SARS-CoV-2: differenze tra le versioni

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Il 20 gennaio 2020 la trasmissione da persona a persona è stata confermata a [[Guangdong]], in [[Cina]], da Zhong Nanshan, capo del gruppo della commissione sanitaria che indagava sulla pandemia, rivelando che avviene attraverso le mucose di occhi, naso, bocca o contatto.
Il 20 gennaio 2020 la trasmissione da persona a persona è stata confermata a [[Guangdong]], in [[Cina]], da Zhong Nanshan, capo del gruppo della commissione sanitaria che indagava sulla pandemia, rivelando che avviene attraverso le mucose di occhi, naso, bocca o contatto.


=== Persistenza del virus ===
==== Aria ====
Ricerche indicano che il virus può rimanere vitale e infettivo negli [[aerosol]] per ore mentre sulle superfici fino a giorni.<ref name="pmid32182409">{{Cita pubblicazione|coautori= van Doremalen N, Bushmaker T, Morris DH, Holbrook MG, Gamble A, Williamson BN, Tamin A, Harcourt JL, Thornburg NJ, Gerber SI, Lloyd-Smith JO, de Wit E, Munster VJ |titolo= Aerosol and Surface Stability of SARS-CoV-2 as Compared with SARS-CoV-1 |rivista= [[The New England Journal of Medicine]] |data= March 2020 | pmid = 32182409 | doi = 10.1056/NEJMc2004973 |accesso= 20 marzo 2020}}</ref>
Infatti, la sindrome respiratoria acuta grave coronavirus 2 (SARS-CoV-2) era causata dagli aerosol dove occorrono circa 66 minuti, affinché si dimezzino il numero delle particelle di virus vitali. Il 25% mantiene ancora la virulenza dopo poco più di un'ora e il 12,5% della carica virale persisteva dopo circa 3 ore.<ref name="pmid32182409"/>

==== Materiali vari ====
Sull'acciaio inossidabile, per dimezzare la carica virale, sono necessarie 5 ore e 38 minuti. Sulla plastica, invece, l'emivita è di 6 ore 49 minuti mentre sul cartone l'emivita era di circa tre ore e mezza.

La carica virale sulla superficie del rame si dimezza più velocemente che altrove, dove, la metà del virus è stato inattivato entro 45 minuti.<ref name="pmid32182409"/><ref name="urlNew coronavirus stable for hours on surfaces | National Institutes of Health (NIH)">{{Cita web|url= https://www.nih.gov/news-events/news-releases/new-coronavirus-stable-hours-surfaces |titolo= New coronavirus stable for hours on surfaces &#124; National Institutes of Health (NIH) |autore= |data= 17 marzo 2020|editore= nih.gov|urlarchivio= |accesso= 20 marzo 2020}}</ref>

Le stesse ricerche dicono che malgrado il SARS-CoV-2 sia simile al SARS-CoV-1 e persista sulle superfici in modo simile non si comprende, al marzo 2020, perché sia stato in grado di determinare un focolaio molto maggiore.<ref name="urlNew coronavirus stable for hours on surfaces | National Institutes of Health (NIH)" /> Probabilmente ciò perché il paziente infetto può rimanere a lungo asintomatico e ciò amplificherebbe la diffusione del virus; ma anche perché la COVID-19 avrebbe una maggiore diffusione in ambito extra-ospedaliero.<ref name="urlNew coronavirus stable for hours on surfaces | National Institutes of Health (NIH)" />

==== Acqua potabile ====
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I sistemi di sanificazione delle piscine e delle vasche di idromassaggio dovrebbero garantire di rimuovere o inattivare il virus che causa COVID-19.<ref name="urlMunicipal Water and COVID-19"/>

==== Acqua reflue e fogne ====
Al 23 marzo 2020 si ritiene che il rischio di trasmissione della COVID-19 attraverso i sistemi fognari sia basso; pur non potendolo escludere del tutto ad oggi non ci sono prove che ciò si sia verificato. Nell'epidemia di [[SARS]] del 2003, è stata documentata la trasmissione associata agli aerosol delle acque reflue; per cui va monitorata l'efficienza dei sistemi di clorazione delle acque reflue.<ref name="urlMunicipal Water and COVID-19"/>


