Tupolev ANT-20

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Tupolev ANT-20
L'ANT-20 "Maksim Gor'kij" in un volo propagandistico sui cieli di Mosca
Descrizione
Tipoaereo da trasporto multiruolo
Equipaggio7 + 20[1]
ProgettistaBandiera dell'Unione Sovietica OKB 156 Tupolev
CostruttoreBandiera dell'Unione Sovietica OKB 156 Tupolev
Data primo volo17 giugno 1934
Data entrata in servizio19 giugno 1934
Data ritiro dal servizio18 maggio 1935 (distrutto)
Esemplari1
più un ANT-20bis
Sviluppato dalTupolev ANT-16[1]
Dimensioni e pesi
Lunghezza33,00 m
Apertura alare63,00 m
Altezza11,25 m[1]
Superficie alare486
Peso a vuoto28 500 kg
Peso max al decollo42 000 kg
Passeggeri60[1]
Capacità combustibile7 150 (l o kg?[senza fonte])
Propulsione
Motore8 Mikulin AM-34FRN
Potenza900 CV (662 kW) ciascuno
Prestazioni
Velocità max260 km/h[1]
Velocità di crociera198 km/h
Autonomia1 000 km[1]
Tangenza7 500 m[1]
Record e primati
il più grande aereo terrestre degli anni trenta
Notedati relativi all'ANT-20

i dati sono estratti da Уголок неба[2] integrati dove indicato

voci di aerei civili presenti su Wikipedia

Il Tupolev ANT-20, noto anche col nome di Maksim Gor'kij, (in russo Туполев АНТ-20 "Максим Горький") era un aereo da trasporto multiruolo ad ala bassa progettato dall'OKB 156 diretto da Andrej Nikolaevič Tupolev e sviluppato in Unione Sovietica negli anni trenta.

Equipaggiato con 8 motori fu il più grande aereo terrestre della sua epoca[3].

Storia del progetto[modifica | modifica wikitesto]

L'ANT-20 trae origine dal naturale sviluppo del ANT-16, un bombardiere monoplano rimasto allo stadio di prototipo, che lo TsAGI aveva progettato a partire dal 1930[4]. L'impostazione era più classica del suo predecessore, con i più potenti motori Mikulin AM-35 alloggiati in gondole sul bordo d'attacco alare. Dato lo scarso interesse del committente, il progetto fu interrotto nel 1932, ma comunque utilizzato come base per un ulteriore sviluppo.[1]

Nei primi anni trenta il giovane Mihailu Kol'covu, noto giornalista che godeva dell'appoggio di Stalin, aveva espresso l'idea di dedicare un aereo al "grande scrittore proletario" Maksim Gor'kij, intenzione che si consolidò nel settembre 1932 in occasione della ricorrenza del 40º anniversario dell'attività letteraria di Gorky. Il nuovo velivolo avrebbe dovuto essere il più grande aereo mai costruito ed il più rappresentativo di una serie di aerei speciali che avrebbero contribuito a esaltare le capacità della struttura politico-industriale dello Stato sovietico. A questo scopo si fece promotore di una raccolta di fondi nazionale coinvolgendo l'intera popolazione sovietica.[2]

Il progetto fu affidato all'ufficio di progettazione (OKB) Nr.156 diretto da Andrej Nikolaevič Tupolev, per l'esperienza acquisita nella realizzazione di grandi bombardieri monoplani di costruzione metallica, gli ANT-4/TB-1 e TB-3.[2] L'OKB realizzò il disegno di un velivolo dalle eccezionali dimensioni e dall'inconsueta configurazione nell'impianto propulsivo: sei motori sul bordo d'attacco della grande ala, più una gondola con altri due motori in configurazione traente-spingente posta sopra la fusoliera. La costruzione iniziò il 4 luglio 1933 e dopo nemmeno un anno, il 3 aprile 1934, l'aereo fu completato.

