Francesco Maria I Della Rovere
Francesco Maria I Della Rovere | |
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Francesco Maria I Della Rovere, ritratto da Tiziano, Uffizi | |
Duca di Urbino | |
In carica | 1508 - 1517 (I) 1521 - 1538 (II) |
Predecessore | Guidobaldo da Montefeltro (I) Lorenzo de' Medici duca di Urbino (II) |
Successore | Lorenzo de' Medici duca di Urbino (I) Guidobaldo II Della Rovere (II) |
Nome completo | Francesco Maria I Montefeltro Della Rovere D’Aragona |
Altri titoli | Duca di Sora, Signore di Pesaro, Senigallia, Fossombrone e Gubbio. |
Nascita | Senigallia, 25 marzo 1490 |
Morte | Pesaro, 20 ottobre 1538 |
Dinastia | Della Rovere |
Padre | Giovanni Della Rovere |
Madre | Giovanna da Montefeltro |
Consorte | Eleonora Gonzaga |
Figli | Guidobaldo Ippolita Elisabetta Giulia Feltria Giulio Feltrio |
Religione | Cattolica |
Francesco Maria I Della Rovere | |
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medaglia d’oro del duca Francesco Maria I Della Rovere | |
Soprannome | L'ercole Italico |
Nascita | Senigallia, 25 marzo 1490 |
Morte | Pesaro, 20 ottobre 1538 |
Cause della morte | Avvelenamento |
Luogo di sepoltura | Monastero di Santa Chiara |
Etnia | Italiano |
Religione | Cattolicesimo |
Dati militari | |
Paese servito | |
Forza armata | Esercito dello Stato della Chiesa
Esercito Ducale di Urbino Esercito Reale francese Esercito della Serenissima Repubblica Veneta |
Arma | Cavalleria |
Specialità | Capitano di ventura |
Anni di servizio | 1506 – 1537 |
Grado | Capitano generale della Chiesa Capitano Generale dell’Esercito della Serenissima Repubblica Veneta |
Ferite |
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Comandanti | |
Guerre | |
Campagne | Guerre d’Italia |
Battaglie |
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Comandante di | Carlo V Malatesta |
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Francesco Maria I Della Rovere (Senigallia, 25 marzo 1490 – Pesaro, 20 ottobre 1538) è stato un condottiero italiano rinascimentale, Duca di Urbino e Sora.
Indice
Biografia[modifica | modifica wikitesto]
Figlio di Giovanni Della Rovere, signore di Senigallia e capitano generale della Chiesa e di Giovanna da Montefeltro, figlia di Federico III da Montefeltro, fu educato negli anni giovanili dall'umanista Ludovico Odasio e fu molto legato alla famiglia materna.
Lo zio materno, Guidobaldo da Montefeltro, privo di una diretta discendenza, lo volle accanto a sé nella corte di Urbino e nel 1504 lo indicò come suo successore dopo averlo adottato. Nel 1502 la famiglia della Rovere perse la signoria di Senigallia che fu occupata dai borgiali di Cesare Borgia, il quale, in quegli anni, rappresentava la figura dominante nelle Marche.
Nel 1505 sposò Eleonora Gonzaga.
Quando nel 1508, con la morte di Guidobaldo I, si estinse la discendenza dei da Montefeltro, Francesco figlio di Giovanna primogenita di Federico da Montefeltro divenne Duca e Signore d'Urbino. Inoltre grazie all'appoggio di Giuliano Della Rovere, suo zio, salito al soglio pontificio nel 1503 come Giulio II, poté finalmente riacquisire il controllo di Senigallia.
Nel 1509 Francesco Maria divenne, al pari del padre prima di lui e sempre per investitura di Giulio II, capitano generale della Chiesa, ruolo che gli permise di distinguersi in seguito nella lotta contro Ferrara e contro Venezia.
Nel 1512, dopo la morte senza eredi del signore di Pesaro, Costanzo II Sforza, il Duca ricevette dal Papa anche la signoria di Pesaro. Tuttavia di lì a poco la sua posizione di privilegio verrà meno, in seguito alla morte dello zio Giulio II e all'elezione di Leone X. Il cambio degli equilibri porterà alla perdita del ducato di Urbino che nel 1517 verrà ceduto a Lorenzo de' Medici duca di Urbino, nipote del papa Leone X, e sarà recuperato solo nel 1521, alla morte del papa.
Dopo aver combattuto in Lombardia dal 1523 al 1525, sotto il pontificato di un altro Medici, Clemente VII, il della Rovere si mise lentamente ai margini della scena.
Secondo il parere di molti storici può essere individuata nella sua poco energica presa di posizione una delle cause dell'invasione dei Lanzichenecchi di Carlo V d'Asburgo, i quali saranno contrastati senza successo solo da Giovanni dalle Bande Nere, l'ultimo dei capitani di ventura. La calata in Italia di queste truppe vedrà come conseguenza prima la caduta del Castello di Milano nel settembre del 1526, e il successivo sacco di Roma del 1527.
Tra le ultime vicende vissute da protagonista si ricorda la presa di Pavia, espugnata sul finire degli anni venti, e l'essersi schierato al fianco di Venezia. A Verona nel 1527, in qualità di Governatore generale delle Milizie Venete, costruì il Bastione delle Maddalene[1] (opera erroneamente attribuita a Michele Sanmicheli) sull'angolo orientale della cinta muraria di Campo Marzo. In seguito, per osteggiare il pontefice nel dominio delle Marche combinò il matrimonio di suo figlio Guidobaldo II Della Rovere con Giulia Da Varano.
