Chelydra serpentina

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Testuggine azzannatrice
Chelydra serpentina
Stato di conservazione
Rischio minimo[1]
Classificazione scientifica
Dominio Eukaryota
Regno Animalia
Phylum Chordata
Subphylum Vertebrata
Infraphylum Gnathostomata
Classe Reptilia
Sottoclasse Anapsida
Ordine Testudines
Famiglia Chelydridae
Genere Chelydra
Specie C. serpentina
Nomenclatura binomiale
Chelydra serpentina
(Linnaeus, 1758)
Sinonimi

Testudo serpentina
Linnaeus, 1758
Testudo serpentaria
Wiedemann, 1802
Chelydra osceola
Stejneger, 1918

Nomi comuni

Testuggine azzannatrice
(EN) Common Snapping Turtle

La tartaruga azzannatrice (Chelydra serpentina (Linnaeus, 1758)) è una chelidride originaria del Nord America.[2]

Descrizione[modifica | modifica wikitesto]

Cranio

È una delle testuggini d'acqua dolce più grandi, insieme alla testuggine alligatore. Il suo carapace può raggiungere i 48 cm anche se in genere arriva a circa 25 cm. Il peso varia dai 4,5 ai 6 kg, ma alcuni esemplari allevati in cattività sono arrivati a pesare ben 34 kg. Ha un corpo robusto, il carapace increspato (più evidente negli esemplari giovani) e una lunga coda. L'apparato muscolare è ben sviluppato, in particolare quello del collo, che permette di sferrare abili morsi dai movimenti che ricordano quelli di un serpente (da qui deriva "serpentina").[3]

Biologia[modifica | modifica wikitesto]

Cranio

È aggressiva quando fuori dall'acqua.

Alimentazione[modifica | modifica wikitesto]

Si nutre di crostacei, pesci, anfibi, piccoli uccelli, mammiferi, carogne e piante acquatiche come la Lemna minor. Scatta velocemente per afferrare la preda con la bocca.[3]

Riproduzione[modifica | modifica wikitesto]

L'accoppiamento della serpentina avviene da aprile a novembre, poiché d'inverno cade in letargo. La femmina depone dalle 25 alle 96 uova. Il sesso dei nuovi nati è determinato dalla temperatura di incubazione.[3]

Distribuzione e habitat[modifica | modifica wikitesto]

Testuggine azzannatrice

Comune in Nordamerica, l'area di diffusione di questa testuggine va dal Canada meridionale sino agli Stati Uniti d'America centrali e orientali e dalle coste atlantiche fino alle Montagne Rocciose.[2]

Predilige acque stagnanti o a corso lento con fondo melmoso e ricche di vegetazione. È possibile trovarla anche in laghi, fiumi e paludi.

Recuperi in Italia[modifica | modifica wikitesto]

L'abbandono in natura di esemplari cresciuti, allevati da amatori erpetofili nelle forme giovanili, rischia di introdurre questo rettile come specie aliena in molti ambienti naturali.

