresana). Sfocia nel fiume Vara di fronte all'abitato di Piana Battolla (frazione di Follo), dopo aver segnato il confine fra Calice al Cornoviglio e il comune massese di Podenzana.

Clima[modifica | modifica wikitesto]

Lo stesso argomento in dettaglio: Stazione meteorologica di Calice al Cornoviglio.

Storia[modifica | modifica wikitesto]

Fontana presso il municipio in piazza del Leone

Le notizie più antiche riguardanti il borgo di Calice al Cornoviglio risalgono agli inizi dell'XI secolo[5] quando il complesso fu proprietà dei vescovi di Luni e poi dei Malaspina, come attesta un documento del 1033[5] con il quale il marchese Adalberto destinò al Borgo San Donnino (l'attuale Fidenza, nel parmense) alcune proprietà, tra cui Calese.

Sotto la Repubblica di Genova divenne un'importante postazione contro gli attacchi dei Milanesi che, tuttavia, riuscirono a distaccare Madrignano da Calice, togliendolo ai Fieschi. Dopo la congiura di Gianluigi Fieschi del 1547 Calice passò sotto il dominio dei Doria[5], per tornare per breve tempo nelle mani dei Malaspina (1710). Questo continuo mutare di padroni precedette la definitiva concessione, nel 1772[5], dei Malaspina a Leopoldo II, sovrano del Granducato di Toscana.

Con la nuova dominazione francese di Napoleone Bonaparte, all'interno del Primo Impero francese, venne inserito dal 13 giugno 1805 al 1814 nel Dipartimento degli Appennini. Nel 1847, con l'esecuzione del trattato di Firenze di tre anni prima, Calice ed il suo territorio passarono dal Granducato di Toscana al Ducato di Modena e Reggio. Rientrato nei confini del Regno d'Italia, il territorio, dal 1859 al 1923, fu eletto a capoluogo dell'omonimo mandamento del circondario di Massa facente parte della provincia di Massa-Carrara; assunse l'attuale denominazione nel 1863[6]. Con l'istituzione nel 1923 della provincia della Spezia passò sotto questo ente amministrativo[7].

Subisce infine gli ultimi aggiustamenti e assestamenti del territorio comunale proprio nel 1923 con la cessione della frazione di Veppo al comune di Rocchetta di Vara[8].

Dall'ottobre 1943 al giorno della Liberazione, Calice al Cornoviglio fu centro nevralgico delle attività partigiane nella val di Vara. Il 19 giugno 1944, il castello di Calice, presidio della Guardia Nazionale Repubblicana, fu attaccato in forze da un gruppo di partigiani giellisti al comando di Daniele Bucchioni detto "Dani", insieme ad alcuni partigiani del maggiore inglese Gordon Lett. L'attacco fallì, ma dopo pochi giorni i fascisti si ritirano da Calice. Il presidio fascista durò per pochi mesi, e fino al 25 aprile 1945, Calice venne considerato dai gruppi partigiani che vi operavano, territorio liberato.

Dal 1973 al 31 dicembre 2008 ha fatto parte della Comunità montana della Media e Bassa Val di Vara e, fino al 2011, della Comunità montana Val di Vara.

Il 25 ottobre 2011 una violenta perturbazione ha colpito il levante ligure (bassa e media val di Vara, val di Magra e Cinque Terre) e la Lunigiana (provincia di Massa-Carrara)[9] con esondazioni, danni, vittime e dispersi in diverse località del territorio ligure e toscano. Tra i comuni più colpiti c'è anche Calice al Cornoviglio e frazioni dove le precipitazioni intense hanno provocato danni alle abitazioni, alle attività commerciali e ai collegamenti stradali[10].

Dal 6 dicembre 2014 al 31 dicembre 2020 ha fatto parte dell'Unione dei comuni della Val di Vara.

Simboli[modifica | modifica wikitesto]

Stemma

«Leone rampante inserito in uno scudo riportante in riquarto superiore la bandiera crociata di San Giorgio, sormontato da corona guarnita di nove merli con due cerchi sottostanti ornati, il primo da nove piccole nicchie ed il secondo da tre nicchie di dimensioni più ampie con gli interspazi mattonati, il tutto racchiuso, a sinistra, da un ramo di quercia e, a destra, da un ramo di alloro, uniti in basso da nastro con fiocco tricolore.[11]»

Gonfalone

«Drappo di bianco…[12]»

Lo stemma e il gonfalone sono stati concessi con decreto del presidente della Repubblica del 9 ottobre 2002.[13] Uno stemma precedente era stato riconosciuto con decreto del capo del governo del 3 dicembre 1937[13] avente la seguente descrizione araldica:

«D'argento, al leone rivoltato al naturale, poggiante su un monte di verde uscente dalla punta. Ornamenti esteriori da Comune.[13]»

Il gonfalone era stato concesso con regio decreto del 15 aprile 1940[13] avente la seguente descrizione araldica:

«Drappo di azzurro...»