Il prototipo, rimasto poi esemplare unico, fu portato in volo per la prima volta il 17 giugno 1934 dal pilota collaudatore ed ufficiale sovietico Mihail Mihajlovič Gromov che, pur in soli 35 minuti di volo in cui si sollevò fino ad una quota di 500 m, si espresse entusiasticamente nei confronti del velivolo.[2]

Impiego operativo[modifica | modifica wikitesto]

Vasily Kuptsov, Maxim Gorky ANT-20 (1934), Museo Russo, San Pietroburgo

Fu utilizzato per la propaganda stalinista, equipaggiato con una stazione radio, un laboratorio grafico, un proiettore di film con audio, una libreria e una macchina tipografica.

Primo nella storia dell'aviazione, l'aereo era equipaggiato con una scaletta pieghevole che, quando chiusa, diventava parte del pavimento.

L'aereo usava corrente alternata a 120 volt e poteva essere smontato e spostato via ferrovia.

Il 18 maggio 1935 l'ANT-20 (con a bordo i piloti I.V.Mikheyev e I.S.Zhurov) e tre altri aerei (Tupolev ANT-14, R-5 e I-5), decollarono per un volo di dimostrazione su Mosca. Il pilota dell'aereo di scorta I-5, Nikolai Blagin, sbagliò una manovra e andò a sbattere contro un'ala del Maxim Gorky, che precipitò in un quartiere residenziale di Mosca.

Morirono 45 persone: le assistenti di volo a bordo e 33 membri delle famiglie di alcune persone che avevano contribuito a costruire l'aereo.

Le autorità dichiararono che la manovra era stata compiuta per iniziativa del pilota del caccia: in tempi più recenti, però, è stato affermato che la manovra avrebbe fatto parte della manifestazione.

L'ANT-20bis esamotore utilizzato dalla compagnia aerea Aeroflot.

L'anno successivo fu costruito e riprogettato l'ANT-20bis, molto simile nella struttura ma con soli 6 motori, escludendo i due motori sulla fusoliera e utilizzando i più potenti AM-34FRNW. L'aereo precipitò il 14 dicembre 1942 in Turkmenistan circa due ore il decollo effettuato a Türkmenabat con destinazione Tashkent: secondo l'inchiesta il pilota avrebbe lasciato il proprio posto ad un passeggero che in sua assenza avrebbe disattivato il pilota automatico e quindi perso il controllo del velivolo; lo schianto uccise tutte le 36 persone a bordo.[5]

Curiosità[modifica | modifica wikitesto]

  • Il giorno prima del tragico volo, il pilota e scrittore francese Antoine de Saint-Exupéry fu l'unico straniero autorizzato a salire a bordo dell'aereo: Exupery stava infatti intraprendendo un viaggio in Unione Sovietica e descrisse le sue esperienze in alcuni articoli nel giornale Paris-Soir.
  • Furono costruite delle cuccette non solo nella carlinga ma anche sulle ali, cosicché si potesse dormire anche al loro interno.

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ a b c d e f g h АНТ-20 (Максим Горький) in ОАО «Туполев».
  2. ^ a b c d АНТ-20 Максим Горький in Уголок неба.
  3. ^ Sebbene il Tupolev ANT-20 fosse dotato di un'apertura alare di 63 m, il primato assoluto di più grande aereo dell'epoca va all'idrovolante Dornier Do X, che nonostante un'apertura alare di 48,0 m presentava una maggiore lunghezza, 40,1 m (contro i 33 m dell'ANT-20) e un peso massimo al decollo superiore di oltre 10 tonnellate, 56.000 kg contro i 42.000 dell'ANT-20.
  4. ^ (EN) Paul Duffy, Andrei Kankdalov, ANT-20, in Tupolev The Man and his Aircraft, Warrendale, PA, USA, Society of Automotive Engineers, 1996, pp. 61, ISBN 978-1-56091-899-8.
  5. ^ (EN) Tupolev ANT-20bis, su aviation-safety.net. URL consultato il 21 agosto 2023.

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • (EN) Paul Duffy, Andrei Kankdalov, ANT-20, in Tupolev The Man and his Aircraft, Warrendale, PA, USA, Society of Automotive Engineers, 1996, pp. 61, ISBN 978-1-56091-899-8.
  • (EN) Newspaper printed on plane in flight, in Popular Science, vol. 126, n. 3, marzo 1935, p. 43, 0161-7370. URL consultato il 16 dicembre 2010.

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Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]

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