Regina Bianchi: differenze tra le versioni
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Recitò anche nella compagnia di [[Peppino De Filippo]], fondata dopo la clamorosa separazione dei fratelli, lasciò le scene per 15 anni per farvi ritorno soltanto sul finire degli anni cinquanta (in realtà fu il suo compagno [[Goffredo Alessandrini]], ex marito di Anna Magnani, che la costrinse ad abbandonare le scene per tutti questi anni affinché Regina badasse alle loro due figlie). |
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== Bibliografia == |
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* Barbara Bulzomì, ''Regina Bianchi. Regina del palcoscenico'', Roma, Edizioni Universitarie Romane, 2008 - ISBN 9788860220615 |
* Barbara Bulzomì, ''Regina Bianchi. Regina del palcoscenico'', Roma, Edizioni Universitarie Romane, 2008 - ISBN 9788860220615 |
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* Le attrici, Gremese editore Roma 1999. |
* ''Le attrici'', Gremese editore Roma 1999. |
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* Il Radiocorriere, annate varie. |
* Il Radiocorriere, annate varie. |
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* Maricla Boggio, ''Vita di Regina. Regina Bianchi si racconta'', edizioni RAI-ERI, 2012. |
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==Collegamenti esterni== |
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«Se sono Regina Bianchi lo devo a lui e questo non posso scordarlo»
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Regina Bianchi nome d'arte di Regina D'Antigny (Lecce, 1º gennaio 1921 – Roma, 5 aprile 2013) è stata un'attrice italiana di teatro e cinema.
Biografia
Figlia d'arte, nasce per caso a Lecce nei camerini di un teatro, i genitori entrambi attori napoletani (suo padre era di origine francese) erano in tournè con una compagnia di giro. Cresce a Napoli e alla tenera età di 16 anni viene scritturata da Raffaele Viviani prima e da Eduardo De Filippo poi, diventando così una delle più apprezzate attrici del teatro napoletano. In realtà la sua prima "apparizione" in teatro risale quando la piccola Regina aveva solo 8 giorni.
Recitò anche nella compagnia di Peppino De Filippo, fondata dopo la clamorosa separazione dei fratelli, lasciò le scene per 15 anni per farvi ritorno soltanto sul finire degli anni cinquanta (in realtà fu il suo compagno Goffredo Alessandrini, ex marito di Anna Magnani, che la costrinse ad abbandonare le scene per tutti questi anni affinché Regina badasse alle loro due figlie).
Diventa attrice protagonista in importanti commedie del teatro eduardiano, con interpretazioni ricche di pathos e di grande umanità: memorabile rimarrà la parte principale avuta in Filumena Marturano, in sostituzione di Titina De Filippo, senza dimenticare lavori come Sabato, domenica e lunedì, Napoli milionaria! e Questi fantasmi!. Ha interpretato opere, tra gli altri, di Goldoni, García Lorca, Brecht e Pirandello.
La Bianchi ha preso parte a numerosi lavori cinematografici, tra cui ricordiamo Il giudizio universale (1961) di Vittorio De Sica, Le quattro giornate di Napoli (1962) di Nanni Loy, per cui vince il Nastro d'argento, Kaos (1984) di Paolo e Vittorio Taviani (in cui interpreta la madre di Pirandello) e Il giudice ragazzino (1994) di Alessandro Di Robilant, e in serie televisive come I grandi camaleonti di Edmo Fenoglio (1964) e Gesù di Nazareth (1977) di Zeffirelli.
Nel 2009 è stata ospite di Laura Lattuada a Passepartout sul canale Leonardo - Sky 418, per un'intervista nel salotto della sua casa romana affacciata su villa Ada. Nel gennaio 2011 compare in una lunga intervista televisiva del programma Visioni Private
Ha vissuto a Roma fino al giorno della sua scomparsa. L'attrice è morta nel sonno il 5 aprile 2013 all'età di 92 anni. La notizia della sua morte è stata data dalla famiglia[2].
