Stinger (cocktail)

Da Wikipedia, l'enciclopedia libera.
Vai alla navigazione Vai alla ricerca
Stinger
NazioneBandiera degli Stati Uniti Stati Uniti
Periodoanni '90 del XIX secolo
BicchiereCoppetta da cocktail
Base primariaCognac
Decorazionefoglia di menta
Tecnica di miscelazionemixing & straining
Capacitàshort drink
Momento del consumoafter dinner
Classeduo e trio
Cocktail ufficiale IBA
Inclusione1961[1]

Lo Stinger è un cocktail alcolico a base di cognac e crème de menthe. Fa parte della lista dei cocktail ufficialmente riconosciuti dall'IBA a partire dal 1961[1].

Storia[modifica | modifica wikitesto]

L'uso di miscelare cognac con liquori alla menta cominciò ad essere in voga, negli Stati Uniti, sin dagli anni novanta del XIX secolo[2] in cocktail come il Judge[3] e il Painmaster[4]. La prima traccia scritta dello Stinger, che prevedeva l'uso di cognac, risale, invece, al 1900, come appunto scritto a mano nel ricettario pubblicato da William T. "Cocktail" Boothby "American Bartender"[5] e aggiunto nell'edizione del 1905: secondo questo appunto, la ricetta deriverebbe dal barista J.C.O’Connor dell'omonimo cafè; nello stesso volume comparivano anche altre tre varianti (Stinger Junior, Stinger Senior, Stinger Royal).

Composizione[modifica | modifica wikitesto]

Ingredienti[modifica | modifica wikitesto]

Preparazione[modifica | modifica wikitesto]

Versare gli ingredienti in un Boston shaker, mescolare e filtrare in una coppetta da cocktail precedentemente raffreddata. Guarnire eventualmente con una foglia di menta[6].

Varianti[modifica | modifica wikitesto]

Diverse varianti del drink sono state create. Modificando le proporzioni dei due ingredienti si definiscono:

Se variano gli ingredienti si parla di:

  • Amaretto Stinger: variante che prevede l'utilizzo di amaretto al posto del cognac[7].
  • Irish Stinger: variante che prevede l'utilizzo di crema di whiskey al posto del cognac[7].
  • Judge: variante che sostituisce il cognac col brandy e aggiunge lo sciroppo di zucchero[3].
  • Mexican Stinger: variante che prevede l'utilizzo di tequila al posto del cognac[8].
  • Stinger Royal: variante che prevede l'aggiunta di assenzio[5].
  • Whiskey Stinger: variante che prevede l'utilizzo di whiskey al posto del cognac; a seconda del tipo di whiskey può variare il nome: Bourbon Stinger (o Kentucky Stinger) e, Scotch Stinger, ecc[3]. Se si utilizza un particolare marchio di whisky può prenderne la denominazione: esempio classico è "Jack e menta"[9].
  • White Spider (o Vodka Stinger): variante che prevede l'utilizzo di vodka al posto del cognac[10] questa versione era presente nella lista dei cocktail ufficiali IBA del 1986[11].
  • White Way (o Gin Stinger): variante che prevede l'utilizzo di gin al posto del cognac[12]; il cocktail è dedicato alla Great White Way di Broadway, tratto nelle vicinanze di Times Square sede di molti teatri di Broadway[13].

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ a b Ricette cocktail IBA 1961, su professionebarman.it. URL consultato il 14 ottobre 2020.
  2. ^ (EN) Ross McCammon David Grange e David Wondrich, Drink Like a Man: The Only Cocktail Guide Anyone Really Needs, collana Esquire, New York City, Chronicle Books Llc, 2016, p. 180, ISBN 978-1-4521-3270-9. URL consultato l'8 maggio 2019. Ospitato su Google libri.
  3. ^ a b c The Judge, su everythinginthebar.blogspot.com. URL consultato l'8 maggio 2019.
  4. ^ The Painmaster, su facebook.com.
  5. ^ a b c d William T. Boothby, Cocktail Boothby's American Bartender, San Francisco, The Recorder, 1900.
  6. ^ (EN) Stinger, su iba-world.com, IBA. URL consultato il 20 maggio 2019.
  7. ^ a b (EN) vari, The Art of Mixology: Classic Cocktails and Curious Concoctions, a cura di love food editors, New York, Parragon Books Limited, 2015, p. 63, ISBN 1-4723-9890-4.
  8. ^ (EN) Tucker Shaw, A Man's Place Is Behind the Bar: Killer Cocktail Recipes, San Francisco, Chronicle Books Limited, 2008, p. 134, ISBN 978-0-8118-5577-8.
  9. ^ Jack e menta, su azcocktails.it. URL consultato l'8 maggio 2019 (archiviato dall'url originale l'8 maggio 2019).
  10. ^ (EN) Dale DeGroff, The Essential Cocktail: The Art of Mixing Perfect drinks, New York, Clarkson Potter, 2008, p. 63, ISBN 978-0-307-40573-9.
  11. ^ White spider, su azcocktails.it. URL consultato il 15 maggio 2019 (archiviato dall'url originale il 15 maggio 2019).
  12. ^ Drink 5022, su drinksmixer.com. URL consultato il 15 maggio 2019.
  13. ^ (EN) Mark Kingwell, Classic Cocktails: A Modern Shake, New York, St. Martin's Press, 2007, p. 190, ISBN 978-0-312-37523-2.

Altri progetti[modifica | modifica wikitesto]

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]

  Portale Alcolici: accedi alle voci di Wikipedia che trattano di Alcolici