Deilephila elpenor

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Sfinge della vite
Classificazione scientifica
Dominio Eukaryota
Regno Animalia
Sottoregno Eumetazoa
Superphylum Protostomia
Phylum Arthropoda
Subphylum Tracheata
Superclasse Hexapoda
Classe Insecta
Sottoclasse Pterygota
Coorte Endopterygota
Superordine Oligoneoptera
Sezione Panorpoidea
Ordine Lepidoptera
Sottordine Glossata
Infraordine Heteroneura
Divisione Ditrysia
Superfamiglia Bombycoidea
Famiglia Sphingidae
Sottofamiglia Macroglossinae
Tribù Macroglossini
Sottotribù Choerocampina
Genere Deilephila
Specie D. elpenor
Nomenclatura binomiale
Deilephila elpenor
(Linnaeus, 1758)
Sinonimi

Sphinx elpenor
Linnaeus, 1758
Sphinx porcus
Retzius, 1783
Elpenor vitis
Oken, 1815
Chaerocampa lewisii
Butler, 1875
Chaerocampa elpenor cinerescens
Newnham, 1900
Eumorpha elpenor clara
Tutt, 1904
Eumorpha elpenor obsoleta
Tutt, 1904
Eumorpha elpenor pallida
Tutt, 1904
Eumorpha elpenor unicolor
Tutt, 1904
Eumorpha elpenor virgata
Tutt, 1904
Deilephila elpenor vautrini
Austaut, 1907
Pergesa elpenor daubi
Niepelt, 1908
Pergesa elpenor hades
Rebel, 1910
Chaerocampa elpenor alboradiata
Lambillion, 1913
Deilephila elpenor philippsi
Niepelt, 1921
Pergesa elpenor scheiderbaueri
Gschwandner, 1924
Pergesa elpenor lugens
Niepelt, 1926
Deilephila elpenor argentea
Burrau, 1950
Pergesa elpenor distincta
Meyer, 1969
Pergesa elpenor szechuana
Chu & Wang, 1980
Deilephila elpenor tristis
Lempke & Stolk, 1986

La sfinge della vite (Deilephila elpenor (Linnaeus, 1758)) è un lepidottero appartenente alla famiglia Sphingidae, diffuso in Eurasia e recentemente introdotto in America Settentrionale.[1][2]

Biologia[modifica | modifica wikitesto]

Bruco

Larva[modifica | modifica wikitesto]

Il bruco esce dall'uovo dopo circa dieci giorni dalla sua deposizione; alla nascita è verde e lungo circa 4-5 mm, e presente un "corno" nella parte terminale del corpo. La larva giovane si nutre sia di giorno, sia di notte; a riposo, sta distesa e mimetizzata sulla faccia inferiore della foglia[2]. Si nutre principalmente su piante dei generi Epilobium e Galium; in Europa settentrionale è documentato anche su Fuchsia, Impatiens, Lythrum, Calla, Menyanthes, Lonicera; in Europa meridionale, Vitis, Parthenocissus, Circaea, Oenothera, Arisaema, Polygonum, Daucus, Lysimachia, Rumex[2].

Man mano che cresce, comincia a nutrirsi completamente esposto e, quando non mangia, si ritira alla base della pianta; alla fine dello sviluppo il bruco raggiunge i 70-80 mm e generalmente cambia colore in marrone, ma può anche restare verde o, in casi rari, assumere una tonalità grigio-blu[2] (non è chiaro perché un bruco assuma uno di questi colori piuttosto che un altro, ma la ragione è probabilmente genetica[3]). A questo punto il bruco s'impupa, formando un bozzolo al suolo con terra o detriti.

Particolare è il comportamento difensivo del bruco: se minacciato, la testa e i tre segmenti toracici si ritirano, gonfiandoli, dentro i primi due segmenti addominali, sui quali appaiono due macchie a forma di occhio; ciò spaventa predatori anche di grandi dimensioni; è inoltre capace di nuotare[2].

Pupa[modifica | modifica wikitesto]

Pupa; si nota parte del bozzolo protettivo intorno

La pupa è lunga 35-47 mm, di colore marrone striato di marrone scuro. La pupa è molto attiva, e spesso si libera del bozzolo ancor prima di schiudersi; è inoltre stato dimostrato che, se immersa in acqua o sottoposta ad alta umidità, riesce a liberarsi dal bozzolo protettivo molto velocemente grazie ad una serie di spine posizionate sui tre segmenti addominali monili[2]. La pupa può svernare e aprirsi l'anno successivo[2].

Adulto[modifica | modifica wikitesto]

L'adulto, di colore rosa e khaki, ha un'apertura alare di 60-75 mm ed è piuttosto inconfondibile rispetto ad altre specie dello stesso genere, eccettuata Deilephila rivularis[2]. Di giorno sta nascosto tra il fogliame, e prende il volo a notte inoltrata, depositandosi su fiori dei generi Lonicera, Silene, Buddleja e Valeriana[2].

Uovo

L'accoppiamento avviene verso mezzanotte e dura circa due ore; la femmina comincia a deporre uova subito dopo e per diverse notti consecutive, raggiungendo il centinaio; le uova sono sferoidali (1.5x1.2 mm), e vengono deposte singolarmente o in paia sotto le foglie delle piante ospiti[2].

Molto attratto dalla luce, appare in genere dalla fine di maggio all'inizio di luglio; nell'Europa meridionale una seconda generazione avviene tra metà e fine agosto[2].

Distribuzione e habitat[modifica | modifica wikitesto]

Adulto

La sfinge della vite è diffusa in gran parte dell'Europa temperata. Diffusa in Sicilia ed è stata segnalata in Sardegna ma anche lungo tutte le coste della penisola italiana, in gran parte della penisola iberica, in Ucraina (compresi Crimea e basso Volga), Caucaso, Turchia e, nella Russia europea, fino all'oblast' di Arcangelo e a Uchta; procedendo verso oriente, è stata rinvenuta negli Alborz, in Kazakistan, Uzbekistan, Pakistan settentrionale, Siberia occidentale e meridionale, Jacuzia meridionale, nei monti Altai e nell'estremo oriente russo, in Giappone, Corea, gran parte della Cina e nelle isole Curili e Sachalin. Recente la sua introduzione nella Columbia Britannica meridionale[2].

Si può trovare generalmente nelle piane alluvionali formate dai corsi d'acqua, ma è segnalata anche nelle radure umide, nei solchi delle ferrovie e negli spazi incolti intorno ai centri abitati; sulle Alpi raggiunge i 1.500 metri di altitudine[2].

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ (EN) Deilephila elpenor Linnaeus, 1746 [collegamento interrotto], su Catalogue of Life. URL consultato il 22 agosto 2016.
  2. ^ a b c d e f g h i j k l m (EN) DEILEPHILA [Laspeyres], 1809, su Sphingidae of the Western Palaearctic. URL consultato il 22 agosto 2016.
  3. ^ Robinson, p. 419.

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

Voci correlate[modifica | modifica wikitesto]

Altri progetti[modifica | modifica wikitesto]