Gummo

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Gummo
Solomon mangia spaghetti nella sua vasca da bagno
Lingua originaleinglese
Paese di produzioneStati Uniti d'America
Anno1997
Durata89 min
Rapporto1,85:1
Generedrammatico, grottesco
RegiaHarmony Korine
SceneggiaturaHarmony Korine
ProduttoreCary Woods, Robin O'Hara, Scott Macaulay
Produttore esecutivoStephen Chin, Ruth Vitale
Casa di produzioneFine Line Features, Independent Pictures
FotografiaJean Yves Escoffier
MontaggioChristopher Tellefsen
MusicheAA.VV.
ScenografiaDave Doernberg
CostumiChloë Sevigny
TruccoMia Thoen
Interpreti e personaggi
Doppiatori italiani

Gummo è un film statunitense del 1997 di genere drammatico e grottesco, scritto e diretto da Harmony Korine. È stato coprodotto dalla Independent Pictures e dalla Fine Line Features.[1]

Titolo[modifica | modifica wikitesto]

Il titolo allude a Gummo Marx,[2] membro del gruppo comico dei Fratelli Marx che li abbandonò prima del successo.

Trama[modifica | modifica wikitesto]

In Gummo si intrecciano le storie di diversi personaggi. La narrazione si basa su una premessa: il 3 aprile 1974 la città di Xenia, in Ohio, è stata colpita da un tornado devastante. La catastrofe ha ridotto i cittadini ad una comunità white trash dominata da noia, nichilismo e razzismo.[3]
In questo contesto agiscono i personaggi:

  • Tummler e Solomon sono due ragazzini che cacciano gatti randagi rivendendoli a un macellaio. Con i soldi guadagnati in questo modo, pagano una ragazza affetta dalla sindrome di Down per avere rapporti sessuali con lei e sniffano inalanti domestici. A un certo punto anche Jarrod, un loro coetaneo, inizia ad uccidere gatti. Per punirlo, Tummler e Solomon entrano a casa sua mentre è assente e staccano la macchina che tiene in vita sua nonna, costretta a letto in stato catatonico.[4]
  • Dot ed Helen sono due sorelle adolescenti. Sono sensuali e attente alla propria bellezza. Hanno una gatta di nome Foot-foot che viene uccisa da Tummler e Solomon. Dot ed Helen riescono a scampare alle molestie di un adulto che ha offerto loro un passaggio.[5]
  • Bunny Boy è un ragazzino che indossa sempre un copricapo rosa con orecchie da coniglio. Non parla mai con nessuno e spesso viene ignorato o insultato. In una delle scene finali bacia Dot ed Helen.[6]
  • Ellen è una ragazza autistica amica di Dot ed Helen. La madre la rimprovera continuamente e la opprime.[7]

Cast[modifica | modifica wikitesto]

La scelta del cast, secondo le dichiarazioni del regista, è stata determinata da due fattori: l'aspetto degli attori e le emozioni che suscitano. Il modo di leggere le battute è passato in secondo piano.[8]
Korine ha inserito nel cast alcuni abitanti di Nashville con cui è cresciuto.[9] Nella sua visione, solo gli attori non professionisti possono restituire allo spettatore parti dello stesso.

Interpretazioni[modifica | modifica wikitesto]

Gummo si presta a più interpretazioni.

Lettura nietzschiana[modifica | modifica wikitesto]

Roberto Correa Scienza e Eduardo Yuji Yamamoto hanno interpretato il film come una critica alla società occidentale di fine Novecento.[10] Nella loro lettura, il film esemplifica diversi concetti[11] della filosofia di Nietzsche:

