Sulpicia (moglie di Quinto Fulvio Flacco)

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Sulpicia in un'illustrazione del De mulieribus claris (1488/1496)

Sulpicia (II secolo a.C.II secolo a.C.) fu la moglie del politico e militare romano Quinto Fulvio Flacco e viene ricordata come la più casta tra le matrone romane.

Biografia[modifica | modifica wikitesto]

Figlia di Servio Sulpicio Patercolo, Sulpicia fu una delle cento matrone romane prese in considerazione per consacrare il nuovo tempio della Venere Verticordia, fatto erigere per ottenere il perdono e il favore della dea dopo che le vestali Emilia e Lucina erano state sorprese in intimità con degli amanti.[1] Secondo le indicazioni dei Libri sibillini dieci delle donne furono scelte ed esaminate per determinare chi di loro fosse la più casta e virtuosa. La scelta ricadde su Sulpicia, che consacrò il nuovo tempio alla dea.

La castità di Sulpicia divenne proverbiale nella cultura romana e poi medievale, tanto da venir ricordata da Boccaccio nel De mulieribus claris.[2]

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Storia Universale Dal Principio Del Mondo Sino Al Presente, Mainardi, 1805, pp. 24-25. URL consultato il 18 luglio 2020.
  2. ^ William Smith, Dictionary of Greek and Roman biography and mythology, Boston, Little, 1870. URL consultato il 18 luglio 2020.

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • Valerio Massimo, Factorum ac dictorum memorabilium libri IX|Factorum ac Dictorum Memorabilium libri IX, VIII.15
  • Plinio il Vecchio, Naturalis historia, VII.120

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