Adrian Bravi

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Adrian Bravi

Adrian N. Bravi (Buenos Aires, 30 aprile 1963) è uno scrittore argentino di lingua italiana. Il suo debutto in ambito letterario avviene nel 1999 con il libro in lingua spagnola Río Sauce, per poi iniziare a scrivere in italiano, lingua che adotterà per i suoi successivi romanzi, a partire da Restituiscimi il cappotto (Fernandel, 2004)[1]. Dopo aver ottenuto importanti consensi di critica con romanzi come La pelusa (Nottetempo, 2007), Sud 1982, (Nottetempo, 2008) Il riporto (Nottetempo, 2011) L'albero e la vacca (Feltrinelli, 2011), con L’inondazione (Nottetempo, 2015) l'autore si guadagna anche l'attenzione di un pubblico più ampio[1].

Ai romanzi successivi come L’idioma di Casilda Moreira (Exòrma, 2019), Il levitatore (Quodlibet, 2020), Verde Eldorado (Nutrimenti, 2022) e Adelaida (Nutrimenti, 2024), si affiancano racconti come Después de la línea del Ecuador (2015) e Variazioni straniere (2015), e poi saggi come La gelosia delle lingue (EUM, 2017)[1].


Biografia[modifica | modifica wikitesto]

Adrián Nazareno Bravi è nato a San Fernando (Buenos Aires), in una casa accanto al fiume Luján che si allagava spesso per via delle inondazioni[2]. Ha vissuto in vari quartieri di Buenos Aires e alla fine degli anni ’80 si è trasferito in Italia per proseguire i suoi studi. Si è laureato in Filosofia all'Università degli Studi di Macerata e attualmente lavora come bibliotecario presso la stessa università. Nel 1999 ha pubblicato il suo primo romanzo in lingua spagnola e dopo alcuni anni ha iniziato a scrivere in italiano. Ha pubblicato romanzi, articoli e racconti su varie riviste e antologie (il Reportage, Left, Robinson di Repubblica, L'accalappiacani, In pensiero, Crocevia, Almanacco Quodlibet, ecc.). In un suo saggio, La gelosia delle lingue, affronta con costanti raccordi autobiografici il tema dello scrivere in una lingua diversa da quella di nascita[1].

Ha vinto alcuni premi tra cui la prima edizione del Premio Bookciak, Azione! (2012), il Premio Bergamo (2014)[3] ed è stato due volte finalista al Premio letterario Giovanni Comisso (nel 2011 e nel 2020).

I suoi libri sono stati tradotti in inglese, in francese, in spagnolo e in arabo.

Vive a Recanati[4].

Opere principali[modifica | modifica wikitesto]

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ a b c d Bravi, Adrián N. (voce), su treccani.it. URL consultato il 18 dicembre 2018.
  2. ^ Amanda Salvioni, Intervista ad Adrián Bravi, in Altre Modernità, n. 2, 11 novembre 2009, pp. 240–246, DOI:10.13130/2035-7680/301. URL consultato il 23 giugno 2021.
  3. ^ Premio Bergamo ad Adriàn Bravi E Magris incanta parlando d’Europa, su www.ecodibergamo.it. URL consultato il 19 agosto 2022.
  4. ^ “L’idioma di Casilda Moreira” di Adrian Bravi, su premiocomisso.it. URL consultato il 16 marzo 2020.

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • Raffaele Taddeo, Letteratura nascente. Letteratura italiana della migrazione. Autori e poetiche, Milano, Raccolto Edizioni, 2006, p. 69-70, ISBN 8887724180.
  • Rosanna Morace, Letteratura-mondo italiana, Pisa, Edizioni ETS, 2012, ISBN 9788846734020.
  • Giorgio Cipolletta, Translingua. La gelosia delle lingue polifoniche di Adrian Bravi, in Heteroglossia. Quaderni di Linguaggi e Interdisciplinarità, Macerata, Eum (Edizioni Università di Macerata), N. 15 (2017), p. 361, ISSN 2037-7037.
  • Mia Lecomte, Di un poetico altrove. Poesia transnazionale italofana (1960-2016), Firenze, Franco Cesati Editore, 2018, ISBN 9788876676819.
  • Laura Sanfelici, Labor demiúrgica y lengua de origen. La obra de Adrián Bravi y su traducción, in Artifara, revista de lenguas y literaturas ibéricas y latinoamericanas, Alessandria, Edizioni dell'Orso, N. 18 (2018), p. 91-102, ISSN 1594-378X.
  • Flora Shabaj, Viaggio nella gelosia delle lingue di Adrián Bravi, in Quaderni di filologia e lingue romanze. Ricerche svolte nell’Università di Macerata, Canterano, Aracne editrice, 2019, p. 171-185, ISBN 9788825530469.

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