Gran Premio di Spagna 1992

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Bandiera della Spagna Gran Premio di Spagna 1992
520º GP del Mondiale di Formula 1
Gara 4 di 16 del Campionato 1992
Circuito di Catalogna
Circuito di Catalogna
Data 3 maggio 1992
Nome ufficiale XXXIV Gran Premio de España
Luogo Montmeló
Percorso 4,747 km
Circuito permanente
Distanza 65 giri, 308,555 km
Clima Pioggia
Risultati
Pole position Giro più veloce
Bandiera del Regno Unito Nigel Mansell Bandiera del Regno Unito Nigel Mansell
Williams-Renault in 1:20.190 Williams-Renault in 1:42.503
(nel giro 10)
Podio
1. Bandiera del Regno Unito Nigel Mansell
Williams-Renault
2. Bandiera della Germania Michael Schumacher
Benetton-Ford
3. Bandiera della Francia Jean Alesi
Ferrari

Il Gran Premio di Spagna 1992 si è svolto domenica 3 maggio 1992 sul Circuito di Catalogna a Montmeló. La gara è stata vinta da Nigel Mansell su Williams seguito da Michael Schumacher su Benetton e da Jean Alesi su Ferrari.

Vigilia[modifica | modifica wikitesto]

Aspetti sportivi[modifica | modifica wikitesto]

Nella settimana del Gran Premio circolarono voci di una probabile sostituzione, poi confermata, all'interno del team Brabham di Giovanna Amati con Damon Hill.[1] Le motivazioni sarebbero state essenzialmente economiche, in quanto la scuderia versava in uno stato finanziario disastroso. Inoltre tre vetture vennero fermate alla dogana francese su richiesta di Alain Lorreard, titolare della Pol Marketing e creditore nei confronti della Brabham di una cifra attorno agli ottanta milioni di lire per l'affitto dei motorhome.[2] Il giorno seguente due delle tre vetture vennero rilasciate e fatte arrivare sul circuito.[3]

Parve inoltre confermata la presenza di Alain Prost nelle vesti di commentatore televisivo per la tv francese.[3]

Nel fine settimana vi fu, inoltre, un incontro tra Luca Cordero di Montezemolo, Max Mosley e Jean-Marie Balestre in cui il presidente della Ferrari espresse le proprie riserve sui regolamenti tecnici, auspicando una drastica riduzione dell'elettronica (accusata di ridurre lo spettacolo in pista) e lamentando l'inapplicabilità delle soluzioni utilizzate in Formula 1 sulle vetture da strada.[4]

Aspetti tecnici[modifica | modifica wikitesto]

Per il fine settimana spagnolo la McLaren apportò qualche piccola novità riguardante telaio e motore, ma lo stesso Ayrton Senna affermò che si trattava solamente di modifiche minime e di non sperare nella vittoria.[3] Anche la Ferrari, da parte sua, si limitò solamente a portare un motore da qualifica più potente e con una nuova benzina dell'Agip e dichiarò di non aver portato alcuna modifica tecnica.[5] In realtà, al termine della corsa, la scuderia di Maranello ammise l'utilizzo del traction control, un sistema di antipattinamento elettronico.[4]

Qualifiche[modifica | modifica wikitesto]

Resoconto[modifica | modifica wikitesto]

La sessione di qualifiche del sabato venne resa pressoché nulla dal maltempo e quindi la griglia fu formata in base ai tempi fatti segnare il venerdì. Mansell conquistò la sua quarta pole position consecutiva davanti a Schumacher, Senna e Patrese, sulla seconda Williams; seguirono Capelli, Brundle, Berger ed Alesi. La top ten fu completata da Wendlinger e Comas.

Al sabato fu invece Alesi ad ottenere il miglior tempo in una sessione caratterizzata da una pioggia intensa. Dietro di lui si piazzò Senna che affermò di aver girato, a differenze del francese, con il serbatoio della propria vettura pieno e di essere ottimista per la gara in caso di pioggia.[6] A completare il quadro dei primi tre si piazzò Berger.

