Enterocolite necrotizzante

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Enterocolite necrotizzante
Tratto alimentare di un bambino che mostra necrosi intestinale e il sito di perforazione (freccia). Autopsia.
Specialitàpediatria, gastroenterologia e neonatologia
Classificazione e risorse esterne (EN)
ICD-9-CM777.5
ICD-10P77
MeSHD020345
MedlinePlus001148
eMedicine977956 e 411616
Sinonimi
NEC

Per enterocolite necrotizzante (NEC), in campo medico, si intende una patologia che colpisce i neonati, la cui tipica manifestazione è la necrosi intestinale.

Epidemiologia[modifica | modifica wikitesto]

L'incidenza è sostanzialmente maggiore nel caso delle nascite dei prematuri, arrivando ad un 75% dei casi. Malattie e complicanze nella nascita aumentano la possibilità di manifestazione della malattia.

Sintomatologia[modifica | modifica wikitesto]

I sintomi e segni clinici comprendono letargia, acidosi metabolica, febbre alternata anche a brividi o comunque sbalzi di temperatura.

Eziologia[modifica | modifica wikitesto]

Le cause che portano a tale malattia non sono chiare: dato un episodio di precedente ischemia, necessaria per trovarsi di fronte all'enterocolite, si crede che proprio tale ischemia influenzi in qualche modo l'intestino favorendo l'agire dei batteri.

Esami[modifica | modifica wikitesto]

Fra gli esami utili ai fini diagnostici della malattia il più veloce è il test sulle feci dove compaiono tracce di sangue, radiografie specifiche possono rilevare soltanto un'anomalia a livello dell'ileo dove si può sospettare l'enterocolite.

Terapie[modifica | modifica wikitesto]

La prima cosa da fare quando si sospetta una NEC è interrompere la somministrazione di cibo al bambino per via della compressione dell'intestino, che deve essere allargato con una sonda apposita. In seguito utilizzare antibiotici, ma il trattamento più efficace è quello chirurgico, l'asportazione diventa necessaria soprattutto in comparsa di determinate complicanze (come la perforazione intestinale).

Prognosi[modifica | modifica wikitesto]

La prognosi varia a seconda della rapidità di intervento, anche chirurgico e l'aggressività del trattamento apportato. Alto il tasso di mortalità che arriva anche al 40% dei casi.

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • Research Laboratories Merck, The Merck Manual quinta edizione, Milano, Springer-Verlag, 2008, ISBN 978-88-470-0707-9.

Voci correlate[modifica | modifica wikitesto]

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