Enea Navarini

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Navarini, il primo seduto da sinistra, in riunione in Nordafrica con Erwin Rommel e Diesener

Enea Navarini (Cesena, 1 aprile 1885Merano, 22 marzo 1977) è stato un generale italiano e uno dei sostenitori più attivi di Benito Mussolini.

Biografia

Dal 1939 fu comandante della 56ª Divisione fanteria Casale. Il 14 marzo 1941 la divisione fu imbarcata per raggiungere l’Albania per partecipare agli scontri conclusivi della campagna nei Balcani. Dopo la sconfitta dell’esercito greco nel 1941, Navarini fu trasferito al fronte nordafricano e prese sotto il suo comando il XXI Corpo d’Armata. Durante la campagna africana fu inoltre uno degli uomini di fiducia di Erwin Rommel e capo di Delease (l’emanazione del Comando Supremo Italiano in Africa Settentrionale), fino al suo rimpatrio nel luglio 1942. Ritornò velocemente al comando nell’imminenza della seconda battaglia di El Alamein[1]. Rimase a comandare le unità superstiti del suo corpo d’armata fino a maggio 1943, quando in seguito alla ormai inevitabile perdita del fronte nordafricano, fu evacuato in Italia. A giugno 1943 comandò il XIX Corpo d’Armata. Durante l’invasione d’Italia, assicurò la difesa costiera della Campania fino a che, l’11 settembre 1943, a seguito dell’armistizio di Cassibile, anche il XIX Corpo venne sciolto. Cogliendo il momento di disordine creatosi a seguito dell’armistizio, riuscì a fuggire e a raggiungere il Nord Italia, dove si unì alle forze del neonato esercito della Repubblica Sociale Italiana. Dal 1944 divenne comandante del Centro di Addestramento Unità Speciali della RSI.

Onorificenze

— 21 dicembre 1942[2]

Note

Bibliografia

  • Irving D., La pista della volpe, Milano, Mondadori, 1978.
  • Massignani Alessandro, Greene Jack, Rommel in Africa settentrionale, Milano, Mursia, 1996.

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