Negli ultimi anni della sua signoria accrebbe notevolmente il prestigio della propria corte soprattutto proteggendo le arti, com'era antica tradizione del suo Ducato. Si spese inoltre nel migliorare le opere di fortificazione, già intraprese dal padre Giovanni (che aveva fatto edificare la Rocca di Senigallia).
Morì a Pesaro il 20 ottobre 1538 e gli succedette il figlio Guidobaldo II. Del suo avvelenamento[2] fu accusato e poi scagionato Aloisio Gonzaga, Signore di Castel Goffredo[3] assieme al cognato Cesare Fregoso[4].
Discendenza[modifica | modifica wikitesto]
Francesco Maria ed Eleonora ebbero cinque figli:
- Guidobaldo (1514–1574)
- Ippolita (1525–1561)
- Elisabetta (1529–1561)
- Giulia Feltria (1531–1563)
- Giulio Feltrio (1533–1598)
Onorificenze[modifica | modifica wikitesto]
![]() |
Cavaliere dell'Ordine di San Michele |
— 1503[5] |
Ritratti[modifica | modifica wikitesto]
Conservati presso la Galleria degli Uffizi a Firenze esistono due ritratti del Duca d'Urbino.
Il primo di questi è un'opera del pittore Tiziano che ritrae Francesco Maria della Rovere in armatura. Il quadro, commissionato nel 1536, è completato da Tiziano nel 1538.
Il secondo ritratto del Duca è del pittore Raffaello. Il quadro, che ritrae il soggetto in età giovanile, è di solito indicato come Ritratto di giovane con la mela, del 1504 circa.
Dubbia è invece l'identificazione di Francesco Maria con la figura biancovestita rappresentata dallo stesso Raffaello nella celebre Scuola di Atene.
Celebre inoltre è un ritratto del 1510 di Carpaccio, con un giovane cavaliere, da alcuni indicato come Francesco Maria.
Una statua di Francesco Maria I Della Rovere, opera di Giovanni Bandini del 1587, si trova nel cortile del Palazzo Ducale di Venezia. Questa scultura, originariamente posta nel cortile d'ingresso del Palazzo Ducale di Pesaro, fu donata a Venezia da Francesco Maria II nel 1624.[6]
Amleto di Shakespeare[modifica | modifica wikitesto]
Benché in dramma Amleto di Shakespeare sia ambientato in Danimarca, alcuni riferimenti ad un Gonzago[7]
«… In questo dramma si rappresenta un’uccisione commessa a Vienna; il nome del duca è Gonzago; sua moglie si chiama Baptista; vedrete fra poco; è un terribile lavoro… Ei lo avvelena nel giardino per carpirgli il dominio. Ha nome Gonzago; la storia esiste ancora scritta in buon italiano…» |
(Shakespeare, Amleto, Atto III, Scena II[8]) |
e alle modalità di assassinio di Amleto farebbero pensare che lo scrittore si sia rifatto a qualche resoconto dell'epoca, trasmesso "in buon italiano". Si tratterebbe dell'episodio che portò alla morte nel 1538 del duca di Urbino Francesco Maria I Della Rovere,[9] marito di Eleonora Gonzaga, forse avvelenato da un sicario del marchese di Castel Goffredo Aloisio Gonzaga, cugino della moglie. Il riferimento invece a "Baptista" riguarderebbe un altro duca di Urbino, Federico da Montefeltro, che sposò Battista Sforza.
Note[modifica | modifica wikitesto]
- ^ L'Arena di Verona: Progetto per il restauro del Bastione Maddalene, su larena.it. URL consultato il 19 luglio 2013 (archiviato dall'url originale il 21 luglio 2013).
- ^ I segreti del duca Francesco Maria I.
- ^ Francesco Bonfiglio, Notizie storiche di Castelgoffredo, 2ª ed., Mantova, 2005.
- ^ Cesare Fregoso aveva sposato Costanza Rangoni, sorella di Ginevra, moglie di Aloisio Gonzaga.
- ^ I Della Rovere nell'Italia delle Corti: Storia del Ducato.
- ^ Francesco Maria I Della Rovere, su Regione Marche. URL consultato il 21 novembre 2019.
- ^ (EN) Gonzago, su hamletonline.com. URL consultato il 22 dicembre 2016.
- ^ Amleto, Atto III, Scena II, su it.wikisource.org. URL consultato il 22 dicembre 2016.
- ^ Maria Del Sapio Garbero (a cura di), La traduzione di Amleto nella cultura europea (PDF), Marsilio, 2002, pp. 31–32. URL consultato il 22 dicembre 2016.
Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]
- Cesare Marchi, Giovanni dalle Bande Nere, Milano, 1981. ISBN non esistente.
- Francesco Bonfiglio, Notizie storiche di Castelgoffredo, 2ª ed., Mantova, 2005. ISBN 88-7495-163-9.
Altri progetti[modifica | modifica wikitesto]
Wikimedia Commons contiene immagini o altri file su Francesco Maria I Della Rovere
Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]
- Approfondimento, su condottieridiventura.it. URL consultato il 27 settembre 2016 (archiviato dall'url originale il 6 agosto 2016).
Controllo di autorità | VIAF (EN) 57412164 · ISNI (EN) 0000 0001 1765 0892 · SBN IT\ICCU\BVEV\020707 · LCCN (EN) nr94001412 · GND (DE) 118859927 · BNF (FR) cb14960448m (data) · CERL cnp01233810 · WorldCat Identities (EN) nr94-001412 |
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