Maracalagonis
Maracalagonis comune | |||
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Chiesa della Vergine degli Angeli | |||
Localizzazione | |||
Stato | ![]() | ||
Regione | ![]() | ||
Città metropolitana | ![]() | ||
Amministrazione | |||
Sindaco | Francesca Fadda (lista civica) dal 26-10-2020 | ||
Territorio | |||
Coordinate | 39°17′10.38″N 9°13′43.89″E / 39.286217°N 9.228859°E | ||
Altitudine | 82 m s.l.m. | ||
Superficie | 101,37 km² | ||
Abitanti | 7 864[1] (31-1-2022) | ||
Densità | 77,58 ab./km² | ||
Frazioni | Torre delle Stelle | ||
Comuni confinanti | Sinnai, Quartu Sant'Elena, Quartucciu, Villasimius (SU), Castiadas (SU) | ||
Altre informazioni | |||
Cod. postale | 09069 | ||
Prefisso | 070 | ||
Fuso orario | UTC+1 | ||
Codice ISTAT | 092037 | ||
Cod. catastale | E903 | ||
Targa | CA | ||
Cl. sismica | zona 4 (sismicità molto bassa)[2] | ||
Cl. climatica | zona C, 939 GG[3] | ||
Nome abitanti | (IT) maresi (SC) maresus | ||
Patrono | santo Stefano di Calagonis | ||
Giorno festivo | 5 luglio | ||
Cartografia | |||
Posizione del comune di Maracalagonis nella città metropolitana di Cagliari | |||
Sito istituzionale | |||
Maracalagonis è un comune italiano di 7 864 abitanti della città metropolitana di Cagliari in Sardegna, che si trova a 82 metri sul livello del mare.
Storia[modifica | modifica wikitesto]

Il territorio di Maracalagonis è abitato sin dall'eneolitico (III millennio a.C.), in località Cuccuru Craboni è stata scoperta una necropoli della cultura di Monte Claro, utilizzata anche dalle genti della cultura di Bonnanaro (prima età del bronzo)[4].
La civiltà nuragica ha lasciato importanti tracce, sono infatti ancora visibili i resti di numerosi nuraghi. Successivamente vi furono le frequentazioni fenicie e puniche. In località Carroi vennero ritrovate, oltre ai resti di un tempio punico, due statue, in pietra arenaria, del dio Bes, ora conservate al Museo archeologico nazionale di Cagliari. In questo periodo, così come durante la successiva dominazione romana, questa parte di Sardegna era adibita alla coltivazione dei cereali.
Nel medioevo il territorio fece parte del giudicato di Cagliari, inserito nella curatoria del campidano di Calari, detto anche di Civita. A quel tempo erano presenti in quest'area numerosi villaggi di poche decine di abitanti (tra cui Mara e Calagonis). Alla caduta del giudicato di Cagliari (1258) passa sotto il dominio pisano, e dal 1324 sotto quello aragonese. Maracalagonis si costituì proprio in epoca aragonese, dall'unione di due località rurali contigue, "Mara" e "Calagonis", allorché gli abitanti di Calagonis, ormai in stato di abbandono, si trasferirono a Mara[4].
Mara era un villaggio dedito per lo più alla pastorizia, sito a SSE, tra le montagne di Serpeddì e i Sette Fratelli con i vari nuraghi, ora quasi tutti distrutti dopo essere stati depredati. Di essi si trovano solo alcune tracce nei pressi di Santu Jorgiu (San Giorgio), Sa Spragaxia, Roperi, Perde Casadas, Mizz'e Fonairi, Mizz'e Ganny, Mizz'e Crabittu, S'arri'e Sicci, Cuill'e Lepiri, Sa Dom'e s'Orcu, Scoa Bois, Monti Nieddu, Sirigargius e altri ancora. Erano, e sono tuttora, i principali punti di orientamento e di riferimento.
Calagonis, era un villaggio adiacente a Mara. Qui nell'82 d.C., durante l'episcopato del vescovo Avendrace (in lingua sarda Tenneru), sotto l'imperatore romano Traiano, nacque da padre pagano e morì martirizzato, trafitto con un grosso chiodo in testa, Santo Stefano, santo di cui si trovano in paese le reliquie: Il Teschio col chiodo, conservato in una teca, e le altre ossa riposte all'interno del suo simulacro sotto l'altare maggiore nella Chiesa Parrocchiale a lui consacrata nel 1925 venerato come Santo Patrono di Maracalagonis.
Gli aragonesi nel 1363 incorporarono il paese nella contea di Quirra, istituita dal Re di Aragona Pietro IV e concessa in feudo ai Carroz; nel 1603 la contea fu trasformata in marchesato, feudo prima dei Centelles e poi degli Osorio de la Cueva, ai quali fu riscattato nel 1839 con l'abolizione del sistema feudale.
Dal 1928 al 1946 fu aggregata al comune di Sinnai.