Concetto nietzschiano in Gummo
Il nichilismo: atteggiamento simultaneo di sofferenza e adeguamento di fronte al crollo dei valori tradizionali. Indica la decadenza del mondo occidentale e delle sue istituzioni fondanti. Xenia si trova in una fase di transizione tra il mondo moderno e qualcosa di indefinito.[12] I bambini che giocano nella discarica sono il simbolo più chiaro della vita senza prospettive.
Di conseguenza, gli abitanti di Xenia attenuano spesso il proprio disagio con la droga e la violenza.
Il letztemensch (l'ultimo uomo): è un essere apatico, privo di sogni e determinazione, alla ricerca del solo benessere. Gli abitanti di Xenia reprimono i propri istinti creativi e si confortano con piaceri momentanei.[13] Solomon incarna perfettamente il letztemensch quando mangia spaghetti nella vasca sporca del suo bagno di casa. L’unica eccezione è Bunny Boy.
L'eterno ritorno: concezione ciclica del tempo. È il rifiuto della trascendenza nella vita umana. Bunny Boy suona una fisarmonica.[14] Il ritmo della musica (veloce, lento e di nuovo veloce) esprime la monotonia di Xenia. I cambiamenti sono solo apparenti: tutto ritorna uguale. Come all'inizio, anche alla fine di Gummo, Tummler e Solomon uccidono gatti.
Il ressentiment (il risentimento): disposizione d'animo di chi odia ciò che ha e se stesso. Nasce dall'invidia. È caratterizzato dall'impotenza, perché chi ne soffre non riesce a migliorare la propria condizione. La monotonia di Xenia ne è il risultato.[15] Tummler e altri picchiano una sedia. Sfogano tutta la loro energia contro un oggetto inanimato e non producono nulla di costruttivo: il loro ressentiment cresce. Nella sua lettera di suicidio, Tummler scrive di odiare la sua condizione e tutti coloro che lo circondano: è l'apice del ressentiment. Alla fine di Gummo, Bunny Boy corre verso la telecamera. Mostra Foot-foot, che è stata uccisa da Tummler e Solomon. In sottofondo, si sente Crying di Roy Orbison: all'uomo non resta che piangere. Rimane solo con il ressentiment.
L'amor fati (l'amore del fato): accettazione della casualità degli eventi. È proprio dell'oltreuomo, che non cerca né una consolazione per le disgrazie passate, né una fuga dalle incertezze future. È assente a Xenia: a causa del ressentiment, la volontà di potenza (meccanismo per cui il desiderio mira ad accrescersi incessantemente) dei suoi abitanti è ostacolata. Così il letztemensch non riesce ad accettare la ciclicità della vita e ad amare il proprio destino.[15]

Colonna sonora[modifica | modifica wikitesto]

La colonna sonora comprende sia brani registrati appositamente per il film che composizioni non originali.
La maggior parte delle canzoni sono riconducibili al metal estremo e affini (heavy metal, hardcore punk, black metal, death metal, power violence, grindcore, stoner metal, sludge metal, industrial metal).
Le altre rientrano nei generi del dark ambient, della drum and bass, del bluegrass, del folk e della musica classica.

Il CD Gummo con la colonna sonora è stato rilasciato negli Stati Uniti d'America il 7 novembre 1997 dalla London Records e dalla PolyGram Records.[2] È stato pubblicato nel Regno Unito il 29 giugno 1998 dalla Domino Records.
È stato ristampato nel 2007 dalla EMI.[16]

Tracce[modifica | modifica wikitesto]

