Torre degli Alberi

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Torre degli Alberi
Lato sud
Ubicazione
Stato attualeBandiera dell'Italia Italia
RegioneEmilia-Romagna
CittàAlberi, frazione di Parma
IndirizzoStrada Martinella 132
Coordinate44°44′43.02″N 10°20′06.73″E / 44.745282°N 10.335203°E44.745282; 10.335203
Mappa di localizzazione: Nord Italia
Torre degli Alberi
Informazioni generali
Tipotorre
Costruzione1402-1482
Materialepietra
Primo proprietarioPietro e Giacomo de' Rossi
Condizione attualerestaurato
Visitabileno
Informazioni militari
Funzione strategicaavamposto fortificato
[1]
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La torre degli Alberi, nota anche come il Torre,[2] è una torre tardo-medievale che sorge in strada Martinella 132 ad Alberi, frazione di Parma.

Storia[modifica | modifica wikitesto]

Il fortilizio originario fu edificato nel 1402 per volere dei fratelli Pietro e Giacomo de' Rossi,[1] quale avamposto militare alle porte di Parma;[2] nei tre anni seguenti l'adiacente borgo fu depredato in più riprese dai Terzi,[3] che nel 1405 incaricarono Pietro da Vianino di attaccare e radere al suolo i manieri rossiani di Mamiano, Alberi e Porporano.[4]

Nel 1408 i Rossi si allearono col marchese di Ferrara Niccolò III d'Este e gli presentarono istanza affinché quando fosse diventato Signore di Parma garantisse loro la restituzione dei castelli di Carona, di Castrignano, di Tiorre e di Pariano e delle bastie di Sant'Andrea e di Mattaleto, oltre all'autorizzazione alla riedificazione delle rocche di Mulazzano, di Alberi, di Porporano, di Antesica e di Mamiano oppure della vicina Basilicanova.[5]

In seguito il fortilizio di Alberi fu riedificato ma assegnato ai conti Bajardi;[6] durante la guerra dei Rossi, nel 1482 le truppe di Guido de' Rossi si impadronirono della torre degli Albari appartenente ad Andrea Bajardi, alleato di Ludovico il Moro;[7] negli scontri le struttura fu parzialmente distrutta.[1]

Nel 1618 il complesso fortificato risultava ancora costituito da una corte merlata con due torrioni angolari.[8]

In seguito, il fortilizio fu assorbito dalla Camera Ducale di Parma, che alla fine del XVIII secolo lo alienò a privati, ormai adibito a uso in parte residenziale e in parte agricolo. Agli inizi del secolo successivo, ne risultava proprietario Luigi Bolsi Marchesi, che nel 1814 lo lasciò in eredità ad Antonio Vicenzi. Nel XIX secolo la torre superstite e una porzione della corte furono acquisite dalla famiglia Amoretti di Vaestano, mentre le ali restanti rimasero agli eredi Vicenzi.[8]

Descrizione[modifica | modifica wikitesto]

La torre, parzialmente modificata nei secoli, si eleva su un impianto quadrangolare in corrispondenza dello spigolo sud-orientale di un grande edificio a corte, in parte di origine medievale, noto come Serraglio[2] o Corte Bellentani.[9]

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ a b c Alberi, su geo.regione.emilia-romagna.it. URL consultato il 14 febbraio 2017 (archiviato dall'url originale il 15 febbraio 2017).
  2. ^ a b c Alberi, su giochidelle7frazioni.it. URL consultato il 14 febbraio 2017 (archiviato dall'url originale il 15 febbraio 2017).
  3. ^ Pezzana, 1842, pp. 32-33.
  4. ^ Pezzana, 1842, pp. 77-78.
  5. ^ Arcangeli, Gentile, p. 44.
  6. ^ Pezzana, 1852, pp. 44-45.
  7. ^ Pezzana, 1852, p. 289.
  8. ^ a b Gambara, p. 161.
  9. ^ PSC.

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • Elementi di interesse Storico - Testimoniale, in PSC, Foglio 10, Allegato 2.5, Parma, Comune di Parma, 2007.
  • Letizia Arcangeli, Marco Gentile, Le signorie dei Rossi di Parma tra XIV e XVI secolo, Firenze, Firenze University Press, 2007, ISBN 978-88-8453-683-9.
  • Lodovico Gambara, Le ville Parmensi, Parma, La Nazionale Tipografia, 1966.
  • Angelo Pezzana, Storia della città di Parma continuata, Tomo secondo, Parma, Ducale Tipografia, 1842.
  • Angelo Pezzana, Storia della città di Parma continuata, Tomo quarto, Parma, Ducale Tipografia, 1852.

Voci correlate[modifica | modifica wikitesto]

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