  • Nel giugno 2009 un esemplare di circa 10 kg è stato catturato sulle rive del Po a Canaro (RO).[4]
  • Il 27 agosto 2010 un esemplare di 20 kg è stato trovato nel Lazio, ai confini del Parco Nazionale del Circeo nei pressi di Pontinia (LT).[5]
  • Nel marzo del 2011 un esemplare di circa 20 kg è stato trovato ad Anguillara (RM).[6]
  • L'8 maggio 2011 un esemplare di circa 5 kg è stato trovato in località Noce Alta nel comune di Perdifumo (SA).[7]
  • Il 24 giugno 2012 un esemplare adulto è stato trovato presso il laghetto del Bottaccione nel comune di Gubbio (PG).
  • Nel giugno 2012 un esemplare di circa 25 anni e 35 cm di diametro è stato ritrovato a Badia a Pacciana (PT).
  • Il 17 settembre 2012 un esemplare adulto è stato trovato a Stimigliano (RI), lungo l'argine del Tevere.
  • Il 21 febbraio 2015 un esemplare adulto è stato recuperato dalla ANPANA Novara e Polizia Locale di Oleggio (NO).
  • Il 16 maggio 2015 un esemplare adulto è stato trovato a Velletri (RM), lungo un canale di scolo di campagna.[8]
  • Nel maggio 2016 un esemplare adulto di circa 6 kg e 20 anni d'età è stato recuperato presso Crotte, frazione di Strambino (TO).[9]
  • Il 13 giugno 2016 un esemplare di circa 7 kg è stato rinvenuto a Cori (LT).[10]
  • Il 5 aprile 2018 un esemplare di 8 kg è stato trovato a Castiglione d’Adda (LO),[11] lo stesso giorno è stato trovato un altro esemplare a Pomigliano d'Arco (NA).[12]
  • Il 2 maggio 2018 un esemplare di 15 kg è stato trovato lungo la Strada Provinciale 346, nei pressi di Fucecchio (FI).[13]
  • il 23 agosto 2018 un esemplare lungo circa 40 centimetri è stato trovato in un parchetto pubblico ad Arconate (MI).[14]
  • Il 3 dicembre 2018 un esemplare di 6 Kg è stato trovato in uno stagno di Villa Pallavicino a Stresa (VB).
  • Il 31 maggio 2020 un esemplare è stato trovato nel fiume Tevere nei pressi di Monterotondo (RM).[15]
  • Il 25 giugno 2020 due esemplari sono stati recuperati a Lucinasco (IM).[16]
  • L'8 maggio 2021 un esemplare di circa 10 kg è stato recuperato in un canale di scolo a Dosson, frazione di Casier (TV).[17]
  • L'8 giugno 2021 un esemplare vagante è stato recuperato a Collegno (TO).
  • Il 23 giugno 2021 un esemplare è stato recuperato in un laghetto privato a Cannara (PG).[18]
  • Il 4 agosto 2021 un esemplare è stato recuperato nei pressi della diga Acea del lago di San Liberato, a Narni (TR).[19]
  • Il 16 maggio 2022 un esemplare vagante è stato trovato in un laghetto del quartiere Monteverde di Roma.[20]
  • Il 30 luglio 2022 un esemplare vagante è stato trovato sul Canale Villoresi nei pressi di Nerviano (MI).
  • Il 17 maggio 2023 un esemplare è stato trovato fuori da un'abitazione a Capena (RM).[21]
  • Il 05 Giugno 2023 un esemplare è stato trovato nel giardino di un'abitazione a Fenegrò (CO).

Il 26 maggio viene ritrovato un ulteriore esemplare tra Morlupo e Carpena. Successivamente vengono trovati altri esemplari nelle zone limitrofe a stagni e piccoli fiumi nei pressi di Roma.

Tassonomia[modifica | modifica wikitesto]

Esemplare mentre nuota

Sono note le seguenti sottospecie[senza fonte]:

  • Chelydra serpentina serpentina
  • Chelydra serpentina osceola
  • Chelydra serpentina rossignonii
  • Chelydra serpentina acutirostris

Conservazione[modifica | modifica wikitesto]

La IUCN Red List considera Chelydra serpentina una specie a basso rischio (Least concern).[1]

In Italia ne è vietata la detenzione e la vendita poiché ritenuta pericolosa per l'incolumità e la salute pubblica[22]. Eventuali detenzioni illegali o avvistamenti vanno segnalati ai Carabinieri Forestali.

