John Glenn
John Glenn | |
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Astronauta della NASA | |
Nazionalità | Stati Uniti |
Status | Deceduto |
Data di nascita | 18 luglio 1921 |
Data di morte | 8 dicembre 2016 |
Selezione | 2 aprile 1959 (gruppo 1 NASA) |
Primo lancio | 20 febbraio 1962 |
Ultimo atterraggio | 7 novembre 1998 |
Altre attività | Pilota collaudatore |
Tempo nello spazio | 9 giorni, 7 ore e 34 minuti |
Missioni | |
Data ritiro | novembre 1998 |
John Glenn | |
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Il Senatore John Glenn | |
Senatore degli Stati Uniti per l'Ohio | |
Durata mandato | 24 dicembre 1974 – 3 gennaio 1999 |
Predecessore | Howard Metzenbaum |
Successore | George Voinovich |
Dati generali | |
Partito politico | Partito Democratico |
Professione |
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Firma |
John Herschel Glenn Jr. (Cambridge, 18 luglio 1921 – Columbus, 8 dicembre 2016) è stato un astronauta, aviatore, politico e militare statunitense.
Biografia
[modifica | modifica wikitesto]Nacque a Cambridge, Ohio, il 18 luglio 1921 figlio di John Herschel Glenn Sr. (1895–1966), che lavorava per un'azienda idraulica, e di Clara Teresa Sproat (1897–1971), di professione insegnante. Di famiglia molto religiosa, passò la sua gioventù con un'educazione rivolta al rispetto e all'amore per la Patria, e conobbe le ristrettezze economiche legate alla crisi del 1929. Conobbe fin da bambino la sua compagna, che poi diverrà sua moglie, Annie Castor, con la quale avrà due figli, un maschio e una femmina.
Nel 1941, mentre frequenta la locale università, in seguito al bombardamento giapponese di Pearl Harbor si arruola come pilota nel Corpo dei Marines, nel quale partecipa alla campagna delle isole Marshall. Prende parte anche alla guerra di Corea, al termine della quale diventa pilota collaudatore, con diversi record di velocità (Progetto Bullett). Negli anni cinquanta partecipa a numerose trasmissioni televisive, divenendo molto popolare presso il pubblico statunitense.
Nel 1960 viene arruolato tra i Mercury Seven, i primi sette astronauti della NASA destinati al Programma spaziale Mercury. Fu lanciato il 20 febbraio 1962 nella missione Mercury-Atlas 6, diventando il primo statunitense a entrare in orbita attorno alla Terra, rimanendo 4 ore e 55 minuti nello spazio. Il tenente colonnello compì tre orbite intorno alla Terra. Glenn accettò di partire solo quando i calcoli per il volo, effettuati con elaboratori elettronici, furono verificati a mano dalla "calcolatrice umana" afro-americana Katherine Johnson. Il suo rientro fu costellato da numerosi problemi tecnici, tra cui un presunto problema allo scudo termico che mise a rischio la vita dell'astronauta. Seguendo la corrente politica dei Kennedy, nel 1964 lasciò la NASA per candidarsi come Senatore per il Partito Democratico. Fu eletto rappresentante dello stato dell'Ohio nel 1974, 1980, 1986, e 1992. Annunciò inoltre la candidatura alla presidenza degli Stati Uniti d'America nell'aprile 1983, ritirandosi nel marzo 1984.
Glenn ritornò nello spazio con lo Space Shuttle, che venne lanciato il 29 ottobre 1998, a bordo della missione STS-95, dove partecipò a studi sulla fisiologia dell'uomo in età avanzata e i suoi problemi nello spazio, stabilendo, all'età di 77 anni, un nuovo primato.
Massone[1], membro della Loggia "Concord Lodge" N. 688 di New Concord, Ohio[2]. Raggiunse il 32º grado nella Valle di Cincinnati, e l'anno successivo ricevette il 33º ed ultimo grado del Rito scozzese antico ed accettato[3], nel 1965, in occasione della Fiera internazionale di New York, nel padiglione della Gran Loggia di New York fu esposto il gagliardetto massonico, con squadra e compasso, portato da John Glenn nello spazio[4]. Fece parte dell'De Molay International, un'organizzazione massonica di educatori per adolescenti[5][6].
Glenn fu ordinato pastore della Chiesa Presbiteriana degli Stati Uniti. La sua fede precedette l'inizio della professione di astronauta, e si rafforzò con i viaggi nello spazio. Al termine della sua seconda e ultima impresa, dichiarò "mi è impossibile vedere una simile creazione senza credere in Dio" e "not believe in God is to me impossible"[7]. Dichiarò che a suo parere non vi è contraddizione fra la sua fede in Dio e la teoria evoluzionistica, che riteneva "un fatto" e che dovesse essere insegnata nelle scuole[8]: "Non mi sembra di essere meno credente se colgo con favore il fatto che la scienza prenda atto che noi mutiamo con il tempo e con l'evoluzione, e questa è una verità fattuale. Ciò non significa affatto che sia meno meraviglioso e che non possa esistere un qualche potere più grande di ciascuno di noi che sia stato e sia dietro tutto ciò che sta accadendo"[9].
