Divinità poliade

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Una divinità polìade (dal greco πολιάς -άδος, da πόλις, polis, 'città') è la divinità protettrice di una città, in cui il suo culto è preminente su quello di altri dèi. Il culto di divinità poliadi è comune a molti popoli antichi.

Divinità poliadi in Mesopotamia[modifica | modifica wikitesto]

La presenza di divinità poliadi è una caratteristica delle religioni mesopotamiche sin dal tempo dei Sumeri. Così, ad esempio, le tre divinità sumeriche principali, An, Enlil ed Enki erano rispettivamente le divinità sovrane delle città di Uruk, Nippur ed Eridu[1]. Nel racconto sumerico del diluvio universale l'assegnazione di una divinità poliade ad ogni città sin dal momento della sua fondazione è una decisione del dio supremo Enlil emessa sin dagli albori della storia umana (e comunque prima del diluvio):

«Egli [(Enlil)] fondò città a Sumer
diede loro i nomi, le stabilì come capitali:
la prima di queste città, Eridu, egli la diede alla guida di Nudimmud,
la seconda, Bad-tibira, egli diede alla ierodula Inanna,
la terza, Latarak, egli diede a Pabilsaĝ,
la quarta, Sippar, egli diede all'eroe Utu,
la quinta, Šuruppak, egli diede alla dea Sud,
egli diede il nome a queste città, le stabilì come capitali.»

Quando una città sconfiggeva un'altra, emergendo in modo egemonico sulla regione, si riteneva che al dio poliade della stessa fosse stato assegnato dal re degli dèi, Enlil, il governo del mondo[2].

Divinità poliadi in Egitto[modifica | modifica wikitesto]

Menfi era protetta da Ptah; Tebe da Amon; Djedet da Hatmehit; Sais da Neith; ecc.

Divinità poliadi in Grecia[modifica | modifica wikitesto]

Ogni città della Grecia antica aveva una o più divinità protettrici. Atene era protetta da Atena; Sparta da Ares; Efeso e la Tauride da Artemide; Argo, l'Elide, Sicione, Crotone e Samo da Era; Corinto e Rodi da Elio; Delfi, Delo, Apollonia Pontica, Apollonia di Cirenaica, Apollonia, Crisa, Cilla, Tenedo, Troia e Didima da Apollo; Cipro, Citera, Pafo e Durazzo da Afrodite; Egina da Afaia; Creta, Olimpia e Dodona da Zeus; l'Istmo di Corinto, la Beozia, la Tessaglia, il Peloponneso, la Ionia, Calauria, Taranto e Poseidonia da Poseidone; Eleusi da Demetra; Epidauro e Psofide da Asclepio; Lemno e Lipari da Efesto; Nasso da Dioniso; Cirene da Cirene; Alessandria d'Egitto da Serapide; ecc.

Divinità poliadi nell'impero romano[modifica | modifica wikitesto]

Roma è protetta da Roma; Firenze da Marte; Ariccia da Diana; Lanuvio da Giunone; Palestrina da Fortuna; ecc.

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Jean Bottéro e Samuel Noah Kramer, Uomini e dèi della Mesopotamia p. 55; e Giovanni Pettinato, I Sumeri, Milano, Bompiani, 2007, pp. 309 e sgg.)
  2. ^ Pietro Mander, La religione dell'antica Mesopotamia, Roma, Carocci, 2009, p. 44-45.

Voci correlate[modifica | modifica wikitesto]