Onorificenze[modifica | modifica wikitesto]

Calice al Cornoviglio è tra le città decorate al valor militare per la guerra di Liberazione, insignito della Croce di guerra al valor militare per i sacrifici delle sue popolazioni e per la sua attività nella lotta partigiana durante la seconda guerra mondiale[14].

Croce di guerra al valor militare - nastrino per uniforme ordinaria

Monumenti e luoghi d'interesse[modifica | modifica wikitesto]

La chiesa parrocchiale di Nostra Signora di Loreto nella frazione capoluogo di Calice Castello
La frazione di Santa Maria con la parrocchiale omonima

Architetture religiose[modifica | modifica wikitesto]

  • Chiesa parrocchiale di Nostra Signora di Loreto nella frazione capoluogo di Calice Castello; la sua costruzione avvenne nel 1638.
  • Chiesa della Madonna del Carmine nella frazione di Borseda. Risalente al XVII secolo, secondo le fonti storiche la sua edificazione fu voluta dalla marchesa Placida Doria.
  • Oratorio di San Pietro nella borgata di Debeduse, presso un castagneto.
  • Oratorio di Nostra Signora del Carmine del XVI secolo nella borgata di Forno.
  • Chiesa parrocchiale dei Santi Margherita e Nicola nella frazione di Madrignano.
  • Oratorio di San Giuseppe nella borgata di Martinello.
  • Oratorio di Santa Maria Annunziata nella borgata di Molunghi. La sua costruzione potrebbe essere risalente agli inizi del XVII secolo. Il terremoto del 1920, che colpì principalmente la zona di Fivizzano, distrusse l'edificio che fu riedificato poco dopo dall'ultima discendente della famiglia lunense Paita, Donna Armida Pirero Paita.
  • Oratorio di San Giovanni Battista nella borgata di Nasso di Sotto. Già nel XVII secolo ospitante un convento, conserva al suo interno una tela del locale pittore David Beghè ritraente la Madonna col Bambino e i santi Giovanni e Pietro. L'altare maggiore in marmo conserva un bassorilievo raffigurante l'Annunciazione di scuola scultorea genovese del XVIII secolo.
  • Oratorio di Novegina. Eretto nella frazione di Novegina la struttura è risalente ai primi anni del XVIII secolo. Di particolare pregio è un bassorilievo in marmo sopra l'architrave del portale raffigurante Maria Ausiliatrice. Nella stessa frazione si trovano i resti di un antico ospitale per i pellegrini diretti a Santiago di Compostela.
  • Chiesa parrocchiale di Santa Maria nella frazione omonima; gli stucchi e le decorazioni pittoriche interne sono opera del pittore Zeffiro Righi e di David Beghè.
  • Oratorio di Maria Ausiliatrice nella borgata di Terruggiara.
  • Oratorio di Sant'Anna nella borgata di Tranci.
  • Oratorio di Nostra Signora del Carmine nella borgata di Valdonica.
  • Oratorio dei Santi Antonio e Bartolomeo del XIV secolo nella borgata di Vicchieda.
  • Chiesa dei Santi Sebastiano e Fabiano nella borgata di Villagrossa. Si presenta con una struttura in pietra a vista. All'interno sono conservate due statue in marmo raffiguranti Sant'Antonio da Padova e San Sebastiano.
  • Oratorio di Santa Lucia nella frazione di Usurana.

Architetture militari[modifica | modifica wikitesto]

Il castello Doria-Malaspina
Scorcio del borgo di Madrignano con il locale castello e la parrocchiale
Lo stesso argomento in dettaglio: Castello di Calice al Cornoviglio e Castello di Madrignano.

Il castello dei Doria-Malaspina è situato all'interno del borgo di Calice e domina la valle del torrente Usurana controllando gli accessi che dalla val di Vara risalgono verso l'interno. Ha una struttura a pianta trapezoidale, dovuta alle ristrutturazioni subite, e si presenta come un corpo quadrangolare con due torri angolari: a destra un torrione rotondo, a sinistra un corpo cilindrico più basso. Il castello è stato molto rimaneggiato e modificato dalle strutture operate nel corso dei secoli: oggi appare come un palazzo signorile, che conserva solo in parte le caratteristiche architettoniche del complesso fortificato con funzioni di difesa.

