Grifone (grano)

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Il grano Grifone (T. durum Desf. var melanopus (Alef.) Koern.) è un grano antico siciliano, presente nella parte continentale dell'isola (vicino Serradifalco, Milena e Casteltermini) e sulle Caronie (tra Troina e Nicosia); il grano Grifone rosso è una variente locale del Grifone presente in terreni vicini a Butera.[1] Tipicamente ha glume pubescenti e reste nere.[1]

Questa varietà non va confusa con il grano duro Grifoni 235, conosciuto anche come B52, quest'ultima è una varietà selezionata a partire dal 1947 dal costitutore Renzo Grifoni sulle montagne dell’Appennino meridionale; varietà ottenuta da un incrocio spontaneo tra il grano duro Cappelli ed un altro duro del tipo “Aziziah” (proveniente da Palestina e nord Africa).[2][3]

Storia[modifica | modifica wikitesto]

È una varietà di grano che è presente nei campi di produzione della Georgia; riconoscendo il Caucaso meridionale come il territorio di addomesticamento del grano esaploide, questa varietà è oggi presente in due centri di ricerca in collezioni di grano georgiane.[4]

Caratteristiche[modifica | modifica wikitesto]

È una varietà di frumento che fa parte del gruppo dei tetraploidi (possiede 28 cromosomi).[1][5]

Perrino dell'Istituto del Germoplasma - CNR, di Bari, nel 1983 lo descrive così:[1]
«la spiga va da corta (5 cm) o media (7 cm), con il fuso trasversale al profilo oblungo sul viso, compatto. L'arista ha base lase lunga nera e apice giallo-rossiccio, divaricato, semiondulato, persistente e tagliente.

Il glume è due volte più lunga che larga, pubescente di colore bianco con sfumature gialle, chiglia pubescente e leggermente ricurvo, becco un po' ricurvo e 0,5 a 1 mm di lunghezza, spalla elevata e stretta..

La cariosside è lunga 7 mm di lunghezza, rosso, traslucido, sezione trasversale ovale a forma di cuore, gibbosa, solco medio in larghezza e profondità, leggermente arrotondata ai bordi, vitrei, pennello corto, di media densità e semiesteso ed, scutello ovoidale e di media lunghezza.»

È una varietà diffusa dal Mediterraneo al Medio Oriente fino all'Oman.[6][7]

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ a b c d Pietro Perrino, Sicilian wheat varieties, in Die Kulturpflanze, 1º gennaio 1983. URL consultato il 27 aprile 2024.
  2. ^ Anna Maria Cilardi, Luigi Trotta, Pietro Santamaria, Registro regionale risorse genetiche autoctone. ISBN 978-88-6629-031-5 (PDF), su uniba.it. URL consultato il 4 maggio 2024.
  3. ^ La storia del miglioramento del frumento duro. - Genealogia delle varietà di frumento duro (PDF), su rsr.bio. URL consultato il 4 maggio 2024.
  4. ^ M. Mosulishvili, D. Bedoshvili e I. Maisaia, A consolidated list of Triticum species and varieties of Georgia to promote repatriation of local diversity from foreign genebanks, in Annals of Agrarian Science, vol. 15, n. 1, 2017, pp. 61–70, DOI:10.1016/j.aasci.2017.02.006.
  5. ^ Chiara Gallo, di Duccio Caccioni e di Dario Del Bene, Frumento duro: un solo genoma, infinite possibilità, su AgroNotizie, 31 agosto 2022. URL consultato il 4 maggio 2024.
  6. ^ A. Al-Maskri et al., A note about Triticum in Oman. Genetic Resources and Crop Evolution 50: 83–87, 2003. (PDF), su w.sulama.de. URL consultato il 4 maggio 2024.
  7. ^ Salah Gowayed, Egyptian Wheat. Doctoral Dissertation (PDF), su kobra.uni-kassel.de. URL consultato il 4 maggio 2024.

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

Voci correlate[modifica | modifica wikitesto]

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]