Tussilagininae

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Tussilagininae
Tussilago farfara
Classificazione APG IV
Dominio Eukaryota
Regno Plantae
(clade) Angiosperme
(clade) Mesangiosperme
(clade) Eudicotiledoni
(clade) Eudicotiledoni centrali
(clade) Superasteridi
(clade) Asteridi
(clade) Euasteridi
(clade) Campanulidi
Ordine Asterales
Famiglia Asteraceae
Sottofamiglia Asteroideae
Tribù Senecioneae
Classificazione Cronquist
Dominio Eukaryota
Regno Plantae
Divisione Magnoliophyta
Classe Magnoliopsida
Sottoclasse Asteridae
Ordine Asterales
Famiglia Asteraceae
Sottofamiglia Asteroideae
Tribù Senecioneae
Generi
(vedi testo)

Tussilagininae Dumort., 1827 è una sottotribù di piante angiosperme dicotiledoni della tribù Senecioneae (famiglia Asteraceae - sottofamiglia Asteroideae).[1][2]

Etimologia[modifica | modifica wikitesto]

Il nome della sottotribù deriva da un suo genere (Tussilago) il cui nome a sua volta deriva dall'uso molto antico delle piante di questo genere nel campo della medicina popolare: tussis ed agere (= “tosse” e “fare” o “togliere”), quindi traducendo liberamente “far togliere la tosse”. I primi riferimenti si trovano già negli scritti dello scrittore e naturalista latino Gaio Plinio Secondo, conosciuto come Plinio il Vecchio (Como, 23 – Stabia, dopo l'8 settembre 79).[3]

"Tussilagininae", come nome scientifico botanico, è stato definito per la prima volta dal botanico, naturalista e politico belga Barthélemy Charles Joseph Dumortier (Tournai, 3 aprile 1797 – 9 giugno 1878) nella pubblicazione Florula belgica, opera majoris prodromus. - 64 del 1827.[4]

Descrizione[modifica | modifica wikitesto]

Il portamento
Cremanthodium arnicoides
Le foglie
Gynoxys caracensis
Infiorescenza
Ligularia przewalskii
I fiori
Roldana barba-johannis

Habitus. Le specie di questa sottotribù hanno un habitus erbaceo perenne con rizomi striscianti (Ligularia) o radici tuberose anche pelose oppure carnose o fibrose; l'habitus può essere anche arbustivo (fino a piccoli alberi). In alcune specie nella parte centrale dei fusti è presente un tessuto morbido e spugnoso tipo parenchima (Roldana), mentre alla base possono essere presenti delle robuste guaine fogliacee. Alcune specie sono dioiche (Petasites e Robinsonia). Alcune specie sono spinescenti (Tetradymia), altre hanno i semi provvisti di un solo cotiledone (Syneilesis).[5][6][7][8][9]

Fusto.

  • Parte ipogea: la parte sotterranea è un rizoma provvisto di radici secondarie.
  • Parte epigea: la parte aerea è eretta, semplice o poco ramosa; la superficie può essere striata e pubescente.

Foglie. Le foglie sono sia basali (anche rosette basali Cremanthodium) che cauline. In alcune specie (Petasites) la rosetta basale si sviluppa dopo l'antesi, mentre le foglie cauline sono simili a scaglie. Lungo il fusto sono disposte normalmente in modo opposto oppure alterno (Telanthophora), in quest'ultimo caso sono posizione al termine dei rami (Paragynoxys). Sono picciolate o subsessili (in alcuni casi sono peltate). La lamina delle foglie è da oblunga a lanceolata o cordata, ma può essere anche da ellittico-oblunga a ovata o obovata; altre forme sono: triangolari o reniformi. Il bordo è intero oppure è dentato/seghettato oppure sinuato; raramente è di tipo pennatifido o con lobi palmati (Parasenecio). La consistenza va da erbacea a coriacea. La superficie nella parte abassiale può essere densamente tomentosa e percorsa da venature pennate o palmate. In alcuni casi sono presenti dei tricomi peltato-stellati (Aequatorium).