Nella frazione di Madrignano si trovano tuttora le rovine di un fortilizio che i Genovesi fecero distruggere nel 1416; domina le case del borgo arroccate intorno alla chiesa dei Santi Margherita e Nicola. Il castello, ricostruito dai Malaspina, fu definitivamente diroccato durante la guerra di successione spagnola, nel 1706, ad opera delle truppe gallo-ispaniche che avevano occupato il feudo di Madrignano con l'appoggio dei Doria, signori di Calice e Veppo. Il sito è stato oggetto nel secondo decennio del Duemila di un'importante fase di restauro e di conservazione della struttura.

Società[modifica | modifica wikitesto]

Evoluzione demografica[modifica | modifica wikitesto]

Abitanti censiti[15]

Etnie e minoranze straniere[modifica | modifica wikitesto]

Secondo i dati Istat al 31 dicembre 2019, i cittadini stranieri residenti a Calice al Cornoviglio sono 52[16].

Cultura[modifica | modifica wikitesto]

Il castello Doria-Malaspina di Calice, sede dei musei locali e della pinacoteca.

Istruzione[modifica | modifica wikitesto]

Musei[modifica | modifica wikitesto]

Geografia antropica[modifica | modifica wikitesto]

Divisione delle circoscrizioni comunali

Frazioni[modifica | modifica wikitesto]

L'ente comunale è costituito dalle sette frazioni[20] di Borseda, Bruscarolo, Castello di Calice (sede comunale), Madrignano, Santa Maria e Usurana per un totale di 33,75 km². Tuttavia lo statuto comunale[21], oltreché ad affermare ufficialmente la propria identità storica con il territorio della Lunigiana, riconosce come "frazioni" anche quei nuclei abitati (località e borgate) dislocati lungo la valle del torrente Usurana e lungo il versante di Madrignano. Vengono citati quindi i borghi di Debeduse, Villagrossa, Molunghi, Campi, Nasso, Terruggiara-Filettino, Ferdana-Novegina, Usurana-Pantanelli, Pianaccia-Martinello, Piano di Madrignano, Pegui, Tranci, Valdonica, Provvedasco e Castello di Madrignano.

Confina a nord con i comuni di Rocchetta di Vara e Mulazzo, a sud con Follo, ad ovest con Rocchetta di Vara e Beverino e ad est con Mulazzo, Tresana e Podenzana.

Borghi[modifica | modifica wikitesto]

Il capoluogo, chiamato dai locali Castello di Calice o semplicemente Il Castello (r Castélo in dialetto calicese) per distinguerlo dalla denominazione in senso lato di Calice per tutta la vallata, è diviso essenzialmente in due parti. Il borgo medievale, detto Borgofreddo, circonda lungo la metà meridionale del colle il castello e si diparte dalla centrale piazza del Leone, sede del comune, della chiesa parrocchiale di Nostra Signora di Loreto e principale punto d'accesso al castello.

Il borgo presenta alcune case padronali interessanti (come la casa Gasbarro) e offre suggestive vedute lungo la valle dell'Usurana. La zona di piazza Trento e Trieste, più recente, è attraversata dalla provinciale e ivi si concentrano gli esercizi commerciali ed i servizi del paese.

Il comune di Calice al Cornoviglio vanta altri numerosi borghi ricchi di testimonianze dell'architettura rurale ligure-lunigianese. Oltre alle chiese e agli oratori risalenti, nella struttura attuale, ai secoli XV-XVII, si trovano interessanti esempi di criptoportici in particolare a Filettino, Tranci, Villagrossa, Ferdana e Usurana; ville storiche a Villagrossa (Rapallini), Campi, Tranci (palazzo Remedi), Castello di Madrignano e Pegui (Saccomani); esempi di case patrizie a Santa Maria, Borseda, Debeduse e Bruscarolo.

Economia[modifica | modifica wikitesto]

La popolazione calicese non ha rinnegato le sue tradizioni rurali e l'economia locale si basa prevalentemente sull'agricoltura e sulla pastorizia. Questo elemento ha determinato una progressiva riduzione della popolazione residente. Negli ultimi anni si è invertita la tendenza, come in generale nel comprensorio della val di Vara.

Infrastrutture e trasporti[modifica | modifica wikitesto]

Strade[modifica | modifica wikitesto]

Il centro di Calice al Cornoviglio (sede comunale di Castello di Calice) è attraversato principalmente dalla strada provinciale 8 che gli permette il collegamento stradale, a sud, con la provinciale 10 in località Martinello. Ulteriori collegamenti viari del territorio sono la provinciale 20 dei Piani di Madrignano e la provinciale 27, che collega la frazione calicese di Molunghi al centro di Parana nel comune di Mulazzo (MS).

Mobilità urbana[modifica | modifica wikitesto]

Dal comune di La Spezia un servizio di trasporto pubblico locale gestito dall'ATC garantisce quotidiani collegamenti bus con Calice al Cornoviglio e per le altre località del territorio comunale.