== Clinica ==
== Clinica ==

Versione delle 10:20, 26 mar 2020

Disambiguazione – Se stai cercando la malattia causata da questo virus, vedi COVID-19.
Disambiguazione – Se stai cercando la pandemia in corso originatasi a Wuhan, vedi Pandemia di COVID-19 del 2019-2020.
Le informazioni riportate non sono consigli medici e potrebbero non essere accurate. I contenuti hanno solo fine illustrativo e non sostituiscono il parere medico: leggi le avvertenze.
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SARS-CoV-2
Illustrazione del coronavirus SARS-CoV-2
Classificazione scientifica
Dominio Acytota
Regno Riboviria
Ordine Nidovirales
Famiglia Coronaviridae
Sottofamiglia Orthocoronavirinae
Genere Betacoronavirus
Sottogenere Sarbecovirus

Il SARS-CoV-2 (acronimo dell'inglese Severe Acute Respiratory Syndrome Coronavirus 2; coronavirus 2 della SARS), chiamato in precedenza nuovo coronavirus del 2019 (2019-nCoV, o anche 2019 nCoV-ARD)[1][2][3][4][5] e conosciuto anche come coronavirus di Wuhan,[6][7] è un virus facente parte del genere Betacoronavirus (famiglia Coronaviridae) scoperto intorno alla fine del 2019.[8] Si tratta del settimo coronavirus riconosciuto in grado di infettare esseri umani. Il nome ufficiale dato dall'Organizzazione mondiale della sanità alla sindrome causata dal virus è COVID-19 (abbreviazione dell'inglese COronaVIrus Disease-2019).[9]

Il virus è stato sequenziato genomicamente dopo un test di acido nucleico effettuato su un campione prelevato da un paziente colpito da una polmonite, di cui non si conosceva la causa, all'inizio della pandemia del 2019-2020 a Wuhan.[10][11][12] Questo virus, al momento ancora in fase di studio, è paragonato alla SARS e ha un tasso di mortalità ancora incerto a causa della fase transitoria di contagio ancora in corso.

All'11 febbraio 2020 non sono ancora ben chiare molte sue caratteristiche e, sebbene sia stata accertata la sua capacità di trasmettersi da una persona a un'altra, permangono ancora delle incertezze sulle esatte modalità di trasmissione e sulla sua patogenicità.[13]

Caratteristiche

Il coronavirus SARS-CoV-2 è un ceppo virale appartenente alla sottofamiglia dei coronavirus, responsabili di patologie che vanno dal raffreddore comune a malattie più gravi come la sindrome respiratoria mediorientale (MERS) e la sindrome respiratoria acuta grave (SARS). I coronavirus sono una vasta famiglia di virus, ma solo sei (229E, NL63, OC43, HKU1, MERS-CoV, SARS-CoV) erano precedentemente noti per la capacità di infettare le persone; quindi il SARS-CoV-2 è il settimo. La sostanziale differenza dai precedenti è il periodo di incubazione, che va da 3 a 14 giorni durante i quali non provoca alcun sintomo. Il 26 gennaio, Ma Xiaowei (ministro in carica per la Commissione Nazionale di Sanità cinese) ha dichiarato che "il nuovo coronavirus è contagioso, seppur limitatamente, anche nel suo periodo di incubazione, che dura fino a 14 giorni".[14]

L'Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) ritiene che il tasso netto di riproduzione della trasmissione del virus da persona a persona sia tra 1,4 e 3,8. Questo valore indica il numero di altre persone a cui un paziente appena infetto può trasmettere la malattia, qualificando dunque il nuovo SARS-CoV-2 come infettivo quanto il SARS-CoV del 2002.[15] Durante una conferenza di aggiornamento del 29 gennaio 2020, l’Organizzazione Mondiale della Sanità fa sapere che il metodo di trasmissione non è solo diretto, ma anche indiretto per contatto.[16]

Il genoma del SARS-CoV-2 presenta l'89% di nucleotidi identici a quelli del SARS-like-CoVZXC21 (pipistrelli) e l'82% identici a quelli del SARS-CoV; tuttavia solo il 40% degli aminoacidi coincide con quelli dei coronavirus legati alla SARS.[17]

Non è ancora noto come il virus potrebbe essersi trasferito da ospiti a sangue freddo a ospiti a sangue caldo.[18] Un evento di ricombinazione omologa può aver mescolato un virus "clade A" (virus simili a SARS Bat CoVZC45 e CoVZXC21) con la proteina legante del recettore di un Beta-CoV ancora sconosciuto.[19][20]