Infiorescenza. Le sinflorescenze sono composte da pochi a molti capolini in formazioni corimbose o panicolate. I capolini (le infiorescenze vere e proprie), di tipo radiato, discoide o disciforme, sono formati da un involucro composto da diverse brattee al cui interno un ricettacolo fa da base ai fiori di due tipi: quelli esterni del raggio e quelli più interni del disco. L'involucro ha la forma di una stretta (o ampia) cupola, oppure è cilindrico o campanulato e spesso è sotteso (ma non in tutte le specie) da alcune brattee fogliacee basali (calice esterno basale). Il ricettacolo può essere conico (Arnoglossum) o normalmente piatto, inoltre in genere è nudo (privo delle pagliette a protezione della base dei fiori).

Fiori. I fiori sono tetra-ciclici (formati cioè da 4 verticilli: calicecorollaandroceogineceo) e pentameri (calice e corolla formati da 5 elementi). Sono inoltre ermafroditi, più precisamente i fiori del raggio (quelli ligulati e zigomorfi) sono femminili; mentre quelli del disco centrale (tubulosi e actinomorfi) sono bisessuali (spesso sono sterili e funzionalmente maschili). Nei capolini maschili dei generi dioici (Petasites), possono oppure no essere presenti dei fiori periferici, mentre i fiori funzionalmente maschili sono tubulosi; nei capolini femminili i fiori tubulosi sono sterili e i fiori radiati sono corti, mentre quelli femminili sono filiformi e numerosi.

*/x K , [C (5), A (5)], G 2 (infero), achenio[10]
  • Calice: i sepali del calice sono ridotti ad una coroncina di squame.
  • Corolla: nella parte inferiore i petali della corolla sono saldati insieme e formano un tubo. In particolare la corolla del disco centrale (tubulosi) termina con delle fauci dilatate a raggiera con cinque lobi. La corolla dei fiori periferici (ligulati) il tubo si trasforma in un prolungamento nastriforme terminante più o meno con cinque dentelli. Il colore delle corolle è giallo, bianco, rosa, purpureo o arancio.
  • Androceo: gli stami sono 5 con dei filamenti liberi; le antere invece sono saldate fra di loro e formano un manicotto che circonda lo stilo (sono inoltre prive di appendici filiformi). Le antere normalmente sono senza coda (ecaudate), oppure sono auricolate o anche sagittate (Parasenecio). Sono inoltre tetrasporangiate, raramente sono bisporangiate. Il tessuto endoteciale è radiale o polarizzato. Il polline è tricolporato (tipo "helianthoid").[11] In alcune specie le antere dei capolini femminili sono abortite (Robinsonia, piante dioiche).
  • Gineceo: lo stilo è biforcato (raramente unico) con due stigmi nella parte apicale. Gli stigmi sono troncati o ottusi ed hanno dei peli apicali; nella zona apicale possono essere presenti delle papille come anche su tutto il corpo. Le aree stigmatiche sono continue e confluenti oppure debolmente separate. L'ovario è infero uniloculare formato da 2 carpelli.

Frutti. I frutti sono degli acheni con pappo. Gli acheni hanno una forma da debolmente oblunga a ellittico-oblunga; longitudinalmente sono provvisti di coste e la superficie è glabra oppure pubescente. In alcuni casi è presente un carpoforo (Parasenecio). In alcuni generi l'achenio è eteromorfo (o più esattamente dimorfico): glabro e privo di pappo negli acheni dei fiori del raggio, peloso e con pappo negli acheni dei fiori del disco. Il pappo è formato da numerose setole, snelle e colorate da bianco a fulvo o rossiccio; ma non sempre è presente.

