Porto Cesareo: differenze tra le versioni

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*[http://www.meteoportocesareo.com/acqua.php Temperatura dell'acqua del mare di Porto Cesareo]
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*[http://www.meteoportocesareo.com/storm.php Attività ceraunica a Porto Cesareo]
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*[http://www.salentobooking.net/località-del-salento/porto-cesareo Porto Cesareo]
*[http://www.salentorealcasa.it/ Soggiornare a Porto Cesareo]
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*[http://www.bbchaletdelmar.com/ Bed And Breakfast a Porto Cesareo]
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Porto Cesareo (Cisaria in dialetto locale) è un comune italiano di 5.650 abitanti[1] della provincia di Lecce in Puglia. Situato sulla costa ionica del Salento, dista 28 km dal capoluogo provinciale.

È un'importante località turistica balneare; il suo litorale è caratterizzato da isolotti, scogli e lunghi tratti di baie e lagune con distese di sabbia delimitate verso l'entroterra da un cordone dunale ricco di vegetazione della macchia mediterranea. La presenza di numerose falle d'acqua sorgiva hanno determinato la formazione di paludi e zone umide. È sede dell'Area Marina Protetta e della Riserva Naturale Orientata Regionale Palude del Conte e Duna Costiera.

Il territorio del comune di Porto Cesareo nella provincia di Lecce

Geografia fisica

Lo stesso argomento in dettaglio: Geografia della Puglia.

Territorio

Il territorio del comune di Porto Cesareo, situato nella parte nord-occidentale della pianura salentina, si estende su una superficie di 34,66 km² e possiede un profilo orografico pressoché uniforme: risulta compreso tra gli 0 e i 57 m s.l.m., con la casa comunale a 3 m s.l.m.[2].

Terra d'Arneo

Ricade nella Terra d'Arneo, ovvero in quella parte della penisola salentina compresa nel versante ionico fra San Pietro in Bevagna e Torre dell'Inserraglio e che prende il nome da un antico casale, attestato in epoca normanna e poi abbandonato, localizzabile nell'entroterra a nord-ovest di Torre Lapillo. Particolare della Terra d'Arneo è la presenza di svariate Masserie, molte delle quali fortificate.

Il territorio cesarino è caratterizzato da un lungo litorale connotato da distese di sabbia, dune ricche di vegetazione mediterranea, zone umide, scogli e isolotti, tra i quali rivestono particolare importanza l'Isola Grande, detta anche Isola dei Conigli ricoperta da una folta pineta di Pini d'Aleppo e di acacie, e l'Isola della Malva. Lo straordinario interesse biologico che conta la presenza di oltre 200 specie vegetali ha contribuito all'istituzione dell'Area naturale marina protetta di Porto Cesareo nel 1997. I fondali, particolarmente ricchi e tipici dei mari caldi di ambienti sub-tropicali, ospitano nelle zone sabbiose la cosiddetta prateria sommersa di Posidonia oceanica, una rarità biologica che garantisce ossigeno, rifugio e nutrimento a numerosi organismi marini, e nelle aree rocciose il coralligeno multicolore. La fauna marina è costituita da crostacei, molluschi, pesci variopinti e tartarughe.

Il territorio comunale confina a nord con i comuni tarantini di Manduria e Avetrana, a est e a sud con il comune di Nardò, a ovest con il mare Ionio.

Clima

Lo stesso argomento in dettaglio: Stazione meteorologica di Lecce Galatina.

Il clima della zona è tipicamente mediterraneo, con estati calde, umide e siccitose, e con inverni freschi e ventilati. Le precipitazioni si concentrano prevalentemente nelle stagioni di autunno e inverno.

Mese Gen Feb Mar Apr Mag Giu Lug Ago Set Ott Nov Dic
Temperature max (°C) 13 13,5 15,7 18,9 24,4 29,0 31,7 31,5 27,5 22,3 17,3 14
Temperature min (°C) 4,2 4,2 5,6 8 12,1 15,9 18,4 18,9 16 12,7 8,3 5,3
Precipitazioni (mm) 60,3 61,3 62,4 45,5 27,6 20,4 16,2 36 54,3 91 95,1 68,8

Storia

Lo stesso argomento in dettaglio: Storia del Salento e Storia della Puglia.