  1. AbsuThe Gold Torques of Ulaid – 3:50
  2. EyehategodServing Time in the Middle of Nowhere – 3:34 (Mike Williams) – da Southern Discomfort
  3. Electric Hellfire Club – D.W.S.O.B. – 4:10
  4. Spazz – Gummo Love Theme – 2:52 (Chris Dodge, Max Ward, Dan Boleri)
  5. BethlehemSchuld Uns'res Knöch'rigen Faltpferd – 4:35 (Klaus Matton, Jürgen Bartsch, Rainer Landfermann)
  6. BurzumRundgang um Die Transzendentale Säule Der Singularität – 6:24 (Varg Vikernes; edizioni musicali Amozonian Music) – da Filosofem
  7. BathoryEquimanthorn – 3:38 (Quorthon) – da Under the Sign of the Black Mark
  8. Dark Noerd – Smokin' Husks – 4:59 (Ian Christe)
  9. SleepDragonaut – 5:42 (Al Cisneros, Matt Pike, Chris Hakius) – da Sleep's Holy Mountain
  10. BrujeriaMatando Gueros '97 – 3:14 (Brujeria) – da Marijuana
  11. Namanax – The Medicined Man – 5:27 (William J. Yurkiewicz Jr.)
  12. NifelheimHellish Blasphemy – 3:25 – da Devil's Force
  13. MorticianSkin Peeler – 3:16
  14. Mystifier – Give the Human Devil His Due – 5:29 (Mystifier)
  15. Destroy All MonstersMom's and Dad's Pussy – 2:00 (Mike Kelley, Cary Loren; edizioni musicali Destroy All Monsters 3)
  16. BethlehemVerschleierte Irrelgiosität – 5:35 (Jürgen Bartsch, Rainer Landfermann, Klaus Matton, Steinhoff) – da Dictius Te Necare
  17. Mischa MaiskySuite n. 2 per violoncello solo in re minore - Preludio – 4:24 (musica: Johann Sebastian Bach)
  18. SleepSome Grass – 0:49 (Al Cisneros, Matt Pike, Chris Hakius) – da Sleep's Holy Mountain
  19. Rose Shephard / Ellen M. Smith – Jesus Loves Me – 0:41 (Scott Wesley Brown; edizioni musicali BMG Songs, Inc.)

Tracce escluse dalla tracklist[modifica | modifica wikitesto]

Le tracce escluse dalla tracklist del CD sono:

Distribuzione[modifica | modifica wikitesto]

La distribuzione di Gummo[17] come film indipendente nelle sale cinematografiche internazionali è avvenuta soprattutto nel 1997 e nel 1998.

Paese Data Titolo Festival
Bandiera degli Stati Uniti Stati Uniti 29 agosto 1997 Gummo Telluride Film Festival
Bandiera dell'Italia Italia 4 settembre 1997 Gummo Settimana internazionale della critica
Bandiera del Canada Canada 8 settembre 1997 Gummo Toronto International Film Festival
Bandiera del Regno Unito Regno Unito 15 novembre 1997 Gummo BFI London Film Festival
Bandiera della Francia Francia 29 agosto 1998 Gummo L'Étrange Festival
Bandiera del Giappone Giappone 24 ottobre 1998 GUMMO ガンモ
Bandiera del Portogallo Portogallo 27 maggio 1999 Os bons Malandros
Bandiera del Brasile Brasile 20 marzo 2001 Vida Sem Destino

Accoglienza[modifica | modifica wikitesto]

Critica[modifica | modifica wikitesto]

Presentato il 4 settembre 1997 alla Settimana internazionale della critica, Gummo scatenò una reazione negativa nel pubblico. Per la crudezza delle scene e delle tematiche affrontate, i primi recensori lo ritennero freddo e spietato.[18]

«Questa specie di versione underground dei Peanuts, intrisa di umori anni ’60 è molto astuta nel coniugare la finzione con il documentario, il candore con l’estetica dello schifo.»

«A rivederlo, Gummo mi è sembrato quasi una profezia: proprio il Midwest in cui è ambientato il film è stato il teatro, pochi anni fa, di una crisi economica e sociale profonda. […] Ritorna il razzismo, si torna ad ammazzare i gatti e a giocare tra le carcasse delle auto, come nelle zone di guerra.»

Incassi[modifica | modifica wikitesto]

Il film è stato realizzato con il budget di $1,3 milioni.[19] Ha incassato nelle sale del Nord America $116.799.[20]

Riconoscimenti[modifica | modifica wikitesto]

The Diary of Anne Frank II[modifica | modifica wikitesto]

Quello stesso anno Korine montò per un'esposizione artistica The Diary of Anne Frank Part II, un corto di 40 minuti proiettato su tre schermi contemporaneamente realizzato assemblando scene originariamente concepite per Gummo, lo stesso Korine lo ha definito un seguito ed un'opera complementare a Gummo aggiungendo inoltre di avere abbastanza materiale non inserito nella versione finale che basterebbe per realizzare altri due lungometraggi[22][23].