Distribuzione e habitat[modifica | modifica wikitesto]

La distribuzione delle specie di questa sottotribù è fondamentalmente cosmopolita

Biologia[modifica | modifica wikitesto]

Impollinazione: l'impollinazione avviene tramite insetti (impollinazione entomogama tramite farfalle diurne e notturne).[6][7]

Riproduzione: la fecondazione avviene fondamentalmente tramite l'impollinazione dei fiori (vedi sopra).

Dispersione: i semi (gli acheni) cadendo a terra sono successivamente dispersi soprattutto da insetti tipo formiche (disseminazione mirmecoria). In questo tipo di piante avviene anche un altro tipo di dispersione: zoocoria. Infatti gli uncini delle brattee dell'involucro (se presenti) si agganciano ai peli degli animali di passaggio disperdendo così anche su lunghe distanze i semi della pianta. Inoltre per merito del pappo il vento può trasportare i semi anche a distanza di alcuni chilometri (disseminazione anemocora).

Tassonomia[modifica | modifica wikitesto]

La famiglia di appartenenza di questa voce (Asteraceae o Compositae, nomen conservandum) probabilmente originaria del Sud America, è la più numerosa del mondo vegetale, comprende oltre 23.000 specie distribuite su 1.535 generi[12], oppure 22.750 specie e 1.530 generi secondo altre fonti[13] (una delle checklist più aggiornata elenca fino a 1.679 generi)[14]. La famiglia attualmente (2021) è divisa in 16 sottofamiglie; la sottofamiglia Asteroideae è una di queste e rappresenta l'evoluzione più recente di tutta la famiglia.[1][8][9]

Filogenesi[modifica | modifica wikitesto]

Cladogramma della sottotribù

La sottotribù di questa voce appartiene alla tribù Senecioneae (una delle 21 tribù della sottofamiglia Asteroideae). In base ai dati filogenetici la sottotribù, all'interno della tribù, occupa una posizione più o meno centrale e insieme alla sottotribù Senecioninae forma un "gruppo fratello".[9]

La sottotribù descritta in tempi moderni da Bremer (1994), dopo le analisi di tipo filogenetico sul DNA del plastidio (Pelser et al., 2007) è risultata parafiletica con le sottotribù Othonninae e Brachyglottidinae annidiate al suo interno. Attualmente con questa nuova circoscrizione la sottotribù Tussilagininae s.s. risulta suddivisa in quattro subcladi:[15]

Il cladogramma a lato, tratto dalla pubblicazione citata, evidenzia la struttura filogenetica interna della sottotribù (non tutti i generi sono indicati).

Composizione della sottotribù[modifica | modifica wikitesto]

La sottotribù comprende 47 generi e 798 specie.[8][9]