Ai tempi dei romani si chiamava Portus Sasinae (periodo di cui non resta nessuna traccia, se si escludono sette colonne monolitiche di marmo cipollino immerse nel mare), quando era un importante scalo portuale per il commercio dei prodotti agricoli delle ricche zone interne. In realtà il luogo era già abitato in epoca preistorica (villaggio sulla Penisola della Strea) e successivamente nell'Età del Bronzo da marinai di provenienza greca (ritrovamenti in località "Scalo di Furno" di vari cimeli, tra cui statuette votive, e di un'area dedicata al culto della dea Thana).

Cadde nell'abbandono a causa delle scorrerie dei pirati e dell'impaludamento della zona fino all'arrivo, intorno all'anno Mille, di alcuni monaci basiliani che vi costruirono un'abbazia che utilizzarono sino al XV secolo, periodo in cui la località passò di proprietà dagli Orsini del Balzo, principi di Taranto, agli Acquaviva, duchi di Nardò, e si sviluppò come porto per il commercio soprattutto di olio e grano, dapprima verso la Sicilia, per poi ampliare al resto delle grandi Repubbliche marinare di quell'epoca. Fu anche in quel periodo che iniziò la costruzione, a difesa dai nemici provenienti dal mare, dell'importante "Torre Cesarea" e di tutte le altre torri costiere di cui è ancora ricca la fascia costiera ionica salentina. Dopo un nuovo periodo di decadenza, intorno al XVIII secolo tornò a ripopolarsi,però solo stagionalmente e non stanzialmente grazie all'attività di una tonnara che attirò varie famiglie di pescatori, soprattutto tarantine,che occuparono la penisoletta dell'attuale comune, allora possedimento dell'agiata famiglia Muci di Nardò. Quest'ultima acquistò e detenne il feudo sino agli inizi del XIX secolo, anche dopo l'abolizione ufficiale del principio feudale. Il primo nucleo stanziale si ebbe solo a metà '800. Successivamente il frazionamento e la vendita dei terreni a queste famiglie di pescatori qualche decennio prima della fine del XIX secolo, permise lo sviluppo del primo impianto urbano. Il centro continuò così a svilupparsi e quando, alla fine del XIX sec. la popolazione venne a contare qualche centinaio di persone, vi si costruì la chiesa intitolata a S. Maria de Cesarea.

Durante il periodo fascista, grazie alla bonifica dell'Arneo, il centro crebbe di importanza non solo come porto peschereccio ma anche come località turistico-balneare ed iniziò ad essere chiamata Porto Cesareo.

La spiaggia di Punta Prosciutto

Nel 1975, grazie alla volontà dei residenti che chiedevano da tempo l'autonomia dal comune di Nardò, Porto Cesareo divenne a sua volta comune a tutti gli effetti. Oggi quest'ultimo è ormai una rinomata località di bagni grazie ai suoi 17 km di spiaggia dorata in parte attrezzati e acqua molto limpida fronteggiate da un arcipelago di isolotti ricchi di vegetazione e di fauna che conta specie molto rare. Dal 1997 il Comune è sede di una delle 20 aree marine protette d'Italia per la presenza di una ricchissima e diversificata comunità marina di elevato valore biologico. L'area si estende fino a 7 miglia dalla costa, tra Punta Prosciutto a nord e Torre dell'Inserraglio a sud. Importanti sono anche la Stazione di Biologia Marina e il Museo Talassografico che contiene una raccolta malacologica, un erbario e rare specie ittiche.

Nel 2002 Porto Cesareo è balzato agli onori della cronaca per una notizia molto curiosa che ebbe molta eco e fu imitata successivamente anche in altre parti d'Italia: l'intitolazione di una statua alla show girl Manuela Arcuri. In realtà la statua è dedicata alla moglie del pescatore, che attende il ritorno del marito dal mare. Madrina dell'inaugurazione fu la stessa Arcuri, come deciso, e attestato anche dai verbali dei consigli comunali del 2002. Nacque però l'equivoco, volutamente messo ad arte a scopo di scoop pubblicitario, che la statua rappresentasse proprio la stessa diva. L'opera fu realizzata da uno scultore salentino, che comunque riprodusse il bellissimo volto e le leggiadre fattezze della Arcuri. Rimossa nel 2010 per insistenza delle donne cesarine, la statua richiamava molti curiosi che, in vacanza nella zona, venivano a visitarla, ed è stata purtroppo oggetto di diversi atti vandalici (a marzo 2008 risultava ad esempio priva del naso).