Genoma virale

Organizzazione del genoma del SARS-CoV-2

Il 22 gennaio 2020, il Journal of Medical Virology ha pubblicato un rapporto con analisi genomica indicante che i serpenti nell'area di Wuhan sono, "tra gli animali selvatici, il più probabile serbatoio" per il virus, ma sono necessarie ulteriori ricerche.[21]

Tuttavia, il modo in cui il virus potrebbe adattarsi sia agli ospiti a sangue freddo che a quelli a sangue caldo rimane un mistero.[22] Un evento di ricombinazione omologa può aver mescolato un virus "clade A" (virus simili a SARS Bat CoVZC45 e CoVZXC21) con la proteina legante del recettore di un Beta-CoV ancora sconosciuto.[23][24]

Infatti, le sequenze del betacoronavirus di Wuhan mostrano somiglianze con i betacoronavirus trovati nei pipistrelli;[25] tuttavia, il virus è geneticamente distinto da altri coronavirus come quello correlato alla sindrome respiratoria acuta grave (SARS) e il coronavirus correlato alla sindrome respiratoria mediorientale da Coronavirus (MERS).[26]

Il SARS-CoV-2 è strettamente correlato al SARS-CoV-1 (identico dal 75% all'80%). Gli istituti di ricerca e per il controllo delle malattie cinesi hanno isolato cinque genomi del nuovo coronavirus, tra cui BetaCoV/Wuhan/IVDC-HB-01/2019, BetaCoV/Wuhan/IVDC-HB-04/2020, BetaCoV/Wuhan/IVDC-HB-05/2019, BetaCoV/Wuhan/WIV04/2019 e BetaCoV/Wuhan/IPBCAMS-WH-01/2019.[26][27][28] Il suo genoma è costituito da una singola elica di RNA di circa 30 kb (30 000 basi).[26]

Struttura biologica

SARS-CoV-2 (in giallo)

Ogni virione SARS-CoV-2 ha un diametro di circa 50-200 nanometri.[29] Come altri coronavirus, SARS-CoV-2 presenta quattro proteine ​​strutturali, note: come proteina ​​S (spike), E (inviluppo), M (membrana) e N (nucleocapside); la proteina N contiene il genoma dell'RNA mentre le proteine ​​S, E e M creano insieme l'inviluppo virale.[30] La proteina spike, che è stata analizzata a livello atomico mediante microscopia crioelettronica,[31][32] è quella che permette al virus di attaccarsi alla membrana di una cellula ospite.[30]

Struttura del virione

Gli esperimenti di modellizzazione delle proteine ​​sulla proteina spike del virus hanno suggerito che SARS-CoV-2 ha sufficiente affinità con i recettori dell'enzima 2 di conversione dell'angiotensina (ACE2) delle cellule umane per usarle come "porta" di entrata nella cellula.[33] Al 22 gennaio 2020, un gruppo cinese che lavorava con il genoma virale completo e un gruppo statunitense che utilizzava metodi di genetica inversa, hanno dimostrato indipendentemente che ACE2 era in grado di agire da recettore per SARS-CoV-2.[25][34][35][36][37][38] Gli studi hanno dimostrato che SARS-CoV-2 ha un'affinità più elevata con ACE2 umana rispetto al ceppo virale SARS originale.[31]

Origine del virus

Diverse ipotesi formulate nei primi studi propendono per un'eziopatogenesi a probabile carattere zoonotico (come la SARS e la MERS). Più scienziati ritengono infatti che le malattie potrebbero aver avuto origine dal Bungarus multicinctus, un serpente altamente velenoso commerciato nel mercato alimentare di Wuhan, dove viene venduta carne di animali selvatici. Poiché la maggior parte del primo gruppo di umani infetti lavorava in quel mercato, si ipotizza che vi sia giunta una versione primordiale del virus, che da lì si sarebbe propagato nella provincia e nelle aree limitrofe.[39] Il 22 gennaio 2020, il Journal of Medical Virology ha pubblicato un rapporto con analisi genomica che riflette che i serpenti nell'area di Wuhan sono "il più probabile serbatoio di animali selvatici" per il virus, ma sono necessarie ulteriori ricerche. Stando ad alcune ipotesi, il virus avrebbe mutato prima dai pipistrelli e dopo i serpenti si sarebbe diffuso tramite un vettore sconosciuto.[39]

Secondo Daniel Lucey, della Georgetown University, le prime infezioni sarebbero occorse nel novembre 2019 o prima, essendoci uno studio pubblicato che mostra come 13 dei primi 41 pazienti riconosciuti non avevano alcunché a che fare con il mercato del pesce. Uno studio filogenetico basato su genomi pubblicati, suggerisce che la trasmissione possa essere avvenuta per il tramite di un singolo animale infetto.[40]

Il 17 marzo 2020, uno studio pubblicato su Nature mostra come la struttura genetica del virus è incompatibile con qualsiasi alterazione artificiale oggi conosciuta e che, a conferma dei precedenti studi, la sua origine è molto probabilmente animale[41].

