Utente:RealPain/Storia della Società Sportiva Lazio (1900-1929)

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Voce principale: Società Sportiva Lazio.

Questa voce narra la storia della Lazio dal 1900 al 1929

La fondazione e i primi anni[modifica | modifica wikitesto]

La nascita del calcio a Roma avvenne in un pomeriggio del gennaio 1901[1] ,quando Bruto Seghettini, uno sportivo e socio del Racing Club di Parigi si presentò nella sede della Lazio in Via Valadier. Avendo appreso dai soci laziali che il football non era ancora praticato, decise di raccontare loro gli aneddoti delle origini, di insegnare le regole basilari di quello sport nato in Inghilterra, ma soprattutto mostrò lo strumento con cui si praticava: una palla di corda annodata che rimbalzava ogni qual volta toccava terra.

Gli sportivi Laziali, furono subito entusiasti e cominciarono a fare pratica sul campo di Piazza D'Armi, spesso causando problemi di ordine pubblico. La Lazio comunque proseguì negli allenamenti e Seghettini si vide ben presto superato in abilità, poiché gli aspiranti calciatori erano anche mezzofondisti, velocisti e marciatori. Intanto il socio Oscar Frey, uno svizzero, fece arrivare direttamente dalla Gran Bretagna i regolamenti e i manuali ufficiali, indispensabili per la pratica.

Quella Lazio era una squadra dal profilo internazionale,della "rosa" facevano parte tre argentini: i fratelli Cerruti, completavano la formazione: Volpi, Balestrieri, Masini, Grifoni, Grassi, Ancherani, Tofini e Golini.

I primi incontri avvennero contro i seminaristi scozzesi dai quali i calciatori della Lazio impararono ad occupare e controllare le zone del campo e passarsi la palla piuttosto che eccedere in individualismi, pur tenendo conto del fatto che i più bravi potessero risolvere la partita (era il caso di Sante Ancherani vera punta di diamante di quella squadra).

Il football attirava sempre più nuove leve e praticanti.

Il 15 maggio 1904[2] si poté assistere al primo Derby di Roma tra la Lazio e la Virtus. Quest'ultima era nata un anno prima a seguito di una scissione interna alla Lazio,i fondatori erano stati gli "ammutinati" Mesones, Balestrieri, Venarucci, Monarchi e Zanchi. La partita finì 3 a 0 per i biancocelesti. Il giorno seguente la cronaca del match venne riportata sui giornali locali. La storica formazione era così composta: Volpi, Grassi, Grifoni, Pollina, D'Amico, Mariotti, Pellegrini, Ricci, Ancherani, Masini, Golini.

Nel 1907 venne organizzato un campionato romano che la Lazio vinse battendo in finale la Virtus. Sempre in quell'anno a giugno la Lazio sconfisse in un solo giorno Lucca (3-0), Pisa (4-0) e Livorno (1-0) vincendo il Campionato Interregionale Toscano. Nel 1910 venne organizzato un campionato romano di III Categoria e la Lazio lo vinse agevolmente con questi risultati: Lazio Fortitudo 11-0 e 4-1; Lazio Roman 6-1 e 6-0; Lazio Juventus Roma 2-0 e 2-0. La Lazio vinse anche le edizioni del 1911 e 1912 dimostrando di essere chiaramente la squadra più forte di Roma.

Classifiche Campionato romano di III Categoria 1910, 1911 e 1912

Edizione 1910

LAZIO 12
Roman 7
Juventus Audax 3
Fortitudo RM 2

Edizione 1911

LAZIO 8
Juventus Audax 4
Roman 0

Edizione 1912

LAZIO 18
Audace RM 16
Juventus Audax 12
Roman 5
Fortitudo RM 5
Alba RM 4

Il primo campionato di Massima Serie[modifica | modifica wikitesto]

La finale del 1913 sul giornale "La Stampa Sportiva"

Nella stagione 1912-13, dopo vari campionati di Terza Categoria, la Lazio partecipò per la prima volta al campionato di Prima Categoria (Serie A). La Federazione, infatti, organizzò il primo campionato davvero nazionale consentendo, per la prima volta, alle squadre del centrosud di giocarsi il titolo di campione d'Italia con gli squadroni del Nord. La Lazio, naturalmente, venne inserita nel Girone Laziale del Torneo del Sud Italia. Vinse senza difficoltà il girone eliminatorio e si qualificò alle finali del Torneo del Sud a cui partecipavano anche le vincenti del girone toscano e del girone campano. In semifinale affrontò la vincente del Girone toscano, la Virtus Juventusque di Livorno. Se ne sbarazzò battendola in entrambe le gare per 3-1 e 3-0 e si qualificò alla finale dove affrontò la vincente del Girone campano, il Naples.

