Castello di Vigolone

Da Wikipedia, l'enciclopedia libera.
Vai alla navigazione Vai alla ricerca
Castello di Vigolone
Ubicazione
Stato attualeBandiera dell'Italia Italia
RegioneEmilia-Romagna
CittàVigolone, frazione di Calestano
Indirizzolocalità Vigolone ‒ Calestano (PR)
Coordinate44°34′48.39″N 10°06′31.71″E / 44.580107°N 10.108807°E44.580107; 10.108807
Mappa di localizzazione: Nord Italia
Castello di Vigolone
Informazioni generali
Tipocastello
Inizio costruzioneentro il XIII secolo
Materialepietra
Condizione attualepochi ruderi
Visitabileno
Informazioni militari
Funzione strategicadifesa della val Baganza
[1]
voci di architetture militari presenti su Wikipedia

Il castello di Vigolone era un maniero medievale, i cui resti sorgono a monte del borgo di Vigolone, frazione di Calestano, in provincia di Parma.

Storia[modifica | modifica wikitesto]

La prima testimonianza dell'esistenza di un castello a Vigolone risale al 1247, quando il maniero, appartenente a Lanfranco da Cornazzano, fu attaccato senza successo dalle truppe dell'imperatore del Sacro Romano Impero Federico II di Svevia.[2]

Due anni dopo il Comune di Parma donò la fortificazione, insieme a quelle di Calestano, Marzolara e Alpicella, al conte di Lavagna Alberto Fieschi.[3] Nel 1275 il cardinale Ottobono Fieschi, futuro papa Adriano V, nominò suo erede di tali terre il fratello Percivalle; alla morte di quest'ultimo nel 1290 subentrarono i nipoti Luca, Carlo e Ottobono del ramo di Torriglia,[4] che nel 1313 ne furono investiti dall'imperatore del Sacro Romano Impero Enrico VII di Lussemburgo.[5]

Nel 1426 il duca di Milano Filippo Maria Visconti incaricò il condottiero Pier Maria I de' Rossi di conquistare le terre della val Baganza in mano ai Fieschi, suoi nemici; Pietro espugnò la rocca di Marzolara[6] e costruì una bastia a Calestano per opporsi alle truppe fliscane, in parte rifugiatesi nel maniero di Vigolone, che cadde in seguito in mano nemica.[7]

La guerra proseguì per anni in tutto il Parmense e nel 1431 Niccolò Piccinino promise al conte Gian Luigi Fieschi la restituzione dei castelli di Marzolara, Calestano e Vigolone al termine del conflitto, con la clausola che nel frattempo rimanessero nelle mani di Niccolò de' Terzi, il Guerriero; per questo ordinò al referendario del Comune di Parma Anton Simone Butigelli di consegnarli al Guerriero.[8] Nel 1436 il castellano di Vigolone chiese rinforzi al tesoriere del Comune di Parma.[9]

Nel 1439 Filippo Maria Visconti assegnò i feudi al cancelliere di Niccolò Piccinino Albertino de' Cividali[10] e successivamente ai conti di Canino e a Giovanni da Oriate; nel 1443, al termine della guerra, il Duca restituì i castelli di Calestano, Marzolara e Vigolone al conte Giannantonio Fieschi in segno di riconoscenza per la sua devozione.[11]

Nel 1551, durante la guerra di Parma, le truppe imperiali guidate da Ferrante I Gonzaga occuparono la rocca di Vigolone e ne furono respinte dopo alcuni giorni dall'esercito del duca di Parma Ottavio Farnese.[1]

Nel 1650 Carlo Leone e Claudio Fieschi vendettero i feudi di Calestano, Marzolara, Vigolone e Alpicella con i manieri e le pertinenze al conte Camillo Tarasconi.[12]

In seguito il castello, completamente abbandonato, cadde in degrado, fino alla sua quasi completa scomparsa.[1]

Descrizione[modifica | modifica wikitesto]

Dell'antico castello medievale, posto sulla cima del monte nei pressi del centro abitato, sopravvive solo qualche traccia seminascosta dalla fitta boscaglia.[13]

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ a b c Vigolone, su geo.regione.emilia-romagna.it. URL consultato il 25 ottobre 2018 (archiviato dall'url originale il 26 ottobre 2018).
  2. ^ Affò, 1800, p. 10.
  3. ^ Corazza Martini, p. 7.
  4. ^ Comune di Calestano (PR), su araldicacivica.it. URL consultato il 25 ottobre 2018 (archiviato dall'url originale il 24 ottobre 2018).
  5. ^ Affò, 1795, p. 188.
  6. ^ Pezzana, pp. 257-258.
  7. ^ Pezzana, pp. 264-265.
  8. ^ Pezzana, p. 308.
  9. ^ Pezzana, p. 369.
  10. ^ Pezzana, p. 415.
  11. ^ Pezzana, p. 485.
  12. ^ De Luca, pp. 356-357.
  13. ^ Arte nel territorio di Calestano (Val Baganza), su provincialgeographic.it. URL consultato il 25 ottobre 2018.

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • Ireneo Affò, Storia della città di Parma, Tomo quarto, Parma, Stamperia Carmignani, 1795.
  • Ireneo Affò, Memorie storiche di Colorno, Parma, Per li Fratelli Gozzi, 1800.
  • Giacomo Corazza Martini, Castelli, Pievi, Abbazie: Storia, arte e leggende nei dintorni dell'Antico Borgo di Tabiano, Roma, Gangemi Editore, 2011, ISBN 978-88-492-9317-3.
  • Giovanni Battista De Luca, Theatrum veritatis et justitiae, Tomus V, Colonia, 1693.
  • Angelo Pezzana, Storia della città di Parma continuata, Tomo secondo, Parma, Ducale Tipografia, 1842.

Voci correlate[modifica | modifica wikitesto]