Filmografia
- Il socio invisibile, regia di Roberto Roberti (1939)
- Dopo divorzieremo, regia di Nunzio Malasomma (1940)
- Il ponte di vetro, regia di Goffredo Alessandrini (1940)
- Rosa di sangue, regia di Jean Choux (1940)
- I due Foscari, regia di Enrico Fulchignoni (1942)
- Un giorno da leoni, regia di Nanni Loy (1961)
- Le quattro giornate di Napoli, regia di Nanni Loy (1962)
- Una storia milanese, regia di Eriprando Visconti (1962)
- I giorni contati, regia di Elio Petri (1962)
- I grandi camaleonti, regia di Edmo Fenoglio (1964)
- Il nero, regia di Giovanni Vento (1965)
- Spara forte, più forte... non capisco, regia di Eduardo De Filippo (1966)
- Operazione ricchezza, regia di Vittorio Musy Glory (1967)
- Temptation, regia di Lamberto Benvenuti (1968)
- Tony Arzenta - Big Guns, regia di Duccio Tessari (1973)
- Dove volano i corvi d'argento, regia di Piero Livi (1976)
- Gesù di Nazareth, regia di Franco Zeffirelli (1977)
- Rocco Scotellaro, regia di Maurizio Scaparro (1979)
- Zappatore, regia di Alfonso Brescia (1980)
- Carcerato, regia di Alfonso Brescia (1981)
- Celebrità, regia di Ninì Grassia (1981)
- Tradimento, regia di Alfonso Brescia (1982)
- Stangata napoletana, regia di Vittorio Caprioli (1982)
- Giuramento, regia di Alfonso Brescia (1982)
- Kaos, regia dei Fratelli Taviani (1984)
- Il motorino, regia di Ninì Grassia (1984)
- L'amara scienza, regia di Nicola De Rinaldo (1985)
- L'orso di peluche, regia di Jacques Deray (1993)
- Il giudice ragazzino, regia di Alessandro Di Robilant (1994)
- Camerieri, regia di Leone Pompucci (1995)
- Il grande fuoco, regia di Fabrizio Costa (1995)
- Padre papà, regia di Sergio Martino (1996)
- Il manoscritto di Van Hecken, regia di Nicola De Rinaldo (1999)
- E adesso sesso, regia di Carlo Vanzina (2000)
- Il mare non c'è paragone, regia di Eduardo Tartaglia (2001)
- Sotto gli occhi di tutti, regia di Nello Correale (2003)
- Elisa di Rivombrosa, regia di Cinzia Th Torrini (2003)
- Ci sta un francese, un inglese e un napoletano, regia di Eduardo Tartaglia (2008)
Prosa televisiva
- Una tragedia americana di Theodore Dreiser, regia di Anton Giulio Majano, sceneggiato in 7 puntate da domenica 11 novembre 1962, RAI, programma nazionale ore 20,05
- Buonanotte Bettina di Garinei e Giovannini, con Walter Chiari e Delia Scala, registrata nel 1967
- Gamma Regia Salvatore Nocita, Soggetto Fabrizio Trecca, Sceneggiatura Fabrizio Trecca Flavio Nicolini, sceneggiato in 4 puntate Dal 21 ottobre 1975
Prosa radiofonica
- Sabato, domenica e lunedì di Eduardo De Filippo regia dell'autore, con Regina Bianchi, Eduardo De Filippo, Enzo Cannavale, sabato 3 giugno 1961, RAI, secondo programma ore 20,40
Note
- ^ Italo Moscati (a cura di), Il cattivo Eduardo, Marsili, Venezia, 1998
- ^ Addio a Regina Bianchi indimenticabile Filumena Marturano Ilmessaggero.it
Bibliografia
- Barbara Bulzomì, Regina Bianchi. Regina del palcoscenico, Roma, Edizioni Universitarie Romane, 2008 - ISBN 9788860220615
- Le attrici, Gremese editore Roma 1999.
- Il Radiocorriere, annate varie.
- Maricla Boggio, Vita di Regina. Regina Bianchi si racconta, edizioni RAI-ERI, 2012.
Collegamenti esterni
- (EN) Regina Bianchi, su IMDb, IMDb.com.
Controllo di autorità | VIAF (EN) 208057083 · ISNI (EN) 0000 0003 5847 6151 · SBN RAVV093016 · LCCN (EN) no2009121639 · GND (DE) 1029299811 · BNF (FR) cb17757158n (data) · WorldCat Identities (EN) lccn-no2009121639 |
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