Margot Wallström

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Margot Wallström
Margot Wallström nel 2006

Ministro degli affari esteri
Durata mandato3 ottobre 2014 –
10 settembre 2019
Capo del governoStefan Löfven
PredecessoreCarl Bildt
SuccessoreAnn Linde

Commissario europeo per le Relazioni Istituzionali e la Strategia di Comunicazione
Durata mandato22 novembre 2004 –
9 febbraio 2010
PresidenteJosé Manuel Barroso
PredecessoreLoyola de Palacio (Relazioni tra la commissione ed il parlamento)
SuccessoreMaroš Šefčovič

Commissario europeo per l'ambiente
Durata mandato16 settembre 1999 –
22 novembre 2004
PresidenteJosé Manuel Barroso
PredecessoreRitt Bjerregaard
SuccessoreStavros Dimas

Dati generali
Partito politicoPartito Socialdemocratico dei Lavoratori di Svezia
FirmaFirma di Margot Wallström

Margot Elisabeth Wallström (Skellefteå, 28 settembre 1954) è una politica e blogger svedese.[1]

Biografia[modifica | modifica wikitesto]

Esponente del Partito Socialdemocratico dei Lavoratori di Svezia, è stata primo vicepresidente della Commissione Barroso I e responsabile per le Relazioni interistituzionali e la strategia della comunicazione.

È sposata ed ha due figli. È in politica dal 1973 dopo gli studi superiori, è stata eletta al parlamento svedese nel 1979. Dal 1994 al 1996 è stata ministro della Cultura svedese e dal 1996 al 1998 ministro degli Affari sociali.

Mantiene un blog (generalmente in lingua inglese) aggiornato molto frequentemente e aperto ai commenti, che in passato ha portato a veri e propri dibattiti sulla politica europea.

Commissario europeo[modifica | modifica wikitesto]

Dal 1999 al 2004 è stata commissario europeo responsabile per l'Ambiente nella Commissione Prodi. Durante il mandato ha curato il varo del piano d'azione per l'ambiente e la salute 2004-2010[2], nel quale si avvia un'azione volta a ridurre le malattie provocate dall'inquinamento ambientale.

Venne riconfermata cinque anni più tardi nella commissione guidata da José Barroso nella quale le fu affidato il portafoglio alle Relazioni Istituzionali oltre ad essere nominata primo vicepresidente della Commissione. Durante questo secondo mandato fu rappresentante della Commissione presso il gruppo Amato, gruppo di uomini politici di alto-livello che lavorarono ufficiosamente al fine di riscrivere la Costituzione europea dopo la sua bocciatura nei referendum in Francia e nei Paesi Bassi nel 2005. Il testo è stato la base dalla quale fu scritto il Trattato di Lisbona firmato nel 2007.

Il 16 novembre 2007 è diventata presidente dell'Iniziativa ministeriale del Consiglio delle donne leader mondiali organizzazione fondata dell'ex segretario di Stato statunitense Madeleine Albright.

La Commissione Europea, di cui Margot Wallström è stata Vicepresidente dal 2004 al 2010.

Rappresentante speciale per la violenza sessuale nei conflitti[modifica | modifica wikitesto]

Il 31 gennaio 2010 il segretario generale delle Nazioni Unite Ban Ki-moon ha annunciato, al vertice dell'Unione Africana, di nominarla come primo rappresentante speciale delle Nazioni Unite sulla violenza sessuale nei conflitti[3], allo scopo di proteggere le vittime di violenze sessuali non solo nei conflitti, ma anche nelle fasi ad essi successive. Come primo viaggio si è recata presso la Repubblica Democratica del Congo dove si stima che siano state più di 8000 le donne vittime di violenza durante lo scontro tra fazioni.

Ministro degli affari esteri (2014-2019)[modifica | modifica wikitesto]

Nel 2014 fu nominata ministro degli Affari Esteri nel governo Löfven I. Subito dopo la nomina, dichiarò di riconoscere la Palestina come Stato, divenendo il primo ministro degli Esteri dell'Unione europea a riconoscerlo. Come conseguenza, il giorno stesso Israele richiamò il suo ambasciatore in Svezia per consultazioni.[4]

Nel dicembre 2014 Wallström convocò l'ambasciatore russo in Svezia, Victor Ivanovitj Tatarintsev, per esprimere la preoccupazione riguardo al comportamento di un caccia militare russo che, secondo le autorità svedesi, aveva costretto un volo SAS da Copenaghen a Poznan a cambiare rotta quando si trovava al largo della Svezia meridionale; l'incidente aveva riacuito le frizioni riguardo i voli militari russi sopra la Scandinavia.[5] L'11 settembre 2015 convocò nuovamente l'ambasciatore russo per chiarimenti sui commenti del ministero degli Esteri russo riguardo a "conseguenze" nel caso la Svezia avesse aderito alla NATO.[6]

