Casa dei Missaglia
Casa dei Missaglia | |
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Ricostruzione del cortile e della facciata della casa | |
Localizzazione | |
Stato | Italia |
Località | Milano |
Indirizzo | via Spadari |
Coordinate | 45°27′49.5″N 9°11′12.89″E / 45.46375°N 9.186915°E |
Informazioni generali | |
Condizioni | Demolito |
Costruzione | XV secolo |
Demolizione | 1902 |
La casa dei Missaglia era un edificio di Milano situato, prima della sua demolizione avvenuta nel 1902, nell'attuale via Spadari in corrispondenza del numero 10-12.
Storia e descrizione[modifica | modifica wikitesto]
Il palazzo fu riadattato nella prima metà del XV secolo come abitazione e officina della famiglia di armaioli dei Missaglia utilizzando un precedente edificio di epoca medievale che venne profondamente rimaneggiato ed arricchito:[1] non era raro infatti in quegli anni che a Milano, tra i principali centri europei per la produzione di armi e armature, le famiglie artigiane facessero fortuna grazie alla loro attività.
Il palazzo dei Missaglia, non a caso costruito nella contrada degli Spadari[2], ospitava al pianterreno le fucine per la produzione di spade, attività che durò fino al 1492 e che valse al palazzo il soprannome di Porta dell'Inferno (o Portaccia) forse per via dello spettacolo impressionante che sui passanti dovevano produrre i bagliori delle fucine e i rumori di mazze e martelli utilizzati per forgiare le armi; ai piani superiori e all'interno l'edificio era decorato in uno stile di transizione tra il gotico ed il rinascimento lombardo: sebbene al momento della demolizione rimanesse della decorazione solo qualche finestra in cotto, qualche intonaco ed alcune colonne a reggere archi a sesti acuti nel cortile, secondo varie ricostruzioni la facciata si presentava riccamente decorata con graffiti, com'era comune all'epoca in Lombardia.
Il cortile si presentava con un quadriportico con colonne ottagonali e capitelli decorati con foglie a reggere archi a sesto acuto. Prima delle demolizioni, l'architetto Luca Beltrami prelevò alcune parti del palazzo che per un certo periodo vennero riallestite ed esposte al Castello Sforzesco[3].
Note[modifica | modifica wikitesto]
- ^ Moretti, Casa dei Missaglia ed edifici attigui, p. 56.
- ^ E le vicine vie, ancora oggi nominate via Armorari e via Speronari
- ^ Mezzanotte, p. 81.
Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]
- Fumagalli, Carlo; Sant'Ambrogio, Diego; Beltrami, Luca, Capitello nella casa dei Missaglia : armajuoli del Ducato nel secolo XV., in Reminiscenze di storia ed arte nel suburbio e nella città di Milano, Milano, Tipografia Pagnoni, 1892, pp. 16-17.
- Mezzanotte, Paolo, Giacomo Bascapè, Milano nell'arte e nella storia, Milano, Bestetti, 1968, ISBN non esistente.
- Moretti, Gaetano, L'architettura civile del secolo XV in Milano e la casa dei Missaglia, in L'Edilizia Moderna, Anno XI, Fasc. II e III, Milano, febbraio e marzo 1902, pp. 5-14.
- Moretti, Gaetano, Casa dei Missaglia ed edifici attigui, in Nebbia, Ugo (a cura di), La conservazione dei monumenti della Lombardia dal 1 luglio 1900 al 31 dicembre 1906, Milano, 1908, pp. 53-59.
Voci correlate[modifica | modifica wikitesto]
Altri progetti[modifica | modifica wikitesto]
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