Castelleone: differenze tra le versioni

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===Geografia fisica===
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Castelleone si trova nella [[Pianura Padana]], a 66 {{M s.l.m.}}.
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* '''Territorio'''
** ''Idrografia''
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Castelleone è attraversata dal canale [[Serio Morto]], che divide la città in due parti: il Centro Storico e il quartiere ''Borgo Serio'', detto, in dialetto, ''Bàs de Sère'', perché ad altitudine inferiore rispetto al resto del paese. Il letto del [[Serio Morto]] era probabilmente quello del [[Serio]], ma quest'ultimo [[fiume]] ha poi deviato il suo corso.
Castelleone è attraversata dal canale [[Serio Morto]], che divide la città in due parti: il Centro Storico e il quartiere ''Borgo Serio'', detto, in dialetto, ''Bàs de Sère'', perché ad altitudine inferiore rispetto al resto del paese. Il letto del [[Serio Morto]] era probabilmente quello del [[Serio]], ma quest'ultimo [[fiume]] ha poi deviato il suo corso.
In origine Castelleone si trovava sul [[Lago Gerundo]], che, ormai ridotto a [[palude]], fu bonificato nel [[Duecento|XIII secolo]] dai [[monaco circestense|monaci circestensi]].
In origine Castelleone si trovava sul [[Lago Gerundo]], che, ormai ridotto a [[palude]], fu bonificato nel [[Duecento|XIII secolo]] dai [[Ordine cistercense|monaci cistercensi]].

* '''Clima'''
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**[[Classificazione climatica]]: zona E, 2389 GR/G
[[Classificazione climatica]]: zona E, 2389 GR/G


===Geografia antropica===
===Geografia antropica===

Versione delle 01:13, 6 set 2008

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Castelleone (Castigliòn in dialetto castelleonese) è un comune di 9.510 abitanti della provincia di Cremona. È distante 28 km dal capoluogo. Nei suoi oltre 800 anni di storia è stata molte volte al centro delle contese tra Cremona e Milano.

Geografia

Geografia fisica

Castelleone si trova nella Pianura Padana, a 66 m s.l.m..

Idrografia

Castelleone è attraversata dal canale Serio Morto, che divide la città in due parti: il Centro Storico e il quartiere Borgo Serio, detto, in dialetto, Bàs de Sère, perché ad altitudine inferiore rispetto al resto del paese. Il letto del Serio Morto era probabilmente quello del Serio, ma quest'ultimo fiume ha poi deviato il suo corso. In origine Castelleone si trovava sul Lago Gerundo, che, ormai ridotto a palude, fu bonificato nel XIII secolo dai monaci cistercensi.

Clima

Classificazione climatica: zona E, 2389 GR/G

Geografia antropica

Città

  • Urbanistica

Castelleone ha l'impostazione della città romana, con la Piazza del Comune al centro (sulla quale si affacciano il Municipio e la Chiesa Parrocchiale), e via Roma come cardo, via Garibaldi e via Fondulo come decumano. Tutte le vie del Centro Storico sono a reticolo.

  • Suddivisioni

Normalmente il centro abitato di Castelleone viene diviso in 4 zone:

    • Via Solferino;
    • Centro Storico;
    • Borgo Serio;
    • Santuario.

Frazioni e dintorni

  • Corte Madama

Corte Madama è la frazione più grande di Castelleone, fu infatti, una volta, comune a sè. Ha ancora la sua autonomia a livello ecclesiastico, infatti Corte Madama ha la sua parrocchia, intitolata a San Martino Vescovo. Il toponimo ha origine nel fatto che il suo territorio fu feudo personale di Bianca Maria Visconti, da cui 'madama'.

  • Le Valli

Le Valli è una frazione di castelleone con circa 220 abitanti. Servita dalla magnifica chiesa di santa Maria in Bressanoro, è prevalentemente composta da cascine.

  • Pellegra

Sebbene non sia la frazione più grande è probabilmente la più importante dal punto di vista economico soprattutto grazie ai numerosi allevamenti di bovini e suini. si sviluppa sui due lati della strada che conduce verso il comune di soresina. Agli inizi di maggio si tiene la cosiddetta "sagra di maggio" a cui accorrono numerose persone provenienti da diverse zone. Questa frazione è spesso ricordata dai versi di un poeta del luogo: "là dove col sorger del sole una nuova rugiada bagna la campagna dipinta d'amore"

  • San Latino

Questa frazione è divisa tra Castelleone e Gombito. Bella la chiesa ottocentesca.