Fattori epidemiologici

Verso la fine di gennaio 2020 il virus si è diffuso a Bangkok (Thailandia), Tokyo (Giappone), Seul (Corea del Sud), Cina, Taiwan, Hong Kong, Macao, in Malesia, Giappone, Stati Uniti, Vietnam, Singapore, Francia, Germania, Australia, Canada, Nepal, Cambogia, Sri Lanka, Italia, Emirati Arabi Uniti, Regno Unito e Spagna.[42]

Alle 24:00 del 1º febbraio 2020, la Commissione Nazionale di Sanità (istituzione cinese) indicava: 14 411 casi confermati di cui 2 011 considerati gravi, 304 decessi, 328 pazienti guariti e dimessi, 19 544 casi sospetti. 118 478 persone sono sotto osservazione medica.[43][44]

Cittadini di Wuhan in coda per acquistare mascherine durante la pandemia di COVID-19 del 2019-2020.

Sebbene non siano ancora del tutto chiare le modalità di trasmissione del virus, è stato confermato che è in grado di passare da persona a persona. Un funzionario della sanità pubblica nello stato di Washington negli Stati Uniti ha osservato che i coronavirus vengono trasmessi principalmente "attraverso uno stretto contatto con un altro individuo, in particolare tossendo e starnutendo su qualcun altro che si trova entro un raggio di circa 1-2 metri da quella persona".[45] Si ritiene, infatti, che nella maggior parte dei casi la diffusione tra persone avvenga attraverso le goccioline respiratorie emesse da un individuo infetto mediante tosse o starnuti che, successivamente, vengono inalate da un soggetto sano che si trovi nelle vicinanze. Non è chiaro se sia possibile infettarsi dal virus anche dopo aver toccato superfici o oggetti ove sia presente portando poi le mani verso la propria bocca o verso il naso o gli occhi.[46]

Sebbene i virus respiratori siano trasmissibili solitamente quando il soggetto malato presenta anche i sintomi, sembrerebbe che il SARS-CoV-2 possa diffondersi anche in occasione di un contatto ravvicinato con un paziente asintomatico.[46] Si stima che il tasso netto di riproduzione della trasmissione del virus da persona a persona sia tra il 1,4 e il 3,8. Tale valore indica il numero di altre persone a cui un paziente appena infetto possa trasmettere la malattia. Secondo quanto riferito, il nuovo coronavirus è stato finora in grado di trasmettersi in catena fino a un massimo di quattro persone.[47]

Il 22 gennaio 2020, alcuni scienziati avevano pubblicato un articolo che, dopo aver esaminato "umani, pipistrelli, galline, ricci, pangolini e due specie di serpenti", concludeva che il SARS-CoV-2 "sembra essere un virus ricombinante fra il coronavirus del pipistrello e un coronavirus di origine sconosciuta" ... e ... "tra gli animali selvatici il serpente è il serbatoio più probabile per il SARS-CoV-2" da cui poi viene trasmesso agli umani.[48][49] Ulteriori studi hanno inoltre suggerito che il SARS-CoV-2 sia originato a seguito della "combinazione di virus da pipistrelli e serpenti".[48][49][50] Tuttavia, parte della comunità scientifica ha contestato tali conclusioni sostenendo che il pipistrello doveva essere il serbatoio naturale, mentre l'ospite intermedio, un uccello o un mammifero e non gli stessi serpenti.[50][51]

Al 25 gennaio 2020 non è ancora stato confermato quale possa essere il serbatoio naturale del SARS-CoV-2 nella fauna selvatica e l'ospite intermedio che lo ha trasmesso agli esseri umani. È stato invece confermato che il virus riesca a entrare nella cellula umana attraverso il recettore ACE 2, come il virus SARS.[52]

Il 20 gennaio 2020 la trasmissione da persona a persona è stata confermata a Guangdong, in Cina, da Zhong Nanshan, capo del gruppo della commissione sanitaria che indagava sulla pandemia, rivelando che avviene attraverso le mucose di occhi, naso, bocca o contatto.