Curiosità[modifica | modifica wikitesto]

  • Korine ha definito il genere di Gummo “realismo surrealista”. Tutto viene presentato allo spettatore come reale, sebbene le scene siano volutamente provocatorie o ricostruite.[9]
  • La sceneggiatura del film era completa solo per tre quarti, prima di iniziare le riprese. Il cast, quasi interamente composto da amici di Korine senza alcuna esperienza di recitazione, poteva scegliere quando interrompere ogni scena. Se il risultato non era soddisfacente, era Korine a dare indicazioni agli attori.
  • Tutte le abitazioni in cui sono state effettuate le riprese sono state lasciate intatte, così come si vedono nel film, senza alcuna modifica.
  • Molte delle sequenze inserite nel film sono state girate con veri abitanti del posto, realizzate come prova durante la pre-produzione e la ricerca dei luoghi delle riprese.
  • I personaggi di Dot e Helen sono una citazione alle omonime chitarrista e batterista della band The Shaggs. Il loro gatto inoltre prende il nome dalla loro canzone My Pal Foot Foot che tratta appunto di un gatto smarrito. Un altro brano delle Shaggs, Who Are Parents? verrà ripreso per la scena finale di Ken Park (2002) diretto da Larry Clark e sceneggiato da Korine[24].

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Rotten Tomatoes, Gummo.
  2. ^ a b Harmony-Korine.com, Gummo.
  3. ^ E. Pitzianti, Ho rivisto Gummo vent’anni dopo, Vice.
  4. ^ Tv.com, Gummo.
  5. ^ Pansy Duncan, Bored and Boringer: avant-garde and trash in Harmony Korine's Gummo, p. 734.
  6. ^ R. C. Scienza e E. Y. Yamamoto, Gummo: a filosofia nietzscheana como instrumento de crítica social no cinema, p. 118.
  7. ^ R. C. Scienza e E. Y. Yamamoto, Gummo: a filosofia nietzscheana como instrumento de crítica social no cinema, pp. 120-121.
  8. ^ Tom Cunha, A Conversation with Harmony Korine, Director of "Gummo".
  9. ^ a b M. Kelley, From the Archives: Mike Kelley Interviews Harmony Korine.
  10. ^ R. C. Scienza e E. Y. Yamamoto, Gummo: a filosofia nietzscheana como instrumento de crítica social no cinema, p. 110.
  11. ^ R. C. Scienza e E. Y. Yamamoto, Gummo: a filosofia nietzscheana como instrumento de crítica social no cinema, pp. 115-122.
  12. ^ R. C. Scienza e E. Y. Yamamoto, Gummo: a filosofia nietzscheana como instrumento de crítica social no cinema, pp. 115, 117, 121.
  13. ^ R. C. Scienza e E. Y. Yamamoto, Gummo: a filosofia nietzscheana como instrumento de crítica social no cinema, pp. 118-122.
  14. ^ R. C. Scienza e E. Y. Yamamoto, Gummo: a filosofia nietzscheana como instrumento de crítica social no cinema, pp.116-118.
  15. ^ a b R. C. Scienza e E. Y. Yamamoto, Gummo: a filosofia nietzscheana como instrumento de crítica social no cinema, pp. 119-120.
  16. ^ Allmusic, Gummo.
  17. ^ Internet Movie Database, Gummo: release info.
  18. ^ Roberto Nepoti, Il manifesto dei ragazzi cattivi, in la Repubblica, 1997.
  19. ^ Pansy Duncan, Bored and Boringer: avant-garde and trash in Harmony Korine's Gummo, p. 720.
  20. ^ Box Office Mojo, Gummo.
  21. ^ Harmony-Korine.com, Gummo.
  22. ^ Oct 2000. "The Diary of Anne Frank Pt II." Frieze. Retrieved 2009-11-01..
  23. ^ Mike Kelley interviews Harmony Korine, 1997, su harmony-korine.com. URL consultato il 12 settembre 2021.
  24. ^ Gummo (1997): Trivia - IMDb. URL consultato il 12 settembre 2021.

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

Voci correlate[modifica | modifica wikitesto]

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]