  • Altre frazioni sono:
    • Guzzafame;
    • Pradazzo;
    • Valseresino

Storia

Preistoria ed Antichità

Nella preistoria in zona c’erano già insediamenti umani. Si trovano reperti mesolitici e neolitici nel locale Museo Civico. Non c’è nessun centro abitato qui nell’epoca romana; soltanto una strada che passa in zona San Latino e che portava da Cremona a Mediolanum (Milano).

Medioevo

Nel 967 d. C. un documento attesta che qui si trova una corte, Brixianorum (Bressanoro), chiamata così perché sulla strada per Brescia, e al suo interno, al posto dell’attuale chiesa di S. Maria in Bressanoro, sorge una Pieve, intitolata a San Lorenzo. C'erano altre due corti a Castelleone: Fepenica e Castel Manzano. Più tardi verrà edificato un castello, Castel Manfredi di proprietà del Vescovo di Cremona. Suo terrapieno era un dosso, tuttora, in parte, esistente.


Nel 1186, Federico I Barbarossa scende in Italia e distrugge Castel Manfredi lasciando intatta solamente una torre: la torre Isso, chiamata dai castelleonesi “Torrazzo”. Due anni dopo, il 18 aprile 1188, il Vescovo di Cremona Sicardo posa la prima pietra di un nuovo castello: Castrum Leonis, Castelleone. Il 1° maggio dello stesso anno, quando la nuova chiesa era abbastanza costruita da potervi dire messa, Sicardo la celebra solennemente e i santi di quel giorno, Santi Filippo e Giacomo, diventano i patroni della nuova città. Il vescovo cremonese mette una porta, Porta Isso, nell’attuale piazza Borgo Isso con il Torrazzo a difesa mentre nella zona detta Borgo Serio Porta Serio, protetta da una torre distrutta nel XIX secolo. L’ingresso della chiesa era posto sull’attuale piazza del Comune, dove si affacciava anche la sede del Palazzo Comunale. Il cardo era la Contrada Leona (Via Roma), decumano l’attuale via Garibaldi e l’odierna via Fondulo. S’incontravano nella piazza. Castelleone era un castello a difesa di Cremona, un avamposto verso Crema. Il 2 giugno 1213, nei campi delle Bodesine, poco fuori dall’abitato, gli eserciti di Castelleone e Cremona sfidarono Crema e Milano. Castelleone rischiava di essere conquistata da Milano e nella mattinata le cose non andavano bene. Si racconta che nel pomeriggio apparsero i Santi Pietro e Marcellino (i patroni di Cremona celebrati in quel giorno) e che distrussero l’esercito nemico. Questa battaglia passò alla Storia con il nome di Battaglia delle Bodesine. Sta di fatto che Castelleone riportò un’importante vittoria militare e che il Carroccio milanese, che era stato conquistato, prima di essere portato a Cremona, entrò trionfalmente nel Castello. Per accogliere i feriti della battaglia, a Castelleone fu costruito un ospedale, che si ritiene essere il primo della Lombardia. Nel 1354 Castelleone venne conquistata dal Ducato di Milano, ma tra il 1450 e il 1454 fu affidata al Marchese Cabrino Fondulo. Furono anni bellissimi per Castelleone, che diventò come una piccola signoria perché Fondulo attirava, nel suo immenso palazzo (che teneva un quarto di Castelleone), artisti e mercanti. Nel 1454, per aver dato troppi poteri a Castelleone, Fondulo venne imprigionato e decapitato a Milano. Dopo qualche decennio fu concesso a Castelleone il titolo di Terra Separata da ogni altra città, dovendo ubbidienza solamente a Milano. In questo periodo fu costruita la magnifica chiesa di S. Maria in Bressanoro.