Risultati[modifica | modifica wikitesto]

Pos No Pilota Costruttore Tempo Distacco
1 5 Bandiera del Regno Unito Nigel Mansell Williams - Renault 1:20.190
2 19 Bandiera della Germania Michael Schumacher Benetton - Ford 1:21.195 +1.005
3 1 Bandiera del Brasile Ayrton Senna McLaren - Honda 1:21.209 +1.019
4 6 Bandiera dell'Italia Riccardo Patrese Williams - Renault 1:21.534 +1.344
5 28 Bandiera dell'Italia Ivan Capelli Ferrari 1:22.413 +2.223
6 20 Bandiera del Regno Unito Martin Brundle Benetton - Ford 1:22.711 +2.521
7 2 Bandiera dell'Austria Gerhard Berger McLaren - Honda 1:22.746 +2.556
8 27 Bandiera della Francia Jean Alesi Ferrari 1:23.121 +2.931
9 16 Bandiera dell'Austria Karl Wendlinger March - Ilmor 1:23.121 +2.931
10 26 Bandiera della Francia Érik Comas Ligier - Renault 1:23.593 +3.403
11 4 Bandiera dell'Italia Andrea De Cesaris Tyrrell - Ilmor 1:23.723 +3.533
12 21 Bandiera della Finlandia Jyrki Järvilehto Scuderia Italia - Ferrari 1:24.054 +3.864
13 22 Bandiera dell'Italia Pierluigi Martini Scuderia Italia - Ferrari 1:24.236 +4.046
14 25 Bandiera del Belgio Thierry Boutsen Ligier - Renault 1:24.583 +4.393
15 3 Bandiera della Francia Olivier Grouillard Tyrrell - Ilmor 1:24.608 +4.418
16 9 Bandiera dell'Italia Michele Alboreto Footwork - Mugen-Honda 1:24.634 +4.444
17 33 Bandiera del Brasile Maurício Gugelmin Jordan - Yamaha 1:24.671 +4.481
18 15 Bandiera dell'Italia Gabriele Tarquini Fondmetal - Ford 1:24.800 +4.610
19 10 Bandiera del Giappone Aguri Suzuki Footwork - Mugen-Honda 1:24.940 +4.750
20 14 Bandiera della Svizzera Andrea Chiesa Fondmetal - Ford 1:24.963 +4.773
21 11 Bandiera della Finlandia Mika Häkkinen Lotus - Ford 1:25.202 +5.012
22 23 Bandiera del Brasile Christian Fittipaldi Minardi - Lamborghini 1:25.315 +5.125
23 17 Bandiera della Francia Paul Belmondo March - Ilmor 1:25.467 +5.277
24 29 Bandiera del Belgio Bertrand Gachot Venturi Larrousse - Lamborghini 1:25.700 +5.510
25 24 Bandiera dell'Italia Gianni Morbidelli Minardi - Lamborghini 1:25.786 +5.596
26 12 Bandiera del Regno Unito Johnny Herbert Lotus - Ford 1:25.786 +5.596
Vetture non qualificate
NQ 30 Bandiera del Giappone Ukyo Katayama Venturi Larrousse - Lamborghini 1:25.932 +5.742
NQ 7 Bandiera del Belgio Eric van de Poele Brabham - Judd 1:26.880 +6.690
NQ 32 Bandiera dell'Italia Stefano Modena Jordan - Yamaha 1:27.480 +7.290
NQ 8 Bandiera del Regno Unito Damon Hill Brabham - Judd 1:27.763 +7.573
Vetture non prequalificate
NPQ 34 Bandiera del Brasile Roberto Moreno Moda - Judd 1:37.155 +16.965
NPQ 35 Bandiera del Regno Unito Perry McCarthy Moda - Judd Senza tempo /

Gara[modifica | modifica wikitesto]

Resoconto[modifica | modifica wikitesto]

La gara partì dunque su asfalto bagnato. Al via Mansell mantenne il comando, davanti al compagno di squadra Patrese e ad Alesi, autore di un ottimo scatto dovuto anche al fatto che la sua piazzola fosse posta sotto un ponte e quindi in parte asciutta.[7] Seguirono Schumacher e Senna, autori di una partenza indecisa.[8] A causa della bassa velocità di punta della Ferrari, il francese venne presto passato in rettilineo.[8] Al tredicesimo giro, Berger, che aveva raggiunto Alesi, lo attaccò, ma i due si toccarono e il francese andò in testacoda perdendo due posizioni.[8] La Ferrari si ritrovò, inoltre, con una gomma posteriore danneggiata che andava via via afflosciandosi, rallentando il pilota transalpino.[8] Contemporaneamente si ritirò Johnny Herbert per un'uscita di pista.

