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Storia[modifica | modifica wikitesto]

Lo stesso argomento in dettaglio: Storia della Puglia.
Colonne terminali della Via Appia, Brindisi

L'insediamento umano in Puglia risale quanto meno a 250.000 anni fa, come testimoniano i resti fossili dell'Uomo di Altamura, una forma arcaica di Homo neanderthalensis.[1] Numerosi sono i reperti di epoca preistorica, tra i quali diversi menhir e dolmen. Intorno al I millennio a.C., si insediarono sul territorio i popoli dei Dauni, dei Peucezi e dei Messapi di probabile origine illirica,[2] e più tardi, in epoca ellenica, numerose furono le colonie magnogreche soprattutto nella parte meridionale della regione, tra le quali la città spartana di Tarentum.

Ben presto Roma comprese l'importanza strategica dell'Apulia, ma l'occupazione della regione, nel III secolo a.C., non fu agevole soprattutto per la resistenza di Tarentum e Brundisium. Nel 216 a.C. a Canne l'esercito romano patì contro i Cartaginesi di Annibale la sua peggiore sconfitta.[3] Venne quindi istituita la Regio II Apulia et Calabria,[4] che includeva anche il Sannio, una parte dell'attuale Molise e la Basilicata orientale. Con la costruzione della via Appia e, in epoca imperiale, della via Traiana (lungo cui prosperarono città come Aecae, Herdonia, Silvium, Canusium e Bitonto), la regione occupò posizioni di primato nella produzione del grano e dell'olio, diventando la maggior esportatrice di olio d'oliva in Oriente.[5]

Alla caduta dell'Impero Romano d'Occidente, anche la Puglia attraversò un lungo periodo di sofferenza dovuto al continuo susseguirsi di invasioni e saccheggi fino al dominio dell'Impero Bizantino.[8] Nell'XI secolo i Normanni occuparono tutto il sud Italia; Taranto diventò la capitale dell'omonimo principato, esteso su tutta la Terra d'Otranto.

Sia con i Normanni che con gli Svevi capeggiati dagli Hohenstaufen,[9] la Puglia conseguì un grande progresso materiale e civile, che toccò l'apice con Federico II, a cui si deve la realizzazione di una serie di edifici laici e religiosi, alcuni di alto valore artistico, tra cui Castel del Monte ad Andria. Tra il 1200 e il 1400 la Puglia fu sotto la dominazione degli Angioini, all'interno del Regno di Napoli, a cui si sostituirono gli spagnoli: a partire da questo momento cominciò a radicarsi il potere dei latifondisti sul territorio.

Dopo varie prese di potere, nel 1734 la Puglia, con la battaglia di Bitonto passò, insieme al resto del Regno di Napoli dagli Asburgo ai Borboni, sancendo l'indipendenza del Regno delle due Sicilie. Tra il 1806 e il 1815, vi fu la dominazione francese che provvide alla modernizzazione della Puglia con l'abolizione del feudalesimo e con le riforme giudiziarie.[10]

Movimenti liberali si formarono in tutta la regione nel 1820 con il diffondersi della Massoneria e della Carboneria.[11] Con il Regno d'Italia costituito nel 1861, la Puglia fu divisa amministrativamente nelle province di Foggia, Bari e Lecce; a queste si aggiunsero le province di Taranto (1923) e Brindisi (1927),[12] scorporate dalla provincia di Lecce. Nel periodo postumo all'unità d'Italia, sorsero diverse bande brigantesche, soprattutto in Capitanata e Terra di Bari; tra i maggiori esponenti sono da menzionare Michele Caruso, Antonio Angelo Del Sambro e Giuseppe Schiavone, quest'ultimo fedele luogotenente del capobrigante lucano Carmine Crocco.

Con il progressivo decadere del latifondo, decaddero anche le antiche masserie pugliesi, proprietà di media estensione agraria. Durante il Fascismo la Puglia fu interessata da numerose bonifiche in vaste aree e, successivamente alla riforma agraria del secondo dopoguerra, la regione ha goduto di un forte sviluppo agricolo. Negli anni settanta e negli anni ottanta l'economia della regione passò dal settore primario a quello terziario, con il notevole sviluppo derivato dal settore turistico.

Nel 1946, durante i lavori dell'Assemblea Costituente (Italia), fu avanzata la proposta di fare della Puglia e del Salento due regioni distinte. Il 17 dicembre 1946, dopo la relazione di Giuseppe Codacci Pisanelli, la Regione Salento fu istituita sulla carta, ma quando si arrivò alla ratifica in aula, il 29 novembre 1947, essa non era più prevista. Stando all'intervento in assemblea del socialista Vito Mario Stampacchia, la Regione Salento sarebbe stata sacrificata in seguito a un accordo fra DC e PCI in difesa dei forti interessi economici baresi. Principale artefice di questo accordo fu Aldo Moro, magliese di nascita.

Nel 2004 viene istituita la sesta provincia pugliese, la provincia di Barletta-Andria-Trani comprendente come capoluogo tre grosse città e complessivamente dieci comuni scorporati dalle province di Bari e Foggia. Questa provincia è diventata pienamente operativa con le elezioni provinciali del 2009. Recentemente, è stata depositata la proposta di un referendum avente lo scopo d'istituire la Regione Salento, mediante scorporo delle province di Brindisi, Lecce e Taranto dalla Regione Puglia.

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Archeostoria (PDF), su elaiabitonto.it. URL consultato il 13-3-2012.
  2. ^ Conectitur secunda regio amplexa Hirpinos, Calabriam, Apuliam, Sallentinos ... Graeci Messapiam a duce appellavere et ante Peucetiam a Peucetio Oenotri fratre in Sallentino agro.
    (Plinio il Vecchio, Naturalis historia, Libro III, edizione a cura di H. Zehnacker, Parigi, 1998) Traduzione: Confina con questi luoghi la Lucania la seconda regione, che comprende gli Irpini, la Calabria, la Puglia e i Salentini ... I Greci chiamarono la Calabria Messapia dal nome del loro comandante, e prima ancora Peucezia, da Peucezio, fratello di Enotro, che risiedeva nel territorio del Salento.
    Traduzione di G. Ranucci in G.B. Conte (a cura di), Gaio Plinio Secondo. Storia Naturale I. Cosmologia e geografia. Libri 1-6, Torino 1982
  3. ^ La seconda Guerra Punica, su antiqvitas.it. URL consultato il 17-3-2012.
  4. ^ Regio II Apulia et Calabria mappa e storia, su telemaco.unibo.it. URL consultato il 17-3-2012.
  5. ^ Italia Antiqua di Antonio Montesanti, su instoria.it. URL consultato il 26-03-2008.
  6. ^ Regione Puglia, su laterradipuglia.it. URL consultato il 26-03-2008.
  7. ^ Ad esempio, dall'unità d'Italia sino al 1931 il nome ufficiale dell'attuale capoluogo di Regione era Bari delle Puglie.
  8. ^ La storia: dalle oriigini all'800, su retepuglia.uniba.it. URL consultato il 29-3-2012.
  9. ^ Federico II di Svevia, su spazioinwind.libero.it. URL consultato il 26-03-2008.
  10. ^ Regno di Napoli: ordinamento territoriale, 1806 - 1815, su siusa.archivi.beniculturali.it. URL consultato il 6-4-2012.
  11. ^ La Carboneria, su triplov.com. URL consultato il 26-03-2008.
  12. ^ Clavica, Jurlaro, p.8.