Persistenza del virus

Aria

Ricerche indicano che il virus può rimanere vitale e infettivo negli aerosol per ore mentre sulle superfici fino a giorni.[53] Infatti, la sindrome respiratoria acuta grave coronavirus 2 (SARS-CoV-2) era causata dagli aerosol dove occorrono circa 66 minuti, affinché si dimezzino il numero delle particelle di virus vitali. Il 25% mantiene ancora la virulenza dopo poco più di un'ora e il 12,5% della carica virale persisteva dopo circa 3 ore.[53]

Materiali vari

Sull'acciaio inossidabile, per dimezzare la carica virale, sono necessarie 5 ore e 38 minuti. Sulla plastica, invece, l'emivita è di 6 ore 49 minuti mentre sul cartone l'emivita era di circa tre ore e mezza.

La carica virale sulla superficie del rame si dimezza più velocemente che altrove, dove, la metà del virus è stato inattivato entro 45 minuti.[53][54]

Le stesse ricerche dicono che malgrado il SARS-CoV-2 sia simile al SARS-CoV-1 e persista sulle superfici in modo simile non si comprende, al marzo 2020, perché sia stato in grado di determinare un focolaio molto maggiore.[54] Probabilmente ciò perché il paziente infetto può rimanere a lungo asintomatico e ciò amplificherebbe la diffusione del virus; ma anche perché la COVID-19 avrebbe una maggiore diffusione in ambito extra-ospedaliero.[54]

Acqua potabile

I sistemi di sanificazione delle acque potabili dovrebbero garantire di rimuovere o inattivare il virus che causa COVID-19.[55]

Acqua di piscine e vasche di idromassaggio

I sistemi di sanificazione delle piscine e delle vasche di idromassaggio dovrebbero garantire di rimuovere o inattivare il virus che causa COVID-19.[55]

Acqua reflue e fogne

Al 23 marzo 2020 si ritiene che il rischio di trasmissione della COVID-19 attraverso i sistemi fognari sia basso; pur non potendolo escludere del tutto ad oggi non ci sono prove che ciò si sia verificato. Nell'epidemia di SARS del 2003, è stata documentata la trasmissione associata agli aerosol delle acque reflue; per cui va monitorata l'efficienza dei sistemi di clorazione delle acque reflue.[55]

Clinica

Lo stesso argomento in dettaglio: COVID-19.
Sintomi della malattia COVID-19 dovuta all'infezione da SARS-CoV-2

L'infezione da SARS-CoV-2 nell'uomo comporta una malattia chiamata COVID-19. I pazienti contagiati dal virus accusano solitamente sintomi simili all'influenza, come febbre (in oltre il 90% dei casi), tosse[56] secca (oltre l'80% dei casi), stanchezza, respiro corto (circa 20% dei casi) e difficoltà di respiro (circa 15% dei casi)[57] che sono stati descritti come "simil-influenzali".[58] Dall'analisi dei dati su 155 pazienti italiani deceduti al 6 marzo[59], condotta dall'Istituto Superiore di Sanità (Iss), sono meno comuni i sintomi gastrointestinali, come la diarrea, o anche l'emottisi, cioè l'emissione di sangue dalle vie respiratorie, ad esempio con un colpo di tosse. Invece, uno studio cinese evidenzia principalmente in 99 casi su 204 pazienti, cioè circa il 48,5%, la presenza di diarrea o altri sintomi gastrointestinali (vomito, dolori addominali).[60]

Il 26 gennaio, Ma Xiaowei (Commissione Nazionale di Sanità) ha dichiarato che "il nuovo coronavirus è contagioso anche nel suo periodo di incubazione, che dura fino a 14 giorni".[14]

I casi di infezione grave possono causare polmonite, insufficienza renale acuta, fino ad arrivare al decesso.[61] I pazienti presentano anche leucopenia (carenza di globuli bianchi) e linfocitopenia (carenza di linfociti).

