Torre di Bobbiano

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Torre di Bobbiano
La torre e la chiesa di Bobbiano
Ubicazione
Stato attualeBandiera dell'Italia Italia
RegioneEmilia-Romagna
CittàTravo
Coordinate44°51′58.74″N 9°28′52.98″E / 44.866318°N 9.481384°E44.866318; 9.481384
Mappa di localizzazione: Nord Italia
Torre di Bobbiano
Informazioni generali
TipoTorre medievale
Inizio costruzioneEntro la prima metà dell'XI secolo
MaterialePietra
Condizione attualein ristrutturazione
VisitabileNo
[1]
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La Torre di Bobbiano è una torre medievale situata a Bobbiano, frazione del comune italiano di Travo, in provincia di Piacenza. È posta su uno sperone roccioso al centro della conca di Chiosi, in posizione dominante rispetto al paesaggio circostante.

Storia[modifica | modifica wikitesto]

La fortificazione, di cui non è nota la data di fondazione, venne citata per la prima volta in un documento risalente al 1037 che testimonia che Teodosio, acquistò da Isembrando, canonico della pieve di San Faustino di Tuna, per un importo di 3 000 lire, diversi poderi e edifici fortificati situati nel Piacentino tra cui il castello di Bobbiano con la torre e la limitrofa chiesa di San Michele[1].

La torre di Bobbiano in fase di ristrutturazione e l'attigua chiesa di San Michele

Il 29 settembre 1164 il marchese Obizzo Malaspina ottenne la concessione di Bobbiano da parte dell'imperatore Federico Barbarossa. Nel 1255 il castello venne parzialmente[2] raso al suolo ad opera delle truppe al servizio di Oberto II Pallavicino; in seguito l'edificio entrò a far parte delle proprietà della famiglia Anguissola. Nel 1311 Rolando II Scotti prese possesso di Bobbiano, tuttavia poco dopo la famiglia Anguissola riuscì a riottenere il possesso della zona grazie all'azione del podestà di Piacenza Riccardino Langosco[1].

Durante i primi anni del XVI secolo, la torre venne sfruttata come covo dalla banda guidata dal brigante Bertoletto[3].

Nel 1546 il duca di Parma e Piacenza concesse a Ettore Maria Anguissola metà del castello di Bobbiano, unitamente ai vicini fortilizi di Vei e Travo e ai terreni e abitazioni ivi situate, in cambio della prestazione di un giuramento di fedeltà[1].

Fino alla metà degli anni 2010 l'edificio, divenuto di proprietà privata, versava in cattive condizioni in stato di parziale abbandono[4]. Nel 2017 sono iniziati lavori di restauro per la messa in sicurezza dell'edificio[5], poi completati nel 2021[6].

Struttura[modifica | modifica wikitesto]

Del distrutto castello rimane unicamente la torre e la limitrofa chiesa di San Michele. La torre, a base quadrata, è costruita in pietra e presenta un basamento fortemente scarpato e un ingresso murato posto sopra la cordonatura del barbacane e dotato di stipiti archivoltati a a tutto sesto[2].

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ a b c d Artocchini, pp. 190-192.
  2. ^ a b P.S.C. Schedatura beni architettonici e archeologici art. 10-11 D.Lgs. 42/2004 e s.m.i., p. 38.
  3. ^ Storia, su comune.travo.pc.it. URL consultato il 16 settembre 2021.
  4. ^ Caso Torrione di Bobbiano in Procura. Il sindaco Albasi: “Condizioni peggiorate”, in Libertà, 9 marzo 2014.
  5. ^ Torrione di Bobbiano, ecco i ponteggi: partono i lavori di restauro, in Libertà, 23 febbraio 2017.
  6. ^ Elisa Malacalza, Don Esopi "apre" il testamento per aiutare la chiesa a Bobbiano, in Libertà, 16 settembre 2021, p. 17.

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

Voci correlate[modifica | modifica wikitesto]

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