John Glenn muore l'8 dicembre 2016 al James Cancer Hospital, in Ohio, all'età di 95 anni[10]. Oggi riposa nel Cimitero nazionale di Arlington.
Cinema e Tv
[modifica | modifica wikitesto]È stato interpretato da:
- Ed Harris, nel film Uomini veri (The Right Stuff), diretto da Philip Kaufman;
- Glen Powell, nel film Il diritto di contare (Hidden Figures), diretto da Theodore Melfi;
- Se stesso nell'episodio Docu Drama (8x16) della serie tv Frasier;
- Sam Reid, nella miniserie The Astronaut Wives Club, regia di Jon Amiel (2015);
- John David Whalen, in First Man - Il primo uomo (First Man), regia di Damien Chazelle (2018).
- Matt Battaglia in For All Mankind, serie tv di Apple TV (2019)
- Patrick J. Adams, in The Right Stuff - Uomini veri, serie tv di National Geographic, (2020).
Onorificenze
[modifica | modifica wikitesto]Onorificenze statunitensi
[modifica | modifica wikitesto]Onorificenze straniere
[modifica | modifica wikitesto]Note
[modifica | modifica wikitesto]- ^ Gran Loggia 2017. Massoneria e i suoi trecento anni di modernità, una mostra ricorda i massoni protagonisti del Novecento, su Grande Oriente d'Italia - Sito ufficiale, 4 aprile 2017. URL consultato il 6 aprile 2017 (archiviato il 22 marzo 2017).
- ^ Freemasons in Space, John Glenn, sul Sito ufficiale della Grand Lodge of British Columbia and Yukon
- ^ (EN) Glenn sul sito del Supreme Temple Architects Hall of Honor.
- ^ Massimo Della Campa, Luce sul Grande Oriente. Due secoli di massoneria in Italia, Milano, Sperling & Kupfer, 2005, p. 124.
- ^ Christopher Hodapp, Illus. Brother John H. Glenn Jr, su FreemasonsForDummies.com. URL consultato il 15 dicembre 16 (archiviato il 21 dicembre 2016).
- ^ On This Day In History: Astronaut John Glenn Rockets Into History, su midnightfreemasons.org, The Midnight Freemasons, 8 dicembre 2016. URL consultato il 7 ottobre 2018 (archiviato dall'url originale il 4 marzo 2017).
- ^ In space, John Glenn saw the face of God: "It just strengthens my faith", in Washington Post, 8 dicembre 2016. URL consultato il 27 marzo 2017 (archiviato il 5 marzo 2017).
- ^ John Glenn Says Evolution Should Be Taught In Schools, su The Huffington Post, 20 maggio 2015. URL consultato il 22 maggio 2015 (archiviato dall'url originale il 10 marzo 2016).
- ^ (EN) Astronaut, Senator and Presbyterian John Glenn saw no conflict between beliefs in God and science, su Religion News Service, 8 dicembre 2016. URL consultato il 27 marzo 2017 (archiviato il 5 marzo 2017).
- ^ Addio a John Glenn, primo astronauta Usa a volare in orbita intorno alla Terra, su la Repubblica, Gruppo Editoriale L'Espresso Spa, 8 dicembre 2016. URL consultato il 9 dicembre 2016 (archiviato il 9 dicembre 2016).
- ^ Assegnata anche a Neil Armstrong, Buzz Aldrin e Michael Collins.
- ^ CNN
- ^ Acta Específica
Altri progetti
[modifica | modifica wikitesto]- Wikimedia Commons contiene immagini o altri file su John Glenn
Collegamenti esterni
[modifica | modifica wikitesto]- Glenn, John Herschel, su Treccani.it – Enciclopedie on line, Istituto dell'Enciclopedia Italiana.
- (EN) John Glenn / John Glenn (altra versione), su Enciclopedia Britannica, Encyclopædia Britannica, Inc.
- (EN) Bibliografia di John Glenn, su Internet Speculative Fiction Database, Al von Ruff.
- (EN) John Glenn, su Olympedia.
- (EN) John Glenn, su Discogs, Zink Media.
- (EN) John Glenn, su MusicBrainz, MetaBrainz Foundation.
- (EN) John Glenn, su IMDb, IMDb.com.
- (EN) John Glenn, su TV.com, Red Ventures (archiviato dall'url originale il 1º gennaio 2012).
Controllo di autorità | VIAF (EN) 7043148997698859870003 · ISNI (EN) 0000 0001 0920 3240 · SBN MILV248023 · LCCN (EN) n79091232 · GND (DE) 118966588 · BNF (FR) cb15790998z (data) · J9U (EN, HE) 987007436899905171 · NDL (EN, JA) 00620737 · CONOR.SI (SL) 311966307 |
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