Va sottolineata la forte instabilità politica che ha portato in soli 34 anni di municipalità ad avere 10 sindaci tutti diversi (con le amministrazioni susseguentisi in modo sempre contrapposto alle precedenti), numerosissimi assessori e consiglieri e persino alla presenza di tre commissari prefettizi.

Simboli

Descrizione araldica dello stemma:

«di colore azzurro e raffigurante, in sintesi, una sirena di carnagione chiara, doppiamente codata di argento, col capo coronato con corona marchionale d'argento e caricato dalle parole "CAESAREA COMMUNITAS"»


Monumenti e luoghi d'interesse

Architetture religiose

Chiesa

Chiesa della Madonna del Perpetuo Soccorso

La Chiesa della Madonna del Perpetuo Soccorso venne eretta nel 1880 su indicazione del vescovo di Nardò Michele Mautone. Sorge accanto alla piccola cappella del 1639, dedicata a Santa Cesarea Vergine, ormai troppo piccola per la popolazione cesarina e successivamente utilizzata come canonica. La nuova chiesa presenta una semplice facciata neoclassica inquadrata da due paraste doriche e da un timpano triangolare. L'interno, dalle linee architettoniche essenziali, è a una sola navata rettangolare con volta a stella. Lateralmente si aprono due nicchie ospitanti le statue in cartapesta di Santa Cesarea e della Madonna del Perpetuo Soccorso.

Architetture civili

Masserie

  • Masseria Belvedere, XVI secolo
  • Masseria Colarizzo
  • Masseria Colmonese
  • Masseria La Fisichella
  • Masseria Serra degli Angeli
  • Masseria Salmenta

Architetture militari

Torri costiere

Lungo la costa sono presenti quattro torri d'avvistamento costruite nel XVI secolo per proteggere la penisola salentina dalle invasioni nemiche: Torre Cesarea, Torre Lapillo, Torre Chianca e Torre Castiglione; di quest'ultima restano solo alcuni ruderi in quanto fu abbattuta durante la Seconda guerra mondiale.

  • Torre Cesarea

Torre Cesarea è una torre di avvistamento situata nella parte meridionale dell'abitato. Ha una forma quadrangolare; è alta 16 metri ed ha i lati lunghi 21,50 metri. Le mura di base sono spesse 4 metri, mentre quelle in cima sono spesse 2,50 metri. La torre, costituita da blocchi tufacei, presenta varie caditoie ed il coronamento è sostenuto da beccatelli. La sua costruzione ebbe inizio il 1 maggio 1568 e venne ultimata nell'aprile del 1570. Successivamente venne abbattuta e ricostruita nel 1622. Comunicava a sud con Torre Squillace, nel comune di Nardò, e a nord con Torre Chianca.
Attualmente ospita gli uffici della Guardia di Finanza.

  • Torre Chianca

Torre Chianca, o Torre di Santo Stefano, sorge sulla piccola penisola di Scala di Furno, un'importante sito archeologico dove sono stati individuati i resti di un villaggio abitato sin dal periodo protostorico. La torre, a pianta quadrata, è priva di scale esterne e presenta una base scarpata di 15,60 metri e un'altezza di 18 metri. Comunicava a sud con Torre Cesarea e a nord con Torre Lapillo.
Durante la seconda guerra mondiale fu dimora di alcuni soldati dell'esercito italiano che avevano installato una postazione di artiglieria.

  • Torre Lapillo

La torre di avvistamento, conosciuta anche con il nome di Torre di San Tommaso, è una delle più grandi del territorio e presenta una struttura a base quadrata e una scalinata di accesso con tre archi sottostanti, di cui l'ultimo aggiunto solo in epoca recente; la scalinata terminava infatti con un ponte levatoio. Ha i lati di base lunghi 16 metri ed è alta 17 metri. A pian terreno è presente una cisterna mentre al primo piano si apre un ampio vano. Fu terminata nel febbraio del 1568. Comunicava a sud con Torre Chianca e a nord con la distrutta Torre Castiglione.
I locali interni ospitano un Centro Visite Turistico-Ambientali dove è possibile reperire materiale informativo sugli itinerari, le tradizioni e i principali siti architettonici e culturali del territorio.