Mansell, intanto, continuava a condurre la corsa e la classifica lo vedeva precedere Patrese, Schumacher, Senna, Berger e Capelli, quest'ultimo penalizzato da un'errata scelta d'assetto.[4] Al diciannovesimo giro, però, Patrese non riuscì a controllare la propria vettura che uscì di pista e lo costrinse al ritiro. Schumacher, dunque, passato in seconda posizione, cominciò ad avvicinarsi a Mansell, portandosi fino ad avere uno svantaggio di quattro secondi attorno al quarantesimo giro, ma l'inglese inanellò una serie di giri veloci allontanandolo nuovamente.[9]

Alesi attorno al trentaquattresimo giro, decise di rientrare ai box per cambiare le gomme posteriori e, una volta ripartito, cominciò a rimontare, con la pioggia che andava via via aumentando.[8] Si ritrovò, però, davanti Mika Häkkinen, pilota che doveva essere doppiato, ma nel tentativo di passarlo finì in testacoda e toccò la vettura del finlandese, piegando un braccio della sospensione anteriore destra.[8] Nonostante ciò si rimise immediatamente in traiettoria e riprese a spingere, raggiungendo e superando, al quarantacinquesimo giro, Capelli. Proseguì recuperando oltre quaranta secondi a Berger, che superò al cinquantanovesimo giro, ritrovandosi poi davanti Ayrton Senna. Pressato da Alesi il brasiliano andò in testacoda e uscì di pista al sessantatreesimo passaggio.

Nelle posizioni di rincalzo, intanto, Alboreto, grazie anche ai ritiri di chi lo aveva preceduto, stava conducendo una lunga rimonta che lo aveva portato fino al settimo posto, seguito da Tarquini su Fondmetal. Proprio quest'ultimo era in lotta con JJ Lehto e Pierluigi Martini e, nel tentativo di avere la meglio su di loro finì fuori pista a causa dell'aquaplaning,[8] imitato a due giri dal termine anche da Capelli.

Mansell riuscì, infine, a vincere la gara seguito da Schumacher e Alesi, che completarono il podio. Dietro di loro giunse Berger, con Alboreto e Martini ad occupare gli ultimi posti validi per i punti.

Risultati[modifica | modifica wikitesto]

