Chiesetta di Santa Sofia

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Chiesetta di Santa Sofia
Chiesetta di Santa Sofia
StatoBandiera dell'Italia Italia
RegioneVeneto
LocalitàSan Pietro in Cariano
Coordinate45°29′54.07″N 10°55′25.53″E / 45.498352°N 10.923757°E45.498352; 10.923757
Religionecattolica
TitolareSanta Sofia
Diocesi Verona
Stile architettonicoromanico
Inizio costruzione831-845

La chiesetta di Santa Sofia è un edificio religioso situato a Pedemonte, frazione di San Pietro in Cariano, in provincia di Verona.

Descrizione[modifica | modifica wikitesto]

Grazie all'epigrafe su una lapide, ora custodita presso il convento dei padri Stimatini a Sezano di Valpantena, su cui si legge:

«SANCTE SVFFIE ALTARIO ET CVBA AVDIBERT AB. EDIFICABIT»

si sa che già era presente un edificio di culto cristiano edificato nel IX secolo dall'abate Odiberto I appartenente al monastero di Santa Maria in Organo di Verona. Di questa prima costruzione (che si suppone fosse stato, a sua volta, costruito su di uno precedente) non rimane, tuttavia, alcuna traccia ad esclusione delle fondamenta. L'attuale fabbricato risale alla metà del XIV secolo e costituisce un esempio di architettura tardo romanica del veronese.[1][2]

All'interno presenta affreschi databili intorno alla fine del XIV secolo e l'inizio del XV, oltre alle firme di vicari e notabili che la frequentarono, mentre l'impianto strutturale risale ad un periodo compreso tra l'831 e l'845. La chiesa si affaccia su un'antica via utilizzata ancora oggi dai pastori per il transito delle greggi: alcune firme ancora oggi leggibili ne sono una testimonianza.[3]

L'edificio si presenta con una facciata a capanna, più alta del tetto, realizzata con conci di tufo squadrata orientata verso ovest, come tradizione per le chiese romaniche. L'interno, ad un'unica navata, è coperto da un tetto sorretto da capriate lignee mentre il pavimento è costituito sa semplici lastroni in marmo. A nord vi è una piccola cappella, da cui si accede da una porticciola subito prima del presbitero, di recente costruzione. L'altare barocco è realizzato in marmo, principalmente con l'utilizzo del rosso veronese. All'estremo orientale, la chiesa termina con un'abside di forma rettangolare. I muri interni e l'abside sono impreziositi da alcuni affreschi di pregevole fattura, probabilmente realizzati, almeno in parte, nel trecento da un allievo del Turone.[1] Sempre sui muri interni si possono trovare iscrizioni di vicari e personaggi di rilievo che hanno, negli anni, frequentato questo luogo.[2]

Attualmente la chiesa risulta inagibile, soprattutto in seguito ai danni riportati dai terremoti del 2012.[2] Rimangono visitabili solamente il sagrato e il giardino esterno.[3]

È stata luogo del cuore FAI del 2014, raccogliendo dei fondi per il mantenimento della struttura.[4]

Dal 2015 è costituita l'Associazione per la tutela e la valorizzazione della Chiesa di Santa Sofia di Pedemonte[5] che ne promuove la conoscenza e il restauro[6].

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ a b Benini, 1995, pp. 147-149.
  2. ^ a b c Chiesetta di Santa Sofia, su iluoghidelcuore.it, I luoghi del cuore. URL consultato il 1º maggio 2017 (archiviato dall'url originale il 12 aprile 2017).
  3. ^ a b Santa Sofia di Pedemonte, su Valpolicellaweb.it. URL consultato il 27 marzo 2018 (archiviato dall'url originale il 27 marzo 2018).
  4. ^ Società Editrice Athesis S.p.A., Alla scoperta di Santa Sofia la piccola chiesa da salvare, in L'Arena.it. URL consultato il 27 marzo 2018 (archiviato dall'url originale il 27 marzo 2018).
  5. ^ Associazione per la tutela e la valorizzazione della Chiesa di Santa Sofia, su it-it.facebook.com. URL consultato il 19 agosto 2020.
  6. ^ Società Editrice Athesis S.p.A, C'è un'associazione al lavoro per dare futuro a Santa Sofia, su L'Arena.it. URL consultato il 19 agosto 2020.

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • Gianfranco Benini, Chiese romanche nel territorio veronese, Rotary Club Verona Est, 1995, ISBN non esistente.
  • Giuseppe Franco Viviani (a cura di), Chiese nel veronese, Società cattolica di assicurazione, 2004, ISBN non esistente.
  • Pierpaolo Brugnoli, San Pietro in Cariano ieri e oggi, Centro di documentazione per la storia della Valpolicella, 2009, ISBN non esistente.

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