Monumenti e luoghi d'interesse[modifica | modifica wikitesto]
Architetture religiose[modifica | modifica wikitesto]
- Chiesa della Vergine degli Angeli
- Chiesa di Santa Maria d'Itria
Architetture militari[modifica | modifica wikitesto]
- Torre Su Fenugu
Spiagge[modifica | modifica wikitesto]
- Baccu Mandara
- Cann'e Sisa
- Genn'e Mari
- Geremeas
Società[modifica | modifica wikitesto]
Evoluzione demografica[modifica | modifica wikitesto]
Abitanti censiti[5]

Etnie e minoranze straniere[modifica | modifica wikitesto]
Al 31 dicembre 2019 a Maracalagonis risiedevano 156 cittadini stranieri, pari al 1,9% della popolazione totale. Le nazionalità straniere più numerose sono:
- Marocco 53
- Germania 13
- Romania 12
Lingue e dialetti[modifica | modifica wikitesto]
La variante del sardo parlata a Maracalagonis è il campidanese comune.
Amministrazione[modifica | modifica wikitesto]
Periodo | Primo cittadino | Partito | Carica | Note | |
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9 giugno 1996 | 16 aprile 2000 | Mario Fadda | liste civiche di centro-destra | Sindaco | [6] |
16 aprile 2000 | 25 maggio 2003 | Maria Pedditzi In Polluce | lista civica | Sindaco | [7] |
25 maggio 2003 | 15 giugno 2008 | Mario Fadda | liste civiche di centro-destra | Sindaco | [8] |
15 giugno 2008 | 26 maggio 2013 | Antonella Corona | lista civica "Comune Partecipazione" | Sindaco | [9] |
27 maggio 2013 | 11 giugno 2018 | Mario Fadda | lista civica "Prima Maracalagonis" | Sindaco | [10] |
11 giugno 2018 | 31 luglio 2019 | Mario Fadda | lista civica "Prima Maracalagonis" | Sindaco | [11][12] |
31 luglio 2019 | 25 ottobre 2020 | Giovanna Maria Serra | lista civica "Prima Maracalagonis" | Vicesindaco | reggente dopo il decesso del sindaco in carica Mario Fadda[12] |
26 ottobre 2020 | in carica | Francesca Fadda | lista civica "Vivere Maracalagonis" | Sindaco | [13] |
Note[modifica | modifica wikitesto]
- ^ Bilancio demografico anno 2022 (dati provvisori), su demo.istat.it, ISTAT.
- ^ Classificazione sismica (XLS), su rischi.protezionecivile.gov.it.
- ^ Tabella dei gradi/giorno dei Comuni italiani raggruppati per Regione e Provincia (PDF), in Legge 26 agosto 1993, n. 412, allegato A, Agenzia nazionale per le nuove tecnologie, l'energia e lo sviluppo economico sostenibile, 1º marzo 2011, p. 151. URL consultato il 25 aprile 2012 (archiviato dall'url originale il 1º gennaio 2017).
- ^ a b Giovanni Serrelli, Cenni storici su Maracalagonis
- ^ Statistiche I.Stat - ISTAT; URL consultato in data 28-12-2012.
- ^ Comunali 09/06/1996, su elezionistorico.interno.gov.it, Ministero dell'interno. URL consultato il 16 agosto 2017.
- ^ Comunali 16/04/2000, su elezionistorico.interno.gov.it, Ministero dell'interno. URL consultato il 16 agosto 2017.
- ^ Comunali 25/05/2003, su elezionistorico.interno.gov.it, Ministero dell'interno. URL consultato il 16 agosto 2017.
- ^ Comunali 15/06/2008, su elezionistorico.interno.gov.it, Ministero dell'interno. URL consultato il 16 agosto 2017.
- ^ Comunali 26/05/2013, su elezionistorico.interno.gov.it, Ministero dell'interno. URL consultato il 16 agosto 2017.
- ^ Comunali 10/06/2018, su elezioni.interno.gov.it, Ministero dell'interno. URL consultato il 13 giugno 2018.
- ^ a b Antonio Serreli, Lutto cittadino a Maracalagonis per la morte del sindaco Mario Fadda, in L'Unione Sarda, 31 luglio 2019. URL consultato il 31 luglio 2019.
- ^ https://www.lanuovasardegna.it/regione/2020/10/26/news/i-nuovi-sindaci-dei-156-comuni-andati-al-voto-1.39464106
Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]
- Manlio Brigaglia, Salvatore Tola (a cura di), Dizionario storico-geografico dei Comuni della Sardegna, 3 (M-O), Sassari, Carlo Delfino editore, 2006, ISBN 88-7138-430-X.
- Francesco Floris (a cura di), Grande Enciclopedia della Sardegna, Sassari, Newton&ComptonEditori, 2007.
Voci correlate[modifica | modifica wikitesto]
Altri progetti[modifica | modifica wikitesto]
Wikimedia Commons contiene immagini o altri file su Maracalagonis
Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]
- Sito ufficiale, su comune.maracalagonis.ca.it.
- Maracalagònis, su sapere.it, De Agostini.
- La scheda del comune nel portale Comunas della Regione Sardegna, su comunas.it.
Controllo di autorità | VIAF (EN) 144034793 |
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