Pos N. Pilota Costruttore/Motore Giri Tempo/Ritiro Griglia Punti
1 5 Bandiera del Regno Unito Nigel Mansell Bandiera del Regno Unito Williams - Renault 65 1:56'10.674 1 10
2 19 Bandiera della Germania Michael Schumacher Bandiera del Regno Unito Benetton - Ford 65 +23.914 2 6
3 27 Bandiera della Francia Jean Alesi Bandiera dell'Italia Ferrari 65 +26.462 8 4
4 2 Bandiera dell'Austria Gerhard Berger Bandiera del Regno Unito McLaren - Honda 65 +1'20.647 7 3
5 9 Bandiera dell'Italia Michele Alboreto Bandiera del Regno Unito Footwork - Mugen-Honda 64 +1 giro 16 2
6 22 Bandiera dell'Italia Pierluigi Martini Bandiera dell'Italia Scuderia Italia - Ferrari 63 +2 giri 13 1
7 10 Bandiera del Giappone Aguri Suzuki Bandiera del Regno Unito Footwork - Mugen-Honda 63 +2 giri 19
8 16 Bandiera dell'Austria Karl Wendlinger Bandiera del Regno Unito March - Ilmor 63 +2 giri 9
9 1 Bandiera del Brasile Ayrton Senna Bandiera del Regno Unito McLaren - Honda 62 Testacoda 3
10 28 Bandiera dell'Italia Ivan Capelli Bandiera dell'Italia Ferrari 62 Testacoda 5
11 23 Bandiera del Brasile Christian Fittipaldi Bandiera dell'Italia Minardi - Lamborghini 61 +4 giri 22
12 17 Bandiera della Francia Paul Belmondo Bandiera del Regno Unito March - Ilmor 61 +4 giri 23
Rit 21 Bandiera della Finlandia Jyrki Järvilehto Bandiera dell'Italia Scuderia Italia - Ferrari 56 Testacoda 12
Rit 15 Bandiera dell'Italia Gabriele Tarquini Bandiera dell'Italia Fondmetal - Ford 56 Testacoda 18
Rit 11 Bandiera della Finlandia Mika Häkkinen Bandiera del Regno Unito Lotus - Ford 56 Testacoda 21
Rit 26 Bandiera della Francia Érik Comas Bandiera della Francia Ligier - Renault 55 Testacoda 10
Rit 29 Bandiera del Belgio Bertrand Gachot Bandiera della Francia Venturi Larrousse - Lamborghini 35 Motore 24
Rit 3 Bandiera della Francia Olivier Grouillard Bandiera del Regno Unito Tyrrell - Ilmor 30 Testacoda 15
Rit 24 Bandiera dell'Italia Gianni Morbidelli Bandiera dell'Italia Minardi - Lamborghini 26 Handling 25
Rit 33 Bandiera del Brasile Maurício Gugelmin Bandiera dell'Irlanda Jordan - Yamaha 24 Incidente 17
Rit 14 Bandiera della Svizzera Andrea Chiesa Bandiera dell'Italia Fondmetal - Ford 22 Testacoda 20
Rit 6 Bandiera dell'Italia Riccardo Patrese Bandiera del Regno Unito Williams - Renault 19 Incidente 4
Rit 12 Bandiera del Regno Unito Johnny Herbert Bandiera del Regno Unito Lotus - Ford 13 Testacoda 26
Rit 25 Bandiera del Belgio Thierry Boutsen Bandiera della Francia Ligier - Renault 11 Motore 14
Rit 20 Bandiera del Regno Unito Martin Brundle Bandiera del Regno Unito Benetton - Ford 4 Testacoda 6
Rit 4 Bandiera dell'Italia Andrea De Cesaris Bandiera del Regno Unito Tyrrell - Ilmor 2 Motore 11
NQ 30 Bandiera del Giappone Ukyo Katayama Bandiera della Francia Venturi Larrousse - Lamborghini
NQ 7 Bandiera del Belgio Eric van de Poele Bandiera del Regno Unito Brabham - Judd
NQ 32 Bandiera dell'Italia Stefano Modena Bandiera dell'Irlanda Jordan - Yamaha
NQ 8 Bandiera del Regno Unito Damon Hill Bandiera del Regno Unito Brabham - Judd
NPQ 34 Bandiera del Brasile Roberto Moreno Bandiera dell'Italia Moda - Judd
NPQ 35 Bandiera del Regno Unito Perry McCarthy Bandiera dell'Italia Moda - Judd

Classifiche Mondiali[modifica | modifica wikitesto]

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Cristiano Chiavegato, La Formula 1 non ama più Giovanna, in La Stampa, 30 aprile 1992, p. 31.
  2. ^ Giancarlo Faletti, Brabham, i debiti in prima fila. Tre auto sequestrate al confine, in Corriere della Sera, 30 aprile 1992, p. 43.
  3. ^ a b c Carlo Grandini, Prost sarà telecronista della "fiesta" Williams, in Corriere della Sera, 30 aprile 1992, p. 43 (archiviato dall'url originale il 1º gennaio 2016).
  4. ^ a b c Turrini, pp. 57-58.
  5. ^ Cristiano Chiavegato, Mansell: sono qui per fare poker, in La Stampa, 1º maggio 1992, p. 29.
  6. ^ Nestore Morosini, Sotto la pioggia Mansell è più umano, in Corriere della sera, 3 maggio 1992, p. 33 (archiviato dall'url originale il 1º gennaio 2016).
  7. ^ (EN) Grand Prix Results: Spanish GP, 1992, su grandprix.com. URL consultato il 23 marzo 2013.
  8. ^ a b c d e f g Cristiano Chiavegato, L'uragano Alesi è più forte della pioggia, in La Stampa, 4 maggio 1992, p. 11.
  9. ^ Nestore Morosini, Mansell, la legge del più forte, in Corriere della sera, 4 maggio 1992, p. 37 (archiviato dall'url originale il 1º gennaio 2016).

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • Leo Turrini, F.1 '92. L'anno di Mansell, Milano, Vallardi&Associati, 1992, ISBN 88-85202-30-6.

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]

Campionato mondiale di Formula 1 - Stagione 1992
 

Edizione precedente:
1991
Gran Premio di Spagna Edizione successiva:
1993
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