Coordinate: 45°55′N 6°52′E

Chamonix-Mont-Blanc

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Chamonix-Mont-Blanc
comune
Chamonix-Mont-Blanc – Stemma
Chamonix-Mont-Blanc – Veduta
Chamonix-Mont-Blanc – Veduta
Vista dall'alto di Chamonix con il Monte Bianco alle spalle
Localizzazione
StatoFrancia (bandiera) Francia
RegioneAlvernia-Rodano-Alpi
Dipartimento Alta Savoia
ArrondissementBonneville
Cantonele Mont Blanc
Amministrazione
SindacoÉric Fournier (DVD) dal 16-3-2008
Territorio
Coordinate45°55′N 6°52′E
Altitudine1 030, 995 e 4 807 m s.l.m.
Superficie116,88 km²
Abitanti8 611[1] (2009)
Densità73,67 ab./km²
Altre informazioni
Cod. postale74400
Fuso orarioUTC+1
Codice INSEE74056
Nome abitantiChamoniards
Cartografia
Mappa di localizzazione: Francia
Chamonix-Mont-Blanc
Chamonix-Mont-Blanc
Chamonix-Mont-Blanc – Mappa
Chamonix-Mont-Blanc – Mappa
Sito istituzionale

Chamonix-Mont-Blanc (pronuncia: [ʃa.mɔ.ni mɔ̃ blɑ̃], in arpitano savoiardo Chamônix e in grafia Conflans Shamoni, pronuncia: [θamuni]; italiano desueto: Sciamonì[2]) è un comune francese di 9 378 abitanti situato nel dipartimento dell'Alta Savoia della regione dell'Alvernia-Rodano-Alpi. Grande stazione sciistica conosciuta in tutto il mondo, la città ha ottenuto nel 2015 il titolo Città alpina dell'anno, ed è collegata al comune di Courmayeur (AO), in Italia attraverso il traforo del Monte Bianco e quindi all'autostrada A5 per Torino, confina anche con la Svizzera.

Geografia fisica

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Il fiume Arve a Chamonix

Si trova ai piedi del Monte Bianco e del suo massiccio nella valle dell'Arve bagnata dal fiume omonimo che ha qui la sua sorgente.

La valle fu menzionata per la prima volta nel 1091, quando fu concessa dal conte di Ginevra all'Abbazia benedettina della Sacra di San Michele, vicino a Torino, che all'inizio del XIII secolo vi aveva stabilito un priorato[3]. Nel 1786 gli abitanti acquistarono la loro libertà dai canonici di Sallanches, dove era stato trasferito il priorato nel 1519.

Nel 1530 gli abitanti ottennero dal conte di Ginevra il privilegio di tenere due fiere all'anno, mentre la valle era spesso visitata dagli ufficiali civili e dai vescovi di Ginevra (prima visita registrata nel 1411, mentre San Francesco di Sales vi arrivò nel 1606).

Chamonix faceva parte della storica terra di Savoia emersa come territorio feudale di Casa Savoia tra l'XI e il XIV secolo. Il territorio storico è condiviso tra gli attuali Stati di Francia, Italia e Svizzera. La Casa Savoia divenne la casa reale sopravvissuta più lunga d'Europa: governò la Contea di Savoia fino al 1416 e poi il Ducato di Savoia dal 1416 al 1860.

La prima pubblicazione (1744) di un resoconto della loro visita fu quella di Richard Pococke, William Windham e altri, come gli inglesi che visitarono il Mer de Glace nel 1741. Nel 1742 arrivarono P. Martel e diversi altri ginevrini, nel 1760 Horace-Bénédict de Saussure, così come più tardi Marc-Theodore Bourrit.

La crescita del turismo all'inizio del XIX secolo portò alla nascita della Compagnie des guides de Chamonix nel 1821, per regolare l'accesso ai pendii delle montagne (che erano di proprietà comunale o cooperativa). Questa associazione deteneva il monopolio delle guide dalla città fino a quando non fu sciolta dall'azione del governo francese nel 1892; successivamente le guide dovevano essere in possesso di un diploma rilasciato da una commissione composta da funzionari e membri del Club alpino francese oltre che da residenti locali.

Dalla fine del XIX secolo in poi, lo sviluppo turistico è stato dominato da iniziative nazionali e internazionali oltre che da imprenditori locali, sebbene la comunità locale fosse sempre più dipendente e attiva nell'industria del turismo.

Nel 1916, il comune fece pressioni per cambiare il suo nome da Chamonix a Chamonix-Mont-Blanc. In seguito alla perdita del monopolio, la Compagnie si riformò come associazione di guide locali e mantenne un ruolo importante all'interno della società locale; forniva i servizi di una associazione di promozione sociale ai suoi membri, e nel XX secolo molti di loro erano noti alpinisti e divulgatori del turismo di montagna, in particolare il romanziere Roger Frison-Roche, il primo membro della Compagnie a non essere nato a Chamonix.

L'organizzazione dei primi Giochi Olimpici Invernali a Chamonix nel 1924 (dal 25 gennaio al 5 febbraio) aumentò ulteriormente il profilo di Chamonix come destinazione turistica internazionale.

Durante la seconda guerra mondiale, a Chamonix operava un istituto per l'infanzia abbandonata, in cui diverse dozzine di bambini ebrei erano nascosti ai nazisti. Alcuni di coloro che li nascosero furono riconosciuti come Giusti fra le nazioni[4].

Negli anni 1960, l'agricoltura era stata ridotta a un'attività marginale, mentre il numero di posti letto per turisti disponibili era salito a circa 60 000 entro la fine del XX secolo, con circa 5 milioni di visitatori all'anno.

Lo stemma comunale è stato adottato negli anni Trenta del XX secolo.[5]

«Tagliato: il primo d'azzurro, alla catena di tre monti d'argento, caricata del peccio di verde, movente dalla partizione; il secondo di rosso, alla testa di capriolo recisa d'oro; alla sbarra d'azzurro, caricata di cinque stelle alpine d'argento, attraversante sulla partizione.»

Evoluzione demografica

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Abitanti censiti

Monumenti e luoghi d'interesse

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Chiesa di San Michele
Esempio di stile Art Nouveau

Da Chamonix parte la teleferica Aiguille du Midi che raggiunge l'omonima vetta e, proseguendo con la telecabina Panoramic Mont Blanc raggiunge Punta Helbronner da cui, con la funivia Skyway Monte Bianco si scende nella frazione di Entrèves nel comune diCourmayeur, posta all'imbocco del traforo del Monte Bianco. Il percorso si può fare in entrambi i versi, sia partendo da Chamonix sia partendo da Courmayeur. Il percorso è ben visualizzato su Mont Blanc Natural Resort, il portale dedicato ai collegamenti italo-francesi.

Importante stazione sciistica è la sua località Argentière.

Amministrazione

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Galleria d'immagini

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  1. ^ INSEE popolazione legale totale 2009
  2. ^ Viaggio in Savoia, ossia Descrizione degli Stati oltramontani di S. M. il re di Sardegna di Davide Bertolotti, 1828.
  3. ^ (EN) Walter Woodburn Hyde, The Development of the Appreciation of Mountain Scenery in Modern Times, in Geographical Review, vol. 3, n. 2, febbraio 1917, pp. 107-118.
  4. ^ the Children's Home in Chamonix, su yadvashem.org.
  5. ^ (FR) Blason de Chamonix-Mont-Blanc, su armorialdefrance.fr. URL consultato il 21 settembre 2022.

Voci correlate

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Altri progetti

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Collegamenti esterni

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