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ a b (EN) van Dijk, P.P. 2012, Chelydra serpentina, su IUCN Red List of Threatened Species, Versione 2020.2, IUCN, 2020. URL consultato il 27 gennaio 2015.
  2. ^ a b Chelydra serpentina, in The Reptile Database. URL consultato il 27 gennaio 2015.
  3. ^ a b c Jenni Bruce, Karen McGhee, Luba Vangelova e Richard Vogt, L'Enciclopedia degli animali, Milano, Areagroup media, 2005, p. 365.
  4. ^ Rovigo, tartaruga azzannatrice sul Po, in Corriere del Veneto, 23 giugno 2009. URL consultato l'8 novembre 2010.
  5. ^ Foto del giorno, su roma.corriere.it, 28 agosto 2010. URL consultato l'8 novembre 2010.
  6. ^ Una«azzannatrice» catturata fuori Roma - Corriere della Sera
  7. ^ Perdifumo: ritrovato esemplare di tartaruga azzannatrice - Info Cilento
  8. ^ Velletri, tartaruga azzannatrice trovata in un canale di scolo: è un esemplare raro e pericoloso
  9. ^ Strambino: sequestrata tartaruga azzannatrice abbandonata, MainFatti, 16 maggio 2016. URL consultato il 18 maggio 2016 (archiviato dall'url originale il 31 maggio 2016).
  10. ^ Tartaruga azzannatrice scoperta dalla Forestale a Cori.
  11. ^ Lodi, trovata testuggine azzannatrice, in Corriere della Sera. URL consultato il 6 aprile 2018.
  12. ^ Trovata pericolosa tartaruga 'azzannatrice' nel Napoletano, su Repubblica Tv - la Repubblica.it, 6 aprile 2018. URL consultato il 6 aprile 2018.
  13. ^ Tartaruga azzannatrice trovata per strada a Fucecchio, su ilcuoioindiretta.it, 2 maggio 2018.
  14. ^ Tartaruga azzannatrice trovata in un parco nel milanese, su ansa.it, 23 agosto 2018.
  15. ^ Arma dei Carabinieri, #Carabinieri Raggruppamento CITES recuperano sulle rive del Tevere un esemplare di tartaruga “azzannatrice”, successivamente affidata ad un centro per la detenzione di animali pericolosi autorizzato dal @minambienteIT. #PossiamoAiutarvipic.twitter.com/62yuIXWg1v, su @_Carabinieri_, 2020T00:00. URL consultato il 1º giugno 2020.
  16. ^ Lucinasco, tartarughe azzannatrici recuperate dai carabinieri forestali, su Riviera24, 25 giugno 2020. URL consultato il 25 giugno 2020.
  17. ^ Tartaruga azzannatrice nel canale: scatta il sequestro, su ilgazzettino.it, 8 maggio 2021.
  18. ^ Trovata in un laghetto la “tartaruga aggressiva”: portata in Umbria illegalmente e abbandonata // Umbria24.it, su umbria24.it. URL consultato il 23 giugno 2021.
  19. ^ Narni, tartaruga azzannatrice recuperata dai vigili del fuoco nel lago di San Liberato - Video, su corrieredellumbria.corr.it. URL consultato il 5 agosto 2021 (archiviato dall'url originale il 5 agosto 2021).
  20. ^ Roma, paura per una tartaruga azzannatrice catturata in un condominio: il suo morso può provocare ferite gravi// Il Messaggero.it, su ilmessaggero.it. URL consultato il 18 maggio 2023.
  21. ^ Tartaruga azzannatrice in una casa, paura a Capena. "È pericolosa per l'uomo" // Il Messaggero.it, su ilmessaggero.it. URL consultato il 18 maggio 2023.
  22. ^ Decreto del Ministero dell’Ambiente del 19 aprile 1996 (PDF), su mise.gov.it. URL consultato il 23 dicembre 2022. Elenco delle specie animali che possono costituire pericolo per la salute e l'incolumità pubblica e di cui è proibita la detenzione. (Pubblicato nella Gazzetta Uff. 3 ottobre 1996, n. 232)

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • (EN) Steyermark A.C., Finkler M.S. e Brooks R.J., Biology of the Snapping Turtle (Chelydra serpentina), Johns Hopkins University Press, 2008, ISBN 978-0-8018-8724-6.
  • Jenni Bruce, Karen McGhee, Luba Vangelova e Richard Vogt, L'Enciclopedia degli animali, Milano, Areagroup media, 2005.

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