Amministrazione[modifica | modifica wikitesto]

Il municipio
Periodo Primo cittadino Partito Carica Note
1º ottobre 1986 1º luglio 1990 Roberto Verelli Partito Socialista Italiano Sindaco
1º luglio 1990 29 gennaio 1993 Roberto Verelli Partito Socialista Italiano Sindaco [22]
5 febbraio 1993 24 aprile 1995 Flavio Cucco Partito Democratico della Sinistra Sindaco
24 aprile 1995 14 giugno 1999 Flavio Cucco lista civica di centro-destra Sindaco
14 giugno 1999 14 giugno 2004 Piero Barberi lista civica Sindaco
14 giugno 2004 8 giugno 2009 Alberto Battilani lista civica di centro-sinistra Sindaco
8 giugno 2009 17 aprile 2014 Alberto Battilani Un futuro per Calice
(lista civica di sinistra)
Sindaco [23]
17 aprile 2014 26 maggio 2014 Maria Stefania Ariodante Comm. straord. [24]
26 maggio 2014 27 maggio 2019 Mario Scampelli Un futuro per Calice
(lista civica di centro-sinistra)
Sindaco
27 maggio 2019 in carica Mario Scampelli Un futuro per Calice
(lista civica di centro-sinistra)
Sindaco

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ a b Bilancio demografico mensile anno 2023 (dati provvisori), su demo.istat.it, ISTAT.
  2. ^ Classificazione sismica (XLS), su rischi.protezionecivile.gov.it.
  3. ^ Tabella dei gradi/giorno dei Comuni italiani raggruppati per Regione e Provincia (PDF), in Legge 26 agosto 1993, n. 412, allegato A, Agenzia nazionale per le nuove tecnologie, l'energia e lo sviluppo economico sostenibile, 1º marzo 2011, p. 151. URL consultato il 25 aprile 2012 (archiviato dall'url originale il 1º gennaio 2017).
  4. ^ Il toponimo dialettale è citato nel libro-dizionario del professor Gaetano Frisoni, Nomi propri di città, borghi e villaggi della Liguria del Dizionario Genovese-Italiano e Italiano-Genovese, Genova, Nuova Editrice Genovese, 1910-2002.
  5. ^ a b c d Fonte dal sito turistico della Provincia della Spezia, su turismoprovincia.laspezia.it. URL consultato il 13 marzo 2021 (archiviato dall'url originale il 13 aprile 2013).
  6. ^ Regio decreto 15 marzo 1863, n. 1211
  7. ^ Regio Decreto 2 settembre 1923, n. 1913
  8. ^ Regio decreto 2 settembre 1923, n. 1913
  9. ^ Fonte dal sito del quotidiano ligure de Il Secolo XIX, su ilsecoloxix.it. URL consultato il 26 ottobre 2011 (archiviato dall'url originale il 28 ottobre 2011).
  10. ^ Fonte dal sito del quotidiano la Repubblica Genova.it, su genova.repubblica.it. URL consultato il 29 ottobre 2011 (archiviato dall'url originale il 4 marzo 2016).
  11. ^ Comune di Calice al Cornoviglio, Statuto comunale (PDF), Art. 5 Stemma e gonfalone.)
  12. ^ Calice al Cornoviglio, su araldicacivica.it. URL consultato il 6 novembre 2011.
  13. ^ a b c d Calice al Cornoviglio, su Archivio Centrale dello Stato.
  14. ^ Istituto del Nastro Azzurro fra Combattenti Decorati al Valor Militare - Istituzioni decorate di Croce di Guerra al Valor Militare, su istitutonastroazzurro.it. URL consultato il 5 dicembre 2018.
  15. ^ Statistiche I.Stat - ISTAT;  URL consultato in data 28-12-2012.
  16. ^ Cittadini stranieri residenti secondo i dati Istat del 31-12-2019, su demo.istat.it. URL consultato il 26 settembre 2021.
  17. ^ Approfondimenti sul sito ufficiale della pinacoteca
  18. ^ Approfondimenti sul sito del Turismo in provincia della Spezia Archiviato il 12 dicembre 2011 in Internet Archive.
  19. ^ Approfondimenti sul sito Terre di Lunigiana.com
  20. ^ Fonte dal sito del Comune di Calice al Cornoviglio-Il territorio
  21. ^ Statuto Comunale di Calice al Cornoviglio (PDF), su comune.calicealcornoviglio.sp.it.
  22. ^ Si dimette dalla carica amministrativa
  23. ^ Dopo le dimissioni di otto consiglieri su dodici la giunta cade per la mancanza del numero legale
  24. ^ Nominato con Decreto del Presidente della Repubblica del 16 maggio 2014 e pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale n. 125 del 31 maggio 2014

Voci correlate[modifica | modifica wikitesto]

Altri progetti[modifica | modifica wikitesto]

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]

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