Genere N. specie Distribuzione Numeri cromosomici Fiori
Aequatorium B. Nord., 1978 13 Ecuador, Colombia e Venezuela (meridionale)
Arnoglossum Raf., 1817 8 USA 2n = 25, 26, 27, 28 e 55
Barkleyanthus H. Rob. & Brettell, 1974 1 USA, Messico e America centrale 2n = 30
Blennosperma Less., 1832 3 California e Cile 2n = 14, 16, 18 e 36
Cacaliopsis A. Gray, 1883 1 Nord America (occidentale) Messico e America centrale 2n = 60
Capelio B. Nord., 2002 3 Sudafrica
Cremanthodium Benth., 1873 79 Cina, Tibet e Himalaya 2n = 58
Crocidium Hook., 1894 1 USA (nord occidentale) 2n = 18
Digitacalia Pippen, 1968 6 Messico e America Centrale 2n = 60
Endocellion Turcz. ex Herder, 1865 2 Siberia e Asia (orientale) 2n = 56, 58, 60 e circa 100 e oltre
Farfugium Lindl., 1857 2 Cina, Corea, Giappone e Taiwan 2n = 60 e 62
Gynoxys Cass., 1827 116 Ande (Argentina, Bolivia e Venezuela) 2n = 12, 36 e 40
Homogyne Cass., 1816 3 Europe (centrale e del sud) 2n = 56, 58, 60, 120, 130, 140 e 160
Ischnea F. Muell., 1889 6 Nuova Guinea 2n = 18
Japonicalia C.Ren & Q.E.Yang, 2017 3 Cina e Giappone 2n = 52
Lepidospartum (A. Gray) A. Gray, 1883 3 USA (sud occidentale) e Messico 2n = 60
Ligularia Cass., 1816 147 Eurasia 2n = 30, 32, 48, 50, 52, 54, 58, 60 e 62
Ligulariopsis Y.L.Chen, 1996 1 Cina 2n = 58
Luina Benth., 1873 2 Nord America (occidentale) 2n = 60
Miricacalia Kitam., 1936 1 Giappone 2n = 52, 54 e 60
Mixtecalia Redonda-Mart., García-Mend. & D.Sandoval, 2020 1 Messico
Nelsonianthus H.Rob. & Bretell, 1973 2 America Centrale
Nemosenecio (Kitam.) B. Nord., 1978 6 Giappone e Cina 2n = 10, 20, 40 e 48
Nordenstamia Lundin, 2006 17 Sud America
Paracalia Cuatrec., 1960 3 Bolivia e Perù
Paragynoxys (Cuatrec.) Cuatrec., 1955 13 Ande (Colombia e Venezuela) 2n = circa 40
Parasenecio W.W. Smith & Small, 1923 70 Eurasia (soprattutto zona russo-asiatica) e Isole Aleutine (una specie) 2n = 40, 52, 58, 60, 62, 90 e 120
Petasites Mill., 1754 18 Eurasia e Nord America 2n = 20, 28, 32, 52, 56, 58, 60, 80, 88, 90 e 120
Pippenalia McVaugh, 1972 1 Messico 2n = 30 e 60
Pittocaulon H. Rob. & Brettell, 1973 5 Messico 2n = 30
Psacaliopsis H.Rob. & Bretell, 1974 4 America Centrale 2n = 60
Psacalium Cass., 1826 52 USA (Arizona), Messico e Guatemala 2n = circa 25, circa 29 e 30
Rainiera Greene, 1898 1 USA (nord occidentale)
Robinsonecio T.M. Barkley & J.P. Janovec, 1996 2 Messico e Guatemala 2n = 30
Roldana La Llave & Lex., 1825 65 USA (sud ovest), Messico e Panama 2n = 30 e 60
Rugelia Shuttlew. ex Chapm., 1860 1 USA orientale 2n = 56
Sinacalia B. Nord. & Brettell, 1973 3 Cina 2n = 60
Sinosenecio B. Nord., 1978 44 Asia (sud est - principalmente Cina) 2n = 46, 48 e 60 (raramente 26)
Syneilesis Maxim., 1859 7 Asia (orientale) 2n = 52 e 78
Taimingasa (Kitam.) C.Ren & Q.E.Yang, 2017 3 Giappone, Corea e Manciuria 2n = 58
Telanthophora H. Rob. & Brettel, 1974 12 Da Panama al Messico
Tephroseris (Reichenb.) Reichenb, 1842 44 Eurasia (settentrionale) e Nord America (una specie) 2n = 18, 26, 18, 34, 36, 40, 44, 46, 50, 64, 72, 80, e da 90 a 104
Tetradymia DC., 1838 10 Nord America (occidentale) 2n = 60, 62, 90, 120, 124 e 180
Tussilago L., 1753 1 Eurasia 2n = 60 e 72
Vickifunkia C.Ren, L.Wang, I.D.Illar. & Q.E.Yang, 2020 10 Dall'Afghanistan alla Siberia centrale 2n = 30
Villasenoria B.L. Clark, 1999 1 Messico
Yermo R.D. Dorn, 1991 1 USA (Wyoming)

Note:

