Indipendèntzia Repùbrica de Sardigna

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IRS - indipendèntzia Repùbrica de Sardigna
PresidenteGavino Sale
StatoBandiera dell'Italia Italia
(Bandiera della Sardegna Sardegna)
SedeSassari
Fondazione2002
IdeologiaIndipendentismo sardo
Nazionalismo di sinistra
Repubblicanesimo
CollocazioneSinistra[1]
CoalizioneCentro-sinistra (2014)
AET (2014)
con SNI (2019)
Seggi Consigli regionali
0 / 60
Sito webirsonline.net

iRS - indipendèntzia Repùbrica de Sardigna (indipendenza Repubblica di Sardegna in italiano) è un movimento politico indipendentista sardo non violento. Le sue iniziative hanno ottenuto l'attenzione dei giornali isolani ed extraisolani, in particolar modo riguardo allo sbarco in Sardegna di rifiuti campani[2][3][4][5][6], ma anche in riferimento al denunciato inquinamento radioattivo nel poligono militare di Perdasdefogu-Salto di Quirra[7], e alle speculazioni e all'usura a danno del territorio, dell'agricoltura e dell'allevamento sardo[8].

Storia[modifica | modifica wikitesto]

Ideato nel 1998 dagli animatori del progetto web denominato Su Cuncordu pro s'Indipendèntzia de sa Sardigna[9] tra cui Franciscu Sedda, Frantziscu Sanna e Franciscu Pala, il movimento si costituisce ufficialmente nel 2002 con l'adesione di altre personalità indipendentiste come Gavino Sale e Juanneddu Sedda.

Si presenta per la prima volta alle elezioni provinciali che si tengono in Sardegna nel 2005 . Ottiene l'1,7% su base regionale (14 000 voti), e il 3,7% nella provincia di Sassari, dove elegge Gavino Sale come consigliere.

Alle elezioni politiche del 2006 presenta proprie liste alla Camera e al Senato e raccogliendo circa 10 000 voti (l'1,1% nella regione). Sceglie invece di non presentarsi alle elezioni politiche del 2008.

In occasione delle elezioni regionali del 2009 il Movimento ottiene il 3,06% dei voti (29.640 preferenze) alle liste regionali per il candidato presidente Gavino Sale e il 2,07% (17.141 voti) alle liste provinciali.

Elegge 3 consiglieri provinciali alle elezioni del 2010.

Negli ultimi mesi del 2010 si apre una grave crisi interna al movimento, che vede la contrapposizione tra Gavino Sale e suoi sostenitori da un lato, e, dall'altro, Ornella Demuru, altri membri dell'Esecutivo Nazionale e Michela Murgia, scrittrice e simpatizzante del movimento.[10][11] [12][13][14][15][16][17] [18][19][20][21][22] [23]

Due dei consiglieri provinciali eletti, Bobore Bussa e Sebastian Madau, escono dal partito in seguito alla scissione aderendo ad un nuovo progetto politico denominato ProgReS Progetu Repùblica de Sardigna.[24][25]

Alle Elezioni regionali in Sardegna del 2014 il partito si presenta nella coalizione di centro-sinistra a sostegno di Francesco Pigliaru, ottenendo lo 0,82% e Gavino Sale è stato eletto consigliere regionale. Tuttavia, nel 2015, il Consiglio di Stato ha invalidato l'elezioni di quattro consiglieri, compreso lo stesso Sale.[26]

Alle regionali del 2019 iRS insieme ad altre formazioni indipendentiste forma la lista "Autodeterminazione" a sostegno di Andrea Murgia che non riesce ad essere eletto consigliere regionale. In vista delle regionali del 2024 sostiene l'ex presidente Renato Soru con la lista Vota Sardigna di cui fanno parte il partito indipendentista Progres e il movimento civico progressista indipendentista Sardegna chiama Sardegna; tuttavia Soru arriva terzo, la coalizione non supera la soglia di sbarramento e la lista raccoglie l'1,59%.

Ideologia[modifica | modifica wikitesto]

iRS si definiva come movimento indipendentista e nonviolento, ispirato a valori progressisti e repubblicani. Il movimento rifiuta l'etichetta di "nazionalista", si definisce "non sardista" e "non autonomista" e rifiutava inizialmente alleanze sia con partiti italiani, che con quelli autonomisti come il Partito Sardo d'Azione. Si è presentato comunque con la coalizione di centro-sinistra alle elezioni regionali in Sardegna del 2014.

Sia Su Cuncordu che iRS adottano come simbolo l'Albero Arborense, un albero deradicato antico simbolo del Giudicato di Arborea e simbolo delle istituzioni giudicali contro gli occupanti catalano-aragonesi.