Siti archeologici

Scalo di Furno

Scalo di Furno è una località a nord dell'abitato di Porto Cesareo nella quale è stato individuato un villaggio risalente all'Età del Bronzo. Scoperto casualmente nel 1963, venne interessato da una campagna archeologica a partire dal 1969 durante la quale furono riportati alla luce numerosi reperti come ceramiche micenee provenienti da Itaca e Cefalonia, sculture votive e un'area cultuale dedicata alla dea Thana. Si tratta di un villaggio protostorico a capannicoli, circondato da una muraglia alta circa 2,5 metri, che fu in seguito frequentato da marinai di provenienza greca.

Colonne Romane di Torre Chianca

Sul fondale sabbioso antistante Torre Chianca, sono state rinvenute nel 1960 sette colonne di marmo cipollino parallelamente affiancate. Si tratta di colonne monolitiche di 9 metri di lunghezza e del diametro variabile fra i 70 e i 100 centimetri. Le colonne sono state datate al II secolo d.C. e sono di epoca romana; la loro presenza nel mare e la singolare posizione parallela fanno ipotizzare a un naufragio di una nave.

Aree naturali

Area marina protetta

Isola dei Conigli
Lo stesso argomento in dettaglio: Area naturale marina protetta Porto Cesareo.

Fu istituita il 12 dicembre 1997 ed ha una superficie di 17.156 ettari. È delimitata da Punta Prosciutto a nord e da Torre dell'Inserraglio a sud e si estende fino a 7 kilometri dalla costa. Si divide in:

  • Zona A:Riserva integrale.
  • Zona B:Riserva generale.
  • Zona C:Riserva parziale.

Riserva Naturale Orientata Regionale Palude del Conte e Duna Costiera

Ha una superficie di 1000 ettari ed è gestita dal comune di Porto Cesareo. Costituisce un elemento di continuità con l'area marina. Si può dividere in tre zone:

  • Penisola della Strea e arcipelago di isolotti.
  • Le "Spunnulate" di Torre Castiglione.
  • Il Bosco di Arneo.

Società

Evoluzione demografica

Abitanti censiti[4]

Etnie e minoranze straniere

Al 31 dicembre 2009 a Porto Cesareo risultano residenti 292 cittadini stranieri. Le nazionalità principali sono: [5]

File:Salentino.jpg
Diffusione del dialetto Salentino

Lingue e dialetti

Lo stesso argomento in dettaglio: Dialetto salentino.

Il dialetto parlato a Porto Cesareo è il dialetto salentino nella sua variante centrale che corrisponde al dialetto leccese. Il dialetto salentino si presenta carico di influenze riconducibili alle dominazioni e ai popoli stabilitisi in questi territori che si sono susseguite nei secoli: messapi, greci, romani, bizantini, longobardi, normanni, albanesi, francesi, spagnoli.

Cultura

Musei

Cucina

Lo stesso argomento in dettaglio: Cucina salentina.

La cucina di Porto Cesareo si basa prevalentemente sui prodotti del mare. I principali piatti tipici della località sono infatti a base di pesce. Non mancano tuttavia i piatti poveri della tradizione contadina salentina come le verdure di campagna reperibili nell'immediato entroterra.

Infrastrutture e trasporti

Strade

Ferrovie

La stazione ferroviaria più vicina è quella di Copertino posta sulla linea Novoli-Gagliano del Capo delle Ferrovie del Sud Est. La stazione di Lecce dista 28 km.

Aeroporti

Gli aeroporti civili più vicini sono:

Amministrazione

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Visita Virtuale

Note

  1. ^ Dato Istat al 31/08/2010.
  2. ^ Dati ISTAT, censimento 2001.
  3. ^ Pagina con le classificazioni climatiche dei vari comuni italiani, su confedilizia.it.
  4. ^ Statistiche I.Stat - ISTAT;  URL consultato in data 28-12-2012.
  5. ^ Dati Istat

Bibliografia

  • Gigi Pasanisi, La Guida Turistica di Porto Cesareo.

Voci correlate

Altri progetti

Collegamenti esterni

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