In una dichiarazione rilasciata il 23 gennaio 2020, il direttore generale dell'Organizzazione mondiale della sanità, Tedros Adhanom Ghebreyesus, ha dichiarato che un quarto degli infetti presentava ulteriori malattie gravi e che molti di quelli deceduti accusavano ulteriori patologie come ipertensione, diabete o malattie cardiovascolari che alteravano il sistema immunitario.[62]

Uno studio condotto sui primi 41 pazienti ricoverati negli ospedali di Wuhan con casi confermati ha riferito che la maggioranza dei pazienti era in buona salute prima di contrarre l'infezione e che oltre un quarto dei soggetti precedentemente sani necessitava di terapia intensiva.[63][64] Tra la maggior parte di coloro che hanno necessitato di un ricovero in ospedale, i parametri vitali erano stabili al momento del ricovero e presentavano un basso numero di globuli bianchi e bassi linfociti.[57]

Sebbene si supponga che le prime infezioni siano avvenute già qualche mese prima,[40] i primi 59 casi sospetti sono stati registrati tra la fine di dicembre 2019 e l'inizio di gennaio dell'anno successivo e tra questi l'infezione è stata confermata in 41 pazienti. 30 (73%) di questi erano uomini e l'età media era di 49 anni; quasi un terzo (32%) presentava una patologia di base pregressa, tra cui otto con diabete, sei con ipertensione e sei con malattie cardiache. Due terzi di questo primo gruppo erano stati esposti al mercato all'ingrosso dei frutti di mare di Huanan. I sintomi riportati tra loro sono stati: 40 (98%) con febbre, 31 (76%) con tosse e 18 (44%) con dolori muscolari e stanchezza. Sintomi meno frequenti includevano tosse con espettorato o emottisi, mal di testa e diarrea. Circa la metà del gruppo presentava carenza di respiro e per 13 è stato necessario il ricovero in terapia intensiva. L'esame tramite tomografia computerizzata effettuato su tutte le 41 persone contagiate ha rivelato la presenza di polmonite. Le complicanze includevano 12 pazienti con sindrome da distress respiratorio acuto, cinque con danno cardiaco acuto e quattro con infezione secondaria.[65]

Ricerca di un vaccino

Nel gennaio 2020, diverse organizzazioni e istituzioni hanno iniziato a lavorare sulla creazione di vaccini per il 2019 n-CoV basato sul genoma pubblicato. Il 30 gennaio il programma quadro Orizzonte 2020 dell'UE ha pubblicato un invito a manifestare interesse.

Altrove, tre progetti sui vaccini sono supportati dalla Coalition for Epidemic Preparedness Innovations (CEPI), compresi i progetti delle società biotecnologiche Moderna e Inovio Pharmaceuticals e un altro dall'Università del Queensland. Il National Institutes of Health (NIH) degli Stati Uniti sta collaborando con Moderna per creare un vaccino RNA corrispondente a un picco della superficie del coronavirus e spera di iniziare la produzione entro maggio 2020. In Australia, l'Università del Queensland sta studiando il potenziale di un vaccino a pinza molecolare che modificherebbe geneticamente le proteine virali per farle imitare il coronavirus e stimolare una reazione immunitaria. Inovio Pharmaceuticals, che sviluppa vaccinazioni del DNA che non sono ancora state approvate per uso umano, ha un vaccino candidato pronto per i test preclinici e sta collaborando con un'azienda cinese al fine di accelerarne l'accettazione da parte delle autorità di regolamentazione in Cina.

In un progetto indipendente, la Public Health Agency del Canada ha concesso l'autorizzazione al Centro internazionale per i vaccini (VIDO-InterVac) dell'Università del Saskatchewan di iniziare a lavorare su un vaccino. VIDO-InterVac mira ad avviare la produzione e la sperimentazione animale nel marzo 2020 e la sperimentazione umana nel 2021.