Risultati elettorali[modifica | modifica wikitesto]

Consiglio Regionale
Elezione Voti % Seggi
2004 9.724 1,36
0 / 85
2009 17.141 2,07
0 / 80
2014 5.599 0,82
1 / 60
2019 13.657[27] 1,91[27]
0 / 60
Presidente della Regione
Elezione Candidato Voti % Esito
2004 Gavino Sale 18.638 1,95 Non eletta/o (5º)
2009 Gavino Sale 29.640 3,06 Non eletta/o (3º)
2014 Francesco Pigliaru 312.982 42,45 ✔️ Eletta/o
2019 Andrea Murgia 13.955 1,83 Non eletta/o (6º)

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ http://www.irsonline.net/semus-irs/
  2. ^ La Repubblica, su repubblica.it.
  3. ^ Il Giornale [collegamento interrotto], su ilgiornale.it.
  4. ^ Quotidiano Net [collegamento interrotto], su qn.quotidiano.net.
  5. ^ Tgcom, su tgcom24.mediaset.it. URL consultato il 24 marzo 2012 (archiviato dall'url originale il 26 ottobre 2012).
  6. ^ La Stampa [collegamento interrotto], su lastampa.it.
  7. ^ Corriere della Sera, su corriere.it.
  8. ^ La repubblica, su repubblica.it.
  9. ^ Sardigna no est Italia. Storia del movimento indipendentista sardo, Tesi di Laurea di Luca Paradiso, maggio 2010, Pisa
  10. ^ Silvia Sanna, Gavino Sale: «No all Irs intellettual-chic», in La Nuova Sardegna, 05 dicembre 2010, p. 7. URL consultato il 12 dicembre 2010 (archiviato dall'url originale il 26 agosto 2011).
  11. ^ Michela Murgia, La deriva di Gavino Sale, in La Nuova Sardegna, 07 dicembre 2010, p. 7. URL consultato il 12 dicembre 2010 (archiviato dall'url originale il 26 agosto 2011).
  12. ^ Irs, la denuncia di Gavino Sale: "Un complotto per delegittimarmi", in La Nuova Sardegna, 11 dicembre 2010. URL consultato il 12 dicembre 2010 (archiviato dall'url originale il 14 dicembre 2010).
  13. ^ Paoletta Farina, Sale: «Complotto contro di me», in La Nuova Sardegna, 12 dicembre 2012, p. 4.
  14. ^ RED, Gavino Sale, Presidente di iRS denuncia: “sventato il complotto ai danni di iRS” [collegamento interrotto], in Ventirighe.it, 11 dicembre 2010. URL consultato il 12 dicembre 2010.
  15. ^ Clamorosa denuncia di Gavino Sale: "Dentro Irs c'è un organismo golpista, abbiamo sventato un complotto interno al movimento", in Radio Press, 11 dicembre 2010. URL consultato l'11 dicembre 2010.
  16. ^ Nell'Irs scoppia la resa dei conti. Gavino Sale: «Volevano farmi fuori», in Sassari Notizie, 11 dicembre 2010. URL consultato il 12 dicembre 2010 (archiviato dall'url originale il 17 dicembre 2010).
  17. ^ RED, L’esecutivo di iRS sospende il Presidente Gavino Sale. Domani il giorno della verità [collegamento interrotto], in Ventirighe.it, 11 dicembre 2010. URL consultato il 12 dicembre 2010.
  18. ^ Gavino Sale non molla: "L'iRS siamo noi", in L'Unione Sarda, 12 dicembre 2010. URL consultato il 12 dicembre 2010 (archiviato dall'url originale il 14 dicembre 2010).
  19. ^ RED, iRS: le prove del complotto all’Assemblea Generale. [collegamento interrotto], in Ventirighe.it, 12 dicembre 2010. URL consultato il 12 dicembre 2010.
  20. ^ Roberto Petretto, rs verso la scissione, per Sale arriva la cacciata ma lui sospende i dirigenti, in La Nuova Sardegna, 13 dicembre 2010. URL consultato il 13 dicembre 2010 (archiviato dall'url originale il 16 febbraio 2011).
  21. ^ Patrizia Mocci, Il fondatore: «La vera Irs è qui con me», in L'Unione Sarda, 13 dicembre 2010, p. 5. URL consultato il 13 dicembre 2010.
  22. ^ Giuseppe M, Irs si spacca, ora è battaglia sul simbolo, in L'Unione Sarda, 13 dicembre 2010, p. 5. URL consultato il 13 dicembre 2010.
  23. ^ Grande entusiasmo per l'assemblea del 9 gennaio, su irsonline.net. URL consultato il 12 gennaio 2011.
  24. ^ Copia archiviata, su progeturepublica.net. URL consultato il 7 aprile 2012 (archiviato dall'url originale il 4 aprile 2012).
  25. ^ Copia archiviata, su progeturepublica.net. URL consultato il 7 aprile 2012 (archiviato dall'url originale il 12 dicembre 2011).
  26. ^ Fuori Irs, La Base, Idv e Zona Franca: il consiglio di Stato rivoluziona l'Assemblea regionale
  27. ^ a b Nella lista Autodeterminazione.

Voci correlate[modifica | modifica wikitesto]

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]