Età Moderna

Tra il 1490 e il 1500 Castelleone fu sotto il dominio Veneziano. Abbiamo ancora gli Statuti della Magnifica Comunità di Castelleone che furono redatti in questo periodo, caratterizzato da un ottimo governo, ma poco dopo ecco i Francesi. Decenni bui questi, poche luci: la ricostruzione della Chiesa Parrocchiale, e, dopo le apparizioni di Maria a Domenica Zanenga, venne edificato il Santuario della Beata Vergine della Misericordia. Nel Seicento, come il resto dell’Italia settentrionale, anche Castelleone fu presa dagli spagnoli. Furono le famiglie D’Avalos e Rosales a governare Castelleone, e nel loro periodo di governo appare una figura: Bernardino Realino da Carpi, che fu nominato potestà del borgo. Realino comandò a Castelleone ottimamente. Fece anche redigere gli atti comunali non solo in latino, ma anche in volgare, in modo che questi potessero essere letti da tutto il popolo. Abbandonata la vita politica, Bernardino Realino si fece gesuita e nel 1947 la Chiesa lo proclamò Santo. Possiamo ammirare nella Chiesa Parrocchiale un dipinto che lo raffigura sopra una nuvola che sovrasta Castelleone. Alfonso d'Avalos, marchese di Castelleone e di altre terre, a causa di un favore diplomatico che gli fece Ludovico Ariosto, lo insignì della pensione di 100 scudi annuali, da riscuotersi presso i dazi doganali castelleonesi. I Rosales vendettero il feudo castelleonese ai Venturelli, anch’essi di origine spagnola, che mantennero il controllo fino all’avvento degli Austriaci, che durante il loro periodo di governo cacciarono gran parte dei religiosi che si trovavano nei conventi castelleonesi. Ancora oggi vivono in Castelleone di discendenti dei Venturelli, e la loro residenza è edificata nel giardino del palazzo ducale, che fu anche di Cabrino Fondulo.

Età Contemporanea

Nel 1859 Castelleone fu annessa al Regno di Sardegna. Due soldati francesi feriti nella Battaglia di Solferino, furono portati a Castelleone. Aggravatasi la loro situazione, morirono entrambi, e le loro esequie si svolsero con gran pompa in quel di Castelleone.

Nel 1860 sono due i castelleonesi che si arruolano tra i Mille: Carlo Coelli ed Antonio Barnabò. Quest'ultimo cadde a soli 17 anni nella Battaglia del Volturno.

Nel 1861 Castelleone divenne Comune del neonato Regno d’Italia. Apparteneva alla Provincia di Cremona e al Mandamento di Soresina.

Agli inizi del Novecento, anche a Castelleone, iniziano le discussioni politiche tra Socialisti e Cattolici, magistralmente descritte da Virgilio Brocchi ne Le campane dell'Isola Sonante.

Anche alcuni castelleonesi combattono nella Seconda Guerra Mondiale, uno dei caduti castelleonesi, morto per le ferite riportate in combattimento, è Giulio Riboli, a cui viene data una Medaglia d'oro al valore militare. Il 25 aprile 1945, i pèartigiani castelleonesi si recano nella vicina Ripalta Arpina, dove fanno scorta di munizioni, quindi entrano dal Viale Santuario, occupano il Municipio e la caserma dei Carabinieri, arrestano i fascisti e dichiarano Castelleone libero. Pochi giorni dopo, una colonna tedesca in fuga passa da Castelleone. I partigiani sparano e uccidono il Capitano. Gli altri soldati si arrendono senza opporre resistenza ai partigiani, che catturano due cannoni che si possono ancora vedere in Castelleone a fianco del Monumento ai Caduti.

Il 2 giugno 1946, Castelleone fa parte della Repubblica Italiana.

Stemma e colori

File:Castelleone (CR)-Stemma.png

Lo stemma del Comune di Castelleone rappresenta il toponimo: consiste infatti in un leone passante giallo che sostiene un castello a tre torri guelfo argento in campo blu.

L'attuale stemma venne fatto approvare dal Governo nel 1958. Il vero stemma castelleonese è, però, ben diverso. Non esistono le righe bianche tra il castello e il leone, la fiera è fulva anziché gialla, e il castello, argenteo nella versione attuale, era rosso e aveva i merli ghibellini. Per questioni araldiche, i colori furono cambiati e il campo, anziché azzurro cielo, divenne blu cobalto.

I veri colori castelleonesi sono quindi il rosso e l'azzurro, ma l'Ufficio araldico assegnò a Castelleone il giallo e il blu.

Ricorrenze

Demografia

Evoluzione demografica

Abitanti censiti[1]

Amministrazione comunale

Template:ComuniAmministrazione

Monumenti e luoghi d'interesse

Chiese

Santuario della Beata Vergine della Misericordia

Santuario della Madonna della Misericordia

Il Santuario della Beata Vergine della Misericordia, eretto tra il 1513 e il 1516 da Agostino de Fondulis presenta forme rinascimentali, con il tiburio chiaramente ispirato dallo stile architettonico di Giovanni Antonio Amadeo. Venne costruito in onore delle apparizioni di Maria alla contadina Domenica Zanenga l'11 maggio 1511.


