Pedro Arrupe

Pedro Arrupe (Bilbao, 14 novembre 1907 – Roma, 5 febbraio 1991) è stato un gesuita spagnolo, Preposito Generale della Compagnia di Gesù dal 1965 al 1983. Nel 2019 è stato proclamato Servo di Dio dalla Chiesa cattolica.
Biografia[modifica | modifica wikitesto]
Missionario a Hiroshima durante e dopo l'esplosione della bomba nucleare nel 1945, teologo, divenne Superiore Generale della Compagnia di Gesù nel 1965, all'indomani del Concilio Vaticano II, sviluppando l'opzione preferenziale per i poveri, l'impegno per la giustizia sociale e una certa simpatia (ma in seguito anche una presa di distanza) dalla teologia della liberazione.
Nel 1974 chiese invano a papa Paolo VI di estendere il "quarto voto" di obbedienza al Papa a tutti i religiosi della Compagnia, anziché riservarlo, come prevedono le Costituzioni ignaziane, ai soli sacerdoti professi.[1] In seguito, durante i primi anni del pontificato di papa Giovanni Paolo II, i rapporti con la Santa Sede si fecero più distanti.
Nel 1980 presentò al papa le sue dimissioni - primo caso nella storia della Compagnia - dalla carica di Superiore. Queste vennero rifiutate da Giovanni Paolo II, che tuttavia l'anno successivo, di fronte all'ictus che nel frattempo aveva colpito Arrupe, decise di inviare ai vertici della Compagnia un proprio "delegato personale" nella persona di Paolo Dezza. Dopo lo svolgimento di tale incarico transitorio, venne eletto Peter Hans Kolvenbach.
Culto[modifica | modifica wikitesto]
Il 3 dicembre 2018 la Diocesi di Roma ha pubblicato l'Editto in cui si annuncia l'apertura della causa di beatificazione e canonizzazione di padre Pedro Arrupe, che pertanto è diventato Servo di Dio. Il postulatore della causa è il padre gesuita Pascual Cebollada.[2]
Il 5 febbraio 2019 si è aperta ufficialmente la causa di beatificazione, dando inizio al processo, che è stato presieduto dal cardinale vicario di Roma Angelo De Donatis nell'Aula della Conciliazione costituita per il Tribunale nel Palazzo Apostolico Lateranense.[3]
Note[modifica | modifica wikitesto]
- ^ "Avviato il processo di beatificazione di padre Pedro Arrupe", su aggiornamentisociali.it. URL consultato il 24 ottobre 2020.
- ^ Profeta del Concilio. Arrupe: si apre la fase diocesana per la causa di beatificazione, su avvenire.it, 5 febbraio 2019. URL consultato il 5 febbraio 2019.
- ^ Giulia Rocchi, Si apre la causa di beatificazione di padre Pedro Arrupe | DIOCESI DI ROMA, su diocesidiroma.it. URL consultato il 5 febbraio 2019.
Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]
- Gianni La Bella, Pedro Arrupe. Un uomo per gli altri (Il Mulino, Bologna 2007)
- Giovanni Arledler S.I. , Pedro Arrupe S.I. (Ed. Velar, 2020)
Altri progetti[modifica | modifica wikitesto]
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Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]
- Arrupe, Pedro, su Treccani.it – Enciclopedie on line, Istituto dell'Enciclopedia Italiana.
- Arrupe, Pedro, su sapere.it, De Agostini.
- (EN) Pedro Arrupe, su Enciclopedia Britannica, Encyclopædia Britannica, Inc.
- Pedro Arrupe, su BeWeb, Conferenza Episcopale Italiana.
- (ES) Pedro Arrupe, in Diccionario biográfico español, Real Academia de la Historia.
- (EN) Opere di Pedro Arrupe, su Open Library, Internet Archive.
- (EN) David M. Cheney, Pedro Arrupe, in Catholic Hierarchy.
Controllo di autorità | VIAF (EN) 104691246 · ISNI (EN) 0000 0001 1080 2945 · SBN CFIV007054 · BAV 495/80995 · LCCN (EN) n80037932 · GND (DE) 118650483 · BNE (ES) XX1719981 (data) · BNF (FR) cb11889228f (data) · NDL (EN, JA) 00431775 · CONOR.SI (SL) 6387299 · WorldCat Identities (EN) lccn-n80037932 |
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