Note

  1. ^ ANSA, Dopo la malattia anche il coronavirus ha un nome, Sars-CoV-2.
  2. ^ (EN) Surveillance case definitions for human infection with novel coronavirus (nCoV), su World Health Organization, 10 gennaio 2020. URL consultato il 23 gennaio 2020.
  3. ^ (EN) Novel Coronavirus 2019, Wuhan, China, su CDC, 23 gennaio 2020. URL consultato il 23 gennaio 2020.
  4. ^ 2019 nCoV-ARD, su doh.gov.ph.
  5. ^ Virus name 2019-nCoV ARD, in https://www.who.int/docs/default-source/coronaviruse/situation-reports/20200130-sitrep-10-ncov.pdf?.
  6. ^ (EN) Wuhan seafood market pneumonia virus isolate Wuhan-Hu-1, complete genome, 17 gennaio 2020. URL consultato il 23 gennaio 2020.
  7. ^ Coronavirus di Wuhan, secondo la Cnn c’è il primo contagio negli Stati Uniti. In Cina i morti salgono a sei, in Open, 21 gennaio 2020. URL consultato il 22 gennaio 2020.
  8. ^ Epicentro, Focolaio di infezione da un nuovo coronavirus (2019-nCoV), su epicentro.iss.it. URL consultato il 31 gennaio 2020.
  9. ^ (EN) World Health Organization (WHO), su twitter.com, Twitter, 11 febbraio 2020. URL consultato l'11 febbraio 2020.
  10. ^ New-type coronavirus causes pneumonia in Wuhan: expert, su Xinhua, 9 gennaio 2020. URL consultato il 23 gennaio 2020.
  11. ^ http://www.chinacdc.cn/dfdt/201912/t20191226_209404.html
  12. ^ https://platform.gisaid.org/epi3/start/CoV2020
  13. ^ L’OMS ha chiamato COVID-19 la sindrome causata dal nuovo coronavirus, il Post, 11 febbraio 2020. URL consultato l'11 febbraio 2020 (archiviato l'11 febbraio 2020).
  14. ^ a b Coronavirus contagious even incubation stage, in https://amp.scmp.com/news/china/society/article/3047701/coronavirus-contagious-even-incubation-stage-chinas-health#.
  15. ^ ECDC sheet 2019-nCoV, in https://www.ecdc.europa.eu/sites/default/files/documents/Risk-assessment-pneumonia-Wuhan-China-26-Jan-2020_0.pdf.
  16. ^ WHO conference about 2019-CoV, in https://twitter.com/ungeneva/status/1222519769275883521?s=21.
  17. ^ (EN) Chan JF, Kok KH, Zhu Z, Chu H, To KK, Yuan S, Yuen KY, Genomic characterization of the 2019 novel human-pathogenic coronavirus isolated from a patient with atypical pneumonia after visiting Wuhan
  18. ^ Massimo Zito, Sintomi e probabile origine del coronavirus di Wuhan, su reccom.org, Reccom Magazine, 23 gennaio 2020. URL consultato il 23 gennaio 2020.
  19. ^ (EN) Wei Ji, Wei Wang e Xiaofang Zhao, Homologous recombination within the spike glycoprotein of the newly identified coronavirus may boost cross-species transmission from snake to human, in Journal of Medical Virology, DOI:10.1002/jmv.25682. URL consultato il 23 gennaio 2020.
  20. ^ (EN) Guangxiang “George” Luo, Haitao Guo e Shou-Jiang Gao, Snakes could be the original source of the new coronavirus outbreak in China, su The Conversation, 22 gennaio 2020. URL consultato il 23 gennaio 2020.
  21. ^ Haitao Guo, Guangxiang "George" Luo e Shou-Jiang Gao, Snakes could be the source of the Wuhan coronavirus outbreak, su CNN, 23 gennaio 2020. URL consultato il 23 gennaio 2020.
  22. ^ Massimo Zito, Sintomi e probabile origine del coronavirus di Wuhan, su reccom.org, Reccom Magazine, 23 gennaio 2020. URL consultato il 23 gennaio 2020.
  23. ^ (EN) Wei Ji, Wei Wang e Xiaofang Zhao, Homologous recombination within the spike glycoprotein of the newly identified coronavirus may boost cross-species transmission from snake to human, in Journal of Medical Virology, DOI:10.1002/jmv.25682. URL consultato il 23 gennaio 2020.
  24. ^ (EN) Guangxiang “George” Luo, Haitao Guo e Shou-Jiang Gao, Snakes could be the original source of the new coronavirus outbreak in China, su The Conversation, 22 gennaio 2020. URL consultato il 23 gennaio 2020.
  25. ^ a b Peng Zhou e al., A pneumonia outbreak associated with a new coronavirus of probable bat origin, in Nature, n. 579, 3 febbraio 2020, pp. 270-273, DOI:10.1038/s41586-020-2012-7.
  26. ^ a b c (EN) Coronavirus, su who.int. URL consultato il 16 gennaio 2020 (archiviato dall'url originale il 20 gennaio 2020).
  27. ^ Initial genome release of novel coronavirus, su Virological, 11 gennaio 2020. URL consultato il 12 gennaio 2020 (archiviato dall'url originale il 12 gennaio 2020).
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