La Lazio ipotecò la vittoria del Torneo del Sud e la qualificazione alla finalissima scudetto vincendo per 2-1 in casa del Naples (reti di Coraggio e Consiglio). Bastò poi un pareggio a Roma per vincere il Torneo del Sud e a qualificarsi alla finalissima scudetto contro la fortissima Pro Vercelli. Ma i Leoni Bianchi vercellesi erano troppo forti per la Lazio che solo un anno prima militava in Terza Categoria. Così nella finalissima disputatisi a Genova il 1º giugno 1913 i laziali persero nettamente per 6-0.

Seconda vittoria consecutiva e record[modifica | modifica wikitesto]

Nella stagione successiva la Lazio disputò un altro ottimo campionato. Vinse infatti il Girone Laziale vincendo tutte le partite e vinse anche le finali del Torneo del Sud battendo lo SPES Livorno in semifinale (1-0 e 3-0) e Internazionale NA in finale (1-0 e 8-0). In questo modo, oltre a vincere il Torneo del Sud per la seconda volta consecutiva e a qualificarsi alla finalissima, vinse ben 14 partite consecutive, record battuto dall'Inter solo nel 2006-07.

Questo è il cammino straordinario della Lazio 1913-14:
Girone Laziale

Giornata Data Partita Risultato
1 9 novembre 1913 Pro Roma - Lazio 1 - 6
2 16 novembre 1913 Fortitudo RM - Lazio 0 - 7
3 23 novembre 1913 Roman - Lazio 2 - 3
4 7 dicembre 1913 Audace RM - Lazio 0 - 4
5 4 gennaio 1914 Lazio - Pro Roma 9 - 0
6 11 gennaio 1914 Lazio - Fortitudo RM 9 - 0
7 18 gennaio 1914 Lazio - Roman 3 - 1
8 25 gennaio 1914 Juventus Audax - Lazio 1 - 6
9 1º febbraio 1914 Lazio - Audace 3 - 0
10 8 febbraio 1914 Lazio - Juventus Audax 2 - 0

Semifinale

Giornata Data Partita Risultato
11 16 aprile 1914 Lazio - SPES Livorno 1 - 0
12 19 aprile 1914 SPES Livorno - Lazio 0 - 3

Finale

Giornata Data Partita Risultato
13 3 maggio 1914 Lazio - Internazionale NA 1 - 0
14 10 maggio 1914 Internazionale NA - Lazio 0 - 8

Purtroppo perse nettamente la finalissima contro il Casale per 7-1 (a Casale Monferrato) e 2-0 (a Roma).

1914-15: il torneo sospeso per cause belliche[modifica | modifica wikitesto]

Nella stagione 1914-15 la Lazio giunse seconda nel girone laziale dietro il Roman e si qualificò alle finali Italia Centrale a cui partecipavano anche le prime due del Girone Toscano (Pisa e Lucca). Ancora una volta la Lazio si dimostrò superiore alle altre squadre e a una giornata dal termine era prima nel Girone Finale dell'Italia Centrale. Purtroppo il campionato fu sospeso a causa dell'entrata in guerra dell'Italia e lo scudetto venne assegnato al Genoa, in testa a una giornata dal termine nel Girone Finale dell'Italia Settentrionale. La FIGC assegnò lo scudetto al Genoa non tenendo minimamente in considerazione il Torneo del Sud perché sapeva della debolezza delle squadre meridionali che non erano certo in grado di battere le squadre del Nord.

La fine del conflitto[modifica | modifica wikitesto]

Con il terminare della guerra e la ripresa dei vari tornei si affaccia nel calcio italiano una nuova realta'. Il professionismo. In questo contesto la Lazio, che rimane ancorata ai principi del dilettantismo con cui era nata, vede il suo predominio nella capitale messo in discussione dall'arrivo di nuovi club, soprattutto l’Alba Audace e la Fortitudo Pro Roma, che investirono ingenti risorse economiche, principalmente per opera di mecenati, nel rafforzamento delle rispettive squadre. Tale cambiamento del calcio a Roma, dove le varie squadre occupano e rappresentano diverse aree della citta', getta le basi per la divisione storica tra tifoserie che ancora oggi resiste sulla scena romana.[3]


Il declino[modifica | modifica wikitesto]

Come conseguenza di questo cambiamento la Lazio, gia' indebolita dalla guerra in cui persero la vita alcuni suoi campioni, perde la supremazia nel girone laziale e in quello meridionale. Nel 1919-20, pur avendo giocatori di talento come un giovane Fulvio Bernardini (che allora giocava in porta), non riuscì neanche a qualificarsi alle semifinali centro-sud.

