Le incredibili avventure del signor Grand col complesso del miliardo e il pallino della truffa

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Le incredibili avventure del signor Grand col complesso del miliardo e il pallino della truffa
Peter Sellers e Ringo Starr in una scena
Titolo originaleThe Magic Christian
Paese di produzioneRegno Unito
Anno1969
Durata92 min (101 min. DVD)
Generecommedia, satirico
RegiaJoseph McGrath
SoggettoTerry Southern
SceneggiaturaTerry Southern, Joseph McGrath, John Cleese, Graham Chapman
ProduttoreDenis O'Dell
FotografiaGeoffrey Unsworth
MontaggioKevin Connor
MusicheKen Thorne, Paul McCartney, Noël Coward
Interpreti e personaggi
Doppiatori italiani

Le incredibili avventure del signor Grand col complesso del miliardo e il pallino della truffa (The Magic Christian) è un film diretto da Joseph McGrath, uscito nelle sale inglesi il 12 dicembre 1969 e distribuito in Italia a partire dal 1971.

Il soggetto, liberamente tratto dal racconto Il grande Guy (1959) di Terry Southern, è riambientato in Inghilterra alla fine degli anni sessanta. Oltre a Peter Sellers, il film ha per coprotagonista l'allora batterista dei Beatles, Ringo Starr.

Trama[modifica | modifica wikitesto]

Sir Guy Grand è un multimiliardario eccentrico che, nauseato dalla gente del suo rango ed essendo senza figli, decide di adottare un orfano squattrinato incontrato per caso a dormire in un parco, di nominarlo erede universale e di insegnargli che l'avidità umana non ha limiti e che ogni uomo ha il suo prezzo, basta essere in grado di pagarlo. Grazie a risorse economiche quasi inesauribili, Grand si diletta quindi a corrompere persone di qualsiasi estrazione sociale, al solo scopo trasformare in farsa situazioni di ogni tipo: ad esempio un incontro per il titolo mondiale dei pesi massimi di pugilato, una battuta di caccia o la cena in un ristorante di lusso; i suoi bersagli preferiti sono situazioni ed eventi cari all'alta società britannica, come una rappresentazione dell'Amleto di Shakespeare, un'asta di Sotheby's o la prestigiosa regata Oxford-Cambridge.

La sua burla più colossale è una finta crociera esclusiva Londra-New York a bordo del transatantico The Magic Christian, durante la quale egli architetta ogni genere di situazioni scandalose e di scherzi feroci ai danni dei notabili e facoltosi passeggeri, la maggior parte dei quali finirà per tentare la fuga dalla nave in preda al panico, salvo poi rendersi conto che il piroscafo non ha mai lasciato il porto inglese, poiché non è altro che un gigantesco teatro di posa con decine di attori e figuranti, tutti ovviamente pagati dallo stesso Grand.

L'ultima, terribile beffa simbolica sarà piazzare in riva al Tamigi una grande vasca riempita di sangue, urina ed escrementi, per poi spargervi banconote in gran quantità e invitare con un altoparlante chiunque passi di lì a prendere il denaro gratuitamente: a riprova di quanto il ricco burlone da sempre sostiene sul genere umano, in tanti si immergeranno nel liquame pur di impossessarsi dei soldi.

Produzione[modifica | modifica wikitesto]

Numerosi i camei all'interno del film: vi compaiono John Cleese e Graham Chapman (quest'ultimo non accreditato), entrambi coautori della sceneggiatura e di lì a poco fondatori del gruppo comico Monty Python; Laurence Harvey è l'interprete di Amleto che trasforma il celebre monologo: «Essere o non essere...» della tragedia shakespeariana in uno strip-tease; Richard Attenborough è il coach dell'equipaggio di Oxford nell'annuale regata sul Tamigi; all'imbarco del Magic Christian si notano sosia di John Lennon, di Yōko Ono, di Aristotele Onassis e di sua moglie Jacqueline; a bordo del piroscafo, Leonard Frey è un falso psichiatra dalle intenzioni ambigue, Christopher Lee è un vampiro, Roman Polański è un solitario avventore del bar abbordato da una drag queen a sua volta interpretata da Yul Brynner e Raquel Welch è un'aguzzina che nella finta sala macchine incalza a colpi di frusta schiave rematrici nude. La scena finale della vasca fu girata a South Bank, Londra, nell'area dove negli anni settanta sarebbe sorto il Royal National Theatre.[1]

Colonna sonora[modifica | modifica wikitesto]

Tre brani della colonna sonora provengono dall'album Magic Christian Music (1969) dei Badfinger che all'epoca incidevano per la Apple Records di proprietà dei Beatles; in particolare, la canzone Come and Get It che apre e chiude la pellicola fu scritta appositamente per loro da Paul McCartney. Altra canzone presente nel film è Something in the Air, singolo di successo lanciato quello stesso anno dai Thunderclap Newman e inciso anni dopo anche da Tom Petty and the Heartbreakers (1993).

Accoglienza[modifica | modifica wikitesto]

Alla sua uscita nei cinema, il film venne accolto da critiche generalmente negative.[2] Time utilizzò la parola declino per la prima volta riferendosi alla carriera di Peter Sellers: «Il film si proponeva di dare una sonora lezione all'ideologia della classe medio-alta; invece è solo l'ennesima satira fiacca, talvolta greve, con elementi risibili di lascivia omosessuale recitati sopra le righe».[2] Più positivo fu il New York Times che lodò la recitazione di Ringo Starr e Sellers.[2] Christopher Null del sito web filmcritic.com afferma che la pellicola "è troppo sopra le righe per essere presa seriamente in considerazione come profonda dichiarazione critica".[3]

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ (EN) The Scala Review 5 – 16th September 2016 – The Magic of the Magic Christian, su thebeekeepers.com. URL consultato il 31 dicembre 2017 (archiviato dall'url originale il 31 dicembre 2017).
  2. ^ a b c Andrea Ciaffaroni, In arte Peter Sellers, Sagoma editore, 2018, pag. 270, ISBN 978-8865060919
  3. ^ filmcritic.com Archiviato il 15 gennaio 2008 in Internet Archive.

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]