  • 1 Chersodoma Phil.: questo genere si trova in una posizione politoma tra le sottotribù Tussilagininae, Brachyglottidinae e il gruppo fratello Othonninae - Senecioninae.[9] Alcuni Autori propongono di segregazionarlo in una specifica sottotribù: Chersodominae.[16]
  • 2 Dicercoclados C.Jeffrey & Y.L.Chen: l'unica specie (Dicercoclados triplinervis C.Jeffrey & Y.L.Chen) di questo genere risulta estinta.[17]

Generi della flora spontanea italiana[modifica | modifica wikitesto]

Nella flora spontanea italiana sono presenti i seguenti generi di questa sottotribù:[18]

Homogyne alpina (L.) Cass. (Tossilaggine alpina)
Homogyne discolor Cass. (Tossilaggine bianca)
Homogyne sylvestris (Scop.) Cass. (Tossilaggine illirica)
Petasites hybridus (L.) Gaertn. (Farfaraccio maggiore)
Petasites albus (L.) Gaertn. (Farfaraccio bianco)
Petasites paradoxus (Retz.) Baumg. (Farfaraccio niveo)
Petasites pyreanicus (Loefl.) G.López (Farfaraccio vaniglione)
Roldana petasitis (Sims) H.Rob. & Brettell (Senecione vellutato)
Tephroseris balbisiana (DC.) Holub (Senecione di Balbis)
Tephroseris helenitis (L.) B.Nord. (Senecione di Gaudin)
Tephroseris longifolia (Jacq.) Griseb. & Schenk (Senecione dell'Obir)
Tephroseris pseudocrispa (Fiori) Holub (sinonimo di T. longifolia[19]) (Senecione di Cividale)
Tephroseris italica Holub (sinonimo di T. longifolia[19]) (Senecione toscano)
Tephroseris crispa (Jacq.) Rchb. (Senecio crespo)
Tephroseris integrifolia (L.) Holub (Senecione rosulato)
Tussilago farfara L. (Tossilaggine comune)

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ a b (EN) The Angiosperm Phylogeny Group, An update of the Angiosperm Phylogeny Group classification for the ordines and families of flowering plants: APG IV, in Botanical Journal of the Linnean Society, vol. 181, n. 1, 2016, pp. 1–20.
  2. ^ Susanna et al. 2020.
  3. ^ Giacomo Nicolini, Enciclopedia Botanica Motta. Volume terzo, Milano, Federico Motta Editore, 1960, p. 883.
  4. ^ Tropicos Database, su tropicos.org. URL consultato il 29 marzo 2013.
  5. ^ Pignatti 1982, vol.3 pag.1.
  6. ^ a b Strasburger 2007, pag. 860.
  7. ^ a b Judd 2007, pag.517.
  8. ^ a b c Kadereit & Jeffrey 2007, p. 208.
  9. ^ a b c d e Funk & Susanna 2009, p. 503.
  10. ^ Judd-Campbell-Kellogg-Stevens-Donoghue, Botanica Sistematica - Un approccio filogenetico, Padova, Piccin Nuova Libraria, 2007, p. 520, ISBN 978-88-299-1824-9.
  11. ^ Strasburger 2007, Vol. 2 - pag. 760.
  12. ^ Judd 2007, pag. 520.
  13. ^ Strasburger 2007, pag. 858.
  14. ^ World Checklist - Royal Botanic Gardens KEW, su powo.science.kew.org. URL consultato il 18 aprile 2021.
  15. ^ Funk & Susanna, pp. 509-512.
  16. ^ Pelser et al. 2007.
  17. ^ World Checklist - Royal Botanic Gardens KEW, su powo.science.kew.org. URL consultato il 10 marzo 2023.
  18. ^ Pignatti 2018, vol.3.
  19. ^ a b World Checklist - Royal Botanic Gardens KEW, su powo.science.kew.org. URL consultato il 16 febbraio 2023.

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

Voci correlate[modifica | modifica wikitesto]

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