Giacomo Carboni

Da Wikipedia, l'enciclopedia libera.
Versione del 9 set 2010 alle 08:46 di FrescoBot (discussione | contributi) (Bot: i simboli corretti degli ordinali sono º e ª)
Vai alla navigazione Vai alla ricerca
Giacomo Carboni

Governatore militare della Corsica
Durata mandato12 novembre 1942 - febbraio 1943
Predecessorecarica istituita
SuccessoreGiovanni Magli

Dati generali
ProfessioneMilitare

Giacomo Carboni (Reggio Emilia, 18891973) è stato un generale e agente segreto italiano.

Biografia

Carboni partecipò alla guerra di Libia come volontario. Divenuto ufficiale degli alpini, venne decorato nel corso della prima guerra mondiale. Comandò l'81º reggimento fanteria nel 1936-37 e svolse una serie di operazioni speciali in Etiopia che lo avvicinarono al SIM (Servizio Informazioni Militare).

Divenne generale di brigata nel 1937 e vicecomandante della divisione "Cacciatori delle Alpi". Dal settembre 1939 al luglio 1940 fu capo del SIM. Venne rimosso allo scoppio della guerra per le sue malcelate posizioni antitedesche[1]: durante i mesi precedenti la dichiarazione di guerra mantenne, per conto di Galeazzo Ciano e Pietro Badoglio relazioni con gli addetti militari di Francia, Gran Bretagna e Stati Uniti e redasse rapporti pessimistici sulle capacità militari italiana e germanica[2][3][4][5].

Nel periodo 1940-1941 fu comandante dell'Accademia Militare di Modena.

Successivamente comandante della Divisione "Friuli" (1941-42), destinata all'invasione mai eseguita su Malta, indi comandò il VII Corpo d'armata in Corsica (occupata dalle truppe italiane dal 1942 al 1943), nel quale furono impegnati uomini e mezzi originariamente destinati all'attacco contro Malta[6].

Il 18 agosto 1943 fu nominato commissario del SIM, carica che mantenne sino all'armistizio. Al contempo fu chiamato alla guida del corpo d'armata motocorazzato posto a difesa di Roma. A seguito della mancata difesa della capitale italiana fu accusato di non aver sufficientemente contrastato i tedeschi.

Al momento della caduta di Roma, fece distruggere buona parte degli archivi del SIM, custoditi nelle due sedi di Forte Braschi e Palazzo Pulcinelli, occultandone una parte superstite nelle catacombe di San Callisto. Indossati abiti civili e presa con se la cassa del Servizio, si allontanò furtivamente da Roma, frattanto occupata dai tedeschi.

Nel giugno 1944 venne spiccato nei suoi confronti un mandato di cattura per la mancata difesa di Roma, ma Carboni eluse il provvedimento grazie alle protezioni dei servizi di intelligence degli Alleati anglosassoni, in particolare l'OSS americano. Più tardi venne processato e, il 19 febbraio 1949 venne assolto dalle accuse.

Nel secondo dopoguerra si avvicinò ai partiti della sinistra e fornì loro numerosi elementi di lettura sulla intelligence italiana, dal SIM al SIFAR.

Opere principali

  • L'armistizio e la difesa di Roma. Verità e menzogne, De Luigi, Roma 1945;
  • Più che il dovere. Storia di una battaglia italiana 1937-1951, Danesi, Roma 1952;
  • Memorie segrete 1935-1948, Parenti, Firenze 1955.

Onorificenze

Cavaliere dell'Ordine di Vittorio Veneto - nastrino per uniforme ordinaria
Croce al merito di guerra - nastrino per uniforme ordinaria
Medaglia commemorativa delle Campagne di Libia - nastrino per uniforme ordinaria
Medaglia commemorativa della guerra italo-austriaca 1915 – 18 (4 anni di campagna) - nastrino per uniforme ordinaria
Medaglia commemorativa dell'Unità d'Italia - nastrino per uniforme ordinaria
Medaglia commemorativa italiana della vittoria - nastrino per uniforme ordinaria

Note

  1. ^ Già nel febbraio 1940 Benito Mussolini, letto un rapporto del Carboni del 6 febbraio 1940 sulla situazione in Germania, lo convocò assieme al sottosegretario alla Guerra Ubaldo Soddu e lo investì con queste parole: "Ho letto il vostro rapporto. È il rapporto di un uomo che detesta i tedeschi e non li conosce. Non concordo con nessuna delle vostre conclusioni." (Citato in Ruggero Zangrandi, Il lungo viaggio attraverso il fascismo, Feltrinelli, Milano, 1963, p. 426).
  2. ^

    «Carboni, che ha fama di studioso profondo di cose militari, conferma stamane che la situazione dei nostri armamenti è disastrosa»

  3. ^

    «Il Generale Carboni fa un quadro molto nero della nostra preparazione militare:scarsi mezzi, disordine nei comandi, demoralizzazione nella massa. Forse esagera, ma c'è del vero.»

  4. ^

    «Colloquio col Generale Carboni, di ritorno dalla Germania. Fa una coraggiosa relazione pessimistica sullo stato del Paese. Scarsità di viveri, scarsità, soprattutto, di entusiasmo.»

  5. ^ Il 6 febbraio 1940 il Generale Carboni presentò ai suoi superiori un rapporto dettagliato e dai toni gravi sulla situazione in Germania, il cui testo integrale fu poi pubblicato dallo stesso Carboni nel suo libro Memorie segrete 1935-1948, apparso nel 1955. Nel rapporto si diceva, tra l'altro: "La Germania appare come un Paese piegato violentemente sotto un vento di follia, che lo trascina in corsa disperata verso l'autodistruzione."
  6. ^

    «Il Generale Carboni è venuto a Roma per la preparazione dell'impresa di Malta che dovrebbe realizzarsi col prossimo novilunio. È convinto, tecnicamente convinto, che andiamo incontro ad un disastro senza nome. La preparazione è fatta con idee infantili e i mezzi sono scarsi e inadatti. Le truppe da sbarco non arriveranno mai a sbarcare oppure se sbarcheranno sono votate ad una totale distruzione. Tutti i comandanti sono di ciò convinti ma nessuno osa parlare per paura delle rappresaglie di Cavallero. Ma io sono sempre d'avviso che l'impresa non si farà»

Predecessore Governatore militare della Corsica Successore
Titolo inesistente 12 novembre 1942 - febbraio 1943 Giovanni Magli