Nel maggio 2015 il segretario generale delle Nazioni Unite Ban Ki-moon nominò Wallström membro del Comitato per il finanziamento umanitario, in preparazione del World Humanitarian Summit.[7]

Uno degli obiettivi principali della politica estera di Wallström era consentire alla Svezia l'accesso a uno dei seggi non permanenti nel Consiglio di sicurezza dell'ONU nelle elezioni di quest'organo nel 2016.[8] Questo risultato fu conseguito il 28 giugno 2016.[9]

Nel febbraio 2018 Wallström cancellò la sua prevista visita in Turchia, due settimane prima della stessa, per protestare contro l'invasione turca del nord della Siria, il cui scopo era espellere i combattenti curdi, appoggiati dagli Stati Uniti, dall'area di Afrin.[10]

Onorificenze[modifica | modifica wikitesto]

Medaglia di Sua Maestà il Re di Svezia con nastro dell'Ordine dei Serafini - nastrino per uniforme ordinaria
«Per molti anni di lavoro significativo nella politica svedese ed europea»
— 6 giugno 2008

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Margot Elisabeth Wallström, 64 år i Hammarö på Västra Takene 315. Adress, telefon, inkomst, bostadsvärdering och bakgrundskontroll från Mrkoll, su mrkoll.se. URL consultato il 24 marzo 2019 (archiviato dall'url originale il 24 marzo 2019).
  2. ^ European Commission - PRESS RELEASES - Press release - La Commissione vara il piano d'azione per l'ambiente e la salute 2004-2010, su europa.eu. URL consultato il 7 settembre 2019.
  3. ^ Combattere la violenza sessuale nei conflitti è una 'missione irrinunciabile' per il nuovo inviato Onu [collegamento interrotto], su Centro Regionale di Informazione delle Nazioni Unite (UNRIC). URL consultato il 7 settembre 2019.
  4. ^ Israel recalls ambassador to Stockholm after Sweden's decision to recognize Palestinian state, Jerusalem Post 30 ottobre 2014
  5. ^ Daniel Dickson (15 dicembre 2014), Nordic countries summon Russian ambassadors over military jet incident Reuters.
  6. ^ Sweden summons Russia ambassador after Nato threat BBC News, 11 settembre 2015.
  7. ^ Secretary-General Appoints High-Level Panel on Humanitarian Financing United Nations Secretary-General, comunicato stampa del 21 maggio 2015.
  8. ^ Richard Milne (30 marzo 2015), Sweden’s ethical foreign policy runs into Saudi sands Financial Times.
  9. ^ Sweden, Kazakhstan Win Contested Security Council Elections Edith M. Lederer, Associated Press
  10. ^ Swedish FM Wallström Cancels Turkey Visit Over Its Military Campaign in Afrin, su Stockholm Center for Freedom, 7 febbraio 2018.

Voci correlate[modifica | modifica wikitesto]

Altri progetti[modifica | modifica wikitesto]

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]

  • (EN) il suo sito ufficiale, su ec.europa.eu.
  • (EN) il suo blog, su blogs.ec.europa.eu. URL consultato il 4 marzo 2009 (archiviato dall'url originale il 21 febbraio 2009).
Predecessore Viceministro di Stato della Svezia Successore
Jan Björklund 3 ottobre 2014 – 10 settembre 2019 Morgan Johansson
Predecessore Ministro degli affari esteri Successore
Carl Bildt 3 ottobre 2014 – 10 settembre 2019 Ann Linde
Predecessore Commissario europeo per le Relazioni Istituzionali e la Strategia di Comunicazione Successore
Loyola de Palacio
(Relazioni tra la commissione ed il parlamento)
21 novembre 2004 – 9 febbraio 2010 Maroš Šefčovič
Predecessore Commissario europeo per l'ambiente Successore
Ritt Bjerregaard 16 settembre 1999 – 21 novembre 2004 Stavros Dimas
Predecessore Commissario europeo della Svezia Successore
Anita Gradin 16 settembre 1999 – 9 febbraio 2010 Cecilia Malmström
Controllo di autoritàVIAF (EN49034524 · ISNI (EN0000 0000 5334 908X · LCCN (ENno2008051407 · BNF (FRcb166642521 (data) · WorldCat Identities (ENlccn-no2008051407