Santa Maria in Bressanoro
Gli affreschi di Santa Maria

Chiesa di Santa Maria in Bressanoro

La chiesa di S. Maria in Bressanoro, voluta nel XV sec. da Bianca Maria Visconti per la miracolosa guarigione della figlia, fu edificata dai castelleonesi sotto la guida del francescano Beato Amedeo Menez da Sylva sopra la preesistente pieve. Nel suo interno si trovano affreschi del tardo quattrocento che illustrano la vita di Gesù e culminano in una grande crocefissione. Resta aperto il problema di chi abbia potuto ideare un impianto tanto innovativo che richiama la croce greca ‘estroflessa‘ della chiesa di San Sebastiano di Mantova; vedasi Beltramini, 2001, 51 n. 174.

Chiesa Parrocchiale

La chiesa parrocchiale, edificata nel 1551, presenta un esterno rinascimentale mentre l'interno è di gusto barocco. Fu costruita dopo la demolizione di quella risalente al 1188. È dedicata ai Santi Filippo e Giacomo.

Torri e Archi

La Torre Isso

Nel centro storico si innalza la Torre Isso (sec. XI). È alta ca 45 m ed è il simbolo del paese. Fu risparmiata dal Barbarossa (apparteneva a Castel Manfredi) per volere di Alberto Trusso, un cremonese che aveva conosciuto l'imperatore. È comunemente detta dai castelleonesi Torrazzo. Fino a qualche decennio fa fu sede dell'acquedotto. Si racconta che al suo interno, un'imperatore rinchiuse 200 guelfi cremonesi, e qui li fece uccidere.

Arco del Voghera

Sulla piazza si innalza un arco progettato dall'architetto cremonese Luigi Voghera; di fianco ad esso ci sono dei portici medievali.

Luoghi Naturali

A Castelleone esiste il Parco del Serio Morto, che ha alcune parti di riserva integrale. In questo c'è anche il [[Bosco Didattico|Bosco didattico della Provincia di Cremona, che contiene molte specie di piante ed animali presenti nel territorio.

Cultura

Tradizioni ed Eventi

Istruzione

A Castelleone sono presenti la Scuola dell'infanzia, la Scuola primaria, intitolata allo storico Romualdo Cappi, e la Scuola secondaria di primo grado. Il tutto è compreso, insieme ai plessi di Trigolo, Gombito, Fiesco e Ripalta Arpina, nell'Istituto Comprensivo Statale "Piero Sentati".

Biblioteche

A Castelleone è presente una biblioteca comunale, intitolata allo scrittore castelleonese Virgilio Brocchi, che è fornita di più di 40.000 volumi, ed effettua anche il prestito di CD e film.

Musei

Il museo civico di Castelleone conserva reperti trovati nel comune risalenti al Mesolitico, al Neolitico, all'Età del bronzo, all'Età del ferro, all'epoca romana, tra cui semplici oggetti, punte di lance e monete. Il museo possiede anche una collezione malacologica.

Musica

Bande, Cori e Orchestre

Castelleone è dotata di un corpo bandistico, dedicato a Giuseppe Verdi, diretto dal M° Piero Lombardi, della Schola Cantorum "Ettore Rancati" (sito ufficiale), diretta dal M° Davide Massimo e dell'Orchestra "Valerio Boldi", diretta dal M° Erik Lundberg. (sito internet).

Musicisti

Diversi musicisti si sono avvicendati alla guida della banda e della Schola e che sono stati organisti nella Parrocchiale. Tra questi ricordiamo Ettore Rancati, che tra l'altro compose un Pange Lingua, un Vexilla Regis e un Inno a Maria Vergine (ancora eseguiti nelle processioni a Castelleone), Cesare Borsieri, che dopo la Seconda guerra mondiale emigrò negli Stati Uniti, dove ebbe un discreto successo, e Valerio Boldi, liutaio e musicista del borgo.

Organi, Codici...

A Castelleone c'è un organo Serassi del 1836 custodito nel Santuario. A trasmissione meccanica, è composto da un manuale di 61 tasti. Più maestoso quello della Chiesa Parrocchiale. A trasmissione elettrica, ha due manuali da 61 tasti e una pedaliera da 28 pedali. È disposto su tre casse: due vicino all'altare (Grand'organo e Organo Espressivo) e una in fondo all'altare (Organo in Eco). Dietro alla consolle si trova un Graduale gregoriano risalente al 1643.

Personaggi illustri

Sono Castelleonesi:

Furono a Castelleone:

Altri progetti

Voci correlate


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  1. ^ Statistiche I.Stat ISTAT  URL consultato in data 28-12-2012.
    Nota bene: il dato del 2021 si riferisce al dato del censimento permanente al 31 dicembre di quell'anno. Fonte: Popolazione residente per territorio - serie storica, su esploradati.censimentopopolazione.istat.it.