Tupolev ANT-37

Da Wikipedia, l'enciclopedia libera.
Vai alla navigazione Vai alla ricerca
Tupolev ANT-37
(DB-2)
L'ANT-37/DB-2 fotografato nel 1937
Descrizione
Tipobombardiere
Equipaggio3
ProgettistaBandiera dell'Unione Sovietica OKB 156 Tupolev
CostruttoreBandiera dell'Unione Sovietica OKB 156 Tupolev
Data primo volo16 giugno 1935
Utilizzatore principaleBandiera dell'Unione Sovietica Aeroflot
Esemplari4
Dimensioni e pesi
Lunghezza15,00 m
Apertura alare31,00 m
Altezza5,20 m
Superficie alare85,00
Peso a vuoto5 800 kg
Peso carico9 456 kg
Peso max al decollo11 500 kg
Propulsione
Motore2 radiali M-85
Potenza800 CV (588 kW) ciascuno
Prestazioni
Velocità max342 km/h
Autonomia5 000 km
Tangenza7 400 m
Armamento
Bombe1 000 kg
Notedati relativi alla versione ANT-37

i dati sono estratti da Уголок неба[1]

voci di aerei militari presenti su Wikipedia

Il Tupolev ANT-37 (in caratteri cirillici Туполев AHT-37), noto anche come Tupolev DB-2 (in cirillico Туполев ДБ-2) , era un bombardiere bimotore ad ala bassa progettato dall'OKB 156 diretto da Andrej Nikolaevič Tupolev[2], all'interno di un gruppo di lavoro diretto da Pavel Osipovič Suchoj[3], e sviluppato in Unione Sovietica negli anni trenta.

Non venne avviato alla produzione in serie ma tre esemplari vennero utilizzati nella ricerca e nel conseguimenti di alcuni primati di volo.[2]

A causa della sua paternità progettuale è alle volte indicato anche come Sukhoi ANT-37 o DB-2.

Storia del progetto[modifica | modifica wikitesto]

Nel 1934 l'ufficio di progettazione (OKB) diretto da Andrej Tupolev aveva sviluppato, sotto la guida di un gruppo di progettazione diretto da Pavel Suchoj, un nuovo modello di bombardiere a lungo raggio, il monomotore ANT-36 o DB-1 (citato anche come RD-VV (РД-ВВ)[1]), basato sul precedente ANT-25.[4] La costruzione del nuovo velivolo venne interrotta per le mutate specifiche richieste dal governo sovietico che prevedevano la possibilità di trasportare un carico bellico pari a 1 000 kg di bombe ad una distanza di 5 000 km e ad una velocità di 250 km/h.[1]

Per poter meglio rispondere alle specifiche si convertì il progetto originale, monomotore con il gruppo motoelica posizionato all'estremità anteriore della fusoliera, ad una configurazione a due motori posti sul bordo d'attacco di ciascuna semiala.[1]

Il prototipo venne equipaggiato con una coppia di radiali M-25, copia dei francesi Gnome-Rhône 14K, capaci di erogare una potenza pari a 800 CV e portato in volo il 16 giugno 1935.[1]

Lo sviluppo, proseguito con le successive prove di volo, si interruppe a causa di un incidente dovuto ad un cedimento strutturale della fusoliera dietro al bordo d'uscita alare e che ne causò la distruzione. Gli accertamenti tecnici che ne seguirono, grazie anche alle testimonianze del pilota collaudatore K. K. Popov e l'ingegnere capo elettricista M. M. Egorov che riuscirono a salvarsi, imputarono il problema ad un difetto di fabbricazione dell'elemento orizzontale dell'impennaggio che provocava una vibrazione all'atto del sollevamento dello stabilizzatore e che trasmetteva onde di risonanza alla struttura.[1]

La causa dell'incidente, non prevedibile in fase di progettazione, permise un più dettagliato studio al fine di conseguire la completa eliminazione di questi effetti dannosi sui nuovi modelli.[1] Nello specifico nei tre esemplari costruiti successivamente[4] si irrobustì parte della cellula del velivolo con la conseguenza di innalzarne parzialmente il peso complessivo. Il modello, che assunse la designazione DB-2B o ANT-37bis[4], venne nuovamente testato nel 1936 presso l'Istituto di ricerca delle Forze aeree (НИИ ВВС) ma non riuscì a soddisfare le specifiche raggiungendo, nelle condizioni di carico e di autonomia richieste, una velocità media di soli 213 km/h. Per questo motivo il progetto venne scartato in favore dell'llyushin DB-3[4] e lo sviluppo interrotto.[1]

Impiego operativo[modifica | modifica wikitesto]

Tra il 24 ed il 25 settembre 1938 l'equipaggio tutto femminile composto dal comandante Valentina Stepanovna Grizodubova, il copilota Polina Denisovna Osipenko e navigatore Marina Michajlovna Raskova, ai comandi di un ANT-37bis battezzato in russo Родина?, Rodina (terra natale), stabilì un record mondiale di distanza per equipaggi femminili percorrendo i 5 908 km che separavano Mosca da Kerbi, nell'estrema regione orientale dell'Unione Sovietica prima di effettuare un atterraggio d'emergenza.[4] Per questa impresa le partecipanti, tra le prime donne sovietiche, si sono aggiudicate il titolo di Eroe dell'Unione Sovietica.[5]

Gli esemplari sopravvissuti operarono durante la seconda guerra mondiale con la compagnia aerea di bandiera Aeroflot o come laboratori volanti per progetti di ricerca.[4].

Versioni[modifica | modifica wikitesto]

ANT-37
versione bombardiere a lungo raggio.
ANT-37bis Rodina
conversione da primato.

Utilizzatori[modifica | modifica wikitesto]

Bandiera dell'Unione Sovietica Unione Sovietica

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ a b c d e f g h Туполев ДБ-2 (АНТ-37) in Уголок неба.
  2. ^ a b Orbis 1985, p. 3017.
  3. ^ Greenwood, Hardesty e Higham 1998, p. 184.
  4. ^ a b c d e f Tupolev ANT-37 /DB-2 in Virtual Aircraft Museum.
  5. ^ (RU) МОНИНО Музей Военно-Воздушных Сил - Андрей Николаевич Туполев. Жизнь и деятельность - Глава VI, su МОНИНО Музей Военно-Воздушных Сил - Обращение к посетителю, http://www.monino.ru/index.sema?a=pages&id=11. URL consultato il 2 novembre 2010.

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • (EN) The Illustrated Encyclopedia of Aircraft (Part Work 1982-1985), Orbis Publishing, 1985.
  • (EN) Donald, David, ed. The Complete Encyclopedia of World Aircraft. London, Orbis, 1997. ISBN 0-7607-0592-5.
  • (EN) David Donald, The Complete Encyclopedia of World Aircraft, London, Orbis, 1997, ISBN 0-7607-0592-5.
  • (EN) Yefim Gordon e Vladimir Rigmant, OKB Tupolev, A History of the Design Bureau and its Aircraft, a cura di Dmitriy Komissarov, traduzione di Alexander Boyd, Hinckley, UK, Midland Publishing, 2005, ISBN 978-1-85780-214-6.
  • (EN) John Greenwood, Von Hardesty e Robin Higham, Russian Aviation and Air Power in the Twentieth Century, Routledge, 1998, ISBN 0-7146-4380-7.
  • (EN) Vaclav Nemecek, The History of Soviet Aircraft from 1918, London, Willow Books, 1986, ISBN 0-00-218033-2.

Altri progetti[modifica | modifica wikitesto]

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]