Nella stagione successiva andò un pò meglio; infatti la Lazio stavolta riuscì a arrivare tra le prime due nel Girone Laziale e a qualificarsi alle semifinali interregionali. Ma si trovò di fronte il fortissimo Livorno, che l'anno prima aveva perso la finalissima contro l'Inter solo per 3-2, e il Naples. Arrivò terza e ultima in questo girone e venne eliminata. Una curiosità: in seguito alla partita Naples-Lazio 4-2 il portiere laziale Bernardini, umiliato per i quattro gol subiti, decise di cambiare ruolo in attaccante. E fece bene perché negli anni successivi segnò caterve di gol diventando uno dei bomber più prolifici del campionato meridionale.

Nella stagione 1921-22 la Lazio prese parte al torneo CCI non riuscendo a qualificarsi però alle Finali di Lega Sud. Nella stagione 1922-23 la società biancoceleste, in cui militavano elementi di buon valore come Saraceni e un giovane Fulvio Bernardini, riuscì a vincere il campionato di Lega Sud battendo in finale il Savoia di Torre Annunziata per 3-3 e 4-1 e a qualificarsi alla finalissima contro il Genoa che vinse nettamente per 4-1 e 2-0.

Nella stagione 1923-24 la Lazio si rinforzò ingaggiando altri giocatori di talento come il portiere Ezio Sclavi e l'attaccante Antonio Vojak. L'apporto di questi due giocatori non bastò però alla Lazio per qualificarsi alla Finale di Lega Sud.

Ed e' in questo periodo che il Fascismo spinge per una modifica della situazione societaria nel calcio di molte citta'. Specialmente nel centro-sud, nel tentativo di creare compagini che potesse competere con le piu' forti squadre del nord d'Italia, proprio in questo periodo si assiste a varie fusioni e la nascita di nuove societa'.

E Roma non e' esente da questo aggiornamento voluto dal regime. Ma se in un primo momento la Lazio, nella figura di Giorgio Vaccaro, e' in trattative con la Fortitudo di Italo Foschi e l'Alba, per la creazione di una nuova societa', che si sarebbe chiamata Lazio Fortitudo, l'intero processo subisce un brusco stop.

E mentre la Fortitudo e l'Alba si fonderanno con la Roman per dare vita all'AS Roma, la Lazio continuera' il suo cammino fino ai giorni nostri.

Questo fu possibile anche perche' il regime stesso non aveva alcun interesse nell’esaltazione di atteggiamenti campanilistici, e quindi prese atto della presenza di due realtà cittadine ugualmente rappresentative. Lo stesso Mussolini non si interessò mai direttamente delle questioni locali, che, come si è visto, si risolvevano anche in prove di forza tra gerarchi. Nel 1929 Mussolini, probabilmente sollecitato da Vaccaro, divenne socio dellaLazio ma, a parte qualche apparizione alla Rondinella o a Testaccio, di altri interventi diretti del duce nel mondo del calcio, a sostegno di un club piuttosto che di un altro, non si ha notizia.[4]

Al termine della stagione 1925-26, a causa di una riforma dei campionati voluta dalla FIGC (la cosidetta Carta di Viareggio) arrivò però la retrocessione nella nuova Prima Divisione.La Lazio però dopo una sola stagione tornò in massima serie grazie al primo posto nel Girone D di Prima Divisione. Nella stagione 1927-28 i biancocelesti vennero retrocessi ma furono ripescati per allargamento del campionato. Nel 1928-29 dopo tanta fatica la Lazio evitò per un soffio la retrocessione in Serie B e venne ammessa nella nuova Serie A a girone unico.

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Secondo una recente tesi revisionistica, il calcio sarebbe stato introdotto dal Football Club di Roma nel 1896 (praticava attività d'allenamento e si sciolse nel 1898), tesi difficilmente supportabile in quanto nessun giornale del periodo ne fa menzione (le uniche notizie sul pallone a Roma parlano di sferisterio,l'arena del pallone col bracciale) e tale club non viene nominato da nessuno dei testi più accreditati sulla storia del calcio.
  2. ^ Secondo alcune fonti l'anno era il 1902
  3. ^ Mario Pennacchia, Storia della Lazio - I edizione - 1969
  4. ^ Simon Martin - Calcio e fascismo - Mondadori